News
Incendi, Ciminnisi (MSS): “Inaccettabile che Schifani non compaia davanti all’aula per riferire. Subito una commissione d’inchiesta per capire cosa non ha funzionato nel piano prevenzione”
La deputata ha presentato oggi in aula un odg per consentire il varo dell’organismo. Depositata dalla parlamentare anche una corposa interrogazione per costringere il governo a rispondere in aula a una serie di precise domande sul sistema di prevenzione e sulla dotazioni di uomini e mezzi contro i roghi.
Incendi, Ciminnisi (MSS): “Inaccettabile che Schifani non compaia davanti all’aula per riferire. Subito una commissione d’inchiesta per capire cosa non ha funzionato nel piano di prevenzione”.
Una commissione di inchiesta parlamentare che faccia luce sulle numerosissime falle del sistema di prevenzione e contrasto agli incendi che sistematicamente devastano pezzi della Sicilia, come avvenuto nei giorni scorsi, quando i roghi, da un capo all’altro dell’isola, hanno causato morti, mandato in fumo vastissime aree di macchia mediterranea, bruciato case e interessato aree urbane, assi viari e siti culturali, nonché la discarica di Bellolampo nel Palermitano.
L’ha chiesta oggi in aula, a nome di tutto il gruppo M5S, la deputata regionale Cinquestelle, Cristina Ciminnisi che per questo ha depositato un ordine del giorno per consentire l’istituzione dell’organismo parlamentare.
“Vogliamo vederci chiaro – dice Ciminnisi – e, soprattutto, devono vederci chiaro i siciliani che sono stati pesantemente danneggiati o minacciati dai roghi. Se non si inverte la rotta sulla prevenzione, si continuerà a fare una tragica conta dei danni e a stilare pesantissimi bollettini del disastro. Tra l’altro se si continua a rimanere inerti o quasi, limitandosi a inutili lacrime di coccodrillo, davanti ad inestimabili danni, a breve rischiamo di avere ben poco da difendere. Il governo non può più sottrarsi al tema della prevenzione, come non può continuare a sottrarsi al confronto col Parlamento e chiediamo che anche il presidente Galvagno si faccia garante di un confronto che chiediamo da tempo e che ancora non c’è, visto che Schifani, anziché presentarsi in aula, ha inviato una lettera per comunicare con i deputati. Per questo, per costringere il governo a risponderci, ho presentato anche una corposa interrogazione sul piano per la difesa della vegetazione dagli incendi boschivi (A.I.B.) Vogliamo sapere quali attività prescritte nel piano di prevenzione sono state messe in atto e quali no. Vogliamo capire se la Regione ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per prevenire i disastri che abbiamo registrato la settimana scorsa. Bisogna capire dove si è sbagliato per potervi porre rimedio. La Sicilia non può continuare a vivere nel terrore degli incendi estivi, serve una strategia e – come abbiamo ripetuto mille volte – serve anche e soprattutto una riforma della forestazione che garantisca alla nostra terra una forza lavoro presente tutto l’anno”.
Cultura
Vespa Club Pantelleria, cambio programma per l’evento Babbo Natale tra le contrade
Variazione nel programma
Comunicato per evento Babbo Natale in Vespa di domani 21 Dicembre
Il Vespa Club Pantelleria ASD , INFORMA tutta la cittadinanza che in seguito alle avverse condizioni meteo , il programma subirà qualche variazione che di seguito si riporta :
Nelle contrade il Babbo Natale riceverà i bambini presso i circoli Trieste Stella e Agricolo Scauri mentre a Pantelleria centro presso la saletta del bar Tikirriki.
Gli orari indicati nel programma iniziale rimarranno invariati.
Il Babbo Natale però vista la pioggia prevista arriverà in autovettura e non in Vespa. Approfitto a nome mio e di tutti i soci del club per auguravi un buon Natale a tutti ed un prosperoso nuovo Anno.
Vi aspettiamo numerosi.
