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Cultura

Oggi è il 22 02 2022: nel 2° giorno della settimana una simile numerazione palindroma ha dell’unico

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Oggi è un giorno particolare per il calendario: 22 febbraio 2020, o meglio il 22 02 2022.

Da qualsiasi lato lo si legge il risultato non cambia e questo lo rende palindromo, ma ancor più è che cade il secondo giorno della settimana, cioè il martedì.

In inglese, tale giorno equivale al Tuesday, ma i media internazionali lo hanno definito quello di domani, Twosday (giorno del Due).

Combinazioni numeriche simili non sono molto ricorrenti, anzi sono davvero rare e lo sono ancor di più se analizziamo il significato di queste ridondanti cifre.

E allora tuffiamoci nell’affascinante mondo della numerologia.

Il mondo del numero

 

 

Il numero 2 ha attinenza, innanzitutto, con  le nostre relazioni con gli altri, la capacità di comprendere le differenze e di far proprie le dualità. Infatti esso rappresenta alleanza ,e in questa, porta collaborazione.

 

Il due, combinandosi crea già da sè partnership che generano nelle persone empatia.

 

Abbinato allo zero, il

Lo 0 è un numero molto forte, che porta alla sensibilità e al sacrificio se abbinato al 2.

 

Per finire, analizziamo il

E’ un numero che viene interpretato come spirituale, dalla numerologia e ha attinenza con gli ideali e non con il mondo concreto.

 

La santa del giorno

Per il 22 febbraio sono in elenco una moltitudine di santi anche stranieri, ma noi dedichiamo un pò di spazio a Santa Margherita, di cui apprezziamo la storia, narrata da Santi e beati

Era l’anno mille e 200

Nata a Laviano (Perugia) nel 1247, diciottenne va a convivere con un giovane nobile di Montepulciano, che non la sposa né quando nasce un figlio, e che muore assassinato nove anni dopo. (La tradizione racconta di un cagnolino che la guida a ritrovarlo cadavere, in un bosco). 

Allontanata dai parenti dell’uomo e dalla propria famiglia trova accoglienza a Cortona. Lavora come infermiera per le partorienti, educa il figlio, che si farà poi francescano, e si dedica agli ammalati poveri.

 Prende con sé alcune volontarie che si chiameranno «Poverelle», promuove l’assistenza gratuita a domicilio, si fa aiutare da famiglie importanti e nel 1278 fonda l’ospedale della Misericordia.

 Vive un periodo da contemplativa e una domenica ricompare a Laviano, per raccontare in chiesa, durante la Messa, le sue vicende giovanili, e per chiedere perdono. A Cortona spesso la gente va da lei, nella cella presso la Rocca dove si è stabilita nel 1288: chiede il suo intervento nelle contese cittadine e nelle lotte con altre città.

 Nel 1289 Margherita è tra coloro che danno vita alla Confraternita delle Laudi. Morirà a Cortona nel 1297

 

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria e l’Arco dell’Elefante assopito in un abbraccio di stelle – Ph di Leo Puleo

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Il segreto di Pantelleria

Come fa Pantelleria ad essere così? 
Come fa ad essere così bella, così seducente, così magica?

La poesia è insita in essa come lo splendore, e, come si vede,  in qualsiasi ora del giorno e dell’oscurità e in qualsiasi epoca.

Leonardo Puleo
ha compiuto l’ennesimo piccolo miracolo con il suo grande talento e una macchina fotografica sofisticata. Con un clic abile e gentile ha messo a nanna una creatura di Pantelleria, sito di grande richiamo turistico e locale: un elefante immerso nel mare di Cala Levante.
Si tratta di una foto risalente al 18 giugno di due anni fa, probabilmente l’abbiamo anche già pubblicata, visto che siamo seguaci assoluti dell’autore. Ci scusiamo qualora fosse una ripetizione, tuttavia, certe scene, le puoi ripetere mille volte, ma ti incanteranno sempre come al primo sguardo.
E’ questo il segreto di Pantelleria.

