Cultura
“Morte nel dammuso”, il romanzo di Andrea Ripamonti che tinge di giallo Pantelleria
“E pensare che io non sapevo nemmeno dove fosse sulla mappa, questa Pantelleria!” A introdurre Pantelleria nel romanzo “Morte nel dammuso”, esordio narrativo dell’autore lombardo Andrea Ripamonti, è Caroline Parker, una dei protagonisti principali della storia. La giovane si trova in edicola, e racconta di essere in procinto di partire insieme a sua sorella e suo cognato alla volta di questa destinazione misteriosa, della quale ignorava perfino la collocazione sulla carta geografica.
La simpatica dedica di “Morte nel dammuso” a Jessica Fletcher, la mitica Signora in Giallo della TV, fa capire fin dall’inizio che ci si trova di fronte a un giallo che rispetta i canoni classici del suo genere, e che coinvolge da subito i lettori nella ricerca dell’assassino, che mieterà le sue vittime con una certa velocità. Il primo delitto, di cui è vittima proprio la sopra menzionata Caroline, si consuma in uno dei dammusi che fanno parte del villaggio “Oasi dei profumi”, di cui è titolare la signora Spadafora.
Durante le indagini curate dal Maresciallo Lombardo, poco avvezzo a occuparsi di omicidi, vengono coinvolti anche gli altri protagonisti, tra i quali ci sono diversi turisti che soggiornano nel villaggio, un medico, una guida turistica e due giornalisti. Fra loro spicca la contessa-poetessa rumena Corina Montescu, recatasi a Pantelleria per cercare un po’ di pace e l’ispirazione perduta; la signora si dimostra talmente interessata a scoprire l’assassino da affiancare il carabiniere nelle ricerche, dando vita a una collaborazione che aiuterà a ristabilire l’armonia sull’isola. I sospetti ricadono su tutti i personaggi, e in questo modo il lettore ha modo di conoscere bene ognuno di loro, poiché, come in ogni giallo che si rispetti, vengono progressivamente ricostruite le vite di tutti coloro che gravitano attorno alle vittime.
Ma, oltre che per l’indagine, “Morte nel dammuso” non può che colpire per la sua ambientazione. I sentimenti descritti nel romanzo, come ad esempio la vendetta, l’amore, l’ingenuità e la spensieratezza, si amalgamano molto bene con le descrizioni di Pantelleria, che con tutti i suoi contrasti si trasforma da piccolo angolo di paradiso in scena del crimine, accompagnando il lettore fino alla risoluzione dell’enigma.
Guardandoci bene dallo svelare il nome dell’assassino…non possiamo che augurarvi una buona lettura!
Nicoletta Natoli
Sociale
Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava
“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista
Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.

L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.
Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…
La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.
Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.
La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.
Foto a cura di Clara Garsia
Cultura
Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena
La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.
In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.
Gli abitanti di Khamma- Tracino
Foto a cura di Simone Raffaele
Cultura
Pantelleria, tornano a suonare le campane della chiesa di Tracino
La Chiesa Madonna della Pace torna a far sentire la sua voce
Un sentito ringraziamento al Sindaco.
Grazie al supporto dell’amministrazione e con la collaborazione dei consiglieri comunali finalmente le campane della Chiesa Santa Maria della Pace tornano a risuonare, riportando nel nostro paese un simbolo di tradizione, fede e unione.
Era molto tempo che la felice contrada di Tracino non sentiva scadenzata la propria vita dall’armonico suono del campanile.
Le campane non sono soltanto un suono: sono un richiamo alle nostre radici, un segno di vita e di comunità che continua a crescere e a guardare al futuro con fiducia. Il ripristino del loro funzionamento coincide con il magico periodo natalizio, sapendolo rendere più suggestivo.
Grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo.
Invitiamo tutti a condividere la notizia e a partecipare ai prossimi momenti comunitari nella nostra amata chiesa di Tracino
Jean Rizzo
Segretario comunale Forza Italia
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