Economia
Pantelleria Covid-free. La Cemec dà soluzioni per la riapertura al turismo e rilancio estate 2020

Covid-19 ha stravolto la nostra vita, la Fase 2 durerà molto tempo. Tutti noi abbiamo rinunciato a parte della nostra libertà individuale per il bene pubblico, ma l’abbiamo fatto con coraggio, con tenacia e resilienza restando a casa per giorni, settimane e mesi. L’abbiamo fatto per senso civico e solidarietà, abbassando la curva dei contagi. Non possiamo vanificare questo sforzo e il sacrificio che abbiamo compiuto, tuttavia dobbiamo ricominciare a vivere. Vivere significa per noi abitanti delle isole riaprirsi al mondo, la nostra economia si basa sul turismo. Data d’inizio 1° Luglio 2020.
Durante la Pandemia Covid-19, le piccole isole del Mediterraneo hanno vissuto una condizione di estrema fragilità. Questi territori sono spesso molto distanti dalla terraferma, in taluni casi sono abitati da poche centinaia di persone e con collegamenti difficili, in particolare durante i mesi invernali. Vivono una situazione sanitaria di estrema fragilità a causa della marginalità a cui sono relegati. Totalmente dipendenti dalla terraferma, essi rappresentano già in condizioni normali un punto critico della Sanità. L’ingresso del SARS-CoV-2 in questi territori avrebbe potuto causare effetti devastanti. Unica soluzione: isolarsi.Questa decisione durante il lockdown le ha rese indenni. Tuttavia, questo equilibrio resta precario. L’isolamento ha un prezzo elevatissimo da pagare: le isole vivono di turismo e la crisi economica potrebbe irreversibilmente minare il tessuto socio-economico di queste piccole comunità. Non possiamo vanificare lo sforzo e il sacrificio che hanno compiuto gli abitanti rimanendo a casa, ma non possiamo nemmeno vanificare il duro lavoro di tanti anni di chi ha investito tutto nel turismo, come fonte di sussitenza. Mai come adesso la loro vita sembra essere in bilico, tra crisi sanitaria e crisi economica. Ed è nostro dovere riaprire le piccole isole con prudenza ma con lungimiranza .
Professore Enrico Bernini Carri, Presidente del CEMEC ( Centro Europeo per la Medicina delle Emergenze e Catastrofi) che fa capo al Consiglio d’Europa.
1. Cos’è il CEMEC? Il CEMEC fu fondato a San Marino come Ente Internazionale Autonomo su proposta degli Stati di San Marino,Italia,Francia,Turchia ,Malta il 13 ottobre 1986, e a seguito della sua fondazione nacque l’Accordo sui Rischi Maggiori del Consiglio d’Europa. Tale Accordo(Europa Open Partial Agreement)prevede una attività di prevenzione dei Rischi Maggiori(Catastrofi ed Emergenze correlate) per ogni paese aderente(oggi 28 di tutte le parti del mondo),su coordinamento della Segreteria Generale dell’Accordo,inserita nell’ambito del Consiglio d’Europa (www.coe.int) e promuove la collaborazione tra i Paesi Membri nell’ambito delle situazioni catastrofiche naturali ed antropiche.Ad oggi il CEMEC è l’Ente che nell’ambito del Consiglio d’Europa si occupa di Formazione Sanitaria e Gestione dei Progetti e Processi legati alle situazioni catastrofiche( di cui la Pandemia fa parte)
2. Come mai questo interesse per le Isole? L’intesse per le Isole nasce da una conoscenza personale con una collega pediatria che presta servizio presso l’Isola di Pantelleria(la Dott.ssa Gabriella Di Munno), con cui è nata una collaborazione scientifica, diventando la nostra Referente CEMEC per la Sicilia. Inoltre i territori delle isole proprio per la loro condizione di isola rappresentano un privilegiato osservatorio epidemiologico nel quale possono essere implementati Sistemi di Prevenzione che poi possono diventare Progetto Pilota per tanti altri Territori.
3. Quale sarà l’andamento della Covid-19 per i prossimi mesi estivi?
Siamo scuramente in una fase calante e la preoccupazione per la Fase due e il relativo pericolo di ulteriori contagi è legittimo, ma nonostante ci possano essere nel mese di giugno altri contagi, i recenti dati scientifici dei paesi dove il virus è arrivato prima ( Cina, Corea, Giappone),mettono in evidenza che nell’esordio della Fase 2 , non ci sono stati rimbalzi significativi. Quinid perchè da noi dovrebbe essere diverso?
