Economia
L’ultima gaffe del ministro Lollobrigida “Spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi”

Dopo la pausa estiva, una nuova gaffe. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, dal palco del Meeting di Rimini si è lanciato nell’ennesima intemerata affermando che in Italia “i poveri mangiano meglio dei ricchi”. E sottolineando che gli Stati Uniti non possono insegnarci nulla sull’alimentazione perché rimpinzano le classi meno agiate di cibo spazzatura. Dichiarazioni non completamente errate, ma piuttosto maldestre e semplificatorie. “Spesso i poveri mangiano meglio”. Presa così, e decontestualizzata, la dichiarazione del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida non poteva che scatenare polemiche. E così è stato.
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Ambiente
Castellammare (TP) Patti (ME) Catania “Rete 3 Golfi”, Sammartino: «Sinergia con pescatori e ricercatori»

Presidenza della Regione
Costruire modelli di pesca sostenibili, condivisi e integrati; monitorare lo stato di salute dei nostri mari attraverso attività di ricerca condotte a bordo delle imbarcazioni che praticano l’attività a strascico. Questi gli obiettivi del progetto di ricerca “Rete 3 Golfi – 3G”, finanziato dalla Regione Siciliana attraverso il dipartimento regionale della Pesca mediterranea con risorse del Po Feamp Sicilia 2014-2020. I risultati del lavoro di monitoraggio e raccolta di dati socio-economici provenienti dai tre grandi golfi siciliani di Castellammare (Trapani), Patti (Messina) e Catania sono stati presentati oggi nel capoluogo etneo nel corso di una conferenza stampa al PalaRegione.
«La preziosa sinergia tra pescatori e ricercatori – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea, Luca Sammartino – è il valore aggiunto di un progetto di studio certosino che ci consentirà di tracciare un percorso di sviluppo e formulare dei piani di gestione che tengano conto delle specificità socio-ecologiche dei golfi. Un’attività da supportare e rilanciare per salvaguardare l’ambiente marino e consentire ai portatori di interesse strumenti e azioni replicabili per la creazione di una rete integrata per il monitoraggio e la produzione di un modello regionale di gestione innovativa, sostenibile e socialmente accettabile delle risorse e degli ecosistemi marini da mantenere e implementare nei prossimi anni. Una strada innovativa che la Regione Siciliana intende perseguire».
Il progetto “Rete 3 Golfi – 3G” ha avuto operativamente inizio nell’ottobre del 2022. In un anno i ricercatori dell’Università di Palermo e della sede siciliana Sicily Marine Centre della Stazione zoologica “Anton Dohrn” a bordo di pescherecci hanno lavorato con i pescatori dei tre golfi (per più di 1200 ore). I pescherecci sono stati trasformati in navi di ricerca, dove sono state realizzate analisi del pescato e sono stati raccolti campioni per lo studio delle specie marine che popolano i sedimenti dei fondali e la colonna d’acqua da 10 a 560 metri di profondità. Sensori hi-tech sono stati installati per la misura di dati di temperatura e ossigeno disciolto dei nostri mari. In laboratorio sono state censite oltre 120 specie di organismi marini; sono stati dissezionati, pesati e misurati oltre 60.000 pesci; sono stati raccolti e filtrati più di 1350 litri di acqua di mare sottoposta ad analisi chimiche e biochimiche; sono stati raccolti e setacciati circa 3000 litri di sedimenti marini sottoposti ad analisi biochimiche, fisiche, tessiturali e della fauna che li abita.
La collaborazione attiva con i Consorzi di gestione della pesca artigianale (Cogepa) ha permesso di utilizzare strumenti di raccolta di dati socioeconomici e di integrare la conoscenza associata all’esperienza diretta e storica dei pescatori che vivono il mare dei tre golfi, i cambiamenti in corso e i possibili conflitti legati ad altre attività umane. Durante le diverse fasi del progetto i ricercatori hanno seguito un approccio di analisi integrata di tutti i dati di biodiversità e funzionamento degli ecosistemi marini del Mare Nostrum e un approccio partecipativo basato sul coinvolgimento attivo dei portatori di interesse attraverso un continuo scambio di informazioni, percezioni e conoscenza.
