Cronaca
Pantelleria, Armando di Tracino e la sua fatica che sa d'impresa

Armando è un ragazzo di Tracino capace, con caparbietà, sacrificio e passione di imprese straordinarie, come ci racconta Il Giro del Cappero di Pantelleria che abbiamo il privilegio si riportare (testo a cura Alessandro Ciulla e immaginare di Edite Lanka)
Armando è nato a Tracino, una piccola contrada dell’isola di Pantelleria.Ce ne sono oltre venti disseminate su un territorio abitato sin dal 1800 avanti Cristo. E’ cresciuto con l’acqua di mare nelle vene. Se non la vede per quindici giorni, inizia a sclerare. Ha fatto apnea sino al giorno prima di partire per il militare a diciotto anni. Al ritorno, con la barca del padre ha cominciato a fare il pescatore.Una nuova avventura sul mare per lui. Un tempo bello perchè di pesce se ne prendeva davvero tanto. Con l’invasione di barche da fuori, che venivano a fare strascico sotto costa a Pantelleria, Armando ha assistito ad un calo del pesce del 50% all’anno. Dai trenta chili di pescato giornaliero lui è passato a quasi tre chili e mezzo. In questo modo si e’ ridotto a portare trecento euro al mese a casa. Non si poteva più continuare così e ha iniziato a darsi da fare un po’ come manovale, un po’ in campagna e un po’ come messo notificatore. Si definisce un’acciuga in un campo di squali .O ti dai da fare o ti lasci mangiare quando sei molto piccolo come lui. Facendo tutti questi piccoli lavori, Armando e’ riuscito a mettere ogni mese la pentola, come lui dice. Un giorno, un capitano della guardia di Finanza, ricordando che lui faceva il pescatore lo ha informato dell’esistenza di aste dove le vecchie motovedette vengono vendute. Ha iniziato, allora, a seguirle, avendo il sogno di trasformare la giornata tipo dei pescatori in un’esperienza da far compiere a chi non è mai stato su una barca, uscendo a mare, tirando le reti e mangiando insieme a loro il pesce appena pescato. Armando, però, è partito senza un soldo in tasca per realizzare questo.”Avevo solo i vestiti che indossavo” ci tiene a ricordare subito. All’inizio del 2011 ha partecipato per la prima volta ad un’ asta, aggiudicandosi uno scafo col denaro guadagnato dalla vendita della sua unica automobile. Gli e’ stato consegnato nel giorno del suo compleanno. La barca è stata acquistata a Messina. Col padre, Armando ha compiuto là sul posto i lavori indispensabili per metterla in acqua. Prendeva la macchina, caricava tutto e partiva dalla sua Pantelleria in direzione di Messina. Grazie all’ospitalità di alcuni amici, ha potuto ridurre le spese delle sue trasferte. Così ogni giorno, dalla casetta messagli a disposizione, si è recato ogni mattina in cantiere, realizzando le modifiche alla sua barca, i lavori di falegnameria, la resinatura, l’impianto elettrico e il montaggio dei motori. Dopo venti giorni, quando finiva senza soldi, con l’acqua alla gola ritornava a Pantelleria per lavorare col mare. Avanti e indietro così per quasi diciotto mesi. E’ stata dura per lui.Lo leggi nei suoi occhi velati di lacrime.E’ arrivato al punto che non aveva neppure i soldi per andare a comprarsi il pane. Quasi il 90 % dei lavori sono stati realizzati da lui e da suo padre. Ha affrontato nello stesso momento anche la burocrazia, scrivendosi da solo le domande di autorizzazione da presentare agli uffici competenti per il rilascio delle relative licenze di navigazione, senza l’intermediazione delle agenzie. La barca è arrivata a Pantelleria via mare.La prima tappa è stata Milazzo, per vedere se lo scafo restava a galla dopo le modifiche apportate. Poi Trapani, dove è rimasto bloccato una settimana a causa del maltempo. Il 13 Maggio, giorno dell’apparizione della Madonna di Fatima, è arrivato a Pantelleria. Un altro mese per sistemare la cucina a bordo. A Settembre sono arrivati finalmente i documenti per la navigazione.Tra collaudi, lavori,permessi, richieste al Ministero, tempi dilatati di risposta, sono passati venti mesi. Ora è al terzo anno di attività. In estate, al mattino, le reti vengono tirate e sistemate al centro della barca, sul boccaporto. Ammassandosi diventano un cubo che Armando usa come tavola sulla quale dispone una cerata e gli oggetti di un pranzo. Nel pomeriggio, gli ospiti della barca si dispongono ai lati per assistere alla “calata” delle reti. La gente si diverte.I bambini scoprono finalmente che il pesce non nasce dal frigo. Con Armando e il suo equipaggio, vivi la giornata tipo del pescatore sulla barca mangiando come loro. Acqua comprata “in offerta” al supermercato, aragoste e cipollacce a chilometro zero. Un sugo di pesce misto appena pescato, in cui ci trovi pure l’aragosta, è un lusso che non potrai mai trovare neppure in un ristorante stellato. Dodici ospiti per volta possono assistere al rito della liberazione del pesce dalla rete e alla sua pulitura, prima di essere usato per il pranzo. Armando è l’unico a farlo nella sua isola. Lo fa anche per valorizzare il pesce povero. In questo momento c’è il pappagallo, un pesce invasore che quasi nessuno conosce e apprezza. La gente si è dimenticata del pesce povero, senza sapere che questo è molto più saporito del pesce “bistecca” rappresentato dal tonno, dallo spada o dalla ricciola, ai quali si è abituati. Il pappagallo, la boga, il ritunno o la menola sono pesci piccoli. Non hanno una vita molto lunga che porterebbe all’assorbimento elevato di mercurio come avviene col tonno e lo spada, per cui sono meno inquinati. Li ritrovi nel pranzo di questi pescatori e dei loro ospiti accanto alla mustela, ancora più delicata del merluzzo, che nelle piccole isole del Mediterraneo le mamme preparano con la pastina per i propri figli. Un ragù di aragosta, granchio, cipollaccio e mustela è un’ avventura senza ritorno nel mare del piacere. Da un mese Armando ha finito di pagare i debiti che aveva contratto per i lavori fatti all’imbarcazione nei due anni che hanno preceduto l’inizio delle attività, compreso l’acquisto di nuovi motori. E’ rimasto due anni e mezzo senza macchina, perchè soldi non ce n’erano. Una fatica che sa d’impresa. E’ nata così Follia, la barca del sogno che diventa realtà!
Ambiente
Pantelleria, dal 2 luglio visita alla prima famiglia di Asini Panteschi