Giorni fa abbiamo discusso con i ristoratori delle siole siciliane, nazionali, e politici europei, sulla situazione dell’ingresso dei turisti nelle isole minori. La situazione è molto difficile e quest’anno sarà un anno difficilissimo per chi lavora nell’ambito del turismo. Il CEMEC propone un Progetto che è volto a rilanciare un turismo di tipo responsabile a tutela della salute sia del turista stesso che della comunità delle isole.
Presentazione del Progetto:
Proponiamo un “Protocollo di Sicurezza per il Biocontenimento” nella Fase 2 di riapertura della pandemia Covid-19, che permetta la fruibilità delle piccole isole e promuova un tipo di turismo responsabile, volto a tutelare la sicurezza del turista e della comunità ospitante. Molto si è discusso su vari metodi di prevenzione, si è parlato di passaporto Covid-19, app, tamponi. Il nostro è un protocollo di prevenzione basato su un insieme di strumenti: – un sistema di filtro all’ingresso(SISTEMA TTTS), – una serie di regole comportamentali che devono essere adottate dal turista e dalla comunità isolana; – alcune modifiche del territorio e degli ambienti di lavoro; – un sistema di sorveglianza e di default.
In altre parole, si tratta di un sistema di gestione di alta qualità interdisciplinare, basato sulla cooperazione tra operatori sanitari, enti istituzionali e popolazione. Il protocollo non impedirà l’arrivo di eventuali contagi, ma consentirà la rapida ed efficiente identificazione all’atto dei primi sintomi e la gestione di questi.
4. Cosa pensa del passaporto COVID 19 o APP Immuni, test sierologici? Il nostro progetto non entra in conflitto con questi altri sistemi alternativi(che possono integrare il Sistema di Biocontenimento), per i quali tuttavia abbiamo qualche perplessità a riguardo.
A)Test sierologico: Le conoscenze attuali permettono di asserire che l’unico metodo riconosciuto per l’identificazione è il tampone, i test sierologici sono ancora poco sensibili e specifici con un alta percentuale di falsi negativi o positivi. Uno screeening di massa per esempio di tutta la popolazione dell’isola mostrerebbe una fotografia istantanea della situazione, quindi questi test dovrebbero essere ripetuti periodicamente con un investimento economico e di risorse umane non indifferente, per un esame che non è ancora completamente stato validato.
B)Passaporto Covid. Molte isole vogliono adottare questo metodo che consiste nell’effettuare un tampone alcuni giorni prima della partenza del turista, con avvenuta certficazione. In primo luogo, nei mesi precedenti è stato molto diffcile ottenere l’esecuzione di tamponi per soggetti sospetti e malati di Covid-19, quindi sembra improbabile che si possa ottenere facilmente questo passaporto per qualcuno che vuole partire in vacanza(chi lo certificherebbe poi?). Il tampone ha un relativo costo, quindi già in una situazione di crisi del turismo, questo permetterebbe solo a pochi turisti abbienti la possibilità di viaggiare. Inoltre il tampone potrebbe essere falsamente negativo, perchè magari il contagio è avvenuto qualche giorno prima del test , ed inoltre nulla vieta che nei giorni precedenti alla partenza si possa entrare in contatto con un soggetto infetto.Inoltre tale Passaporto non verrebbe certificato per i turisti stranieri che non avrebbero possibilità di effettuare il tampone nei paesi d’origine(ciò scoraggerebbe i turisti stranieri).E poi come si farebbe per i turisti giornalieri che dalla Sicilia arrivano sulle isole? Dovrebbero fare il tampone tutte le volte? Per cui un sistema di sorveglianza sanitaria è comunque doveroso( oltre ad un eventuale “passaporto sanitario”).
5. Qual’è allora la soluzione? La soluzione è di fare uno screening all’ingresso dell’isola, una sorta di filtro dove vengono identificati i casi sintomatici, con misura della temperature e compilazione di una scheda anamnestica. I casi eventualmente sintomatici verrebbero immediatamente isolati e portati in una struttura sanitaria per effetuare una più approfondita valutazione . La febbre rappresenta infatti il momento in cui il soggetto è piu’ contagioso , perchè è il momento in cui c’è una piu’ alta carica virale. I soggetti sintomatici che arrivano sull’isola posso lasciare la quarantena solo quando non hanno piu’ febbre ed il tampone è negativo. Inoltre sul territorio devono essere prese delle misure adeguate sui luoghi di lavoro, tipo i ristoranti e bar che permettano il distanziamento sociale, la sanificazione degli ambienti in linea con le direttive nazionali.
