Cultura
L’affondamento della Vega nelle acque di Pantelleria / 1
A 6 miglia per 160° da Punta Sciaccazza, quindi in vista di Pantelleria, giace negli abissi marini il
relitto della torpediniera italiana Vega con il suo equipaggio quasi al completo, un totale di 132
uomini tra ufficiali, sottufficiali e marinai. Quegli uomini sono tutti morti intrepidamente in
ossequio ai dettami della propria patria, l’Italia.
La sera del 9 gennaio 1941 la torpediniere Vega, al comando del capitano di fregata Giuseppe
Fontana, e la gemella Circa, al comando del capitano di corvetta Tommaso Ferreri Caputi, lasciano
il porto di Trapani per una crociera di guerra nelle acque di Pantelleria.
L’ordine ricevuto è
attaccare eventuali forze navali nemiche incontrate.
Alle ore 07:12 del mattino del 10 gennaio le due torpediniere italiane si trovano a circa 7 miglia a
sud-est di Punta Ferreri, sulla costa sudoccidentale di Pantelleria che si intravede all’orizzonte,
quando avvistano in lontananza un’imponente formazione navale inglese. Si tratta di uno dei
convogli dell’Operazione Excess, organizzati dai britannici per il periodico vitale rifornimento
all’assediata isola di Malta.
Il convoglio consta di quattro mercantili, protetti da una poderosa scorta, gli incrociatori
Bonaventure, Gloucester e Southampton e ben cinque cacciatorpediniere, Jaguar, Hero, Hasty,
Hereward ed Ilex.
È al comando del convoglio il capitano H. J. Egerton, imbarcato sul Bonaventure.
Lo scontro diretto di torpediniere contro incrociatori e caccia è impensabile, roba da suicidi, peraltro
a sfavore degli italiani gioca anche il rapporto di forze, uno contro quattro.
Quindi gli italiani, una volta lanciato l’allarme, farebbero bene a virare e a dirigersi a tutta forza alla
vicina Pantelleria e mettersi sotto la protezione delle batterie navali dell’isola. Ma il comandante
italiano della squadriglia torpediniere è il capitano Giuseppe Fontana, un uomo che sembra
riecheggiare il mondo degli eroi omerici e quindi ordina di serrare sotto e attaccare, sebbene in
evidente stato d’inferiorità per potenza di fuoco e per numero.
Alle ore 07:30 circa, giunte alla distanza di 3.600 metri, la Circe lancia tre siluri contro le navi del
convoglio, mentre la Vega due siluri direttamente contro l’incrociatore Bonaventure. Ma per la
malasorte degli italiani (si è stimata sui 20 nodi, anziché i 16 effettivi, la velocità delle navi inglesi)
tutti i siluri mancano il bersaglio. Dopo di che le unità italiane accostano subito in fuori e operano
per lo sganciamento, aprendo nel frattempo il fuoco con tutti i cannoni di bordo, anche perché
adesso sono i britannici a serrare sotto e attaccare.
Così s’intraprende una lotta impari e senza quartiere tra i cannoni da 100 mm della Vega e quelli da 133 mm del Bonaventura. La prima a colpire è la nave italiana, ma il suo proiettile da 100 provoca ben pochi danni alla corazzatura dell’incrociatore britannico, che peraltro nell’occasione deve contare 2 morti e 2 feriti. Successivamente una salva del Bonaventure colpisce in pieno la Vega, mettendole fuori uso eliche e timoni e il cannone da 100 mm. La torpediniere Vega, nell’impossibilità di governare, è ormai immobilizzata e quindi alla mercè degli inglesi, eppure con il pezzo di prua, l’unico ancora funzionante, il sottotenente di vascello Giorgio Scalia continua a sparare contro il nemico. Comandante ed equipaggio hanno deciso di vendere cara la pelle.
Il caccia Jaguar si avvicina ad appena 270 metri dalla Vega e apre il fuoco con tutti i suoi cannoni,
spazzandola con i suoi tiri da prua a poppa. La nave italiana è ormai tutta un unico relitto
fiammeggiante. Il Jaguar è poi costretto a ritirarsi per evitare i colpi in arrivo della Circe, però in
fase di allontanamento.
Sopraggiungono infine l’incrociatore Bonaventure e il caccia Hereward, che sparano su quel relitto
immobile, dal quale un cannone si ostina, tra fiamme e fumo, ancora a rispondere al fuoco.È
l’Hereward, con un suo siluro, a mettere la parola fine a quella testarda resistenza della nave
italiana.
Lo scontro è durato meno di un’ora, ma è stato di un’intensità inaudita, basti pensare che
l’incrociatore Bonaventure ha sparato contro le torpediniere italiane, principalmente contro la Vega,
ben 600 proiettili da 133 mm degli 800 in dotazione, mentre il cacciatorpediniere Jaguar 88
proiettili perforanti da 120 mm e sei proiettili esplosivi da 100 mm.
Sono le ore 08:20 del 10 gennaio 1941 quando, a 6 miglia per 160° da Punta Sciaccazza, Pantelleria
è ormai in vista, la regia torpediniere Vega s’inabissa, con il tricolore al vento, nei gorghi del mare,
trascinando con sé la quasi totalità del suo equipaggio.
Tutti eroi.
Il più eroe è però il capitano di fregata Giuseppe Fontana, che dà il suo giubbotto salvagente al
direttore di macchina, il capitano del Genio Navale Luigi De Luca che non sa nuotare. Fontana ha
preso l’eroica decisione d’inabissarsi con la sua nave in adempimento di un’antica e gloriosa
tradizione marinaresca.
Chapeau!
(1 – continua)
Orazio Ferrara
Spettacolo
Rebranding Christmas – Natale a Pantelleria” il 2 gennaio al Cineteatro San Gaetano di Scauri
Venerdì 2 gennaio, alle ore 21.00, il Cineteatro San Gaetano di Scauri ospita la proiezione di “Rebranding Christmas – Natale a Pantelleria”, nuovo cortometraggio diretto da Andrea De Santis e Laura Boggero, girato interamente sull’isola.
Il film racconta, in forma di commedia, il tentativo di “ripensare” il Natale come se fosse un marchio da aggiornare: Miss Claus, proprietaria dell’Azienda del Natale, incarica la sua Christmas planner Wanda di trovare un Babbo Natale 2.0, più inclusivo e in linea con la sensibilità contemporanea. Ne nasce un casting di Babbi Natale alternativi, tra cui quelli interpretati da Giacomo Policardo, Saber Ben Ameur e Felice Pantano, affiancati dall’ attrice Cristina Barbagallo nel ruolo di Miss Claus.
Lo spirito del progetto è chiaro: usare il tono leggero della commedia per riflettere in modo non retorico su inclusività, linguaggio e rappresentazione della “diversità”, evitando pietismo e facili moralismi. I protagonisti, alcuni dei quali con disabilità reali, non vengono presentati come “casi”, ma come persone a pieno titolo, con carattere, ironia e autonomia, al centro di una storia che invita a guardare oltre le etichette.
L’ingresso è gratuito, con offerta libera; la prenotazione è consigliata tramite la pagina Billetto del Cineteatro San Gaetano di Pantelleria.
Cultura
Pantelleria perde il grande fotografo e uomo Franco Casano, alias Ciufira
Si è spento all’Ospedale Civico di Palermo, all’età di 93 anni, Franco Casano, detto Ciufira.
L’età avanzata e le condizioni di salute un pò delicate, hanno sentenziato la fine di una vita straordinaria, fatta di immagini immortali, passioni, sensibilità, intelligenza.
La sua antica casa di Khamma, che ha visto mille trasformazioni, era diventata un vero e proprio museo della fotografia, aperto a tutti.
Scriveva, anche, era appassionato di scrittura, di raccontare storie, o meglio di raccontare la sua Pantelleria, dal suo punto di vista di osservatore sagace e capace di fermare il tempo della vita in un clic della sua immancabile macchina fotografica.
Pantelleria, con il fotografo perde un grande personaggio, fonte inesauribile di storia, cultura e intelligenza.
La redazione si stringe al cordoglio dei suoi cari, con sincero affetto.
In copertina immagine dal web
Cultura
Pantelleria, “U Chianu Nico” presenta la “Corsa della Befana” per giovani dai 0 ai 99 anni
Indovinate chi sarà la Befana, il 4 gennaio? Ecco il percorso facile facile e per tutti
L’Associazione “U Chiano Nico”, per il giorno domenica 4 gennaio, dalle ore 15.30, ha organizzato, meteo permettendo, la “Corsa delle Befana”.
Senza fretta né ambizione, un pomeriggio di festa e aggregazione! Allaccia le scarpe indossa il cappello. La Befana corre con noi 🏃♀️🧹🏃♂️ Diamo il benvenuto al Nuovo Anno con buon umore e voglia di stare assieme! Genitori, nonni e bambini non mancate!
L’iniziativa è pseudo-sportiva, perchè nasce con l’intento di mettere insieme concorrenti di ogni età, lungo un percorso leggero e fattibile. A sostenere l’evento, oltre il Comune di Pantelleria, anche l’Ente Parco, le Associazioni Resilea, La Mulattiera, Truccabimbi di DPlanet e il Circolo Ogigia.

Il raduno sarà a Piazzetta Garibaldi, dove avverrà lo start per una corsa non competitiva, perchè alla fine si chiuderà con brindisi e divertimento per tutti.
La chiusura sarà affidata alla maestria dell’Associazione La Mulattiera.
Qualche notizia sull’Associazione “I Commercianti di Un Chiano Nico”
L’Associazione “I Commercianti di U Chiano Nico” è stata costituita nel 2022 con lo scopo principale di promuovere e rendere più vitale la zona del centro abitato di U Chiano Nico, valorizzandone le attività commerciali, i momenti di aggregazione e le tradizioni locali.
La prima iniziativa proposta è stata la Prima Sagra dell’Olio Pantesco. Dopo il rinvio della Sagra inizialmente prevista per novembre 2022 e solo posticipata per motivi tecnico-amministrativi, l’Associazione riparte con entusiasmo proponendo un nuovo evento aperto a tutti: la Corsa della Befana. Un’iniziativa che unisce sport e socialità, pensata per coinvolgere famiglie, bambini e cittadini, e per riportare vita e allegria nelle strade di “U Chiano Nico”.
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