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Cultura

Il Castello di Pantelleria, dalle origini ad oggi – A cura di Santi Gnoffo

Redazione

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Le origini dell’isola di Pantelleria sono molto antiche. Le prime tracce di insediamento umano risalgono intorno al VIII secolo a.C.
I punici vi si insediarono e formarono una comunità dedita al commercio ed all’agricoltura. Probabilmente grazie a loro iniziò la coltivazione della coltura della vite ad alberello. Ancora oggi, sull’isola si possono ammirare i resti delle cisterne scavate nel sottosuolo per raccogliere l’acqua piovana destinata anche per l’uso irriguo.
Durante la dominazione Romana, l’isola prese il toponimo di Cossyra e raggiunse il culmine del suo splendore.
Nel IV secolo d.C., l’isola diventò dominio dei Bizantini e dopo qualche secolo, degli arabi che distrussero tutto e trucidarono gli abitanti.
Nel 1123, sull’isola sbarcarono i Normanni, li cacciarono ed edificarono un castello in pietra lavica, denominato impropriamente Barbacane. Il castello era circondato dalle acque del mare ed un ponte levatoio lo collegava alla terra ferma. La sua funzione era quella di baluardo posto a protezione dei traffici marittimi dell’isola. In seguito si alternarono Svevi, Angioini ed Aragonesi.
Dal 1550 al 1556, l’isola fu oggetto di incursioni francesi, turche e barbaresche. Questi ultimi, trucidarono gli abitanti e deportarono i sopravvissuti. A seguito di questo triste fatto, nel 1574, gli spagnoli inviarono sull’isola il capitano Andrea di Rosales ed una nutrita guarnigione con il proposito di ricostruire il castello che fu ampliato con un bastione e con l’aggiunta di nuove artiglierie.
Durante il regno borbonico, a partire dal 1812, anno in cui fu abolito il feudalesimo, l’isola iniziò una ripresa agricola ed economica. Nel 1860, fu annessa al Regno d’Italia.
Nei giorni 8 maggio, 6 Giugno ed 11 Giugno del 1943, l’isola subì tremendi bombardamenti a tappeto a causa dell’aeroporto. L’intera isola fu rasa al suolo.

La struttura del Castello nel corso della storia

Il castello sorge all’imboccatura del vecchio porto di Pantelleria. Vi si accede attraverso una scalinata dalla Via Castello. Continui ampliamenti, da parte di arabi, bizantini, normanni, spagnoli, borbonici e dello Stato Italiano furono effettuati nei secoli.
Un tempo, grazie alla sua ubicazione, con le mura lambite dal mare da un lato e rivolto verso il porto dall’altra, costituiva un baluardo a protezione dei traffici marittimi e degli abitanti dell’isola.
Costruito in pietra lavica, è composto da quattro piani di cui uno quasi completamente interrato. All’interno si trovano 66 vani.
Le prime notizie storiche risalgono al XIII secolo.  E’ costituito da un nucleo centrale, che si affaccia in un cortile di forma trapezoidale.
Intorno al 1553, furono edificati il bastione lato mare ed il bastione di nord-est, che ingloba la torre circolare, successivamente fu aggiunto un corpo a sud-ovest, nel ’700 fu interrato il piano delle cantine. E’ dotato di un altro cortile.
Verso la metà del XIX, secolo furono effettuate massicce opere di restauro e modifiche al fine di trasformarlo in penitenziario. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, il castello fu sede dei comandi di Aviazione, Marina e Carabinieri e della Milizia Volontaria Fascista. Durante l’occupazione americana del 1943, fu minato per farlo esplodere durante le riprese di un film, ma ciò non avvenne.
Nel 1946-47, durante i lavori di ripristino del carcere, per fare posto alla strada limitrofa al porto, fu abbattuta una parte del bastione di Nord-Ovest e la sovrastante torre di cui restano oggi alcune tracce.
Il castello fu adibito a carcere fino al 1975.
Oltrepassando la scalinata di accesso, si entra nel primo cortile sormontato da un camminamento di ronda, oltrepassato il vecchio corpo di guardia si accede al cortile principale su cui si affacciano diverse stanze ed un passaggio che porta al bastione di Nord-Ovest. Da una delle stanze si accede alla torre circolare e alle vecchie segrete, murate da circa cento anni.
Dal cortile inizia una scalinata che conduce al primo piano adibito un tempo a “carcere per galantuomini” e ad un’altra stanza che era adoperata come armeria. Nel secondo piano si trovano diversi ambienti a corridoio, a destra, si incontra un vano molto grande con una volta sostenuta da una serie di archi in pietra da taglio.
A sinistra, attraverso un piccolo vano, si accede al secondo livello di una torre cilindrica alla cui sommità è stato posto un campanile con orologio a quadrante luminoso, collegato a due campane, una delle quali datata 1750. Attraverso la seconda scalinata si arriva alla ‘casa del Governatore’ che comprende cinque ambienti. A destra di quest’ultima si trovano gli ambienti destinati ad alloggio delle truppe.
Sul lato sinistro del primo cortile si trova la torre di San Barnaba, probabilmente deformazione di Santa Barbara, toponimo derivante dal fatto che al secondo piano di detta torre era ubicato il deposito delle polveri da sparo.
Di recente è stato restauro e come destinazione d’uso si spera farne luogo di cultura e museale. All’interno è possibile osservare i reperti archeologici provenienti dagli scavi distribuiti sull’isola
Santi Gnoffo, Castelli di Sicilia
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Cultura

Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo

Redazione

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Opera del M° Michele Cossyro

La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona

Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.

Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.

La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.

La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.

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Cultura

Pantelleria – UNIPANT: nuova convenzione con l’Unione Professionisti per il cashback solidale

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Prosegue l’ampliamento dell’offerta formativa accreditata con i corsi e-learning per gli Ordini Professionali: la formazione certificata che finanzia l’Educazione Informale agli Adulti

L’UNIPANT segna un altro importante passo avanti nella sua missione di arricchimento culturale e professionale del territorio. È stata ufficializzata la convenzione con Unione Professionisti, la piattaforma italiana di riferimento per la formazione tecnica online accreditata.

Questa partnership nasce con un doppio obiettivo: abbattere le barriere geografiche, portando sull’isola percorsi di aggiornamento professionale certificati di alto livello, e sostenere attivamente le iniziative culturali locali.

Formazione tecnica di eccellenza, senza vincoli 

Grazie a questo accordo, i professionisti dell’isola potranno accedere al vasto catalogo di Unione Professionisti: oltre 100 corsi e-learning pensati per Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali e Agrari, Agronomi, Geologi e Avvocati.

L’offerta formativa copre aree strategiche e attuali come Sicurezza, Energia, Progettazione, Transizione Ecologica e Digitale. La modalità è pensata per chi lavora: tutti i corsi sono on demand, senza scadenze né orari fissi. È possibile seguire le video-lezioni, scaricare il materiale didattico e sostenere i test finali in totale autonomia, ottenendo i Crediti Formativi Professionali (CFP) riconosciuti dai principali Ordini.

Un circolo virtuoso per la cultura: il “Cashback Solidale” 

La convenzione non porta solo vantaggi ai singoli professionisti, ma all’intera comunità. Il meccanismo è semplice: per ogni corso acquistato tramite i link forniti da UNIPANT, Unione Professionisti donerà il 20% del valore dell’acquisto all’associazione.

“A te non cambia niente, ma per noi fa la differenza”: il prezzo per l’utente rimane invariato (con corsi a partire da soli 9,95€ e sconti esclusivi), ma quella percentuale permetterà all’UNIPANT di finanziare e offrire gratuitamente nuove attività didattiche informali e attività culturali per tutti gli abitanti dell’isola.

Perché scegliere questa formazione?

·                Accreditamento: Rilascio di CFP validi e certificati riconosciuti.

·                Flessibilità totale: Studio online senza limiti di tempo.

·                Qualità: Materiali allineati alle normative più recenti e tutor dedicati.

·                Convenienza: Prezzi accessibili e supporto diretto alle attività dell’UNIPANT.

Come aderire Per scoprire i corsi in promozione, investire sulla propria crescita professionale e, contemporaneamente, sostenere la cultura sull’isola, è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale.

Link alla convenzione e catalogo corsi: https://www.unipant.it/convenzione-unione-professionisti/

Per maggiori informazioni: UNIPANT 331 490 5245 – Email: info@unipant.it – https://www.unipant.it/formazione-certificata/

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Spettacolo

Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone

Direttore

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Le date e le 4 nuove proposte

Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.

La manifestazione canora  si terrà  dal 24 al 28 febbraio e come  lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda  il 14 dicembre su Rai1.

La lista dei cantanti a Sanremo 2026

Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
 Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
 Mara Sattei
 LDA e Aka7ven
 Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo

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