6. Ma il turista cosa deve fare? Deve prima di tutto accettare le regole di Biocontenimento, prima del suo arrivo sull’isola. Proponiamo che al momento della vacanza il soggetto possa firmare un consenso con l’agenzia turistica che propone la vacanza, o l’affittacamere o l’albergo e accettare le norme per il Biocontenimento. Di cruciale impotanza è quindi l’informazione e la comunicazione che proponiamo avvenga tramite un sito internet apposito e una app. Consigliamo una polizza assicurativa che possa pagare le spese di un eventuale screening, alloggio in quarantena e rimborso del soggiorno nella struttura prenotata in caso di mancato pernottamento a causa di febbre e quarantena. Deve seguire delle regole durante la vacanza, tipo evitare assembramenti, obbligo di indossare la mascherina negli esercizi commerciali, prenotazione del ristorante per max 2 ore, etc. E inoltre deve sentirsi parte integrante del Progetto, deve poter interagire con il Progetto stesso, poter esprimere il suo feedback tramite la scheda di partenza e la APP. Il progetto non deve essere solo imposto ma il turista, proprio perchè ampiamente informato, deve collaborare per preservare questo fragile equilibrio.
7. Puo’ andare a mare? Si perchè le isole minori hanno una conformazione per cui permettono un naturale distanziamento sociale ,si adotterà specifica segnaletica e servizio di bagnini che faranno osservare le regole.
8. Cosa devono fare gli alberghi e ristoranti? Devono seguire le norme di sanificazione e le regole dettate dai decreti nazionali/regionali che potrebbero trovare delle apposite deroghe se il Progetto venisse implementato.
9. Questo progetto è un deterrente per il Turista? Al contrario i turisti si sentiranno tutelati e rassicurati da questo tipo di organizzazione e saranno sicuramente incoraggiati a partire. “Isola Virus Free”? Ok ,ma solo a patto che sia realmente così ,che ci sia un sistema di sorveglianza sanitaria efficiente e non un semplice slogan. Cruciale è la corretta comunicazione in questo mese precedente all’arrivo dei turisti e il tempo necessario per organizzare e implementare il Sistema di Biocontenimento. Il virus probabilmente diminuirà man mano la sua forza di diffusione nelle prossime settimane ma non sparirà e quindi resterà la paura di partire da parte della gente: un organizzazione simile potrebbe essere al contrario un incentivo per promuovere un turismo in sicurezza. Molti turisti inoltre posseggono delle case sulle isole minori come residenza estiva ,quindi è comunque necessario mettere in atto delle misure di sicurezza per il bene di tutti.
10. La partenza? Il soggetto compilerà una scheda di partenza per cui sarà poi ricontattato via mail dal medico Responsabile del Progetto a distanza di 7 giorni per verificare eventuali sintomi riconducibili alla Covid-19 e in caso di positività,identificare tramite la scheda di partenza, i suoi spostamenti sull’isola e i soggetti con cui è stato a stretto contatto.
11. A chi è stato presentato il Progetto?
Prioritariamente abbiamo deciso di presentarlo alla Regione Sicilia(dove è in fase di valutazione) e presso il Comitato Tecnico Scientifico dell’ Isola di Pantelleria. Verrà presentato in tempi brevi poi ai Paesi aderenti all’Accordo sui Rischi Maggiori del Consiglio d’Europa(per le Isole Greche,Malta,Baleari,Canarie,Azzorre,Cipro,Creta).
Economia
Pantelleria – Scauri, supermercato chiuso disagio per i residenti: 350 firme raccolte

La farmacista dr.ssa Mariella Asaro e il Cons. Giovanni Valenza portavoce del disagio degli scaurioti
Giovedì 12 giugno, la dottoressa Asaro Mariella e il consigliere comunale Giovanni Valenza sono stati portavoce del disagio vissuto dalla comunità di Scauri per la chiusura dell’unico supermercato presente nella contrada.