Pantelleria isola di artisti

Sarà questo segreto che rende i panteschi tutti artisti? Pittori, e fotografi poeti e narratori, musicisti ed attori. Ciascun isolano ha una o più di queste arti, che coltiva con passione e mette a disposizione del prossimo per il gusto della condivisione, perchè il ritorno degli sforzi è l’amicizia, una mangiata insieme, rendendo perfetto ogni momento.

Ma se c’è qualcosa di perfetto come l’odore della salsedine, la consistenza delle stelle, l’umore della bruma alle prime ore del giorno, il colore del mare, l’energia delle rocce, la mente non può che evocare il nome della Figlia del Vento, farlo proprio e trasformarlo in risorsa e cibo per l’anima.

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Ambiente

“Medea Pantelleria Shade Lab”: sull’isola il workshop internazionale de “La Sapienza” di Roma

Matteo Ferrandes

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A Pantelleria il workshop di “Medea Pantelleria Shade Lab”: progetto internazionale di ricerca con studenti da tutto il mondo

Si sta svolgendo a Pantelleria il Medea Pantelleria Shade Lab, progetto di ricerca
e formazione centrato sulla sostenibilità ambientale, il paesaggio mediterraneo e la
valorizzazione del territorio, organizzato dall’Università La Sapienza di Roma, col supporto
del Parco e dell’amministrazione comunale di Pantelleria.

Il quartier generale, individuato nella sede del Parco di Punta Spadillo, sta
ospitando le attività didattiche che coinvolgono 22 studenti provenienti da università
italiane e internazionali.

Il programma del workshop, dal 16 al 21 giugno, si sviluppa su
attività di laboratorio e di progettazione volte a sviluppare, in collaborazione con le
amministrazioni locali, un progetto concreto per città e paesaggi orientato all'adattamento
climatico e alla transizione ecologica negli spazi aperti del territorio comunale. Basato sulle
strategie di adattamento per gli habitat mediterranei, MEDEA, in collaborazione con
università, enti locali, stakeholder e cittadini, studia scenari di sviluppo sostenibile nelle
aree fragili del Mediterraneo, in relazione ai principali cambiamenti climatici e sociali.

Al fine di condividere riflessioni, idee e visioni con la comunità di Pantelleria e
alimentare un dibattito che vede coinvolte tutte le Isole del Mediterraneo, venerdì 20
giugno alle ore 16:00, nei locali di Punta Spadillo, si terrà un appuntamento aperto al
pubblico, per prendere parte alla presentazione dei risultati del workshop.

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Spettacolo

Pantelleria, da oggi il brano “Aurora” di Ale D’Aietti. Quando l’isola si fonde nell’arte

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“La Isla” sta giungendo al suo compimento. 
L’EP di Alessandro D’Aietti sta chiudendo il cerchio

Com’è ormai consuetudine, abbiamo incontrato l’autore, per approfondire la sua creatura.

Siamo, chiamiamola così, alla quarta tappa, quarta fermata dell’opera complessiva The Isla, dal titolo “Aurora”. Cosa l’ha ispirata e che tipo di musica ascolteremo?Anche in questo siamo in una tappa evolutiva. Tutto questo è più un’evoluzione. Un’evoluzione che si andrà a tradurre a livello visivo, a fine EP.
L’evoluzione in questa tappa riprende, inizialmente, l’essenza funky/house, i colori della giornata, quei colori che ti evocano il pensiero del mare, gli amici, l’estate. Un’evoluzione che si porta pian piano alla serata, all’energia e a ballare sotto la luna, sotto le stelle, tra gli amici in discoteca. 
Un ambiente più elettronico.
Alla fine l’album è tutta una questione di evoluzione: non sonora, ma evoluzione visiva, a livello di colori d’essenza,  che si andrà a tradurre in questo materiale alla fine della raccolta.”
 
