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Cultura

Il Melograno: tra storia, racconto e leggenda di questo frutto

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A pazienza e comu u ranatu, iavi a scorza amara, ma u fruttu e aruci…

Il modo migliore di iniziare questa storia sarebbe con un C’era una volta, in un tempo lontano, lontano, come nelle migliori favole. Sì perché la storia del frutto del melograno trae le sue origini dalle Persia quasi 5000 anni fa. Il melograno chiamato in botanica Punica granatum L, fa derivare il suo nome dal latino “malum” e “granatum” ovvero mela coi grani. Nonostante si tenda a chiamarlo in tanti modi diversi, melo granato, pomo granato, ecc.., secondo l’Accademia della Crusca quando ci riferiamo all’albero dobbiamo chiamarlo melograno, quando invece parliamo del frutto è corretto usare il termine melagrana. Come ben sappiamo il melagrana è un cibo altamente nutriente utilizzato sia in cucina, nei modi più disparati, che nella cosmesi. Molti anni fa questo frutto era considerato un dono prezioso da regalare a qualcuno, proprio grazie ai suoi grani rossi e succosi in grado di, come si racconta, portare fortuna. In Italia, le coltivazioni di melograno, sono principalmente situate nel sud Italia dove la pianta ha trovato il clima ideale per crescere. In Sicilia, tra le zone prescelte per la coltivazione del frutto, vi sono: Agrigento, Catania, Ragusa e Trapani. Benefici e proprietà della melagrana Tra le proprietà della melagrana emerge il fatto che i suoi chicchi contengono l’80% d’acqua, ma anche acido ascorbico, acido citrico e polifenoli. Di questi ultimi, buona parte sono antociani, importanti per le attività protettive, comprese quelle antiossidanti. I gustosissimi chicchi della melagrana possono essere sfruttati non solo per realizzare un gustoso succo, ma anche in qualità di ingredienti per preparare alcune deliziose ricette. Ad esempio, possono diventare il tocco di sapore e di colore in più di una gustosa insalata. Si possono accompagnare allo yogurt, o ancora impiegarli per la preparazione di un gustoso risotto oppure di salse. Sgranare la melagrana per ricavarne i chicchi non è semplicissimo, poiché questi risultano perfettamente “incastrati” nell’involucro che li contiene. Con un po’ di pazienza e, soprattutto, un po’ di pratica, è però possibile familiarizzare con il procedimento, in modo da imparare a sfruttare il più possibile le fantastiche proprietà della melagrana.

