Cultura
Oroscopo 2019. Tutti i segni dello Zodiaco letti da Branko
 
																								
												
												
											Oroscopo 2019. Tutti i segni dello Zodiaco letti da Branko, l’astrologo più famoso d’Italia, che analizza dai momenti positivi a quelli meno floridi di ciascun segno.

Oroscopo 2019 – Branko: Ariete
Tre i mesi positivi dei nati sotto il segno del fuoco: aprile, luglio e agosto Marte e Giove avranno un influsso benefico nelle vostre vite. Molti di voi per la prima volta vedranno il loro portafogli pieno, con la prospettiva di accumulare altro denaro entro un breve periodo.
Oroscopo 2019 – Branko: Toro
Tra amore, lavoro, affari e carriera quello che si para davanti al Toro è un anno davvero importante. Tutto può cambiare alla luce della verità di Saturno, splendido nel segno del Capricorno, insieme a Plutone e Giove, dal mese di marzo in trigono con Urano nel vostro segno.
Mercurio governerà i Gemelli. La vostra vita nel 2019 potrà definirsi più che brillante. Ma attenti all’ombra di Nettuno negativo: alcuni aspetti della vita lavorativa vanno cambiati e dovreste essere in grado di interrompere alcune collaborazioni dannose. L’amore, però, andrà a gonfie vele, regalandovi sensazioni vive ed eccitanti.
Oroscopo 2019 – Branko: Cancro
Torna Giova nelle vostre vita e il pianeta della legalità e della buona ventura porterà una ventata di positività nel settore della salute e del lavoro. Sebbene potrebbero verificarsi delle incomprensioni in casa o con il partner, a marzo le cose potrebbero cambiare: in arrivo fortuna in amore.
Oroscopo 2019 – Branko: Leone
Un anno tutt’altro che negativo per i nati sotto il segno del cancro. Nuove possibilità all’orizzonte, soprattutto in campo lavorativo e soprattutto per chi esercita una professione indipendente e achi cerca una nuova occupazione. Determinante sarà un viaggio all’estero. Ma non solo: anche in amore le stelle vi daranno grandi soddisfazioni. Questo, Leone, potrebbe essere il vostro anno.
Oroscopo 2019 – Branko: Vergine
È Mercurio a guidare le vostre vite. Il pianeta vi aiuterà molto, anche nei rapporti che iniziano a diventare più complessi e tormentati. Grazie all’influenza di Mercurio, Vergine, sarete in grado di alleggerire situazioni pesanti con il vostro umorismo.
Oroscopo 2019 – Branko: Bilancia
Correnti alterne per i nati sotto il segno della Bilancia. Il 2019, con i suoi transiti innovativi, vi spingerà a fare attenzione alle situazioni che si presentano nei mesi invernali. Sarà Venere a farvi aprire gli occhi su certe realtà.
Oroscopo 2019 – Branko: Scorpione
La notte di Capodanno sarà particolarmente importante per voi. Insieme a Venere, la Luna spende nel vostro segno. Questo segnerà un ottimo inizio 2019 per il vostro segno. La vita, Scorpione, sarà migliore di quella del 2018. Il vostro animale nell’anno che sta per iniziare è la fenice: celebre per rinascere dalle sue ceneri. Proprio come farete voi.
Oroscopo 2019 – Branko: Sagittario
C’è una città che segnerà il vostro 2019, Sagittario, ed è Budapest. Forse riuscirete a vederla nelle vacanze pasquali o, meglio ancora, in quelle estive. Sarà un anno all’insegno della felicità e dell’amore. Giove, il pianeta che guiderà i vostri giorni, ama le persone di come voi: di carattere.
Oroscopo 2019 – Branko: Capricorno
Un 2019 felice anche per i nati sotto il segno del Capricorno. Per Branko sarà un anno strepitoso. A farla da padrone saranno i ricordi: ci saranno dei ritorni importanti, a cui si accompagneranno memorie felici di tempi andati. Mentre Saturno lascia la sua impronta nelle vostre vite, a darvi qualche pensiero sarà invece Marte, quando si troverà in aspetto critico.
Oroscopo 2019 – Branko: Acquario
Giove straordinario in Sagittario, ma sarà Marte protagonista eccezionale del 2019 dei nati Acquario, che si farà sentire con il suo influsso nei momenti più significativi della vostra vita. Le donne del segno troveranno l’uomo che desiderano. Gli uomini l’hanno già trovato.
Oroscopo 2019 – Branko: Pesci
Il 2019 segnerà per i Pesci l’anno della rinascita: nuovi sogni troveranno spazio nella realtà. Il vostro è un segno tra i più illuminati anche dell’anno che sta per iniziare. Sin dal novembre del 2018 Giove è in transito in Sagittario. È tempo di tirare fuori la vostra personalità.
Cultura
Pantelleria, tutti a sgrappolare per il passito. Donne riunite tra uva passa, chiacchiere e cultura
 