Il Presidente Giovanni Pavia
News
Pantelleria, distacco di energia elettrica il 22 e 23 dicembre. Ecco dove
La società SMEDE ha reso noto che per i giorni 22 e 23 dicembre si dovrà procedere all’interruzione di erogazione di energia elettrica nelle zone indicate di seguito
News
ISPRA e GUARDIA COSTIERA: firmato Protocollo d’Intesa a tutela del nostro mare
È stato firmato nei giorni scorsi a Roma, nella sede del Comando Generale delle Capitanerie di porto, un Protocollo d’Intesa tra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, volto a rafforzare ulteriormente la cooperazione istituzionale nella tutela dell’ambiente marino e costiero. L’accordo consolida un percorso di collaborazione già sviluppato in passato, ampliandone gli ambiti di intervento e introducendo nuovi strumenti operativi.
L’ISPRA, infatti, è organo tecnico-scientifico nazionale a supporto delle politiche ambientali e punto di riferimento per le attività del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che svolge analisi, monitoraggi e controlli per la salvaguardia degli ecosistemi marini e costieri.
La Guardia Costiera, invece, è impegnata quotidianamente nella vigilanza, nella tutela dell’ambiente marino, nel controllo del traffico marittimo, nella pesca e nella gestione delle emergenze in mare.
Il Protocollo punta a migliorare l’efficacia delle attività di monitoraggio, controllo, ricerca e prevenzione, elevando la qualità tecnico-scientifica delle azioni congiunte e permettendo un più efficiente impiego delle risorse pubbliche, mediante il potenziamento delle attività di osservazione dello stato dell’ambiente marino – dalla qualità delle acque alla biodiversità, dai rifiuti in mare alla presenza di specie aliene – insieme a specifiche attività di verifica sulle pressioni antropiche come rifiuti, scarichi, dragaggi, maricoltura e pesca.
Un capitolo rilevante riguarda la cooperazione nelle emergenze ambientali in mare, la formazione del personale e la condivisione delle informazioni provenienti da reti e sistemi di monitoraggio. Sono previste, inoltre, attività congiunte nelle Aree Marine Protette, oltre a collaborazioni nell’ambito degli interventi del PNRR per il ripristino ecologico, iniziative di educazione ambientale ed azioni a supporto della transizione ecologica dei porti.

Le attività previste dal Protocollo saranno attuate attraverso specifiche convenzioni operative, che definiranno programmi di lavoro, utilizzo di mezzi e personale, responsabilità, tempistiche e modalità di gestione delle informazioni. È prevista l’istituzione di un Comitato di coordinamento paritetico formato da rappresentanti delle due Amministrazioni, incaricato di monitorare l’attuazione dell’accordo e di redigere annualmente un rapporto sullo stato delle attività.
«La tutela dell’ambiente marino è una missione che richiede competenze, presenza operativa e una forte integrazione tra le istituzioni» – ha dichiarato l’Ammiraglio Sergio LIARDO, Comandante Generale della Guardia Costiera. «Questo Protocollo rinnova e rafforza una collaborazione ormai consolidata con ISPRA, con l’obiettivo di garantire una protezione sempre più efficace dei nostri mari e delle nostre coste. Un impegno che affrontiamo ogni giorno con responsabilità e con una visione rivolta alle future generazioni».
«La firma di questo Protocollo rappresenta un passo importante per rafforzare il percorso di collaborazione tra ISPRA e il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera» – ha dichiarato il Prefetto Stefano LAPORTA, Presidente dell’ISPRA. «La tutela dell’ambiente marino e costiero richiede competenze integrate, capacità di intervento tempestive e una visione condivisa delle sfide che ci attendono. Grazie a questo accordo rafforziamo ulteriormente la sinergia tra ricerca scientifica, monitoraggio ambientale e attività operative sul territorio, mettendo a sistema dati, professionalità e tecnologie che consentiranno di prevenire e contrastare con maggiore efficacia le pressioni che gravano sui nostri mari. Siamo convinti che questa collaborazione contribuirà non solo a migliorare la qualità degli ecosistemi marini, ma anche a promuovere una cultura della sostenibilità e della responsabilità condivisa. ISPRA continuerà a mettere al servizio del Paese il proprio patrimonio scientifico, con l’obiettivo comune di proteggere un patrimonio naturale che appartiene a tutti».
Il Protocollo ha una durata di tre anni, rinnovabile previo accordo tra le Parti, e non comporta oneri economici diretti.
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