«Il progetto “Rete 3 Golfi” ha permesso di porre l’accento sull’importanza del monitoraggio della biodiversità che supporta le risorse alieutiche, sottolineando come la biodiversità degli ecosistemi marini, e dei tre golfi nel caso specifico, sia alla base dello sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità costiere che vi si affacciano. Il monitoraggio di zone di tutela biologica come quelle pensate negli anni ’90 per i tre golfi, non può essere circoscritto nel tempo a differenza di quanto è stato fatto negli ultimi 30 anni, ancor peggio occasionale, ma deve essere esteso nello spazio e nella durata per poter assicurare una raccolta di dati continua», ha spiegato uno dei due coordinatori del progetto, Gianluca Sarà, professore ordinario di Ecologia dell’Università di Palermo e responsabile del laboratorio di Ecologia del dipartimento di Scienze della terra e del mare.
Maria Cristina Mangano, ricercatrice della sede siciliana – Sicily Marine Centre – della Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli ha posto l’accento sugli aspetti innovativi dell’attività condotta: «Tra le innovazioni realizzate dal progetto, a mio parere, la più interessante per le marinerie coinvolte e per noi ricercatori consiste nella creazione di una nuova, solida ed efficace interfaccia di dialogo tra ricercatori e pescatori. I ricercatori sono riusciti, attraverso un capillare e continuo trasferimento di conoscenza ai pescatori, a renderli protagonisti della raccolta di dati e conoscenza associata».
«Il progetto “3G”, assieme a diverse altre iniziative – ha commentato il dirigente generale del dipartimento regionale della Pesca mediterranea, Alberto Pulizzi – è la dimostrazione che la Regione Siciliana sta lavorando in maniera attenta e minuziosa a salvaguardia dell’ambiente marino e dei pescatori siciliani, volano principale dell’intero settore ittico regionale che rappresenta oltre il 20 per cento di tutta la pesca italiana».
Economia
“Natale a Trapani”, al via la 2ª edizione della fiera natalizia dell’artigianato e dell’enogastronomia locale

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI “NATALE A TRAPANI” LA FIERA NATALIZIA DEDICATA ALL’ARTIGIANATO E AI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI DEL TERRITORIO
In accordo con il Comune di Trapani, l’Associazione Artigianando in collaborazione con la Event Production organizza la seconda edizione di “Natale a Trapani”, una fiera natalizia in perfetto stile nord Europa interamente dedicata alle eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio trapanese e della sua provincia. Quest’anno la fiera si svolgerà in viale Regina Margherita, una delle principali vie del centro storico della città di Trapani, che per l’occasione verrà totalmente chiusa al traffico trasformando l’intera area di fronte l’omonima Villa Margherita in un bellissimo villaggio natalizio. La fiera verrà inaugurata alle ore 18:30 di venerdì 8 dicembre, con il tradizionale taglio del nastro, e resterà fruibile fino a venerdì 29 dicembre osservando i seguenti orari: dalla domenica al giovedì, dalle 10 alle 20, venerdì e sabato, dalle 10 alle 24, la domenica della vigilia, 24 dicembre, la chiusura sarà anticipata alle 19. Lunedì 25 e martedì 26 dicembre la fiera sarà fruibile dalle ore 16:00 alle ore 20:00. Venti saranno le casette di legno montate, ognuna delle quali sarà dedicata a un artigiano o a un prodotto tipico enogastronomico del territorio, grazie a cui si potrà scegliere un regalo di natale particolare e rigorosamente fatto a mano, oggettistica, presepi e tanto altro. Immancabili ovviamente anche gli angoli dedicati ai prodotti locali e ai dolci, con cassatelle, le famosissime sfinci di Custonaci preparate in