Segui i nostri social

Politica

Messina – Ponte sullo Stretto, Rifondazione Comunista Sicilia parteciperà alla manifestazione “No Ponte” del 2 dicembre

Redazione

Pubblicato

-

Rifondazione Comunista Sicilia – Unione Popolare pensa sia fondamentale partecipare ad ogni iniziativa chiaramente contraria alla costruzione del Ponte sullo stretto, sempre partendo dal proprio punto di vista e dalla propria specifica lettura dei rapporti sociali e politici.

La manifestazione del 2 dicembre a Messina, dopo quelle di giugno e di agosto, sarà un altro momento importante per riproporre le ragioni del no al Ponte e per interloquire con le popolazioni siciliane, calabresi e dell’intero Paese.

Ribadiamo, come abbiamo fatto più volte, che il ponte sullo Stretto è un’opera inutile, costosa e pericolosa e solo per propaganda, interessi clientelari ed appetiti imprenditoriali si rilancia la sua costruzione.

Inutile perché non risponde a nessuna reale necessità di mobilità tra le due sponde dello Stretto, l’imbocco sarà distante più di 30 km da Messina e l’attraversamento dietro un esoso pagamento.

Costosa, perché il suo costo è stimato in circa 14 miliardi di euro (sicuramente destinati a lievitare) che potrebbero essere impiegati in modo più utile per lo sviluppo dei territori e per il miglioramento dei tempi e dell’impatto ambientale dell’attuale attraversamento.

Pericolosa, perché porterebbe a un’irreparabile devastazione ambientale e a una scommessa ingegneristica, quella di costruire un ponte a campata unica con attraversamento ferroviario di 3300 metri, destinata ad essere persa, ovviamente a spese dei cittadini. Il risultato infausto è facilmente prevedibile perché a oggi si è arrivati ad appena un terzo della lunghezza e in Paesi come il Giappone, dove con il ponte di Akashi Kaikyō si volevano raggiungere i 1.991 metri di campata unica ferroviaria, si è dovuto velocemente abbondare il progetto iniziale.

Fondi sottratti non solo alla costruzione di nuove infrastrutture o al miglioramento di quelle esistenti, ma alla manutenzione e, soprattutto, alla sicurezza sul lavoro. L’ennesimo omicidio sul lavoro avvenuto a Corigliano Rossano, dove hanno perso la vita un giovane autista e una capotreno prossima al pensionamento, non è stata una tragica fatalità ma segnala la carenza di investimenti e l’obsolescenza infrastrutturale delle reti stradali e ferroviarie.  

Allora perché si continua insistentemente a proporre la costruzione del Ponte sullo stretto?

Innanzitutto, perché già proporlo consente di avere visibilità e, soprattutto, svia l’attenzione sui problemi endemici di mobilità, mai nemmeno affrontati, tra Sicilia e Calabria e all’interno dei territori calabresi e siciliani. Una formidabile arma di distrazione di massa che permette di guadagnare, senza nemmeno spostare una pietra, parecchi soldi (a oggi più di 300 milioni di euro) alle tantissime clientele di affaristi, professionisti e politici che da 50 anni volteggiano attorno al progetto. Poi vi è il costume, italianissimo e meridionale, di attaccarsi ad un sogno, che rischia di trasformarsi in incubo, da cui far discendere magicamente la risoluzione di tutti gli altri problemi che affliggono le nostre terre e nel frattempo, aspettando che il sogno si realizzi, giustificare l’immobilismo generalizzato.

Tuttavia, la speculazione intorno alla realizzazione dell’opera e la sottrazione di altri milioni di euro non sono lo scenario peggiore.

Il peggio è che per inerzia la costruzione del Ponte parta, espropriando case, sventrando montagne, sversando colate di cemento in ambienti incontaminati, posando prime pietre e inscenando passerelle per decine di cantieri, per poi accorgerci che effettivamente il passante ferroviario non sarà possibile realizzarlo, che i costi saranno lievitati, che l’attraversamento attuale tramite nave dovrà essere mantenuto per collegare rapidamente le due sponde, che invece di pochi anni i lavori dovranno continuare per decenni, giustificando il tutto con l’imprevedibilità dei problemi.