Mitologia e leggende… Vi sono diverse leggende che raccontano la nascita del melograno. Secondo una delle più note, il primo albero di questa specie sarebbe nato per volere di Afrodite che lo piantò a Cipro e per questo divenne sacro agli abitanti dell’isola e alla dea stessa. Un’altra tradizione lo vuole invece nato dal sangue di Dioniso che, ancora bambino, fu rapito dai Titani su commissione di Era, stanca dei continui tradimenti di Zeus (il bambino era infatti figlio illegittimo di Zeus). Il povero Dioniso fu fatto a pezzi e messo a bollire in un calderone, proprio da una goccia del suo sangue caduta a terra sarebbe nato il primo albero di melograno. La melagrana è poi un frutto legato alla figura mitologica di Persefone (o Proserpina nella mitologia latina) figlia di Demetra e Zeus che rapita da Ade, signore degli Inferi, proprio per aver gustato 6 aspri semini della melograna (frutto proibito) viene punita ed è costretta a vivere due terzi di ogni anno con la madre sulla terra ed un terzo con Ade diventato poi suo marito. Quando era felicemente in compagnia di Persefone, Demetra faceva rifiorire la natura e sulla terra era primavera-estate, quando tornava negli Inferi, invece, triste e sola spogliava gli alberi facendo comparire l’autunno-inverno. Con questo mito i Greci spiegavano l’alternanza delle stagioni. Il Melograno del nonno Turiddu… Era cresciuto all’angolo più occidentale della casa di campagna, all’inizio stentato, timido, più volte mio nonno Turiddu aveva pensato di tagliarlo e sostituirlo con un’altra pianta, ma non l’aveva mai fatto. Mia Nonna Marianna, che aveva un debole per il melograno, aveva chiesto al nonno di piantarlo e così, dopo che lei se ne fu andata, per il nonno quella pianta stentata, che non sembrava dover mai dare frutto, era diventata un pezzo di anima e non aveva mai avuto il coraggio di tagliarla. Una pianta cocciuta, ad ogni inverno sembrava dovesse seccare e spegnersi e invece resisteva e piano piano, anno dopo anno, cresceva. La sua tenace lotta per la sopravvivenza, per imporre la sua presenza a quell’angolo della casa, alla fine fu vinta. Quando morì il nonno era un bell’albero di melograno, alto quasi 5 metri che in autunno si riempiva di frutti rossi; ricordo ancora quando io e mio cugino Franco, con le facce rosse di succo e le manine che a stento riuscivano a contenere il frutto, combattevamo per estrarre ogni singolo seme succoso. Inoltre ricordo le magliette macchiate di succo e i rimproveri che i grandi ci lanciavano, chiamandoci “monelli impenitenti”. Quando quella lunga primavera della mia esistenza finì, come sempre succede, senza che me ne accorgessi, io e mio cugino ci ritrovammo all’improvviso nella casa del nonno non più due monelli ma due ragazzi che presto sarebbero volati via in cerca della loro ragione di vita. Ormai ragazzo, che mi ero perso quella primavera, ero stato in viaggio e mia madre, indaffarata e affaticata per accudire la famiglia, pian piano diventò indifferente, poi insofferente, infine ostile. Quando finalmente riuscii a trovare lavoro Presso il Molino S. Lucia, oramai il castello della mia fanciullezza era del tutto crollato. Io e mio cugino sopportavamo sempre meno tutti i parenti; noi che non eravamo più bambini eravamo diventati insofferenti a quel tempo di baruffe, quando da piccoli erano motivo di svago e divertimento. Finì così quel tempo con qualche risentimento, qualche rimpianto, qualche accusa e qualche ripicca; tutti andarono via, nessuno più veniva in quella casa del nonno tranne io con la mia famiglia, ritrovandomi solo nella dimora del nonno.

