Cultura
I cognomi dell’isola di Pantelleria / XII parte. Da Ferrante a Francione
FERRANTE Famiglia originaria della Sicilia, infatti i Ferrante di Pantelleria provengono dalla città di Palermo verso la seconda metà del Settecento con il capostipite Joachim o Gioacchino Ferrante, nato appunto a Palermo intorno al 1762 da Giovanni e da Girolama Furnari. Arma dei Ferrante: D’azzurro, al ferro di cavallo d’oro coronato dello stesso posto in banda. Gioacchino Ferrante l’11 maggio 1790 in Pantelleria sposa Maria Garsia, figlia di Giovanni e Antonia Brignone. Maria Ferrante muore però prematuramente, per cui il Ferrante convola a seconde nozze in data 1° maggio 1802 con Giuseppa Diana di Vincenzo e Maria Billardello. Ma Giuseppa Diana muore nello stesso anno del matrimonio e così Gioacchino Ferrante il 13 febbraio 1803 si sposa per la terza volta con Maria Sardano, figlia di Pietro Sardano e Catterina o Caterina Angileri. Da quest’ultimo matrimonio Gioacchino Ferrante ha cinque figli: Girolama Ferrante (n. 1803) che sposa il 22 novembre 1823 Domenico Palermo; Caterina Ferrante (n. 1807) sposata l’11 novembre 1827 con Antonino Belvisi; Rosalia Ferrante (n. 1809) coniugata il 21 luglio 1832 con Vincenzo Chitardi; Maria Antonia Ferrante (n. 1811) sposata con Giovanni Rizzo; Giovanni Ferrante (n. 1813), che il 12 novembre 1848 sposa Maria Salsedo (n. 1825). Da quest’ultima coppia la linea dei Ferrante in Pantelleria.
FERRERI Altro cognome antico di origini spagnole in Pantelleria. Originariamente il cognome è in grafia spagnola, Ferrer. Nei registri parrocchiali dell’isola, datati verso la fine del Cinquecento, un Sebastiano Ferrer si qualifica soldato maiorchino quindi originario dell’isola di Maiorca. Arma dei Ferrer di Maiorca: En de gules, seis cotizas de oro (Di rosso alle sei bande d’oro). In Sicilia l’arma si modifica in: D’oro alle tre bande d’azzurro. Variante; D’azzurro con tre bande d’oro, ed il capo d’azzurro caricato da tre stelle d’oro, sostenuto da una riga dello stesso. Giovanni Aloisio Ferreri di Modesto Ferrer e di tale Caterina, nato in Pantelleria probabilmente intorno all’anno 1565, contrae matrimonio con Barbara Sana in data 18 agosto 1590 (sabato). Dalla coppia nasce (1595 circa) Modesto Ferreri, sposato venerdì 21 febbraio 1620 con Giacoba Peres, da cui Sebastiano Ferreri (n. 1621) che contrarrà matrimonio con Giovanna Busetta il 3 maggio 1641 (venerdì). Personaggi: Salvatore Ferreri notaio in Pantelleria dall’anno 1794 all’anno 1830.
FONTANA
Cognome originario del Nord-Italia, con un ramo trapiantato in Sicilia. Arma: D’azzurro, con una fontana d’argento, zampillante e scorrente con due zampilli dello stesso, sormontata da un’oca volante al naturale. I Fontana in Pantelleria compaiono nella seconda dell’Ottocento. La famiglia fu proprietaria nell’isola dell’omonimo e storico Cinema Fontana.
FRANCIONE Famiglia originaria degli Abruzzi. Il capostipite in Pantelleria è Tommaso Francione, militare della guarnigione del castello, nato circa il 1788 a Rocca Monte del Piano (ora Roccamontepiano) in provincia di Chieti da Giombattista Francione (n. 1765) e da Marianna Basile (n. 1761). Tommaso Francione sposa sabato 25 giugno 1831 Maria Salsedo, nipote di Giacomo Salsedo alfiere della guarnigione. Dalla coppia nasce Giombattista Francione (n. 1834), che successivamente si sposerà con Maria Damonti. (12 – continua)
Foto: Arma dei Ferreri
Orazio Ferrara
Cultura
Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica
Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.
Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.
Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Laura Liistro
Cultura
Pantelleria, è tempo di bilanci al Centro Giamporcaro con chiusura gustosa come da tradizione
Un 2025 ricco di eventi e ospitate per i soci del Centro Giamporcaro, nel resoconto di Sergio Minoli e Anna Rita Gabriele
E’ tempo di bilanci, al Centro Culturale Vito Giamporcaro di Pantelleria, per l’anno associativo 2025.
Ieri, si è tenuta una riunione, durante la quale si è fatto un excursus di tutte le attività.
Magistralmente, Sergio Minoli, alternandosi di tanto in tanto con il presidente Anna Rita Gabriele, ci ha accompagnato in una narrazione perfetta dell’anno trascorso.
