Cultura
Modica, bagno di folla alla presentazione di “Granita e baguette – Una notte d’amore a Parigi al sapore di Sicilia” ultima fatica di Catena Fiorello
Catena Fiorello torna a Modica per presentare la sua ultima opera letteraria
Ieri pomeriggio, 16 giugno, Catena Fiorello la scrittrice e conduttrice siciliana era a Modica, la città del Barocco e del cioccolato per presentare la sua ultima fatica letteraria: “Granita e Baguette – Una notte d’amore a Parigi al sapore di Sicilia”, uscita lo scorso 5 giugno.
Non è la prima volta che Catena presenta un suo libro a Modica ma è sempre un bagno di folla. Come lo è stato ieri, nel cuore del centro storico di Modica, a due passi da Palazzo San Domenico e dalla chiesa di Santa Maria di Santa Maria di Betlem.
Singolare è stata la scelta della location, voluta da Pier Ficili e della Mondadori Bookstore come luogo per il “firmacopie” del libro per la città di Modica: in una delle gelaterie (e ‘graniterie’) più note in tutta Italia. Presso il pluripremiato Caffè Adamo a livello nazionale e internazionale, l’autrice catanese ha incontrato i suoi lettori presentando ‘Granita e Baguette’, l’ultimo capitolo (ma solo in ordine di tempo) de ‘Le Signore di Monte Pepe: Rosina, Sarina, Maria Nunziatina e Giuseppa.
La sua scrittura coinvolgente e le trame avvincenti hanno conquistato il cuore dei lettori in tutto il mondo.
Prova ne è stata ieri il pubblico presente in un caldo pomeriggio estivo domenicale a Modica
Con la sua vasta esperienza e autorità nel campo della narrativa, Fiorello ha dimostrato di essere una delle migliori autrici contemporanee. I libri di Catena Fiorello affrontano temi profondi ed emozionanti, a volte trattati anche con leggerezza, toccando svariati generi letterari come il romanzo storico, il giallo e l’avventura.
Le sue opere si distinguono per la precisione nella caratterizzazione dei personaggi, (vedi Ciatuzzu e la storia dei Minatori) i dettagli accurati e la capacità di trasportare i lettori in mondi fantastici o in eventi storici cruciali.
Chiunque abbia letto anche un libro di Catena Fiorello può confermare la sua maestria nella creazione di storie coinvolgenti che restano impresse nella mente del lettore per molto tempo dove molti di loro si rispecchiano. Catena Fiorello è una scrittrice di grande talento e autrice di numerosi libri di successo, nonostante abbia pubblicato il suo primo libro all’età di 40 anni.
“Avrei voluto farlo prima ma non mi sentivo all’altezza”. Ha dichiarato Catena Fiorello di recente in una intervista, al Corriere della Sera.
Ieri pomeriggio con la sua verve, amabilità, la simpatia e la sua voglia di condividere con i lettori ciò che scrive, che sono proprie della scrittrice siciliana, Catena Fiorello ha trasformato un semplice “firmacopie” di “Granita e Baguette” in un vera e propria festa durata quasi quattro ore.
Non si è risparmiata in chiacchiere, e racconti. Ha ascoltato le storie di vita vissuta dei suoi lettori presenti, provenienti da varie parti d’Italia, complici le vacanze estive, dispensando sorrisi e posando per le immancabili foto di rito con tutti quelli che erano lì ad attenderla, fin dal primo pomeriggio. I lettori non sono stati accolti in libreria come solitamente accade ma nella nuova saletta dello storico Caffè Adamo, dove Antonello che ha iniziato a fare il gelato a 17 anni, ha servito ai presenti una buonissima coppetta di granita al gusto di passion fruit e panna.
Il cibo come l’amore sono due degli elementi fondamentali nelle opere di Catena, ancora una volta la scrittrice Siciliana, nativa torna a parlare di cibo e lo fa per raccontare una storia d’amore e di scelte.
Già nel 2013 pubblica “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, un libro sulla vita familiare dell’autrice in cui spiccano le ricette di cucina povera siciliana, della madre Rosaria Galeano, inserite per descrivere, anche attraverso l’arte culinaria, l’ambiente della sua casa.
Ma già dal suo primo libro “il regno degli arancini”, l’autrice non ci fa mancare i colori, i sapori della bella Sicilia, la solidarietà tra donne e i viaggi tra le sue prelibatezze culinarie.