E intanto il sogno si sarà trasformato in incubo per le popolazioni locali e nell’ennesima opera faraonica, senza senso e incompiuta del Mezzogiorno. Un incubo per alcuni ma non per tutti. Per gli avvoltoi e le clientele che vogliono il ponte sarà una pacchia, una vera e propria mangiatoia sempre aperta dove continuare a lucrare sull’agonia del Sud che si ritroverà con il territorio devastato e senza quelle opere e quei servizi che con quei fondi si sarebbero potuti realizzare.

Una truffa, quella del ponte, che al Sud abbiamo già visto troppe volte e che impediremo si ripeta. Per noi e per le future generazioni. La mobilitazione collettiva e la lotta saranno decisive, per questo anche il 2 dicembre saremo in piazza insieme ad altre migliaia di cittadini che non voglio più essere presi in giro

Antonio Currò, Segretario PRC “Peppino Impastato” di Messina

Nicola Candido, Segretario Regionale della Sicilia

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Elezioni

Pantelleria – Europee, modalità di voto a domicilio per affetti da infermità

Direttore

Pubblicato

il

Il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, ha reso note le modalità per esprimere il proprio voto alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, per elettori affetti da infermità tale da rendere impossibile lasciare la propria dimora.

Leggi la notizia

Elezioni

Pantelleria – Elezioni Europee, quando si vota: giorni e orari

Direttore

Pubblicato

il

Il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, tramite manifesto pubblico, rende noto che sono stati convocati i comizi elettorali, per le votazione al Parlamento Europeo.

Nel documento ufficiale, di seguito riportato fedelmente, date e orari dei seggi elettorali:

Leggi la notizia

Politica

Pantelleria – Bella ciao, chiarimenti sulle accuse di censura dell’Amministrazione

Redazione

Pubblicato

il

Tra ieri e oggi diverse testate giornalistiche hanno pubblicato, con tanto di titoli, il comunicato dell’ANPI di Pantelleria secondo cui l’Amministrazione Comunale avrebbe censurato quello che viene ritenuto l’inno della Resistenza italiana, ossia la canzone “Bella ciao”.

Siamo profondamente preoccupati e sconcertati dal modo in cui vengono raccontati i fatti legati ad alcune decisioni dell’Amministrazione Comunale, che, in merito al 25 aprile già da qualche giorno aveva stabilito uno specifico cerimoniale. Auspichiamo di poter ampliare la copertura mediatica anche su tematiche di rilevanza per la comunità isolana, al fine di garantire una maggiore consapevolezza e informazione su questioni cruciali.

In merito a quanto affermato nel comunicato, con forza ribattiamo che i valori legati alla Resistenza e alla Democrazia sono totalmente condivisi da questa Amministrazione che non ha sicuramente inteso cancellare una parte della storia italiana, né ha mai dimenticato i tanti che hanno sacrificato la propria vita lottando per la libertà, l’autonomia, l’indipendenza.

Sono passati molti anni da quel lontano 25 aprile del 1945, quando iniziò un percorso lungo e tortuoso che ha portato alla nascita di una nazione liberale, democratica, solidale e forte. Oggi, grazie all’impegno indefesso di tutte le componenti territoriale che hanno seguito quel percorso, possiamo affermare che l’Italia è una nazione moderna, immune da qualsiasi rischio autoritario.

Alla luce di tutto ciò abbiamo ritenuto doveroso ricordare questa importante ricorrenza con un cerimoniale che ha coinvolto Forze Armate, Istituzioni, ANPI, sottolineando che pur nelle diversità insite in ciascuno di noi siamo tutti cittadini di un’unica nazione. Tale cerimoniale si concluderà con l’inno di Mameli che riteniamo l’unico totalmente inclusivo e rappresentativo dell’unità nazionale e dei valori costituzionali, conquistati pagando un pesantissimo prezzo in termini di sacrifici e vite umane.

Pantelleria, 24 aprile 2024

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza