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Lavoro

La strage continua in Sicilia: muore operaio della manutenzione di pale eoliche a Salemi

Redazione

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La strage continua in Sicilia: muore operaio della manutenzione di pale eoliche
Un altro lavoratore è morto poche ore fa in Sicilia. Da notizie di stampa apprendiamo che la vittima è Giovanni Carpinelli, 33 anni, originario di Benevento, deceduto, secondo i Vigili del Fuoco, cadendo all’interno della pala eolica da un’altezza di circa 48 metri.

Nel rivendicare nuovamente la battaglia per una vera campagna di PREVENZIONE in tutti i luoghi di lavoro, non possiamo non denunciare le lacrime di coccodrillo della Regione Siciliana che invece di pensare ad aumentare di almeno 500 unità il Personale nei servizi delle ASP e negli Ispettorati del Lavoro, ripristinando della legalità nella erogazione servizi pubblici di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, si offre di pagare le spese funerarie dei morti di Casteldaccia.

Tuttavia, è solo l’ultimo sgradevole dileggio della classe politica regionale ai danni dei lavoratori morti e dei loro familiari in quanto è risaputo che sarà l’Inail a rimborsare le spese funerarie in occasione della morte del lavoratore per infortunio sul lavoro (in genere è erogata la quota “una tantum” fissa di € 10.000 per ogni famiglia).

Ribadiamo perciò l’importanza di interventi concreti e immediati per prevenire i morti sul lavoro da parte della Regione e denunciamo con sdegno la trovata propagandistica del pagamento dei funerali.

Riproponiamo ancora una volta, e non ci stancheremo mai di farlo, che le misure da adottare per ridurre in modo tempestivo gli incidenti sono l’introduzione nel Codice penale del reato di omicidio sul lavoro, la cancellazione di subappalti e precarietà, il rafforzamento di controlli e prevenzione assumendo il personale necessario e l’istituzione di una procura nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Salemi, operaio precipita e muore sul colpo all’interno di pala eolica

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Lavoro

Trapani, siglato protocollo d’intesa per sicurezza nei luoghi di lavoro e contrasto al lavoro nero e irregolare

Redazione

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Il direttore generale dell’ASP Trapani Ferdinando Croce ha siglato ieri pomeriggio in Prefettura il protocollo di intesa su “sicurezza nei luoghi di lavoro e contrasto al lavoro nero e irregolare”, voluto dal Prefetto di Trapani, Daniela Lupo.
Croce si è soffermato sull’attività che l’ASP, tramite il Dipartimento di Prevenzione, svolge nel campo della sicurezza del lavoro, in particolare nei settori dell’edilizia e in agricoltura.
I dati forniti dallo SPRESAL dell’ASP infatti, con riferimento al 2023, hanno evidenziato una percentuale pari al 71%, di aziende risultate irregolari, sul totale delle imprese sottoposte a ispezione/vigilanza, ed un totale di incidenti sul lavoro accertati pari a 98, di cui 3 mortali.
Dell’osservatorio permanente, messo in campo dalla Prefettura, per “iniziative volte alla prevenzione del fenomeno degli infortuni sul lavoro nonché di agevolare una sinergica azione di contrasto al lavoro irregolare e ad ogni forma di illegalità e sfruttamento connessa al lavoro”, oltre all’ASP, fanno parte rappresentanti delle Forze dell’ordine, di INAIL, INPS, delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni datoriali e degli Ordini professionali.

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Lavoro

Pantelleria, il Comune assume. Domande entro 7 ottobre 2024

Direttore

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Il Comune di Pantelleria assume istruttore direttivo amministrativo, con contratto a tempo determinato.

E’ fissato per le ore 12 del giorno lunedì 7 ottobre 2024, per inoltrare la domanda di partecipazione.

I requisiti richiesti sono 

Nel documento che segue, l’avviso integrale del Comune.

documento – avviso pubblico

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Lavoro

In Sicilia “uno studente su 3 pensa di andare via”: i risultati di una ricerca

Redazione

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“In Sicilia meno opportunità di studiare e di trovare
lavoro. Uno studente su tre pensa di andare via”
Presentati al festival “Questa è la mia terra e io la difendo”
i risultati della ricerca del Centro Studi Giuseppe Gatì
Ieri si è tenuta la prima giornata del Festival "Questa è la mia terra e io la difendo",
organizzato dal Centro Studi Giuseppe Gatì a Campobello di Licata (AG). La
manifestazione che anche quest’anno ha beneficiato della partnership accademica
dell’Università LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta), ha ribadito il
proprio impegno nella promozione del diritto a restare presentando i dati del primo report del
Centro Studi Giuseppe Gatì, inserito nel progetto MA.DRE (Mapping Dreams to Safeguard
Students’ Choices).
Dall'analisi delle motivazioni che spingono i giovani ad abbandonare la propria terra,
realizzata coinvolgendo oltre mille studenti (1.363) di alcune scuole superiori
dell’agrigentino, sono emersi questi temi trasversali di particolare rilevanza:
 le disuguaglianze, in particolar modo quelle territoriali.
Per il 79% degli studenti ci sono meno opportunità di studiare e trovare lavoro in Sicilia
rispetto ad altre regioni d’Italia o all’estero (81,23% femmine, 75,36% maschi). Inoltre per il
40% degli intervistati, la qualità della vita in Sicilia è peggiore rispetto alle altre regioni
italiane o all’estero, per il 24% si vive meglio in Sicilia, mentre per il 18% è più o meno
uguale, il 18% non ha espresso opinione
 il futuro.
Come sarà la Sicilia tra 10 anni? Per il 28% più o meno come adesso, per il 27%
leggermente migliore, per il 15% leggermente peggiore, per l’8% notevolmente peggiorata
mentre il 6% notevolmente migliorata. Il 16% non sa rispondere.
Restare o andare. Se non in Sicilia, dove? Il 26% pensa di spostarsi in un’altra città
siciliana, l’8% pensa di rimanere in quella dove si trova mentre il 32% non sa ancora cosa
farà. Sicuri di andare via il 34% degli studenti (il 10% all’estero e il 24% in un’altra regione
italiana).
I risultati del report hanno delineato un quadro allarmante: oltre il 79% degli intervistati
percepisce la Sicilia come una regione con meno opportunità di studio e lavoro rispetto
ad altre aree del paese, mentre solo il 2% ritiene che le possibilità siano superiori.
Particolarmente rilevante è il divario di genere: più dell'81% di coloro che si identificano nel
genere femminile ritiene che in Sicilia ci siano meno opportunità rispetto ad altre regioni,
una percentuale che supera di 6 punti quella dei maschi. Tuttavia, la maggior parte degli
intervistati (61%) ha espresso un pallido ottimismo riguardo al futuro della Sicilia,
prevedendo un miglioramento, più o meno marcato, o almeno un non peggioramento della
situazione nei prossimi 10 anni.

Oggi la seconda serata dove troveranno spazio l’arte e la cultura, dando voce a espressioni
artistiche che spesso, al sud, non trovano adeguati spazi e visibilità. Sul palco di piazza XX
settembre a Campobello di Licata, si esibirà anche Roberto Lipari, attore, regista e
conduttore di Striscia la Notizia, emblema della sicilianità al di fuori della propria regione, che
racconterà come la Cultura sia un settore che offre importanti e inimmaginabili opportunità
lavorative per chi vuole rimanere nella propria terra perché “anche in Sicilia si può vivere di
Cultura”.

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