Cinque donne e un arancino (2020), ispirato alla rinomata rosticceria che si trova a Gallo d’oro, è rimasto per settimane in testa alle classifiche. Poi è stata la volta “I cannoli di Marites” (2022), il secondo volume della serie “Le signore di Monte Pepe”.
Catena descrive attraverso questi romanzi anche uno spaccato della Sicilia che non è solo, mare spiagge e cieli azzurri ma ci racconta anche della Sicilia Montara. La descrizione dei luoghi è così vivida che sembra quasi di essere lì in persona.
Delle 5 signore di Montepepe in particolare è Rosa la Capitana di tutti, ha ricordato ieri Catena, ai lettori presenti al “firmacopie”. Tutto nasce grazie a Rosa che da Milano rimasta vedova del suo Pippo, ritorna a Montepepe e convince le sue 4 amiche d’infanzia a far rinascere questo borgo siciliano che si trova in mezzo alle montagne siciliane, aprendo una rosticceria, “Il Regno degli arancini”, questa la grande sfida di Rosa. Si aggrega dapprima Cettina e poi arriva Marites e da qui le varie pubblicazioni si susseguono.
I personaggi sono ben sviluppati e ricchi di sfumature, ognuno con la propria storia e personalità unica. È impossibile non affezionarsi a Rosa e seguirla nel suo percorso di crescita.

“Granita e Baguette” – Una notte d’amore a Parigi al sapore di Sicilia è solo il terzo capitolo. La scrittrice siciliana ha già annunciato che sta preparando il quarto capitolo che avrà come titolo un altro piatto celebre della Cucina Siciliana, la Caponata.
Nei suoi libri, Catena ha deciso ad un certo punto di cominciare a firmarsi “Galeano Fiorello” per omaggiare anche la madre che è un faro nella sua vita. Rosaria che spesso la accompagna durante i suoi tour, ha da poco compiuto 88 anni.
– Mia madre, ha sempre cucinato in maniera sana, mi confessa Catena. A casa mia non si sono mai mangiati piatti pesanti della Cucina Siciliana!
Catena cucina bene, ama cucinare di tutto, non ha un piatto preferito anche se ammette: non ama cucinare i dolci
In attesa della sua prossima fatica, prima di lasciarci Catena ci annuncia che “Ciatuzzu” sta per ricevere un importante premio.
Barbara Conti
Cultura
Conclusa 27ª edizione Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum: Gadir di Pantelleria tra gli itinerari
Una postazione multimediale dedicata ai diving center siciliani, per mostrare, immergendosi virtualmente, i percorsi subacquei siciliani di Ustica e Pantelleria

Lo spazio espositivo del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana, ha ospitato le postazioni della Soprintendenza del Mare dove è stato possibile immergersi virtualmente sugli itinerari archeologici subacquei siciliani. Grazie alla tecnica di ripresa di video a 360° in 3D, i visitatori hanno effettuato un’esperienza multisensoriale con i visori oculus Meta Quest; una vera e propria immersione subacquea con una voce narrante, ologrammi per illustrare i reperti sul fondale e i suoni del mare.
Tre gli itinerari proposti: Cala Gadir nell’isola di Pantelleria, Punta Falconiera e Punta Cavazzi nell’Isola di Ustica. Un grande successo di pubblico, soprattutto delle numerose scolaresche che hanno affollato lo spazio espositivo della Regione Siciliana.

Nelle quattro giornate della Borsa, la Soprintendenza del Mare è intervenuta al convegno “Turismo archeologico subacqueo: esperienza di un viaggio italiano”, realizzato in collaborazione con il Ministero del Turismo. Moderato da Donatella Bianchi, il convegno ha fatto il punto sullo stato di salute del turismo subacqueo, in particolare su quello siciliano, che offre la possibilità di visitare 26 itinerari sommersi realizzati dalla Soprintendenza del Mare, fruibili da subacquei accompagnati da diving center autorizzati.
Gli itinerari sono stati presentati presso lo stand della Regione Siciliana nel corso dell’incontro “La Soprintendenza del Mare in Sicilia e le modalità innovative di fruizione degli itinerari culturali sommersi” dove è stata illustrata la nuova tecnologia di fruizione virtuale a 360° – 3D e la nuova progettualità che nei prossimi mesi realizzerà l’adeguamento del sistema di visita subacqueo ai non vedenti. E stata anche l’occasione per presentare il protocollo di intesa stipulato con l’Associazione “Albatros Paolo Pinto” che collaborerà con la Soprintendenza del Mare per la formazione di istruttori e guide subacquee dedicate al mondo della disabilità e in particolare ai subacquei non vedenti.
Inoltre, lo stand del Ministero del Turismo ha ospitato la Sicilia con uno spazio dedicato agli itinerari archeologici sommersi. Una postazione multimediale dedicata ai diving center siciliani, ha dato la possibilità ai visitatori di conoscere, immergendosi virtualmente, i percorsi subacquei siciliani di Ustica e Pantelleria.
Dalla Soprintendenza del Mare
Cultura
Sfinci di San Martino: il profumo dell’autunno siciliano
Nel cuore dell’autunno, quando l’aria si fa più fresca e le botti si aprono per il primo assaggio del vino novello, in Sicilia si celebra San Martino con un dolce che racconta storia, tradizione e convivialità: le sfinci
Croccanti fuori e morbidissime dentro, profumate di anice e cannella, le sfinci di San Martino sono frittelle rustiche che accompagnano da secoli la festa dell’11 novembre, dedicata a San Martino di Tours. Secondo la leggenda, Martino – allora soldato romano – tagliò il suo mantello per donarlo a un mendicante infreddolito. Da questo gesto nasce l’“Estate di San Martino”, quel breve periodo di clima mite che spesso accompagna la ricorrenza.
Una tradizione che profuma di vendemmia
In Sicilia, la festa coincide con la fine dei raccolti e l’apertura delle botti. È il momento in cui “ogni mosto diventa vino”, come recita il detto popolare. Le famiglie si riuniscono per celebrare con dolci semplici e genuini, preparati con ingredienti locali: semola, lievito, acqua, uvetta e semi di anice o finocchio selvatico.
Ogni zona ha la sua variante: nel Ragusano le sfinci sono dolci, nel Catanese si trovano anche salate, farcite con ricotta o acciughe. Non solo San Martino: queste frittelle fanno capolino anche a Natale e per San Giuseppe, il 19 marzo.
La ricetta tradizionale
Ingredienti per 8 persone:
– 500 g di semola rimacinata di grano duro
– 450 ml di acqua tiepida
– 12 g di lievito di birra fresco
– 10 g di zucchero semolato
– 10 g di sale
– q.b. semi di anice (o finocchio selvatico)
1 l di olio di semi di arachide (per friggere)
– q.b. zucchero semolato e cannella in polvere (per decorare)
Preparazione:
Impasto – Sciogliete il lievito in un bicchiere d’acqua tiepida. Versate la semola in una bacinella, unite zucchero e sale, poi il lievito sciolto. Impastate aggiungendo gradualmente la restante acqua.
Aromi – Lavorate l’impasto per circa 10 minuti, poi aggiungete l’uvetta ammollata e i semi di anice.
Lievitazione – Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare in luogo caldo per circa 2 ore.
Frittura – Scaldate l’olio a 160–170°C. Formate le sfinci con due cucchiai bagnati nell’olio e friggetele poche per volta, finché saranno dorate.
Decorazione – Ancora calde, passatele nello zucchero semolato e spolverate con cannella.
Consigli
Se il giorno dopo risultano meno soffici, scaldatele leggermente e cospargetele con miele caldo: una delizia! Per una variante salata, potete aggiungere acciughe o ricotta all’impasto. Le sfinci sono perfette anche per le feste natalizie e per San Giuseppe.
Personaggi
E’ morto il M° Beppe Vessicchio: il mondo dello spettacolo perde un grande personaggio
A diramare la notizia è l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dov’era ricoverato in rianimazione per una polmonite interstiziale precipitata rapidamente.
Aveva solo 69 anni e la sua esistenza è stata costellata di grandi soddisfazioni professionali e personali.
Era stimatissimo e amato da chiunque abbia incrociato il suo cammino, co il suo fare elegante e garbato.
Giuseppe Vessicchio era nato a Napoli il 17 marzo 1956, era compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore tra i più amati e riconoscibili del panorama italiano, noto per la sua grande sensibilità musicale, presenza straordinaria nei vari festival di Sanremo. Nella sua carriera ha collaborato con i più grandi nomi italiani e internazionali, da Gino Paoli a Roberto Vecchioni, da Zucchero a Ornella Vanoni.
Immagine di copertina dal web
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