loco, ma anche alla birra e ai panettoni artigianali. ‹‹Siamo veramente orgogliosi di ricevere nuovamente la fiducia da parte del Sindaco e dell’intera amministrazione del Comune di Trapani – afferma Luca Tumminia, presidente di Artigianando e organizzatore dell’evento – ed essere presenti nuovamente in una città che mi piace molto e che sento viva. Grazie all’Assessore Emanuele Barbàra – continua – siamo riusciti a organizzare questa seconda edizione della fiera natalizia che spero venga accolta bene dalla cittadinanza come lo scorso anno. Noi – continua Tumminia – come sempre, ce la metteremo tutta per fare qualcosa che possa piacere››. ‹‹Grazie alla collaborazione con l’Associazione Artigianando e con altre realtà che hanno abbracciato le iniziative proposte dal Comune – dichiarano il Sindaco Giacomo Tranchida e l’Assessore agli eventi Emanuele Barbàra – il Natale della nostra città sarà sicuramente diverso dagli altri. Luoghi centrali dalle enormi potenzialità come Viale Regina Margherita, Villa Margherita e Piazza Vittorio Emanuele si trasformeranno in un grande polo natalizio. Lo scorso anno – continuano – abbiamo dichiarato che la fiera “Natale a Trapani” non sarebbe stata una meteora, bensì l’inizio di una splendida collaborazione con uno splendido gruppo di persone con le quali siamo fieri di poter collaborare ancora una volta. La prima edizione – concludono – è stata ben accolta dalla cittadinanza che speriamo quest’anno rinnoverà la fiducia››.
Economia
Palermo, taglio del nastro del Citysea dello chef Natale Giunta allo Marina Yachting: finestra sul mare che guarda tutta la città

Lo stile richiama quello di una nave di 2500 metri quadri, su tre piani, un rooftop, un anfiteatro vista mare, cinque cocktail bar e una modernissima sala congressi
A meno di due mesi dall’inaugurazione del Palermo Marina Yachting, al Porto, apre al molo trapezoidale Citysea, una vera e propria città della ristorazione, con 2500 metri quadri di estensione, su tre piani, un rooftop, un anfiteatro vista mare, cinque cocktail bar e una modernissima sala congressi. Un luogo con due finestre simboliche, una sul mare e l’altra sui tetti e sulle cupole della città, che ricorda la visuale di cui gode chi arriva al porto con la nave e da cui la vista panoramica si spinge fino a Termini Imerese. E, Termini Imerese, è proprio il luogo dove è nato e ha mosso i primi passi lo chef Natale Giunta, che firma il progetto Citysea.
Al taglio del nastro, insieme allo chef Giunta e al presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, erano presenti il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e l’assessore alla Pianificazione urbanistica Maurizio Carta. Alla presentazione hanno preso parte anche l’architetto Niuta Garretto dello Studio Provenzano architetti associati, che ha seguito il progetto, Nando Milella e Carla De Savelli, del Macc, Marina Convention Center che fa sempre parte di Citysea, con 200 posti a sedere e due sale attigue da 50 e 20 posti e Pucci Scafidi, che ha curato l’organizzazione dell’evento con Pucci Scafidi Events.
Il progetto Citysea dello chef Natale Giunta al Palermo Marina Yachting
Citysea non è un semplice ristorante, ma abbraccia tanti format diversi. Si estende su una superficie di 2500 mq, divisa su tre piani e quattro diversi settori. Colazione tradizionale e continentale, al piano terra vista lago, che offre poi, dalle ore 12,00, una cucina veloce e smart e, dalle 18 fino a mezzanotte, pizzeria. Al primo piano, su una superfice di 500 mq si concentrano, ristorante gourmet, steak house, sushi bar. All’esterno nel rooftop, con piante esotiche e ornamentali, c’è una terrazza di 600 mq che replica tutti i servizi offerti all’interno del primo piano.