In attuazione di un Protocollo di Intesa siglato tra il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Servizio 17 – Servizio per il territorio di Trapani e la Pro Loco Pantelleria APS, a partire dal 2 luglio e quindi ogni mercoledì sarà possibile fare visita al 1° nucleo di Asini Panteschi custoditi presso il Distaccamento Forestale in C.da Sibà.
L’accordo di collaborazione tra il Dipartimento e la Pro Loco prevede nella prima fase la conoscenza e la promozione del progetto “Azienda pilota per il recupero della razza asinina Asino Pantesco”, la conoscenza in particolare dell’Asino Pantesco nel suo luogo di origine, delle sue caratteristiche morfologiche ed etologiche. Saranno figure professionali specializzate messe a disposizione dalla Pro Loco Pantelleria APS ad accogliere i visitatori secondo le istruzioni contenute in locandina.
Cronaca
Pantelleria, centinaia di passeggeri bloccati in aeroporto. 400 riprotetti in nave

Il titolo impazza ormai nel web e tra i social delle difficoltà nei trasporti aerei nelle ultime ore
A causa della poca visibilità per foschia e nubi basse, diversi voli da e per l’isola sono stati cancellati.
“Purtroppo bassa visibilità che non permette l’atterraggio, ovviamente per limitazioni, non avendo nemmeno dotazione per l’assistenza all’atterraggio strumentale, in questi casi nulla da fare, anche però riconoscendo che non in tutti i casi l’atterraggio strumentale potrebbe aiutare, ma sicuramente in molti casi potrebbe ridurre il tasso di cancellazione. Purtroppo l’orografia dell’isola con la montagna in assenza di vento non permette alla K di spostarsi e quindi purtroppo la situazione è quella che è.”
E’ quanto ci spiega l’assessore ai trasporti del Comune di Pantelleria, Federico Tremarco, relativamente alla condizione attuale sui voli aerei da e per l’isola.
L’amministratore ha continuato “Comunque stamattina circa 400 passeggeri sono stati riprotetti in nave, che ovviamente ha lunghi tempi di percorrenza, sei ore, e so che da Palermo adesso diversi passeggeri, diversi gruppi di passeggeri stanno andando a Trapani per tentare di raggiungere l’isola in nave, tra questi pure i persone con disabilità e ovviamente tanti residenti.”
Cronaca
Volo Pantelleria-Trapani, la notte porta consiglio e ridimensiona gli eventi

Sulla notizia di ieri sera, 27 giugno 2025, relativa al presunto turbolento atterraggio del volo DAT, partito da Pantelleria e diretto a Trapani, dopo le incalzanti pressioni sulla veridicità della narrativa, abbiamo deciso di procedere a scrivere un articolo, promettendo aggiornamenti.
Il Pantelleria – Trapani delle 18,20 di venerdì 27 giugno
Le fonti sembravano più che attendibili e autorevoli, ma, poi passata la paura si è ridimensionata la portata della notizia, lasciando noi del giornale, per primi, sgomenti e turbati.
Se è vero che il giornalista per primo deve verificare le fonti e fare incroci di notizie, è anche vero che talvolta, proprio per la moltitudine di messaggi insistenti, ci si fida, dotati di una spiccata buona fede, presumendo l’onestà del prossimo e prendendo per buono quanto viene riportato.
Si consideri, ordunque che,
il Pantelleria – Trapani delle 18,20 di venerdì 27 giugno non ha avuto problemi al suo arrivo. L’aeromobile è regolarmente atterrato sulla pista principale, ma ha effettuato un percorso di rullaggio diverso dal solito per consentire le rapide operazioni di un canadair.
Nulla di anomalo è accaduto e non c’è stato nessun rischio come ha confermato dalle autorità aeroportuali.
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