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Economia

Palermo – Ance, Ponte necessario per lo sviluppo del Paese

Redazione

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Ance-Brancaccio-Ponte necessario per lo sviluppo del Paese

Collegio Regionale Costruttori Edili Siciliani

Brancaccio (Ance): “Ponte necessario per lo sviluppo del Paese.
Completare le riforme e le infrastrutture al Sud, il Pnrr sia una
‘palestra’  perché l’Italia possa correre da sola dopo il 2026.
Escludere i cofinanziamenti dal Patto di stabilità. Regioni e Comuni del
Sud investano sulla rigenerazione urbana.
Case Green: a maggio sarà italiano il presidente dei costruttori
europei, con lui ci batteremo per un Fondo Ue per l’ambiente che finanzi
la transizione”

Palermo, 29 febbraio 2024 – “Il Ponte sullo Stretto favorirà quelle aree
economiche del Paese troppo lontane dai centri nevralgici. Siamo
favorevoli come costruttori, anche perché è una grande opera di
ingegneria. Bisognerebbe, però, dare più valore anche a tutte le
infrastrutture complementari, sia quelle direttamente connesse al Ponte,
sia quelle necessarie a far sì che il Ponte possa sviluppare l’economia
del Mezzogiorno”.
Lo ha detto la presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio, che
oggi a Palermo ha incontrato il Sistema regionale delle imprese edili di
Ance Sicilia, guidato da Santo Cutrone. Brancaccio ha osservato che “il
Ponte avrà certamente un impatto forte sull’occupazione durante gli anni
di costruzione, ma è importante l’impatto che dovrà avere una volta
completato, per dare un reale ritorno a questo ingente investimento che
sta facendo tutta l’Italia. Ed è importante che già ora si programmino e
si realizzino tutte le infrastrutture che servono per arrivare al
Ponte”.
In proposito, Brancaccio si è soffermata sul “Pnrr”, che deve essere
“una grande opportunità per il Paese. Per questo non basta fare le
infrastrutture, occorre anche realizzare le riforme che servono a fare
camminare da solo e crescere tutto il Paese dopo il 2026. Il ‘Pnrr’ deve
essere una palestra: usiamolo per fare tutte le opere necessarie, anche
quelle minori nei Comuni, ma anche le riforme, affinché l’Italia, che
negli ultimi anni ha camminato troppo piano, possa invece correre”.
Ma il “Pnrr” non basta a completare la rete delle infrastrutture al Sud:
“Per colmare il gap di infrastrutture fra Nord e Sud occorre recuperare
decenni in cui il famoso 40% di risorse riservato al Sud non è stato
rispettato. Il ‘Pnrr’ finirà, cerchiamo di usare meglio questi fondi, ma
pretendiamo anche – e vogliamo sostenerle in ciò – che le nostre
amministrazioni spendano tutti i fondi europei e nazionali, obiettivo
che al Sud non si riesce a raggiungere. Quest’anno faremo una battaglia,
e sosterremo in ciò l’Italia in Europa, affinché dal Patto di stabilità
vengano esclusi i cofinanziamenti nazionali dei programmi europei.
Questo ci consentirebbe, senza sforare i limiti del Patto, di
cofinanziare molti più progetti”.
A livello europeo, con particolare riferimento alla direttiva sulle
“case green”, la presidente dell’Ance ha annunciato che “il presidente
dei costruttori europei sarà italiano. A maggio Pietro Petrucco, attuale
vicepresidente di Ance, si insedierà alla guida della Federazione dei
costruttori europei. E’ vero che sul piano normativo il ‘Superbonus’ è
un capitolo chiuso, ma un riordino degli incentivi si farà e si deve
fare. Quell’obiettivo al 2050 è quasi impossibile da raggiungere, ma
almeno per avvicinarsi bisogna ottenere un Fondo europeo per l’ambiente,
perché la transizione ecologica non è a costo zero, è una spesa che non
può ricadere tutta sui cittadini. L’Italia ha una situazione molto
complessa in termini di vetustà del patrimonio immobiliare e di grande
frammentazione della proprietà privata e di regole che impediscono la
demolizione e ricostruzione in programmi di rigenerazione urbana. Si
dovrà intervenire sul vecchio e questo sarà molto costoso”. Quanto al
“Superbonus”, Brancaccio ha rilanciato la denuncia delle imprese che,
dopo la chiusura della misura, “ancora hanno crediti fiscali che non
riescono a smobilizzare e a monetizzare. Continuiamo a temere grandi
rischi di fallimenti e contenziosi fra condomini e imprese perché non si
riesce a completare i lavori”.
E ancora, “all’Europa – ha aggiunto Brancaccio – chiediamo che vengano
recepite in Italia alcune normative più avanzate per il nostro settore.
Ma anche una politica comune sul fronte fiscale e su quello dei lavori
extra-Ue, per il quale punteremo attraverso la Federazione a
joint-ventures fra costruttori europei. Cioè, stringere alleanze perché
ci sia un’Europa veramente unita; è l’Europa, e non più solo l’Italia,
che deve concorrere con il resto del mondo”.
Brancaccio ha analizzato la situazione della Sicilia: “L’Isola ha una
grande tradizione nei lavori pubblici, ma è meno specializzata sugli
investimenti privati, sul partenariato pubblico-privato, sulla
rigenerazione urbana. Chiediamo fortemente alle Istituzioni locali, alle
Regioni e ai Comuni del Sud di andare oltre i fondi del ‘Pnrr’, che
saranno sempre di meno, e di investire con tutte le fonti finanziarie
possibili per trasformare le nostre città senza consumare suolo. La
rigenerazione urbana, oltre a migliorare la qualità della vita di tutti
i cittadini, darebbe anche tanto lavoro al settore, che è trasversale”.
Sul tema della sicurezza nei cantieri, la presidente dell’Ance ha
ricordato l’incontro di lunedì scorso a Palazzo Chigi con la ministra
del Lavoro, Marina Elvira Calderone: “La prima avvertenza, secondo noi,
è di non adottare mai provvedimenti normativi su un tema così delicato
sull’onda dell’emotività. Le regole ci sono, abbiamo chiesto più
ispettori e che questi, così come avviene in altri Paesi europei,
inizialmente svolgano un’attività di consulenza per accompagnare
l’impresa nella cultura della sicurezza, utile a prevenire le tragedie.
E’ chiaro che dopo, se si riscontrano gravi irregolarità, bisogna
intervenire con le sanzioni. Questo è un tipo di approccio nuovo che
comporta un grande rafforzamento degli organici dell’Ispettorato del
lavoro”.
Infine, in evidenza anche il “caro-materiali” che ha fatto saltare i
conti di tante imprese: “Il decreto 50 – ha osservato Federica
Brancaccio – aveva provato a risolvere il problema nel settore delle
opere pubbliche riconoscendo un parziale ristoro alle imprese
danneggiate: peccato che stiamo ancora aspettando i pagamenti del primo
semestre 2022, mentre i ristori del 2023 sono stati erogati. Invece nel
mercato privato il problema è molto più serio: non ci sono stati né una
modifica normativa né un ristoro con fondi pubblici. Bisognerebbe fare
valere alcuni articoli del Codice civile che già consentono di fermare i
lavori se diventano troppo onerosi”.

