Carissimi amici,
Ho trascorso tre anni meravigliosi nella vostra splendida isola, e l’unico rimpianto per me è stato
dover interrompere il lavoro che avevamo iniziato insieme. Sono arrivato con rispetto per le vostre
incertezze e, perché no, anche per le vostre paure, dovute alla velocità delle decisioni e alla
comprensione limitata delle enormi opportunità che l’istituzione del Parco Nazionale avrebbe potuto
portare per l’economia e, soprattutto, per offrire ai giovani isolani la possibilità di costruire il loro
futuro in questo angolo di paradiso.
Abbiamo cominciato a conoscerci e credo che ci siamo apprezzati reciprocamente, inizialmente da
solo con il supporto del CdA, poi con la collaborazione dei primi dipendenti assunti a tempo
determinato. Ho cercato di semplificare l’interazione di chiunque, agricoltore, associazione, impresa
edile, semplice cittadino, con il sistema burocratico del Parco. Ho dimostrato che la presenza del
Parco avrebbe potuto semplificare le cose su un’isola già piena di vincoli.
Con i miei collaboratori e
con molti di voi che sono venuti alla sede del Parco sempre aperta e attenta ad accogliere qualsiasi
suggerimento, siamo riusciti a cambiare la percezione del Parco in tutta la comunità pantesca.
Abbiamo ottenuto il finanziamento di numerosi progetti nel settore della green economy e della
transizione energetica che cambieranno il volto dell’isola nel prossimo futuro.
Abbiamo collaborato
con le principali istituzioni universitarie nazionali e siamo diventati un punto di riferimento per la
Commissione Europea nella transizione energetica. Abbiamo realizzato un piccolo miracolo: unito
cacciatori, viticoltori e ambientalisti trasformando i primi in selecontrollori per garantire un equilibrio
tra popolazione di conigli e piante di zibibbo.
Siamo stati i primi in Italia ad utilizzare i fondi per
ristorare le imprese colpite dal Covid-19, suscitando la sorpresa del Ministero dell’Ambiente e degli
altri Parchi Nazionali.
Purtroppo, non siamo riusciti a fare tutto quello che avrei voluto per rilanciare l’agricoltura e i suoi
ineguagliabili gioielli agroalimentari, a causa dell’epidemia da Covid-19 che ha interessato due dei
tre anni della mia presenza sull’isola.
Tuttavia, conoscete bene le sfide che ho affrontato.
Come sapete, l’isola mi ha accolto come accoglie chi arriva distratto e poi si innamora follemente.
Anche a me è successo, ma le leggi burocratiche mi hanno costretto a lasciare incompiuto il lavoro e
a tornare nei ranghi regionali.
Tuttavia, come avete avuto modo di conoscermi, la poltrona e la scrivania non sono il mio orizzonte.
Ho cercato di trovare un modo per contribuire al riscatto della nostra Sicilia. Con questo spirito, ho
incontrato Cateno De Luca e abbiamo deciso di collaborare. Cateno mi ha incaricato di occuparmi di
agricoltura all’interno del partito Sud Chiama Nord e mi ha chiesto di candidarmi alle Elezioni
Europee come tappa di avvicinamento al governo regionale. Ho accettato senza esitazione e senza
secondi fini.
Bruxelles non è poi così lontana, perché lì si prendono la maggior parte delle decisioni che
influenzano la nostra vita. Forse ci sembra distante perché gli eletti siciliani spesso dimenticano di
rappresentare gli interessi del proprio popolo, invece di occuparsi principalmente del proprio conto
in banca.
Conoscendo le esigenze delle vostre comunità e di tutte le comunità isolane, il mio obiettivo è quello
di convincere Bruxelles a considerare l’insularità non come un problema, ma come un’opportunità.
Le isole possono diventare laboratori per sperimentare il futuro: luoghi dove la transizione energetica
deve avvenire entro il 2030, dove la sanità deve passare dalle metodologie attuali al futuro delle nuove
tecnologie e della telemedicina, dove è possibile lavorare o studiare da remoto senza problemi, dove
le produzioni agricole ritrovano il loro legame con la terra e con le stagioni, dove i trasporti non sono
un privilegio, ma un diritto inalienabile degli abitanti delle isole, con trasporti gratuiti a carico
dell’Unione Europea per tutti i residenti.
Questo è ciò a cui mi impegno a sostenere se avrò il privilegio di essere eletto al Parlamento Europeo.
Vi chiedo semplicemente di sostenermi con la vostra amicizia e con il vostro voto.
Ci vedremo presto a Pantelleria.
Antonio Parrinello