È un giorno caldo di fine estate e mi siedo sotto il melograno, mi pare quasi che anche lui abbia sofferto, poiché fa sempre meno frutti. Aspetto l’autunno con impazienza per raccogliere quella ventina di bacche che ancora mi riserva, per spaccarne una e affondarci il viso dentro mordendo, succhiando e immaginando di scrutare nel mio riflesso alla finestra per un attimo, uno soltanto, i miei cuginetti bambini sporchi di succo e ciò mi asciuga il cuore. Che succede mai ad un uomo quando diventa più vecchio? Talvolta si indurisce come fosse pietra oppure si ammorbidisce come fosse burro. ma io no, come una vecchia carruba mi asciugo, rimane lo zucchero intrappolato senza più succo. Sono seduto all’ombra del melograno e guardo in alto, oltre i suoi rami nel cielo s’innalza un falco che, lentamente, comincia a fare un giro proprio sulla mia testa e infine, adagio, si libra fino al ramo più alto del melograno e vi si posa. Non mi teme. Mi osserva fisso con quel suo occhio, poi emette un lungo richiamo stridulo, riprende il volo, pochi battiti d’ali e si lascia trasportare da una corrente d’aria, risalendo verso la chiesa delle Anime del Purgatorio e vola via verso nord. Il sole caldo mi accarezza, non so dire se mi sono addormentato o se fosse tutto veritiero, so solo che, ad un tratto, il melograno mi ha parlato: “Totò, alzati. Ti regalerò il mio ultimo frutto, in esso ho concentrato tutta la mia forza, raccoglilo e non mangiarlo, non è per te, è il mio dono per Giulia, mettilo in valigia e parti, donagli la mia forza. Ho resistito ad inverni e a estati torride, lascia che io faccia un dono a tua figlia”. Apro gli occhi, è pomeriggio inoltrato, penso allo strano sogno che ho fatto, sorrido, alzo gli occhi e la vedo: una bacca rossa, grossa, gravida di semi, bellissima, una bacca che non avevo mai visto prima e che sono certo, non c’era quando mi sono seduto sulla sdraio all’ombra del melograno, pende davanti a me, a meno di un metro, pronta per essere colta. Sono in treno, il viaggio per Bologna è lungo, nella mia bisaccia ho un frutto rosso di cui ogni tanto saggio la consistenza con la mano temendo possa andare a male, riscoprendolo sempre turgido ed elastico nel palmo. Strano, quando ho chiamato Giulia sembrava quasi che se lo aspettasse, non ha fatto storie, non ha avuto impegni sia lavorativi che politici o altro, mi ha richiamato dopo poco dicendo che mi avrebbe aspettato alla stazione. Alberi, case e tanto grano sfilano fuori dal finestrino, ettari ed ettari di prati verdi e case bellissime immerse nella campagna si alternano a paesaggi urbani delle città che man mano raggiungo; a tratti il mare che scintilla sotto un sole di fine estate. Non ho mai portato con me mia figlia in treno per lunghi tragitti, eppure mi sarebbe piaciuto, ma non l’ho fatto e adesso, che di fronte a me, nello scompartimento, due giovani giocano con un bambino di 6 -7 anni raccontandogli del treno, provo una fitta dolorosa al cuore che non passa. Aspettano me. Ha occhi grandi mia figlia, quanti sguardi ho visto passare in quegli occhi, di paura davanti all’asilo il primo giorno e di lacrime vedendomi andar via, di allegria davanti all’albero di Natale e di preoccupazione il giorno di un esame. Sguardi di sfida e di indipendenza, gli sguardi dell’adolescenza e poi via via, gli sguardi innamorati della prima cotta, quelli decisi della prima scelta consapevole, quelli tristi delle piccole sconfitte e quelli distratti di donna in corsa per la vita. Si volta e mi vede e non mi raccapezzo di quello sguardo che vedo nei suoi occhi, non ha precedenti, non me lo ricordo, è uno sguardo nuovo…. Forse uno sguardo di tenerezza…
Mi commuovo come fanno sempre gli uomini quando si specchiano nei propri figli, lei ride e mi batte sulle spalle, andiamo a casa in via Mascarella papà…. In cucina dalla borsa, in silenzio, tiro fuori quel vecchio tovagliolo a quadroni rossi e bianchi, lo sciolgo e compare il melograno; lei lo guarda incredula e mi chiede

se è quello davvero il motivo per cui l’ho voluta vedere, gli racconto del melograno di casa e del sogno, poi spacco il frutto in due metà uguali e glielo offro. Assaporo i lunghi momenti della Giulia con il muso rosso di succo e con la camicia bianca macchiata di melograno, ride e scherzando la guardo intensamente, restituisce lo sguardo e mi sembra ritornata bambina. Penso al melograno e mi scendono due lacrime grosse al pensiero che non darà più frutto e che non potrò più rifarlo; riparto dopo qualche giorno per tornare da mia moglie la Silvana che per motivi di lavoro non era potuta partire… era arrivato il tempo di tornare a casa. Ho il cuore sollevato, non ho perso tutto, la stagione degli abbracci non è finita. Entro nel cortile, svolto l’angolo occidentale della casa e il melograno è lì, vivo, di nuovo carico di frutti da cogliere ancora. Sulla vecchia chiesa vicino la casa del nonno il falco fa larghi giri, mi viene sopra la testa, gira, fa un lungo richiamo e torna alla chiesa…

Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle prefi

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Cultura

Pantelleria, pellegrinaggio dalla Chiesa San Gaetano alla Madonna della Margana

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Tutte le messe fino all’8 giugno domenica della Pentecoste

La Chiesa Madre SS Salvatore di Pantelleria Centro organizza nuovo pellegrinaggio dell’anno giubilare, per cui Pantelleria è stata riconosciuta tra i siti della Diocesi di Mazara del Vallo.

Domenica 12 giugno, con partenza alle ore 17 dalla Chiesa di San Gaetano in Scauri, si parte per il pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna della Margana.