Gli eventi
La premessa era incentrata su come è nato il centro voluto dal compianto Vito Giamporcaro e l’idea di creare una raccolta di libri, da dare in prestito, nonchè sul fatto che l’associazione sia una delle poche se non l’unica sull’isola a vantare una propria sede, capace di ospitare eventi sui più svariati argomenti. E’ stata anche ricordata la prima presidente, Rosanna Gabriele, che raccontato gli albori della compagine.
Così tra conferenze sull’archeologia, organizzate presso la sede stessa del centro e con nomi altisonanti del settore, da Maurizio Cattani a Stefano Cespa per esempio; corso sull’agricoltura con Giovanni Bonomo e Luigi Rotolo, o sulla micologia, per cui il Centro è in grado di rilasciare il patentino, o ancora il corso di scacchi; interventi nelle scuole primarie, per l’avvicinamento dei bambini ai libri; ma ancora, tour per l’isola alla scoperta o riscoperta di chiese e cappellette, organizzando pullman pieni di entusiasti partecipanti. Ma a proposito di gite, non possiamo dimenticare le escursioni tra i sentieri di Pantelleria, nè le conferenze di Pietro Ferrandes, sulle specie di uccelli rare avvistate sull’isola.
E così tanti altri momenti culturali importanti, di livello da mettere a disposizione della comunità.
Non dimentichiamo, poi, la mostra di quadri, istallazioni e foto realizzata presso il Castello: l’antico maniero era costellato al suo interno di piccole opere piene di significato che arricchivano le mura medievali. L’inaugurazione ancora la menzioniamo, con una sorta di battesimo del grande M° Michele Cossyro.
Le ospitate/partecipazioni
Tante, ma tante attività, tutte creative, ben concepite, da un direttivo energico e volenteroso di fare e di esserci concretamente nel territorio.
Infatti, anche il presenziare alle attività di altri è il giusto segnale per una presenza viva sul territorio: l’ultima in ordine cronologico è stata alla scopertura del busto in onore del Dr. Michele Zurzolo, a Piazza Perugia, dove si erano radunati Circoli, Rotary Club, amministrazione comunale e tanti semplici cittadini.
A proposito di Rotary, lo scorso 11 dicembre, il Club insieme ai Lions, si è riunito presso i locali del Centro Giamporcaro per la conclusione del progetto, di quest’anno, di donazione di occhiali usati, a dimostrazione che la disponibilità e la sinergia non possono che essere costruttivi e sempre positivi, specie in piccole comunità. L’interazione, lo scambio sono crescita e la nostra associazione non fa che confermarlo con le sue larghe vedute, mai miopi ed egoriferite.
Di manifestazioni e ospitate ne potremmo annoverare ancora, ma andiamo per quelle rappresentative e più emblematiche come al Progetto da Pantelleria, di Salvatore Gabriele, che quest’anno ha visto premiato Italo Cucci, noto e grande giornalista, nonchè, negli ultimi anni, Commissario Straordinario dell’Ente Parco di Pantelleria.
Come si vede, è stata, quella del 2025, una annata piena e ricca di partecipazioni preziose anche per esempio nel complesso di Pantelleria Asinabile, evento del Parco durato una settimana, durante la quale il Centro Giamporcaro era presente in Piazza Cavour con un proprio stand per promuovere la vendita di due libri, il cui ricavato andrà alla realizzazione della statua dell’asino pantesco, voluta da Lillo di Bonsulton.
Ma l’associazione ha saputo, anche in quel frangente del festival sull’asino pantesco, creare dei momenti di socialità con i giovani di Pantelleria: con stimolanti cruciverba o pensieri da scrivere venivano coinvolti studenti dalle classi primarie fino alle superiori.
Sempre in tale occasione si è potuto anche acquistare l’ultimissimo calendario di Stefano Ruggeri, ormai atteso di ano in anno. L’autore si è prestato ad esporre e anche autografare i calendari, presso il gazebo del Centro, creando un nuovo movimento.
La serata si è conclusa come da tradizione con un momento conviviale, che ha visto il suo apice nella tradizionale cuccìa di Santa Lucia, per mano dell’abile presidente Anna Rita Gabriele, cuoca e padrona di casa ineccepibili.
Teniamo a ricordare che è ancora possibile acquistare il libro “Le poesie di Lillo” pantesco e quello di Erina Monteleone “Endemiche rare e rarissime di Pantelleria” affascinanti piante endemiche, per contribuire alla realizzazione del monumento, recandosi presso la sede del Centro, sita in Via Manzoni 72. Potrebbe essere un’ottima idea regalo per questo Natale.
Cultura
Raccontare e vivere Pantelleria con un nuovo strumento digitale
Martedì 16 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso l’Aula Consiliare, si terrà la presentazione della piattaforma digitale APP pensata per la valorizzazione del turismo locale e del patrimonio culturale dell’isola.
Un progetto che mette in connessione cittadini e visitatori, raccogliendo informazioni, servizi ed eventi in un unico spazio digitale, con l’obiettivo di rendere il territorio sempre più accessibile e riconoscibile.
L’incontro è aperto a tutti coloro che desiderano conoscere il progetto e partecipare.
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