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Cultura

Fra’ Angelo Maria Salsedo da Pantelleria

Redazione

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Splendida figura monastica del secolo XVIII, che fece oltremodo onore alla sua piccola patria, l’isola di Pantelleria, fu Angelo Maria Salsedo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Egli soleva firmare i suoi numerosi scritti sempre come fra’ Angiolo Maria Salzedo della Pantellaria. Apparteneva ai Salsedo di Pantelleria che, al pari di altre casate isolane, erano originari della Spagna. Queste casate erano perlopiù rami cadetti della nobiltà spagnola che si erano dati alla carriera delle armi e quindi, arruolatisi nei Tercios, si erano ritrovati a far parte della guarnigione del castello di Pantelleria. Così Carlo Antonio Broggia, economista napoletano confinato a Pantelleria nel 1756, nel suo “Il ristoro della Pantellaria” scrive: “E’ anche osservabile, che buona parte delle case pantelleresche, povere o ricche, viene da famiglia cospicua della Spagna come Garzia, Salsedo, Martinez, Guttierez, Ferreri, Paceco, etc. Questo è accaduto per causa delle guarnigioni spagnuole, che di man in mano sono venute pel Castello, onde vi sono stati degli uffiziali, o soldati cadetti, ed eziandio, governatori di buone famiglie, che si sono accasati nell’isola…”. Infatti un don Giovanni Salsedo fu governatore baronale al tempo della tremenda incursione sull’isola, da parte del corsaro Dragut, nell’anno 1553. Nelle carte più antiche dell’archivio parrocchiale la grafia del cognome è ancora spagnola, infatti troviamo Salcedo, Salzedo, poi italianizzato in Salsedo. Conosciuto ed amato dal popolo semplicemente con il nome di Padre Angiolo della Pantellaria, egli fu predicatore cappuccino dall’eloquenza fascinosa. In possesso di una vivace cultura umanistica, unita ad una non comune erudizione, fu peraltro assai versato nelle lettere, scrisse libri e diversi sono i suoi manoscritti storici ancora inediti. Si meritò le cariche onorifiche di Lettore di Scolastica e Sacra Scrittura e di Annalista della Provincia di Palermo. Fu oltremodo geloso dell’osservanza della Regola dell’Ordine, e come tale sostenne le dignità di Prefetto, di Guardiano e di Maestro di novizi. Angelo Maria Giuseppe Giovanni Fortunato Salsedo di Francesco e Antonia Salsedo, nacque in Pantelleria il 6 maggio 1690. Padrini l’arciprete don Vincenzo Fernandes e donna Rosalia Daidone. Fin dai primi anni visse intensamente l’atmosfera di forte religiosità, che aleggiava in quel tempo sull’isola a causa della già leggendaria figura di Padre Salvatore da Pantelleria, il cappuccino predicatore, confessore personale di re e regine, morto poi in fama di santità nel 1711.

Indossato l’abito dei cappuccini, per Angelo seguirono anni di studio durissimo e di preparazione ascetica. Fu Superiore del convento dei cappuccini di Pantelleria per ben tre volte e precisamente negli anni: 1731; 1734 e 1737. Nel 1732 fu Lettore di Teologia a Marsala; nel 1738, Maestro dei novizi a Monte San Giuliano (adesso Erice). Nel 1740, ottenne la guardiania di Girgenti (l’odierna. Agrigento), ma vi rinunciò, cosi come rinunciò a tutte le altre dignità, accettando solo di restare Maestro dei novizi a Monte San Giuliano. Tra le virtù cristiane che il buon Dio aveva fatto dono all’umile fra’ Angiolo, c’erano anche lo spirito profetico e il potere di esorcizzare i demoni. Infatti nel dicembre 1740 profetizzò il crollo del convento dei cappuccini sito al Monte delle Rose a Salemi, proprio in seguito a un esorcismo. Tre mesi dopo, come profetizzato, una frana distrusse il convento di Monte delle Rose. Era il 6 marzo 1741. Stralciamo dal “Trattato cronologico” che risale al 1760: “Fu tuttocciò indicato dalli spiriti d’Averno, tre mesi prima del successo, nel convento dei Cappuccini di Monte S. Giuliano. Esorcizzavasi ivi dal Maestro dei Novizi (era allora il M. R. P. Angelo Maria da Pantelleria, uomo di grandi meriti, morto il 7 giugno 1753) un suo allievo ossesso dal demonio; e forzati ad uscire quei ministri d’inferno colla virtù degli esorcismi e lasciare in pace quella creatura, arrabbiati risposero: «Ci discacci da questo corpo, e noi usciremo quanto prima a sfogare la nostra collera col convento tuo di Salemi»”. Intanto da tempo la fede purissima di fra’ Angiolo Maria Salzedo accarezzava insonne un sogno ardito: partire per le missioni. Si preparò con zelo e tenacia al nuovo compito, intanto pubblicava, presso lo stampatore Angelo Felicella di Palermo, un Panegirico in lode del Beato Camillo De Lellis. Partì nel 1742, come Missionario apostolico, per gli inesplorati ed inospitali territori del Congo e dell’Angola in terra d’Africa. Furono anni di esaltante lavoro e di sacrifici senza fine. Colpito da gravi infermità a causa delle privazioni e del clima malsano, fu costretto a tornare a Palermo nell’anno 1746. Ripresosi, fu fatto Lettore di Sacra Scrittura; nel 1747 fu eletto Guardiano e di nuovo Maestro dei novizi a Monte San Giuliano. In questi anni di relativa tranquillità scrisse la “Vita del servo di Dio f. Girolamo da Corlione, religioso capuccino della Provincia di Palermo. Data in luce dal padre f. Angiolo Maria Salzedo dalla Pantellaria cronista della stessa Provincia, …”, che venne stampata a Palermo, per i tipi di Giuseppe Gramignani, nel 1751. Prima di venire alla luce, quest’opera ebbe una singolare e sconcertante avventura, come raccontò successivamente lo stesso autore. Ne accenniamo a grandi linee, rimandando la storia completa ad un eventuale prossimo articolo su questa stessa rivista. Quando le bozze del libro erano già pronte, il Salsedo decise di inviarle ad uno stampatore di Milano. Il voluminoso manoscritto fu quindi imbarcato a Palermo su un naviglio in partenza per

Genova, da cui successivamente sarebbe stato spedito a Milano. Ma durante la traversata del Tirreno la nave fu catturata, con tutto il suo carico, dai corsari barbareschi. Quale il dolore del povero autore, cui sembrò che tutto il suo sudato lavoro di anni di ricerche fosse andato definitivamente perduto. Ma non fu così. Qualche anno dopo, un viaggiatore siciliano ritrovò quelle bozze in vendita su una bancarella a Tunisi e, resosi conto dell’importanza del manoscritto, lo acquistò. Successivamente restituì il tutto all’incredulo legittimo proprietario. Proprio per la sua versatilità nelle lettere e per le sue non comuni doti di scrittore, il Salzedo era stato scelto nell’anno 1750 per l’alto e prestigioso incarico ad Annalista della Provincia dei cappuccini di Palermo. Di lui, come Annalista, esistevano diversi manoscritti storici, citati dal “Trattato cronologico dei cappuccini di Palermo” che si conserva nell’archivio generalizio dell’Ordine. A lui, eccellente cronachista, si deve se tante preziose memorie di religiosità siciliana non siano state altrimenti perdute per i posteri, come la seguente: “Angelo Salzedo da Pantelleria, nella sua Raccolta di casi memorabili della provincia di Palermo, narra dei miracoli operati dal SS. Crocifisso di Pietro da Mazara. In particolare racconta come, nel 1724, avendo il popolo festeggiato la ricorrenza del 3 maggio con pompa solenne, per il grande accorrere di forestieri religiosi e laici, il convento si trovasse sprovvisto di pane per tutti quegli ospiti. Tuttavia il religioso che curava la distribuzione continuava a dare pane a tutti ed il cesto rimaneva sempre pieno. Accortosi del miracolo, ne riferì al guardiano p. Michele da Castelvetrano, che mandò due sacerdoti ad accertarsi, i quali constatata la veridicità del racconto, giurarono che, dopo la distribuzione a tutti con abbondanza, erano rimasti altri settanta pani nel cesto. Se ne destinarono, allora, trenta per la colazione della mattina seguente. Ma, sparsasi la notizia del miracolo, i religiosi furono costretti a dividere questi pani in pezzetti e distribuirli al popolo; inoltre «per mezzo di questo pane benedetto si compiacque il Signore concedere grazia a tanti poveri infermi». Inoltre, tutti quelli che avevano partecipato alla processione solenne di quell’anno con le torce accese, testimoniarono che la cera delle torce non si era mai esaurita, anzi un certo mastro Antonio Galfano, non credendo al miracolo, pesò la propria torcia e la trovò addirittura più pesante, quindi convintosi del miracolo si recò alla chiesa dei Cappuccini a chiedere perdono al SS. Crocifisso e pregò i religiosi di dare anche a lui di quel pane miracoloso” (da La festa in Sicilia secondo i Cappuccini / Lu Signuri tri di maju a Castelvetrano di Giuseppe L. Bonanno). Dalle infermità contratte in terra d’Africa il Salsedo non si riprese mai completamente, morì, forse in conseguenza di esse, nel convento dei cappuccini di Palermo l’anno 1753 all’età di 61 anni. Ci piace concludere queste brevi note biografiche su Padre Angelo della Pantelleria con le parole del citato “Trattato cronologico”: “Consumato finalmente dalle fatiche, e molto più da penosissime