Completiamo la notizia con il calendario

Tutte le messe fino all’8 giugno domenica della Pentecoste

Stiamo entrando nel mese di giugno e sono state pubblicate tutte le messe fino alla domenica delle Pentecoste, ovvero Pentecoste la festa cristiana che celebra l’effusione dello Spirito Santo, dono di Gesù, e la nascita della Chiesa.

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Cultura

Pantelleria, viaggio per anziani organizzato dal Comune: splendide località e tanto divertimento

Direttore

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L’Amministrazione Comunale per l’anno 2025, sostiene ed incentiva le initiative finalizzate
all’organizzazione dei viaggi/soggiorni per un numero totale di almeno 30 partecipanti, con destinazione Calabria. Periodo: dal 28 Settembre 2025 al 02 Ottobre 2025. Durata del viaggio 5 giorni (4 notti)).

Programma di viaggio

Primo giorno: Pantelleria- Catania- Reggio Calabria
• Partenza con aereo della DAT per Palermo/Catania. Arrivo alle ore 13:10 circa.
• Partenza in pullman GT riservato per Reggio Calabria.
• Ore 14:00. Pranzo durante viaggio.
• Visita guidata di Reggio Calabria: centro storico e Bronzi di Riace, il Duomo, passeggiata sul
lungomare fino al Castello Aragonese.
• Sistemazione in hotel, cena e pernottamento

Secondo giorno: Scilla-Chianalea-Seminaria
• Prima colazione in Hotel.
• Visita guidata di Scilla: Chianalea è il quartiere marinaro del Comune di Scilla, località nota anche per il Bellissimo Castello Ruffo.
• Pranzo.
• Nel pomeriggio Proseguimento per Seminaria. Con visita guidata.
• Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.

Terzo giorno: Tropea- Pizzo Calabro
• Prima colazione in Hotel.
• Visita guidata di Tropea. Tropea fu fondata da Ercole, figlio di Zeus ed Era che, dopo aver sconfitto i Giganti e superato le Dodici Fatiche, volle riposarsi in questo luogo.
• Pranzo.
• Nel pomeriggio visita di Pizzo Calabro. Arroccato sul promontorio sorge maestoso il Castello Aragonese,
oggi comunemente chiamato Castello Murat. All’interno del castello, c’è il museo murattiano che
ripercorre gli ultimi anni di Murat.
• Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Quarto giorno: Gerace- Stilo
• Prima colazione in hotel.
• Escursione a Reggio Calabria con visita guidata. La città è famosa per il suo centro storico considerato uno dei Borghi più belli d’Italia. Nel centro storico di Gerace si trovano numerose monumenti storici e architettonici, tra cui la Cattedrale di Gerace, una maestosa chiesa normanna del XII SECOLOL. Altra attrazione importante di Gerace è il Castello Normanno.
• Pranzo.
• Nel pomeriggio visita di Stilo, un piccolo comune dove si trova la Cattolica di Stilo, nota anche come Chiesa di San Giovanni Therestis, in stile bizantino.
• Riento in Hotel, cena e pernottamento.

Quinto giorno: Reggio Calabria- Catania- Pantelleria
• Prima colazione in hotel e check-out.
• Sistemazione in pullman GT riservato e partenza per l’Aeroporto di Catania.
• Pranzo MC Donald dell’apt.
• Partenza del volo da Catania a Pantelleria. Arrivo previsto per le ore 14:45 circa.

Costi del soggiorno

Il costo del soggiorno stimato in camera doppia è di € 750.00 a persona e comprende;
– Volo da Pantelleria a Catania A/r con bagaglio da stiva incluso.
– Pullman GT per tutta la durata del viaggio, per trasferimento e visite guidate;
– Sistemazione in hotel Regen Beach 4* a Reggio Calabria, nelle camere doppie, con trattamento di
mezza pensione e bevande incluse;
– Servizio guida per tutto il periodo come da programma;
– Assicurazione medico-bagaglio;
– Tasse di soggiorno
– Assicurazione per annullamento viaggio
Supplemento camera singola euro 120,00.

