La sicurezza in mare e la gestione delle emergenze richiedono non solo competenze tecniche di salvataggio, ma anche una solida preparazione psicologica. È con questa consapevolezza che la Federazione Italiana Salvamento Acquatico (Fisa) e la Società Italiana Psicologia dell’Emergenza Social Support (SIPEM SoS Federazione) hanno ufficialmente siglato un protocollo d’intesa, formalizzando una collaborazione che in realtà dura da anni e che ha già dato frutti significativi.
Questa partnership strategica mira a integrare e rafforzare la formazione degli operatori del soccorso, con un focus particolare sugli assistenti bagnanti e sul personale della Protezione Civile. L’obiettivo primario di FISA è unificare le procedure di soccorso e salvataggio, garantendo interventi più efficaci e coordinati per fare questo è fondamentale la preparazione psicologica del soccorritore.
L’elemento distintivo di questa intesa risiede nell’enfasi sulla formazione psicologica dei soccorritori sotto ogni aspetto. Un intervento di salvataggio, sia in mare che in contesti di protezione civile, è spesso caratterizzato da situazioni di stress elevato, carichi emotivi intensi e decisioni rapide da prendere. In questi momenti, la stabilità psicologica dell’operatore è tanto fondamentale quanto le sue capacità tecniche.
Grazie a questo accordo, i maestri, gli istruttori e gli allenatori della Fisa uniti agli psicologi sipem potranno unire le loro competenze sviluppando e studiando percorsi formativi destinati ai soccorritori. I programmi specifici li renderanno più capaci di affrontare:
● La gestione dello stress e dell’ansia prima, durante e dopo un’emergenza.
● Il riconoscimento e la gestione delle proprie emozioni e di quelle delle persone soccorse. Le dinamiche psicologiche legate al trauma, sia per le vittime che per gli stessi soccorritori.
● Strategie di debriefing e supporto post-intervento, essenziali per elaborare esperienze critiche e prevenire il burnout.
Questa preparazione non è solo reattiva, ma anche proattiva. Aiuta a costruire un carattere resiliente nel soccorritore, fornendogli gli strumenti per mantenere lucidità e professionalità anche nelle condizioni più avverse. Significa formare individui non solo capaci di agire, ma anche di comprendere e gestire l’impatto psicologico delle emergenze su se stessi e sugli altri.
Per gli psicologi, lavorare assieme a soccorritori formati sui temi di ansia e stress, con competenze emotive rafforzate e capaci di interfacciarsi con le figure psico-sociali significa poter intervenire in maniera mirata e concreta a supporto del soccorritore stesso nel momento in cui affronta una situazione particolarmente delicata.
Un vocabolario emotivo ampio e diversificato, fiducia reciproca costruita nel tempo, superamento dei pregiudizi rispetto alla salute mentale sono tutti elementi che in caso di necessità rendono più efficaci i protocolli di supporto psicologico.
La Soddisfazione dei Protagonisti
La firma di questo protocollo è accolta con grande soddisfazione dai vertici delle due Federazioni. La dott.ssa Sara Cicchella, presidentessa SIPEM SoS Federazione, e il presidente della FISA Raffaele Perrotta si dichiarano entrambi compiaciuti di questo traguardo. “Da anni lavoriamo per creare un soccorritore che sia polivalente, ma soprattutto strutturato anche a livello mentale,” afferma Raffaele Perrotta, sottolineando l’importanza di fornire agli operatori tutti gli strumenti per un’autodifesa psicologica di fronte agli interventi più complessi.
Anche Iole Egadi responsabile nazionale del settore Protezione Civile della Fisa, che si è incontrata a Roma con la stessa Sara Cicchella, esprime piena soddisfazione per l’accordo. La sua visione di un soccorritore completo e preparato a 360 gradi trova finalmente piena attuazione in questa collaborazione.
Un Futuro di Interventi Più Efficaci e Umani
L’unione delle forze tra FISA e SIPEM SoS rappresenta un passo avanti cruciale per il sistema del soccorso italiano. Non si tratta solo di elevare le tecniche di salvataggio, ma di elevare la qualità complessiva dell’intervento, rendendolo più completo, consapevole e umano. I soccorritori, siano essi assistenti bagnanti che vegliano sulle nostre coste o volontari della Protezione Civile che intervengono in scenari di calamità, saranno dotati di un bagaglio di competenze che va oltre il gesto tecnico, abbracciando la dimensione psicologica che è intrinsecamente legata a ogni atto di salvataggio.
Questa sinergia contribuirà a formare una nuova generazione di soccorritori, più preparati, più resilienti e, in ultima analisi, più efficaci nel proteggere e salvare vite.