In copertina Federica Brancaccio e Santo Cutrone.

Economia

Siccità, Schifani all’Ars: agricoltori esonerati dai pagamenti per irrigazioni di soccorso

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Presidenza della Regione
Esonero del pagamento per il 2024 dei ruoli che derivano dall’irrigazione di soccorso per gli agricoltori siciliani che ricadono nei comprensori dei Consorzi di bonifica. Lo prevede un emendamento alla manovra finanziaria in discussione all’Ars presentato dal presidente della Regione, Renato Schifani, per sostenere gli imprenditori agricoli alle prese con la grave crisi determinata dalla siccità.

Per questa agevolazione, la norma prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro da ripartire tra i Consorzi, con decreto dell’assessore all’Agricoltura, per ridurre l’onere a carico degli agricoltori fortemente penalizzati dall’emergenza idrica.

«Un ulteriore sforzo finanziario del governo – evidenzia il presidente Schifani – per sostenere un settore che sta pagando un grande prezzo a causa della siccità senza precedenti nella nostra regione».

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Economia

In Sicilia aumentano imprese e occupati, traina il turismo

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Sicilia: nel secondo trimestre 2024 aumentano imprese e occupati

Turismo e servizi, costruzioni, agricoltura e commercio i settori in

crescita

Pace e Vaccaro: “Dati incoraggianti, investimenti per rendere il trend più stabile”

Palermo, 26 luglio 2024 – Crescono turismo e servizi, costruzioni,
agricoltura e commercio, in leggerissimo calo l’industria: in Sicilia la
ripresa economica è testimoniata dall’aumento di imprese e occupati nel
secondo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023,
così come rilevato dall’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia,
la cui analisi mette in evidenza i settori a maggiore sviluppo.

