Cultura
I cognomi dell’isola di Pantelleria / XXXIII parte Da Roscio a Salerno
ROSCIO Di provenienza spagnola o meglio catalana, la forma originaria è Ruches o Rusces. Infatti in una carta pantesca del settembre 1598 troviamo tale sergente Rusces, militare della guarnigione ispanica del castello. Già ai primi del Seicento il cognome è però italianizzato in Roscia e, successivamente, nella forma definitiva di Roscio. Leonardo Roscia, nato circa 1678, sposa il 9 gennaio 1701 (domenica) Rosa Belvisi figlia di Leonardo Belvisi e Giovanna Garsia, nata nel 1681, da cui nascono Francesca Roscia e Caterina Roscia, quest’ultima coniugata il 17 novembre 1746 (giovedì) con Giuseppe Busetta.
SALAI Dal Settecento anche nella versione Sala e Salà. Cognome di origine spagnola, precisamente della Castiglia. Blasone della linea spagnola: En plata, un ciervo, de su color, corriendo y detrás de él una cría, de lo mismo (D’argento, un cervo, del suo colore, correndo e dietro di esso un vitello, dello stesso). Giovanni Salai, figlio di Francesco e Maria Bonomo, contrae matrimonio il 22 luglio 1725 con Maria Siragusa, figlia di Francesco e Vincenza Carta. Dalla coppia nasce Francesco Salai, che il 17 novembre 1765 sposa Gracia di Malta, da cui ha Giovanni Battista Salai.
SALERNO E’ uno dei vecchi casati di Pantelleria, ritrovandolo nell’isola già alla fine del ‘500. Qualche studioso lo vuole di origini israelite appunto perché cognome geografico ovvero di città. Ma questa radicata ed errata opinione che tutti i cognomi derivanti da nomi di città appartengano a famiglie ebraiche non risponde assolutamente al vero. Sono infatti israeliti cognomi quali Milano, Modena, Pisa mentre sono invece italiani cognomi quali Napoli, Ferrara, Torino e appunto Salerno. Conferma di quanto appena asserito si ha consultando il vecchio, ma tutt’ora valido, elenco generale delle famiglie israelite in Italia, pubblicato da Samuele Schaerf per i tipi delle edizioni “Israel” di Firenze. Blasone della famiglia Salerno: D’azzurro, con tre sbarre d’oro, col capo di rosso, caricato da tre crescenti d'argento, sostenuto da una riga d’oro. Intorno al 1595 vive nell’isola Simone Salerno che nell’anno 1615 sposa certa Maria. Dalla coppia nasce nel 1620 Carlo Salerno. Quest’ultimo il 25 agosto 1641 (domenica) si sposa con Francesca De Rodo. Da Carlo e Francesca nascono:
Maria Margharita Salerno (1649-1688), sposata il 5 giugno 1661 (domenica) con Giuseppe Pavia (1638-1702), da cui Lorenza Pavia (1673-1747); Andrea Antonio Salerno (1652-1728), coniugato il 24 luglio 1679 (lunedì) con Giacoba o GiacomaLo Pinto (1659-1741), da cui Maria Salerno (1680-1752), Anna Salerno, Giuseppe Salerno (1685), Francesco Salerno (1690), Francesca Salerno (1697), Cecilia Salerno (1699), Antonino Salerno (1701); Maria Salerno (1655-1731), sposata il 15 febbraio 1684 (martedì) con Paolo Romano (1638-1719), da cui Francesca Romano.
Nei primi decenni dell’Ottocento fu arciprete della chiesa Matrice di Pantelleria don Giovanni Salerno, che provvide ad un riordino generale dei registri parrocchiali.
Orazio Ferrara
(33 – continua) Foto: Arma dei Salerno
Sociale
Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava
“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista
Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.

L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.
Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…
La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.
Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.
La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.
Foto a cura di Clara Garsia
Cultura
Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena
La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.
In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.
Gli abitanti di Khamma- Tracino
Foto a cura di Simone Raffaele
Cultura
Pantelleria, tornano a suonare le campane della chiesa di Tracino
La Chiesa Madonna della Pace torna a far sentire la sua voce
Un sentito ringraziamento al Sindaco.
Grazie al supporto dell’amministrazione e con la collaborazione dei consiglieri comunali finalmente le campane della Chiesa Santa Maria della Pace tornano a risuonare, riportando nel nostro paese un simbolo di tradizione, fede e unione.
Era molto tempo che la felice contrada di Tracino non sentiva scadenzata la propria vita dall’armonico suono del campanile.
Le campane non sono soltanto un suono: sono un richiamo alle nostre radici, un segno di vita e di comunità che continua a crescere e a guardare al futuro con fiducia. Il ripristino del loro funzionamento coincide con il magico periodo natalizio, sapendolo rendere più suggestivo.
Grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo.
Invitiamo tutti a condividere la notizia e a partecipare ai prossimi momenti comunitari nella nostra amata chiesa di Tracino
Jean Rizzo
Segretario comunale Forza Italia
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Roberta Garsia
20:26 - Giugno 27, 2022 at 20:26
Thank you do much for these wonderful, informative article. I have learnt so much about my father’s family tree and the history of the island, it has been truly invaluable! I hope to some day visit and walk where my ancestors trod. Thanks again!
Roberta Garsia, Manchester, England