Nella nota indirizzata al Sindaco Fabrizio D’Ancona i circa 350 cittadini firmatari si rivolgono al Sindaco chiedendo “ di voler intercedere con il Signor Prefetto e con gli altri organi istituzionali competenti, affinché si attivino tutte le possibili misure per garantire il ripristino di un servizio tanto essenziale.
In particolare, si potrebbe:
- Favorire, anche attraverso incentivi o agevolazioni, l’insediamento di nuovi operatori commerciali interessati a investire nella contrada;
- Valutare soluzioni temporanee, come supermercati mobili o mercatini settimanali, fino alla riattivazione di un punto vendita stabile;
- Coinvolgere attivamente le realtà economiche locali, facilitando l’apertura di nuove attività anche su scala ridotta”.
Nella nota ancora viene manifestata la “profonda preoccupazione e disappunto a seguito della recente chiusura dell’unico supermercato presente nella nostra zona.
Scauri rappresenta una delle contrade più popolose e attive dell’isola, frequentata ogni anno da un numero crescente di turisti, specialmente durante la stagione estiva. La presenza di servizi essenziali, come un punto vendita alimentare, è fondamentale non solo per la qualità della vita dei residenti, ma anche per l’accoglienza e il benessere dei visitatori.
L’improvvisa assenza di un supermercato costringe tutti – anziani, famiglie, lavoratori e turisti – a dover percorrere lunghi tragitti per potersi rifornire dei beni di prima necessità, creando gravi disagi, in particolare a chi non dispone di mezzi propri o ha difficoltà negli spostamenti”
Nell’impossibilità di consegnare la nota al Sindaco, impegnato in altri incontri istituzionali, la dott.ssa Asaro e il consigliere Valenza sono stati ricevuti dal Presidente del Consiglio Comunale sig. Giuseppe Spata e dall’Assessore alle attività produttive Bonì Massimo.
A questi è stata rappresentata l’importanza strategica e sociale di questa richiesta e vi è stata attenta e condivisa analisi di quanto rappresentata.
Si rimane ora in attesa di offrire sostegno e supporto alle azioni che il Sindaco vorrà avviare facendosi portavoce delle nostre istanze presso gli enti preposti.
Dott.ssa Mariella Asaro
Consigliere Giovanni Valenza
Economia
Agricoltura: 50mila giovani nei campi italiani. Sicilia regione con più imprese agricole giovanili

Analisi Coldiretti diffusa in occasione dei premi all’innovazione Oscar Green
di Filomena Fotia
da Meteoweb.eu
Sono circa 50mila i giovani agricoltori al lavoro nelle campagne italiane, nel segno della sostenibilità e della creatività, un serbatoio di “cervelli” determinante per il futuro dell’agricoltura italiane e del Paese. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sui nuovi dati del centro Studi Divulga diffusa in occasione dei premi all’innovazione Oscar Green, al Villaggio di Udine, alla presenza, tra gli altri di Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti, Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, ed Enrico Parisi, Delegato Nazionale Coldiretti Giovani. Imprese che affrontano il peso eccessivo della burocrazia e l’aumento dei costi degli ultimi anni, dimostrando però che i giovani agricoltori italiani rimangono i più resilienti nel panorama complessivo dell’imprenditoria giovanile.
In valore assoluto le regioni con il maggior numero di imprese agricole giovanili sono la Sicilia (6100 aziende), la Puglia (5000 aziende) e la Campania (4800 aziende), secondo il Centro Studi Divulga. L’indirizzo produttivo più gettonato tra i giovani agricoltori risulta quello legato ai cereali (grano, mais, legumi da granella, ecc.) scelto dal 16% delle imprese, che precede ortaggi (13), allevamento (11), vino (11%) e olio (9%). Ma a distinguere le imprese under 35 è soprattutto la propensione a sfruttare le tante opportunità dalla multifunzionalità, introdotta nel 2001 dalla cosiddetta Legge di Orientamento, fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Si va dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Una rivoluzione che ha trainato anche la profonda mutazione della considerazione sociale del mestiere dell’agricoltore, come dimostra il fatto che quasi tre italiani su quattro (74%) che si dichiarano felici se i propri figli o nipoti lavorassero in campagna, secondo una recente indagine Censis.