prolungate infermità, colle quali piacque a Dio di provarlo in questo mondo, e da esso lui con pari rassegnazione pazientemente sofferente, lasciò l’egre sua vita e cominciò a vivere vita migliore, come si spera, tra i beati del cielo, ai sette di giugno 1753”. In quello stesso anno il suo libro sul servo di Dio frate Girolamo da Corleone veniva pubblicato in tedesco a Monaco di Baviera.

In foto: frontespizio del libro di Fra Angelo

 

Orazio Ferrara

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Cultura

Sicilian Experience 2025: La Sicilia celebra la sua eccellenza gastronomica

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Palermo, 29 ottobre 2025 – Oltre mille partecipanti, più di quaranta chef, decine di aziende gastronomiche e un’atmosfera carica di emozioni: la seconda edizione di Sicilian Experience ha superato ogni aspettativa, confermandosi come uno degli eventi più attesi nel panorama enogastronomico dell’isola.

Organizzato nella splendida cornice settecentesca di Villa Boscogrande, l’evento ha celebrato la Sicilia nell’anno in cui l’isola è insignita del prestigioso titolo di Regione Europea della Gastronomia 2025. Un riconoscimento che premia le eccellenze agroalimentari e culturali del territorio, e che Sicilian Experience ha saputo onorare con eleganza e passione.

Un viaggio tra gusto e bellezza
Ideato da Giovanni Porretto, executive chef dell’Hotel Hermitage Relais & Châteaux e vicepresidente Euro-Toques Italia, e da Natale Di Maria, chef patron di Villa Boscogrande e delegato regionale Euro-Toques Italia, in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Innova Adv, l’evento ha offerto agli oltre 1.100 ospiti un percorso degustativo unico.

Tra le postazioni allestite nel giardino e nelle sale affrescate della villa, più di 40 chef siciliani hanno proposto piatti d’autore, espressione autentica della tradizione e dell’innovazione culinaria isolana. Ad accompagnare le creazioni gastronomiche, una selezione di oltre 100 etichette di vino curata dall’associazione Le Donne del Vino, birre artigianali locali e i prodotti di 20 aziende del settore agroalimentare.

Un’atmosfera immersiva
A rendere l’esperienza ancora più suggestiva, la partecipazione dell’Associazione Bella Époque, che ha incantato i presenti con costumi ottocenteschi, trasformando la serata in un vero e proprio viaggio nel tempo. Tra luci soffuse, musica e profumi, Sicilian Experience ha saputo fondere storia, arte e gusto in un evento memorabile.

Presenze istituzionali e riconoscimenti
La serata ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali, tra cui l’on. Mario Giambona, Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione Siciliana, e Pietro Alongi, Assessore all’Ambiente del Comune di Palermo, a testimonianza del valore strategico dell’enogastronomia per lo sviluppo del territorio.

Un appuntamento che guarda al futuro
Con questa seconda edizione, Sicilian Experience si conferma non solo come vetrina delle eccellenze siciliane, ma anche come laboratorio di idee, relazioni e progetti per valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico dell’isola. Un evento che ha saputo unire professionisti, appassionati e istituzioni in un abbraccio collettivo alla Sicilia più autentica.
 
 

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Spettacolo

Le top film e serie TV dell’ultima settimana secondo Justwatch

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L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts

I Film


 Per i film, ​​A House of Dynamite stabile in vetta per la seconda settimana consecutiva. Presentato al Festival di Venezia, il film racconta la corsa contro il tempo scatenata quando un missile non rivendicato colpisce gli Stati Uniti: la missione è scoprire chi lo abbia lanciato e come reagire. Con A House of Dynamite, Kathryn Bigelow ha conquistato la critica firmando un thriller geopolitico carico di tensione, mettendo a confronto scienza militare, diplomazia e il rischio di un conflitto globale.

