cronaca
Pandoro Melegatti ritirato dagli scaffali di vendita. Ecco il motivo

“Non consumare il prodotto e riconsegnare presso il punto vendita di acquisto” il monito del Ministero della Salute
Un lotto di Pandoro Melegatti è stato ritirato dal commercio per il rischio di ritrovare al suo interno corpi estranei.
L’allarme arriva direttamente dal Ministero della Salute nella sezione degli “Avvisi di sicurezza”, sottocategoria “Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”.
Nella nota del Ministero si legge che è stata rilevata “la possibile presenza di corpi estranei di plastica dura”. Qualora venissero ingeriti, potrebbero essere dannosi per la salute.
Il Ministero ha quindi disposto il richiamo e il ritiro immediato dal mercato del lotto interessato, quello che riporta il numero 210917. Il motivo della segnalazione è “richiamo per rischio fisico”.
Tale lotto era già stato distribuito agli esercenti e messo in vendita.
Le confezioni ancora invendute nei negozi sono state ritirate. Ma molte sono state già venduti e, magari, mangiate dai più golosi.
Ma come riconoscere a casa il pandoro “incriminato”?
Innanzitutto si tratta del Pandoro Melegatti Originale da 740 grammi. È quindi necessario guardare la data di scadenza riportata sulla confezione: i pandori interessati dal richiamo sono quelli che riportano come data di scadenza (o termine minimo di conservazione) il 30 aprile 2022.
Il consiglio del Ministero è quello di non consumare il prodotto e di restituirlo al negozio nel quale è stato acquistato.
Per tutte le informazioni è possibile contattare Melegatti al numero 0458951444 o mandare una email al servizio clienti della stessa azienda: help@melegatti1894.it o a melegatti@melegatti1894.it.
Nessun problema invece per gli altri lotti del Pandoro della stesa casa dolciaria che sono già presenti sugli scaffali dei negozi. Per loro non è stato segnalato alcun problema. Possono quindi essere e acquistati e consumati tranquillamente.
(Credit immagine: melegatti.it)
Giuliana Raffaelli
Salute
Giuliano (UGL): “5,8 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure. Sanità allo stremo, a pagare cittadini ed operatori”

La sanità pubblica italiana è allo stremo. Secondo i dati 2024, 5,8 milioni di persone – un cittadino su dieci – hanno rinunciato a curarsi per motivi economici. Una cifra drammatica che denuncia una realtà inaccettabile: in Italia curarsi sta tornando a essere un privilegio per pochi.
“Siamo ultimi nel G7 per spesa sanitaria pubblica pro capite e solo 14esimi su 27 in Europa. La nostra spesa si ferma al 6,3% del PIL, ben al di sotto della media OCSE (7,1%) e di quella europea (6,9%). Il gap con gli altri Paesi europei è di 43 miliardi di euro. A pagare il prezzo di questa situazione sono i cittadini e gli operatori sanitari, ormai allo stremo,” dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute.
I dati parlano chiaro: siamo di fronte a una crisi strutturale, non più a un’emergenza. Le liste d’attesa si allungano, il personale è insufficiente, i salari sono fermi e i carichi di lavoro sempre più insostenibili. Il diritto alla salute è diventato una chimera.
“La UGL Salute lancia un grido d’allarme forte e chiaro: servono ancora più investimenti, immediati e organici, nella sanità pubblica. Bisogna assumere personale, aumentare gli stipendi, riportare dignità alle professioni sanitarie e garantire ai cittadini cure tempestive e gratuite. Un’occasione concreta potrebbe essere rappresentata dalla prossima Legge di Bilancio, che annuncia nuovi investimenti nel comparto: ci aspettiamo misure reali e concrete. La salute non può più aspettare,” prosegue Giuliano.
“La UGL Salute è pronta a battersi con ogni mezzo per difendere i cittadini e i lavoratori del comparto sanitario,” conclude il Segretario Giuliano.
Turismo
La Sicilia tra le mete estive 2025 più gettonate, grazie a Pantelleria

Bellezza, autenticità, risorse uniche, ma anche sinergia tra gli operatori dell’isola
Il dato è riportato da Affidabile.org, su cui Il Sicilia ha redatto una bella recensione.
I numeri a livello nazionale parlano di un italiano su venticinque che ha scelto la Sicilia per le vacanze estive del 2025.
Sembrerebbe che la nostra regione è presente sì, ma grazie a Pantelleria, spettacolare rifugio di chi cerca mare, silenzio, autenticità, cultura, tradizioni, sport.
I dati raccolti da Affidabile.org attraverso Reddit registrano un’Italia che cerca autenticità, sostenibilità e bellezza, ma anche accessibilità economica e servizi all’altezza. E in questo gioco a somma zero, la Sicilia continua a scommettere sul proprio potenziale come se bastasse la bellezza a fare turismo.
La “perla nera del Mediterraneo”
Saranno i suggestivi e molteplici nomi e soprannomi a contribuire nel suo fascino, la Pantelleria secondo l’indagine, è entrata nella top 10 delle mete più consigliate, posizionandosi all’ottavo posto. Questo risultato è particolarmente ha la sua rilevanza, pensandola a destinazione per pochi, non di massa.
I turisti hanno capito che Pantelleria non è solo una destinazione di mare. Infatti le segnalazioni su “Reddit” l’hanno raccomandata per la gastronomia e per non essere affollata.
Il viaggiatore negli ultimi anni ha cambiato prospettive, andando in cerca luoghi che offrano un’esperienza intima, un contatto diretto con la natura e un’esplorazione autentica del territorio. La nostra isola offre tutto questo, con i suoi paesaggi vulcanici onirici, gli accoglienti dammusi unici, le calette solitarie, il Lago di Venere, i sentieri, gli asini e tanta, tantissima storia, incarna perfettamente questo ideale.
Con la sinergica azione di Pantelleria Island, del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Pantelleria Experience e altre realtà e di una solerte amministrazione, si è riusciti a compiere grandi passi avanti nel settore turistico, così da aver conquistato un posto ambito, ma non di semplice raggiungimento, considerando che la Sicilia offre il meglio e le destinazioni più belle in Italia.
Economia
Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.
L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio.
Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
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