Ma Aurora perché è un inizio? Nella canzone vede colori dell’Aurora? Visto il suo legame con i colori. “Sono attaccato ai colori, ma in questo caso ci siamo lasciati portare avanti dall’ispirazione del momento. Non abbiamo lasciato che le parole in sé ci coinvolgessero e inducessero a essere troppo schematici,  troppo ristretti.
“È stata una questione di gioco di parole. La canzone è nata così perché ci è piaciuto questo ritornello che si andrà a sentire: andava bene a livello emozionale, a livello sonoro, a livello di gioco di parole. “

E quindi è la quarta e penultima fatica siamo vicini alla completezza di questo complesso lavoro? Cosa può preannunciare?La cosa importante di questa tappa, come già ho menzionato, è che sempre ci prestiamo con un tocco evolutivo. Questa evoluzione ci porta al faro di Punta Spadillo, un’altra bella location dell’isola di Pantelleria, per me iconica dell’isola: uno dei punti più importanti a livello visivo.”

È da dove l’aurora si gode in modo assoluto, se vogliamo? “Anche, anche. Ci presentiamo con un altro kimono, un quarto kimono, realizzato da Camilla, mia sorella, con il suo brand.  L’abito a livello di colori evoca il fondale del mare: un altro dei miei elementi che mi ispirano a fare musica giorno a giorno. Sono colori che riportano, come dico, al fondale, ai coralli, in un certo modo anche al riflesso dell’acqua in questo momento della giornata in cui il sole sorge”. 

Quanto tempo ha impiegato per comporre “Aurora”?Allora, questa è stata un po’ diversa dalle altre canzoni. Questo quarto beat, diciamo, l’ho iniziato a produrre l’estate precedente. Un beat che ho iniziato per conto mio. 
A livello elettronico, come beat senza parole,  si prestava molto bene a questa sonorità.  Con Francisco abbiamo deciso di introdurlo nell’EP perché poteva essere proprio questo un aggancio  tra la terza e la quinta tappa, un aggancio che poteva funzionare bene.  “

Quindi comunque la sua  attività delle immersioni e la sua presenza sull’isola hanno determinato anche il suo percorso artistico?  “Certo, una parte essenziale è la fine del percorso artistico.  Come in tutto arte ovviamente c’è sempre qualche ispirazione che porta avanti,  a creare del contenuto, creare sia dei dipinti, della musica, delle poesie.  In questo caso a livello musicale mi ha portato a dargli questo tocco di marino.
E no solo a livello, musicale,  ma anche collaborativo con il kimono. Una delle cose essenziali che oggi progetto nella parte visiva del progetto, con l’abbigliamento. 
EH sì, il mare, la tranquillità del mare, i colori.

Senta, lei è andato via a tre anni  da Pantelleria. Ha vissuto in Cile per un periodo, poi che è successo? E’ partito ed è venuto qua?  A parte la presenza di papà, poi cos’è che ha determinato  questo scatto interiore? “Meglio di Pantelleria, dove vado”? “Certo, bella domanda, questa è bella. 
“Io ai tre anni sono andato a vivere in Cile, una volta all’anno ritornavo a Pantelleria per un mesetto, luglio, agosto.
“E quel mesetto era proprio  il miglior mese dell’anno per me. Tornavo alle mie radici. 

Perché lei le radici le senti qua? Lei ha viaggiato molto per il mondo per la sua età e poteva sentirsi attratto da qualsiasi realtà, e invece l’attrazione è per Pantelleria?Sì, sì.  Non solo perché sono nato qua, ma perché sento che la mia energia,  la mia sensazione si focalizza su questo punto. “
“La cosa che ha l’isola è la sua purezza che mi fa ritornare sempre,  che mi fa stare qua, come negli ultimi anni.  Dopo aver finito la scuola,  ho deciso di stabilirmi qua maggiormente,  per la sua tranquillità. E’ sempre un’isola virgine, con quel suo tocco selvaggio, ancora non contaminato dal mondo. 
“Oggi sento che il mondo va troppo troppo veloce. E’ tanto contaminato dal fare, fare, fare. E’ un punto dove posso ritrovarmi.”

Dopo questa solenne dichiarazione d’amore per la nostra Pantelleria da parte di Ale D’Aietti, vi invitiamo all’ascolto di “Aurora”, la quarta parte della complessa raccolta La Isla.

https://open.spotify.com/intl-it/album/2PPVQ8tGwsrvTbYIGz1tB1?si=C9K-WPuiT3CW2T0xan_Tkg&nd=1&dlsi=cf91131239c7441b#login

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