Fra aprile e giugno 2024 risultano attive negli Albi camerali 383.285
realtà economiche con un saldo attivo di 1.759 imprese, frutto di 5.849
nuove iscrizioni a fronte di 4.090 cessazioni; il dato pone l’Isola al
settimo posto nella classifica nazionale per maggiore incremento, con un
tasso di crescita dello 0,37%.

Per saldo attivo fra iscrizioni e cancellazioni, la provincia più
dinamica è Catania (452), seguita da Palermo (390), Siracusa (274) e
Trapani (244). Queste le performance delle altre province: Messina, 176;
Agrigento, 134; Caltanissetta, 59; Ragusa, 28; ultima Enna con 2.
I settori con la maggiore concentrazione di imprese e col più elevato
incremento rispetto al primo trimestre 2024 sono Turismo e servizi, con
105.578 attività che occupano 403.096 addetti e un tasso di crescita di
aziende del +1,09%; Costruzioni, con 46.905 imprese e 143.708 dipendenti
(+0,51% di imprese); Commercio, con 125.446 partite Iva e 324.839 unità
di personale (+0,10%); e Agricoltura con 75.956 aziende e 126.705
addetti. L’Industria cala di pochissimo, dello 0,03%, ma resta comunque
un settore assai significativo nel sistema produttivo regionale, con
29.121 aziende e 137.769 lavoratori. Gli occupati nel complesso dei
settori siciliani sono saliti a 1.170.007.

“Quello del Turismo e servizi – osserva Pino Pace, presidente di
Unioncamere Sicilia – continua a confermarsi come il settore candidato a
diventare il principale traino dell’economia regionale. I dati mostrano
una forte capacità degli imprenditori di rispondere ad una domanda in
costante crescita, sia in termini di ricettività e ristorazione, sia in
relazione alle esigenze del welfare e del sociale, degli investimenti in
istruzione e formazione e in ricerca e innovazione, così come rispetto
al crescente fabbisogno di sanità e cura e di assistenza alle persone.
Tutto ciò – analizza Pace – potrebbe comportare un progressivo
orientamento degli investimenti pubblici e privati verso questo settore,
con l’obiettivo di conferire maggiore stabilità e sostenibilità nel
tempo a questo trend di sviluppo”.

“Lo stop al ‘Superbonus’ – analizza Santa Vaccaro, segretario generale
di Unioncamere Sicilia – non sembra avere frenato la crescita del
comparto delle Costruzioni. Questo, probabilmente, è dovuto agli
investimenti finanziati dal ‘Pnrr’ che cominciano a dispiegare in
maniera più evidente i loro effetti positivi sul territorio, ma anche
agli sforzi che la nostra Isola sta compiendo sul fronte della
transizione energetica, della rigenerazione urbana e della tutela
ambientale. Sono, infine, incoraggianti le dinamiche di crescita
dell’Agricoltura, nonostante la siccità, e del Commercio, che sembra
resistere alla crisi che colpisce soprattutto i piccoli esercizi, e la
tenuta dell’Industria in un momento in cui a livello nazionale si
assiste ad una perdurante contrazione della produzione”.

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Economia

Dagnino neo eletto assessore all’economia. Pellegrino “Grande competenza e passione”

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Alessandro Dagnino neo eletto Assessore Regionale all’Economia, al posto di Marco Falcone ora al Parlamento Europeo 

 
 
 
 
“La nomina dell’avvocato Alessandro Dagnino quale assessore all’economia conferma la scelta di competenza e professionalità cui è stata ed è improntata l’azione del Governo regionale.
Dopo l’Assessore Falcone che ha unito visione politica e competenza tecnica, e che ancora una volta vogliamo ringraziare per il contributo significativo dato in questi anni al risanamento dei conti regionali, il Presidente Schifani sceglie un tecnico, un professionista di grandissima esperienza che certamente darà un importante contributo per proseguire il lavoro fondamentale di gestione e programmazione della spesa e delle finanze regionali.
Anche a nome di tutto il Gruppo parlamentare, non posso che augurare buon lavoro all’avvocato Dagnino – di cui ho avuto modo di apprezzare professionalmente la grande passione e competenza – ringraziandolo per aver accettato un incarico certamente gravoso, che sono certo assolverà con dedizione.”

Lo dichiara Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana

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