														Un gruppo di donne squisitamente tutte pantesche da generazioni, un pomeriggio un pò uggioso, ma tiepido, una tavola ospitale e si va in scena.
Mariuccia, Rosa, Maria, Annita, Anna, Michele e altre signore delle contrade attigue Khamma e Tracino, tra un grappolo e l’altro rievocano ricordi, improvvisano battute, risate, il tutto non con completa leggerezza, bensì con la consapevolezza di stare eseguendo un lavoro dal duplice valore: economico per la produzione del passito e culturale, per il gusto e lo stimolo sempre vivo di mantenere le tradizioni antiche della nostra straordinaria Pantelleria.
Una telefonata e via il gruppo si era creato. Ma anticamente come facevano ad accordarsi con le case distanti, senza mezzi di locomozione? Eppure belli e folti erano i gruppi che si adunavano in una casa per pomeriggio e serate a sgrappolare, tessere mustazzola, e sbucciare uva per la marmellata.
La finalità? Aiutarsi vicendevolmente e ritrovarsi in compagnia.
In tutto questo cast al femminile, l’unica quota azzurra è rappresentata da Michele, un gran signore galante e simpatico, di quelli di altri tempi che, temerariamente è riuscito a reggere e sopportare il chiacchiericcio infinito delle cummari. Le mani sapienti, appiccicose, che sanno di buono.
Il pomeriggio non è bastato poichè il quantitativo di raspi di uva è assai, quindi appuntamento al prima possibile, ma solo dopo aver raccolto le olive, perchè a Pantelleria non ci si ferma mai.
C’è sempre da fare.
Ma cosa accade agli acini appassiti, rigorosamente al sole su stenditoi che rivestono tetti, passiaturi e aie?
Tante le teorie e le modalità, per raggiungere tutti lo stesso risultato, un’eccellenza: il passito di Pantelleria.

Lo zibibbo, una volta essiccato, viene aggiunto al mosto dove riposerà e agirà chimicamente per tre mesi, ma anche su questo ciascun coltivatore ha la sua.
Alcuni, ancora, aggiungono l’uva passa in due o tre soluzioni, step; addirittura  aziende che lo producono con 10 aggiunte.
A Pantelleria vi sono varie zone, sia a livello di latitudine che di altitudine e l’esposizione incide sulla dolcezza dell’uva.
Adesso le cantine hanno la tecnologia che permette per esempio di  fare un mosto, metterlo in un serbatoio, refrigerarlo quindi a 5-6 gradi  per evitare che fermenti e poi quando si ha l’uva secca, si unisce. Partita la fermentazione, questo mosto  si ottiene il grado alcolico desiderato.
Si pensi che alcuni passiti sono sui 20 gradi di zucchero, che si ottengono aggiungendo 200 grammi di zibibbo appassito.
Il passito di Pantelleria è un gran prodotto che richiede molto lavoro, sacrificio, le cui origini risalgono all’antichità e che tutto il mondo corteggia.
Cultura
Pantelleria e l’asso degli aerosiluranti a Margana: Guido Robone
 
														Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici
Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici, che andavano a rifornire l’isola di Malta ridotta ormai allo stremo dal lungo assedio delle forze dell’Asse.
La 278a era dotata del velivolo Savoia-Marchetti S.M.79 detto Sparviero, un aereo trimotore ad ala
bassa multiruolo. Si riconosceva immediatamente per la tipica “gobba” dietro l’abitacolo di volo,
gobba in cui alloggiavano mitragliere Breda-SAFAT da 12,7 mm. Per tale tipicità era denominato
dagli avieri scherzosamente anche col nomignolo di “gobbo maledetto”. 
Distintivo della 278a:
quattro gatti, due bianchi e due neri. Motto: “Pauci sed semper immites” (Pochi ma sempre
implacabili).
Uno degli S.M.79 di stanza a Margana, identificato con il numero “278-1”, era l’aereo dal tenente
pilota Guido Robone da Como. Il Robone, quand’era ancora un giovane sottotenente, era stato uno
dei pochi ad aver superato la durissima selezione di piloti, che il 25 luglio 1940 a Gorizia erano
andati a costituire il primo “Reparto Sperimentale Aerosilurante”. 
Di quel gruppo ristretto faceva
parte anche l’allora tenente Carlo Emanuele Buscaglia, che sarà poi uno dei più famosi aviatori
nella specialità degli aerosiluranti, riuscendo ad affondare oltre 100 000 tonnellate di naviglio
nemico. Le onorificenze concesse al Buscaglia testimoniano del suo indomito valore: Medaglia
d’oro, ben sei Medaglie d’argento, Croce di Ferro di 2ª Classe, due avanzamenti di gradi per merito
di guerra. E scusate se è poco. In molte missioni di guerra Robone fu gregario di Buscaglia
Da sottolineare che anche Buscaglia avrà modo di operare, col suo aerosilurante, da Pantelleria nel
giugno del 1942 al tempo della vittoriosa battaglia di “Mezzo giugno”, in cui la Royal Navy inglese
subirà una pesante e umiliante sconfitta.
Quando il tenente pilota Guido Robone giunse a Margana in quella calda estate del ‘41, lo
precedeva la fama di asso, come confermavano i nastrini azzurri appuntati sul petto di due medaglie
d’argento.
Le medaglie
Motivazione della prima medaglia: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante già provato per ardimento in molteplici rischiose e difficili azioni di guerra, il giorno 14 ottobre in ore notturne raggiunta una formazione navale nemica,
nonostante violentissima reazione contraerea, la attaccava decisamente riuscendo a colpire un
incrociatore.
Confermava cosi le sue elevate doti di combattente, alto senso del dovere e sprezzo del
pericolo
Cielo del Mediterraneo, 14 ottobre 1940-XVII”. 
Motivazione della seconda: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante, di provato valore guidava il proprio apparecchio all’attacco di formazioni navali nemiche in mare aperto ed in munitissime basi riuscendo a colpire col siluro tre unità.
II giorno 11 gennaio 1941 al rientro da una lunga azione di ricognizione
offensiva condotta in mare aperto con condizioni atmosferiche proibitive, a causa di perdita di
benzina si ritrovava senza carburante lontano dalla base su zona montagnosa. Anziché affidare la
propria salvezza al paracadute, preferiva effettuare un pericolosissimo atterraggio notturno di
fortuna con siluro a bordo riuscendo a portare in salvo l’equipaggio, l’arma e parte del materiale. Nel
nobile tentativo restava ferito.
Cielo del Mediterraneo, 2 novembre 1940-11 gennaio 1941-XIX”. 
Dalle motivazioni precedenti si può comprendere bene quale tempra d’uomo e di pilota fosse il
Robone. D’altronde quest’ultimo, al suo arrivo a Pantelleria, era appena reduce da un altro
successo, conseguito nei mari prospicienti l’Africa Settentrionale decollando dal campo di Berka
(Bengasi).
Infatti alle ore 19:25 del precedente 21 aprile 1941, aveva attaccato con la solita
determinazione e con il consueto indomito coraggio una formazione navale britannica, silurando,
malgrado la furiosa contraerea, la petroliera British Lord di 6.000 tonnellate e danneggiandola
gravemente. 
Dell’efficacia del siluramento si ebbe poi conferma anche dagli inglesi.
Orazio Ferrara
(1 – continua)
Cultura
Formazione professionale torna a Pantelleria: nuovi Tecnici dell’Accoglienza Turistica per l’isola
 
														L’Amministrazione Comunale di Pantelleria esprime grande soddisfazione per la conclusione del corso di formazione professionale “Tecnico dell’Accoglienza Turistica”, promosso nell’ambito dell’Avviso 7/2023 e tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo “V. Almanza – A. D’Ajetti”.
Venerdì 24 ottobre si sono infatti svolti gli esami finali del percorso formativo, che ha visto la partecipazione di nove allievi, i quali hanno conseguito la qualifica professionale riconosciuta dalla Commissione d’esame presieduta dalla Dott.ssa Rosalia Scafidi del Dipartimento Regionale alla Formazione.
Il progetto, realizzato da EFAL Trapani, ha avuto come obiettivo l’accrescimento dell’occupabilità e delle competenze nel settore turistico, in linea con la strategia regionale di valorizzazione delle specificità economiche e territoriali della Sicilia.
“Si tratta di un risultato importante per la nostra comunità – dichiara il Sindaco Fabrizio D’Ancona – perché consente a Pantelleria di formare in loco nuove figure professionali necessarie al nostro sistema turistico, valorizzando al contempo il capitale umano e offrendo nuove prospettive occupazionali ai giovani dell’isola.”
Il Sindaco ha inoltre rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e al successo dell’iniziativa:
la Dirigenza scolastica dell’Istituto “V. Almanza – A. D’Ajetti”, per la disponibilità dei locali e la collaborazione attiva;
il Dott. D’Antoni Giorgio, Presidente EFAL Trapani, Ente attuatore del progetto, per l’impegno e la professionalità;
la Dott.ssa Rosalia Scafidi, per la supervisione e l’attenzione alla qualità della formazione;
i Servizi Sociali del Primo Settore del Comune di Pantelleria, per il supporto logistico e organizzativo;
tutti i Docenti e il Sociologo Vincenzo De Caro, tutor del percorso formativo.
“Il successo di questo corso – conclude D’Ancona – rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e realtà formative, che auspichiamo possa essere replicato per altre professionalità strategiche per lo sviluppo di Pantelleria. L’obiettivo è rendere possibile, sempre più, formarsi e lavorare direttamente nella nostra isola.”
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