ATTENZIONE: La quota soggiorno potrebbe subire delle variazioni al momento della accettazione
e/o conferma del viaggio in diminuzione o in aumento.
Destinatari
Possono partecipare i cittadini in possesso dei sottoelencati requisiti:
•Aver compiuto 60 anni alla data di pubblicazione del presente avviso.
•Essere nella condizione di autosufficienza dal punto di vista psico-fisico.
In caso di numero di istanze superiore rispetto ai posti disponibili sarà data priorità, con il seguente
ordine:
• alla presenza di eventuale coniuge tra i partecipanti;
• al modello Isee;
• in ordine di arrivo al protocollo comunale.
Compartecipazione
L’Amministrazione comunale parteciperà al finanziamento del soggiorno per un importo massimo complessivo di € 16.032,50 (incluso Iva) ripartito tra i partecipanti (minimo 30) aventi diritto alla quota di compartecipazione in relazione all’Isee presentato

Resta inteso che:
– Il presente avviso è da intendersi come mera indagine, tesa ad individuare il numero dei soggetti interessati, e non comporta né diritto di prelazione o preferenza, nè impegno o vincolato di qualsiasi natura, sia per i soggetti interessati che per questa Amministrazione;
– A seguito della raccolta delle adesione, i richiedenti saranno contattati dagli Uffici dei Servizi Sociali per la conferma definitiva della partecipazione al viaggio.
Quando e come fare la richiesta:
Le domande di Adesione al presente Avviso dovranno essere compilate e presentate presso l’Ufficio
protocollo del Comune di Pantelleria negli orari di apertura al pubblico, unicamente su apposito allegato

b), a partire dal _______ fino al ____________ alle ore 14:00.
Il modulo per la presentazione dell’adesione è reperibile presso gli Ufficio dei Servizi Sociali, sito in
Piazza Cavour n. 15 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e il martedì e giovedì dalle ore
15:30 alle 17:30 e scaricabile dal sito istituzionale www.comunepantelleria.it;
Modalità di pagamento

Nel caso di raggiungimento del numero minimo dei partecipanti saranno previsti n. 2 pagamenti;
– il 30% della quota di pertinenza in base all’Isee da versare nel mese di Luglio entro le date che saranno successivamente comunicate;
– Il saldo del soggiorno, al netto della compartecipazione dell’Ente, dovrà essere versato 45 giorni prima della data prevista di partenza.
Sarà possible effettuare i pagamenti attraverso il Servizio “Pago Pa”.
In caso di annullamento del viaggio derivante da fattori terzi, le somme versate verranno restituite.
Responsabile del procedimento e informazioni
II Responsabile del procedimento per il presente Avviso è la Dott.ssa Rossella Vitale. Le informazioni sul presente Avviso potranno essere richieste negli orari di apertura al pubblico presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Pantelleria, ubicato in Piazza Cavour n. 15;

Tutela della privacy
I dati di cui l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Pantelleria entrerà in possesso a seguito del presente
Avviso

saranno trattati nel rispetto delle vigenti disposizioni dettate dal D. Lgs. N. 196/2003 e comunque utilizzati esclusivamente per le finalità legate alla gestione dell’Avviso medesimo. In particolare, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. N. 196/03:
• i dati personali forniti verranno raccolti e trattati esclusivamente per gli adempimenti connessi al
• il trattamento dei dati sarà effettuato dai dipendenti e/o collaboratori incaricati al trattamento, con
supporto cartaceo e/o informatico;
• il conferimento dei dati è obbligatorio per avviare il procedimento relativo al presente avviso;
• i dati non saranno comunicati a soggetti terzi pubblici e privati, né diffusi, se non in adempimento
agli obblighi di legge e/o del presente avviso;
• il titolare del trattamento è l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Pantelleria.

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Ambiente

Pantelleria, proiezione film e incontro Giovedì 29 maggio ore 21.30 – Cineteatro San Gaetano di Scauri

Redazione

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Resilea presenta: 116 ragazzi alla scoperta dell’isola
Proiezione dei film Sentinelle del Mare (documentario 34 min), L’Ulivo Narrante (opera
fantastica 30 min) e una serie di cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole medie e superiori

Dato che l’ingresso è libero si consiglia di prenotare
mandando un whatsapp al numero 3478670800 con Cognome e numero persone

Non si tratta di un saggio di fine progetto, ma di opere filmiche che hanno guadagnato
l’attenzione a livello nazionale, quelle che avremo occasione di vedere giovedì 29 maggio
alle 21.30 al Cinema di Scauri.

Resilea aps, presenta la serata finale di un lungo percorso di 2 anni, fatto con 6 classi della
Scuola media Dante Alighieri e dell’istituto onnicomprensivo Almanza di Pantelleria; la
serata è rivolta in primo luogo a loro e alle loro famiglie, ma è estesa all’intera comunità, per
godere insieme di contributi video e storie da e con loro realizzate in questa intensa
avventura.

Insieme abbiamo intrapreso due percorsi paralleli uno sulla valorizzazione e lo sviluppo del
patrimonio agro-ecologico di Pantelleria ( Educare all’impresa di Comunità, Relazionalità e
Conoscenze Ecologiche locali) e un altro (Sentinelle Climatiche.In movimento per la difesa
del clima) dedicato alla capacità di osservare i cambiamenti del nostro mare, che si sta
tropicalizzando. I due progetti sono strettamente legati, perchè se essere in grado di
osservare i cambiamenti naturali, significa imparare a conoscere l’ambiente in cui si vive per
progettare un’adattamento, prendere atto delle tecniche tradizionali e delle caratteristiche di
adattabilità del proprio territorio vuol dire reagire a questi cambiamenti.


Nel corso dei due anni i 116 ragazzi che hanno partecipato ai progetti hanno avuto modo di
esplorare la propria isola, sia attraverso escursioni alla scoperta delle bellezze del proprio
territorio e attività creative all’aperto, sia attraverso gite subacquee, alla scoperta del mare e
dei suoi cambiamenti, individuando addirittura una specie di alga, l’Asparagopsis
Taxiformis, segnalata al CNR e inclusa in una ricerca sull’emergenza delle specie aliene nel
mar Mediterraneo.
Ma questa segnalazione non è l’unico merito particolare ottenuto dai ragazzi, infatti il
documentario, realizzato durante il progetto e proiettato in vari cinema in Italia alle
scolaresche, ha avuto un riconoscimento speciale, tale da invitare alcune studentesse a
parlarne a Roma, in occasione del Convegno Nazionale “Sentinelle Climatiche.In
movimento per la difesa del clima”, dove hanno ricevuto i complimenti del famoso
climatologo Luca Mercalli.


Una parte del percorso è stata dedicata specificatamente all’agricoltura e alla conoscenza
del patrimonio di specie selvatiche autoctone dell’isola. Il progetto educativo è stato scelto
a livello nazionale da ASVIS, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile che si occupa
annualmente di segnalare al governo le buone pratiche territoriali, gli esempi di eccellenza
che la nazione dovrebbe seguire per l’Agenda 2030.
Con la scuola superiore e le medie abbiamo raccolto semenze spontanee e le abbiamo
riprodotte in serra, per valorizzare il questo patrimonio nell’architettura paesaggistica di
giardini, settore molto sviluppato nell’isola.
Con i più piccoli inoltre, abbiamo impiantato un piccolo orto comunitario, dove dal seme al
frutto, abbiamo potuto dedicare intere stagioni a prenderci curatele piante.
Uno spazio speciale poi è stato dedicato all’arte dell’ulivo strisciante”, così abbiamo deciso
di definire la raffinata ed antichissima tradizione olivicola pantesca, ricca di saperi che dal
passato possono portare verso un futuro di cambiamento climatico, conservando quella
resilienza che Pantelleria ha allenato nei secoli; attraverso incontri, interviste e contributi
video, abbiamo cercato di conservare un patrimonio di conoscenze e far sentire i ragazzi
parte, di questo valore.

Infine, è proprio in un antico uliveto che si è deciso di girare una piccola opera fantastica
sulla saggezza del mondo vegetale che ha visto lavorare assieme il settore del teatro con
quello di multimedia. Una sorpresa a conclusione di questo percorso educativo.

Quindi ci saranno tante esperienze da raccontare e cose da vedere, ma questa serata ha
soprattutto lo scopo di riunire una comunità, attorno ad un tema principale che è quello di
un modello educativo; il nostro approccio multidisciplinare ed esperienziale, ha voluto far
emergere come parallelamente alle informazioni, per apprendere i ragazzi abbiano bisogno
di sedimentare le proprie conoscenze con l’esperienza e con il lavoro di gruppo; far
emergere il proprio personale talento e metterlo a disposizione di un progetto comune, è il
filo che unisce tutte queste esperienze, ma siamo sicuri che questo lavoro per essere
completo abbia bisogno della partecipazione delle famiglie, delle istituzioni, in primis quella
scolastica e di tutta la comunità, per questo l’invito alla serata è esteso a chiunque abbia
cuore questo tema.

Per info – Gianpaolo Rampini 3460866421

Qui di seguito una presentazione delle opere

Sentinelle del Mare – documentario 34 min
Il Mar Mediterraneo sta cambiando sotto i nostri occhi, ma pochi riescono a percepire gli
effetti provocati dal cambiamento climatico.
Attraverso la scoperta delle specie aliene che stanno arrivando sulle coste dell’isola di
Pantelleria, uno degli avamposti per lo studio della trasformazione del sistema ecologico
marino, un gruppo di ragazzi delle superiori si cimenta nell’esplorazione del proprio mare
alla scoperta delle specie aliene che sono riuscite ad insediarsi. Accanto a questa
avventura, gli esperti ci raccontano il fenomeno della tropicalizzazione del Mediterraneo e
dell’importanza del contributo che ognuno di noi può dare alla crescita di consapevolezza e
alla scoperta di soluzioni di adattamento al cambiamento climatico.
Trailer https://vimeo.com/1083200422

L’Ulivo Narrante – Opera Fantastica Dur. 30 min
L’Ulivo Narrante è una piccola opera ispirata alla saggezza del mondo vegetale; al giorno
d’oggi la nostra incapacità di frenare e adattare lo stile di vita degli umani ai cambiamenti
da noi stessi generati, crea paralisi e rassegnazione; ci fa sentire impotenti e sull’orlo di una
crisi inevitabile; questo lavoro vuole aprire uno sguardo diverso, più profondo sul legame
che c’è tra le forme di vita sul pianeta, sulle nostre origini comuni, sui legami che tengono
insieme il sistema ecologico di cui siamo parte.
Ispirato dalla bellezza di un antico uliveto pantesco, prova tangibile dell’alleanza tra umani e
natura, in una storia di fantasia, un gruppo di ragazzi si troverà ad ascoltare la voce degli
alberi…che poi è la voce di un agricoltore pantesco che hanno intervistato, per mettere in
evidenza come comprendere il nostro posto nel mondo e comprendere la natura, siano
esattamente la stessa cosa.
In questo esercizio di stile, le classi di multimedia e di teatro del progetto “Educare
all’impresa di Comunità, relazionalità e conoscenze ecologiche locali” delle classi 3-4 e 5B
dell’Istituto Omnicomprensivo Almanza di Pantelleria, hanno fuso il lavoro di ricerca e
creazione (realizzando anche maschere e costumi), mettendo in scena una sorta di
riflessione fantastica sulla relazione tra le varie forme di vita sulla terra, lanciando un
desiderio, una preghiera per il futuro, carica di speranza, amicizia e talento.

I Racconti del Bosco – 4 piccoli cortometraggi
Tre classi delle scuole medie (II A,B.C) si sono cimentate in un esercizio: creare una storia di
gruppo che si svolgesse nel “Bosco delle Fate” di Montagna Grande. In pochissimo tempo i
ragazzi sono riusciti a costruire un racconto e a recitarlo .. misteri, azione e soprattutto
gioco di squadra!
Verso Agenda 2030 – Un’impresa per i beni comuni – 3 Cortometraggi realizzati dagli
allievi dell’istituto tecnico turistico
U Joco , Biodiversità, L’Arte dell’Ulivo Strisciante

– Ingresso Gratuito

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