Entra direttamente in seconda posizione La ballata di un piccolo giocatore. Lord Doyle, giocatore d’azzardo perseguitato dai debiti e dai creditori, decide di rifugiarsi a Macao finché le acque si calmino. Nella città simbolo del gioco d’azzardo, Doyle incontra una donna che potrebbe rappresentare la sua salvezza e cambiare il corso della sua vita.

Chiude il podio, anch’esso come nuova entrata, Eden. Ambientato dopo la crisi economica mondiale del 1929, il film segue un gruppo di persone che sogna una vita alternativa al di fuori del capitalismo. Per realizzare il proprio desiderio, il gruppo si reca alle Galápagos per ricominciare da capo, affrontando speranze e difficoltà in un’avventura che mescola sogno e realtà.

Serie TV

 Per le serie TV, entra direttamente in vetta Welcome to Derry, la nuova serie ambientata negli anni ’60 nella cittadina del Maine. Lo show esplora le origini di Pennywise, il clown più spaventoso di sempre, e il male che infestava Derry molto prima degli eventi narrati nei film e nei romanzi.

Dopo essere entrata direttamente in testa, cede una posizione e scende al secondo posto la miniserie Il Mostro di Stefano Sollima. Composta da quattro episodi (il primo dei quali presentato al Festival di Venezia), ricostruisce la caccia al celebre “Mostro di Firenze”, il serial killer che terrorizzò l’Italia per decenni. Sollima promette un crime realistico e cupo, fedele al suo stile, capace di coinvolgere il pubblico raccontando in maniera profonda uno spaccato dell’Italia di quegli anni con tensione e atmosfere cupe.

Sale al terzo posto Slow Horses, che guadagna due posizioni. La serie segue le pecore nere dell’MI5 riunite nel team guidato da Jackson Lamb, un’unità speciale composta da agenti che hanno fallito missioni importanti. Tra rompicapo burocratici, noia e intrighi pericolosi, il team si trova sempre a fronteggiare macchinazioni, rischi e situazioni al limite.

A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.

Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua guida alle migliori serie crime italiane tratte da fatti realmente accaduti, perfetta per chi cerca suspense e storie di crimine reale. Rimane nelle parti alte della classifica settimanale Il Mostro, che ha catturato l’attenzione nazionale con il suo ritratto avvincente di crimine reale e tensione psicologica. L’autenticità e la profondità della serie ne fanno già una delle serie di maggior successo dell’anno tra il pubblico italiano. La lista completa è disponibile a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/migliori-serie-true-crime-italiane

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Cultura

Pantelleria, per i Morti il Vespa Club in tour nei suggestivi cimiteri dell’isola

Direttore

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In occasione della giornata dedicata ai defunti il Vespa Club Pantelleria si presenta in formazione ridotta per visitare i 3 cimiteri isolani iniziando alle 8.30 da quello di Pantelleria centro , poi giunti a quello di Khamma dove hanno partecipato alla Santa Messa, da lì si sono diretti a quello di Scauri dove hanno concluso la mattinata.
Come sempre, le escursioni dei nostri vespisti sono momento di attrazione, per i colori dei mezzi che sfrecciano, per l’atmosfera leggera che aleggia intorno a ciascuno di loro come un’aurea benefica. Abbiamo sentito il Presidente del Club di Pantelleria, Giovanni Pavia, per chiedergli di fare il punto della compagine dopo questa giornata tra i suggestivi cimiteri dell’isola.


Presidente ma come mai così pochi vespisti oggi siete in organico ristretto? “Eh si purtroppo e per fortuna di alcuni soci continua la raccolta delle olive , altri influenzati ed altri impegnati con il lavoro , cmq l’importante è essere presenti e portare avanti la nostra passione.”

Quando si chiuderà il campionato vespistico del 2025? “Abbiamo ancora due giornate la prossima domenica, il 16 novembre sempre se il tempo lo permette oppure si posticipa alla domenica successiva.”

Vuole anticiparci la classifica dei soci adulti e dei minori? “Ma guardi preferisco di no , cmq posso dirvi che quest’anno sarà un po’ diversa dagli anni precedenti , abbiamo una classifica bella di soci che hanno meritato il risultato fino a ora ottenuto, tantissimi saranno i premi di partecipazione per i vari eventi svolti oltre il campionato che vedrà vincitori i primi 10 soci in classifica adulti e altrettanti soci minorenni o Accompagnatori minorenni.
“Vi terremo cmq informati , al momento auguro a tutti una felice domenica.


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