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Cultura

“Morte nel dammuso”, il romanzo di Andrea Ripamonti che tinge di giallo Pantelleria

Nicoletta Natoli

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“E pensare che io non sapevo nemmeno dove fosse sulla mappa, questa Pantelleria!” A introdurre Pantelleria nel romanzo “Morte nel dammuso”, esordio narrativo dell’autore lombardo Andrea Ripamonti, è Caroline Parker, una dei protagonisti principali della storia. La giovane si trova in edicola, e racconta di essere in procinto di partire insieme a sua sorella e suo cognato alla volta di questa destinazione misteriosa, della quale ignorava perfino la collocazione sulla carta geografica.

La simpatica dedica di “Morte nel dammuso” a Jessica Fletcher, la mitica Signora in Giallo della TV, fa capire fin dall’inizio che ci si trova di fronte a un giallo che rispetta i canoni classici del suo genere, e che coinvolge da subito i lettori nella ricerca dell’assassino, che mieterà le sue vittime con una certa velocità. Il primo delitto, di cui è vittima proprio la sopra menzionata Caroline, si consuma in uno dei dammusi che fanno parte del villaggio “Oasi dei profumi”, di cui è titolare la signora Spadafora.

Durante le indagini curate dal Maresciallo Lombardo, poco avvezzo a occuparsi di omicidi, vengono coinvolti anche gli altri protagonisti, tra i quali ci sono diversi turisti che soggiornano nel villaggio, un medico, una guida turistica e due giornalisti. Fra loro spicca la contessa-poetessa rumena Corina Montescu, recatasi a Pantelleria per cercare un po’ di pace e l’ispirazione perduta; la signora si dimostra talmente interessata a scoprire l’assassino da affiancare il carabiniere nelle ricerche, dando vita a una collaborazione che aiuterà a ristabilire l’armonia sull’isola. I sospetti ricadono su tutti i personaggi, e in questo modo il lettore ha modo di conoscere bene ognuno di loro, poiché, come in ogni giallo che si rispetti, vengono progressivamente ricostruite le vite di tutti coloro che gravitano attorno alle vittime.

Ma, oltre che per l’indagine, “Morte nel dammuso” non può che colpire per la sua ambientazione. I sentimenti descritti nel romanzo, come ad esempio la vendetta, l’amore, l’ingenuità e la spensieratezza, si amalgamano molto bene con le descrizioni di Pantelleria, che con tutti i suoi contrasti si trasforma da piccolo angolo di paradiso in scena del crimine, accompagnando il lettore fino alla risoluzione dell’enigma.

Guardandoci bene dallo svelare il nome dell’assassino…non possiamo che augurarvi una buona lettura!

Nicoletta Natoli

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Cultura

Caterina D’Aietti vince nuovo premio per poesia in vernacolo di Pantelleria e vola a Messina

Direttore

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Dall’inizio dell’estate 2023, Caterina D’Aietti ha conquistato diversi premi di poesia.

La compositrice di Pantelleria, con quel suo vernacolo così delicato e caldo riesce a conquistare non solo giurie isolane, come quella del Centro Gianporcaro che le ha conferito due riconoscimenti un paio di mesi fa, ma anche oltre l’isola.
Ricordando che a luglio vinceva il Premio Apollinare a Gela, ora la vediamo in procinto per partire per Galati Mamertino (ME), dove ritirerà il 3° Premio Nazionale Nino Ferraù, sempre grazie ad una sua poesia in rima pantesca.

Il testo ancora non ci è stato rivelato, ma non mancheremo per divulgarlo appena possibile.

Ci piace pensare di aver contribuito a dare ribalta all’autrice che vive a metà tra Pantelleria e Le Ferriere (LT).
Dalle prime uscite sulla nostra testata, il suo nome a cominciato a ridondare in entrambi i territori, arricchendo i lettori delle sue preziose perle sull’isola.

Ad majora, Caterì

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Gangi, “Vivere in Assisi” cala il sipario. Oltre 7000 presenze in 4 giorni

Marilu Giacalone

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A Gangi cala il sipario sulla 12esima edizione di Vivere in Assisi con numeri da record, oltre sette mila le presenze, il borgo madonita si conferma leader in Sicilia per le manifestazioni live. La rievocazione medievale francescana, sulle tracce della vita di San Francesco, grazie ai circa 250 figuranti, con il suo corteo storico e le rappresentazioni nell’antico quartiere al “Monte”, tra teatro, danza, canto, poesia, monologhi e dialoghi, hanno emozionato i visitatori provenienti da ogni angolo della Sicilia. “E’ una delle rievocazioni medievali più importanti di Sicilia – ha detto il sindaco Giuseppe Ferrarello – la kermesse ha proposto l’esperienza spirituale del Santo di Assisi attraverso un format inedito, emozionando tutti i visitatori, abbiamo avuto presenze inaspettate e ospiti illustri e bene tre vescovi da quello di Cefalù monsignor Giuseppe Marciante a Sosthène Lèopold Bayemi Matjei vescovo di Obala(Camerum) e ancora Giuseppe Schillaci vescovo di Nicosia, il mio personale ringraziamento va all’associazione Vivere in Assisi, alle associazioni locali e a chi ha contribuito al suo successo, tutti i figuranti e all’anima e promotore della manifestazione Roberto Franco. Il prossimo appuntamento, con un altro vento live, è previsto a dicembre con il presepe vivente da Nazareth a Betlemme. La macchina organizzativa è già partita”.

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Cultura

Pantelleria piange Francesco Maggiore ‘u ‘mpidusanu. La dedica del figlio Salvino – Video

Direttore

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Si è spento, all’età di 90 anni, Francesco Maggiore.

Dopo un periodo in cui il suo fisico cominciava a cedere, oggi, nella sua casa a Sant’Anna, ‘u mpidusanu ci ha lasciati.
Uomo socievole, dal volto solare, con il sorriso generoso sempre pronto. Il suo spirito era coinvolgente e trascorrere il tempo con lui era piacevole e arricchente.

Era arrivato a Pantelleria da giovane, tantissimi anni fa, da Lampedusa, da qui il suo soprannome, la sua ingiuria: ‘u  ‘mpidusanu. Era un muratore di quelli abili di una volta e che non esistono più.

Sulla nostra isola aveva conosciuto Franco Isabella decidendo che sarebbe stata la sua compagna di vita.
Dalle loro nozze sono nati ben sette figli Roberto, Salvino, Annamaria, Massimo, Egidio, Maurizio e Fiorenza.
Alcuni di essi risiedono nell’Agro Pontino, tra Aprilia e Le Ferriere, vivendo nella comunità laziale la loro essenza pantesca di cui sono portatori sanissimi di valori e cultura.

Non si hanno notizie sul giorno di celebrazione dei funerali. Non appena avremo aggiornamenti li comunicheremo.

Le condoglianze della redazione alla famiglia e a quanti lo hanno portato nel cuore. Un particolare pensiero lo rivolgiamo al figlio Salvino, membro valorosissimo de La Compagnia Le Cossiryane per piacer del Maggiore.

Nel video di seguito assistiamo ad una toccante dedica da parte di Salvino Maggiore al papà, in occasione dello scorso capodanno 2023

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