Il quarto ambiente è anche la chicca di Citysea, un anfiteatro vista mare e vista Monte Pellegrino, attrezzato con cuscinoni per permettere di ammirare il tramonto, assaporando un drink. In primavera e in estate, vi si celebreranno eventi, serate a tema, concerti di pianoforte, jazz, blues. L’anfiteatro, al terzo piano, ha due finestre che sono il simbolo di Citysea, una che guarda il lago realizzato all’interno di Castello a mare con la nota fontana, e i tetti della la città, la cupola del teatro Massimo, San Domenico, Santa Caterina, la Cattedrale, Casa Professa, le chiese del centro storico, il grattacielo dell’Ina, il golfetto della Cala, Palazzo Butera e tutta la costa sud e l’altra sul porto industriale e croceristico.
Le postazioni cocktail bar di Citysea sono cinque, una nel rooftop, una all’interno al primo piano, una al piano terra, una all’anfiteatro e una nella sala congressi. La progettazione degli spazi ha richiesto meno di due mesi di lavorazione e ha uno stile moderno, che richiama quello di una grande nave, stabilmente ancorata nel Porto, realizzato con marmi siciliani, basalto, pietra lavica, ferro brunito e ottonato e legno. La cucina è pensata come la sala macchine della nave ed è a vista per svelare ai clienti la qualità del motore e l’abilità dei macchinisti. Alle pareti, una installazione di Francesco Ferla che interpreta Palermo attraverso le carte nautiche.
La proposta culinaria di Citysea
Al piano terra, il bistrot dalle 9, offrirà colazione classica italiana e colazione internazionale, dalle uova alla benedettina o strapazzate, ai pancake, alle omelette. Alle 12, cucina veloce e smart, con insalate, pasta espressa, orecchio d’elefante, cotoletta alla milanese o panino gourmet. Dalle 18 a mezzanotte, pizzeria. All’interno di questo spazio ci sarà anche la vendita di prodotti a marchio Natale Giunta. Proprio la pizza è una novità per lo chef Giunta, e sarà fatta con lievito madre, alta idratazione, tempi lunghi di produzione e farine di grani siciliani.
Il primo piano è suddiviso in diverse aree, con cucine tutte a vista, un ristorante gourmet che proporrà piatti della tradizione e internazionali, una steak house con le migliori carni nazionali ed estere, cotte sul carbone, un sushi bar e un cocktail bar internazionale, tra zone tavoli, lounge e divani e una cantina di etichette italiane e top di gamma estere. Il rooftop panoramico sarà aperto tutto l’anno, in assenza di pioggia, anche in inverno con ombrelloni, funghi e copertine. Ricco di piante, ulivi, palme e chicas secolari.
Lo chef Natale Giunta da Castello a mare a Citysea
Natale Giunta debutta con il ristorante Sale e Pepe, nel 2000, a 22 anni, con un locale di 100 mq. Seguirà, sempre a Termini, il moderno e sofisticato Mood e, dodici anni fa, l’apertura di Castello a mare, una scommessa vinta sul porticciolo della Cala che era un luogo ancora abbandonato. “Lasciare Castello a mare è stato duro – dice lo chef Natale Giunta -. L’ho creato, l’ho progettato, in dodici anni abbiamo realizzato cose bellissime. Però ora abbiamo fatto un passo avanti, l’azienda meritava un’evoluzione. Ci saranno 35 nuove assunzioni, per un totale tra Roma e Palermo, di 170 dipendenti del gruppo. Ringraziamo il presidente dell’Autorità Portuale, Paqualino Monti, per essere stato un visionario, in meno di due anni ha restituito alla città un luogo abbondonato ai rifiuti, ai capannoni e all’abusivismo e lo ha trasformato in centro di vita e di passeggio”.
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