Sociale
Giornata Internazionale dell’amicizia: su jw.org rimedi contro l’epidemia di solitudine

Domenica 30 luglio si celebrerà in tutto il mondo la “Giornata Internazionale dell’amicizia”. In un momento in cui le istituzioni riconoscono che è in atto un’epidemia di solitudine e isolamento il tema dell’amicizia è quanto mai importante. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la mancanza di amici può avere effetti devastanti sulla salute mentale (Solitudine e salute: quali le correlazioni – ISSalute). Ecco perché sono in molti ad apprezzare i numerosi contenuti disponibili su jw.org, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, su come stringere amicizie solide che possono aiutare a superare il senso di solitudine e contribuire a migliorare la qualità della vita. “Con tutto ciò che sta accadendo nel mondo e le sfide che la società deve affrontare, avere buoni amici è più importante che mai. Sul sito jw.org si possono trovare consigli efficaci su come farsi buoni amici e su come essere un amico fidato”, afferma Piero Maltese portavoce dei Testimoni di Geova per la Sicilia. “I buoni amici ci sostengono nei momenti difficili, arricchiscono la nostra vita e migliorano il nostro benessere. Sono un valido aiuto per affrontare la solitudine”. Su questo argomento il sito jw.org contiene articoli per famiglie, ragazzi e bambini. I contenuti includono video, cartoni animati, perfino canzoni sull’amicizia. Ad esempio, l’articolo Cos’è la vera amicizia? (jw.org) dà diversi suggerimenti pratici, tra cui: – Dimostra che ci tieni veramente – Impara a comunicare – Cerca di avere aspettative realistiche – Allarga la tua cerchia di amici
Inoltre, il sito jw.org offre consigli utili per i ragazzi su come mantenere l’equilibrio fra tecnologia e amicizie. L’articolo Che effetto può avere la tecnologia sulle tue amicizie? afferma che, sebbene la tecnologia possa essere uno strumento utile, può anche avere conseguenze negative. Vengono proposti suggerimenti su come rafforzare le amicizie, tra cui: – Fare più conversazioni faccia a faccia (anziché mandare soltanto messaggi) – Mettere il telefono da parte (o in modalità silenziosa) quando si parla con qualcuno – Ridurre la quantità di tempo che si passa sui social – Ascoltare attentamente quando si parla con qualcuno – Contattare un amico che sta passando un momento difficile Un altro articolo della serie “I giovani chiedono” intitolato Perché non ho amici? contiene test e suggerimenti su come avere più fiducia in sé stessi. Per i bambini è possibile scaricare canzoni, lavagne animate e storie bibliche a fumetti sull’amicizia. Strumenti semplici ed efficaci per affrontare e scoprire insieme ai genitori lezioni importanti su come essere un buon amico. Per ulteriori informazioni e suggerimenti sull’amicizia, visita il sito jw.org, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova con contenuti in oltre 1.000 lingue.
Sociale
Cibo cotto e non somministrato, enti del trapanese in sinergia per distribuzione a persone indigenti

Il recupero degli alimenti prodotti nel punto cottura del presidio ospedaliero di Salemi, e non somministrati, e l’erogazione come pasti gratuiti a cittadini che si trovano in situazione di fragilità socio-economica.
E’ questo il frutto di un accordo di collaborazione tra l’ASP di Trapani, il Comune di Salemi e la Fondazione San Vito Onlus, per la realizzazione di questo progetto di recupero degli alimenti prodotti e la loro distribuzione a fini di solidarietà sociale, siglato oggi dal direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria, Danilo Palazzolo, dal sindaco della cittadina belicina, Vito Scalisi, e dal presidente della fondazione, Vito Puccio.
Il progetto pilota, autorizzato con delibera del Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti, di durata annuale, prevede il recupero dei pasti in esubero, prodotti presso il punto cottura dell’ospedale di Salemi, da destinare a soggetti bisognosi di assistenza economica, individuati dai Servizi sociali del comune.
Nel punto cottura, gestito da una ditta esterna, vengono preparati tutti i pasti destinati ai pazienti, oltre del presidio di Salemi, anche per gli ospedali di Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo.
Con la supervisione della U.O.C. Igiene degli alimenti e della nutrizione, diretta da Sebastiano Corso, gli alimenti non consumati verranno ritirati da volontari della Fondazione, formati dall’ASP, Fondazione che provvederà alla distribuzione degli alimenti in favore dei cittadini beneficiari, sia presso la sede che direttamente a domicilio.
“Si tratta – commenta il Commissario straordinario – di una lodevole iniziativa di recupero e redistribuzione degli alimenti, che evita gli sprechi di cibo da un lato, e dall’altro sostiene famiglie che si trovano in situazioni di indigenza”.
La somministrazione partirà già dal mese di ottobre, e inizialmente sono stati già individuati una decina di nuclei familiari.
In copertina immagine da facebook
Cultura
Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna
Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.
Filippo Maccotta
Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.
“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “
Emanuele Pinna
La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media
Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”
Giada Zona
Economia
Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo
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