Non a caso – sottolinea Coldiretti – secondo l’ultimo rapporto della Rete Rurale nazionale la produttività media per superficie delle imprese giovanili italiane è pari a 4500 euro per ettaro, doppia rispetto a quella europea e francese, ma è superiore anche a quella della Germania e soprattutto della Spagna, grazie alla maggiore specializzazione in coltivazioni ad elevato valore aggiunto.
“A ostacolare il fenomeno del ritorno in campagna sono purtroppo diversi fattori strutturali che è necessario rimuovere per sostenere il necessario ricambio generazionale nei campi italiani ed europei – sottolinea Enrico Parisi, delegato nazionale di Coldiretti Giovani – Il primo è l’eccesso di burocrazia che rappresenta una vera e propria tassa occulta per gli agricoltori, tanto più per chi decide di avviare una nuova attività, unita a imposizioni legate a politiche green troppo spesso slegate dalla realtà. Ma occorre lavorare anche sull’accesso al credito, un fattore fondamentale per sostenere la realizzazione delle mille idee creative che nascono dalle imprese giovani, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione di prodotto e nella tutela dell’ambiente e della biodiversità”.
Economia
Circolo Velico Pantelleria – 5×1000 per sostenere sport, tradizione e sociale

Il Circolo Velico Isola di Pantelleria dal 5×1000 alle nuove attività del 2025
Siamo in periodo di denuncia dei redditi e, come è noto, è possibile destinare il 5×1000 di essa. Anche il Circolo Velico Isola di Pantelleria sta divulgando la possibilità di adesione a questa iniziativa, visto il valore del lavoro che esso svolge, su diversi fronti:
- sportivo: l’importanza dello sport e la sua promozione sono sacrosante per la gioventù, ma anche per gli adulti. Attività come le regate locali o l’organizzazione della IV tappa del Trofeo del Cmitato, e molte altre ancora.
- sociale
- culturale/tradizionale, mantenendo viva una tradizione di oltre 60 anni, che ha scandito la vita pantesca, reso giocoso il lavoro, caratterizzando la navigazione in imbarcazioni tutte personali dell’isola.
Per aderire al 5×1000: CF 93082300817
Ma ci ha spiegato nel modo più esaustivo, il presidente del Circolo Velico, il Com. Daniele Alongi, “Con il Circolo noi, praticamente, ci autofinanziamo con corsi di vela e altre iniziative. Tra queste forse quella più costosa che è quella dell’agonistica che continua tutto l’anno e che richiede dei costi, dei mezzi e non solo delle persone.
“Per l’isola è molto oneroso, quindi sicuramente il 5×1000 è finalizzato a sostenere soprattutto l’attività velica di base.
La vela sociale
Comandante, partendo dall’importanza di questo sport per la formazione di un bambino, perchè insegna disciplina, rispetto, autogestione, e molto altro ancora, capiamo insomma che la vela ha una grande valenza, è esatto? “Si e noi facciamo anche della vela sociale, perché chi non ha reddito sufficiente , ovviamente, noi lo accogliamo.
Inoltre, gli istruttori sono tutti professionisti, pagati, sempre carico del circolo.
“Abbiamo dei costi continui da sostenere e che in qualche modo garantire. Attraverso questa forma quasi gratuita del 5×1000, per chi lo facesse siamo sempre riconoscenti.”
Approfondendo le attività del 2025, com’è andato lo scorso sabato il Vela day? “Ottimi risultati! Abbiamo già tantissimi bambini iscritti ai corsi che inizieranno intorno al 15 giugno, quindi fra una decina di giorni.
“Siamo pronti per una stagione che si presenta, sembrerebbe molto buona e interessante, per i giovani panteschi: siamo fiduciosi.
“Tra poco partirà anche l’attività delle lance, tra l’11 di giugno e intorno al 20°, secondo il calendario che verrà pubblicizzato nei prossimi giorni o ulteriormente: Vela tradizionale, vela giovanile, vela adulta. “
Se vuoi sostenere il Circolo Velico Isola di Pantelleria e le sue attività, dai corsi alle regate di bambini, adolescenti e adulti, destina il 5×000 della tua dichiarazione dei redditi al CF 93082900817
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Angela Evola
00:13 - Giugno 2, 2020 at 00:13
Cmq per quanto sia bella la foto del porto, c è da sottolineare, che se ci fosse stata l altra lampada, sarebbe stata ancora più bella…piccoli particolari che sfuggono…