Spettacolo
Erice: palcoscenico d’estate per cultura, arte e divertimento

Erice Estate 2024 entra nel vivo, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi della Sicilia occidentale. Il ricco programma di eventi, che spazia dalla musica alla letteratura, dall’arte alla scienza, sta attirando, in queste settimane, un pubblico sempre più vasto, consolidando il ruolo di Erice come centro culturale di primo piano.
Il Festival Internazionale di Musica Antica, curato dall’associazione MeMa, continua a incantare gli spettatori con esibizioni di altissimo livello negli spazi del chiostro dell’Istituto Wigner San Francesco. Parallelamente, le iniziative dell’associazione “Vivere Erice” e le conferenze organizzate dall’Associazione MOICA stanno arricchendo il calendario con presentazioni di libri, momenti musicali e dibattiti su temi di attualità.
Come nelle edizioni precedenti, Piazza San Giuliano si trasforma in un cinema all’aperto per circa un mese con l’ iniziativa Agosto al Cinema. Il programma mantiene la sua formula vincente con proiezioni gratuite di film che spaziano dai grandi classici alle ultime uscite.
Quest’anno è stata inaugurata una sezione pomeridiana di film dedicata ai più piccoli, che si sta svolgendo al teatro Gebel Hamed. La rassegna “Magici Grappoli d’Estate”, parte integrante dell’Erice Estate 2024, a cura dell’Associazione Strada del Vino Erice Doc, ha deliziato residenti e visitatori con serate che hanno combinato letteratura, musica e enogastronomia. Un’attrazione di grande richiamo è la mostra “Warhol, Schifano e la Pop Art”, ospitata nella chiesa di Sant’Antonio, nel Polo Museale A. Cordici e nell’Istituto Wigner – San Francesco fino al 4 novembre. Curata da Marco di Capua, Giordano Bruno Guerri e Pasquale Lettieri, l’esposizione offre uno sguardo unico sull’arte contemporanea.
I prossimi appuntamenti e iniziative di Erice Estate 2024
Erice Estate 2024 continua il 9 agosto con un incontro sul Giappone tenuto da Fabiola Palmeri nel cortile grande di via Rocco la Russa. Il giorno seguente, il Polo Museale A. Cordici e la torretta Pepoli accoglieranno la mostra fotografica “Città sospese”. Per la rassegna Erice Jazz Summer il 12 agosto, il teatro G. Hamed risuonerà delle note di “One big band for two” con Nicola Giammarinaro al clarinetto, Gabriele Lo Monte alla chitarra a cura dell’Associazione Siciliana Amici della Musica.
Il 13 agosto, alle ore 10.00, nell’aula magna P.A.M. Dirac dell’Istituto Blackett-San Domenico sarà una giornata aperta al pubblico e ai media con la 56ª Sessione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie organizzata dalla Fondazione e Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice: è un evento di rilievo mondiale che mette insieme accademici ed esperti da tutti i continent che si riuniscono per discutere su tematiche importanti per il futuro della Terra. Si continuerà al Polo Museale A.Cordici a Erice con la presentazione del progetto “Erice website e virtual tour”, un importante progetto del Comune di Erice finanziato con i fondi del Pnrr. Si concluderà con il jazz all’ Istituto Wigner San Francesco, alle ore 21.00 con le musiche di Ruggiero Mascellino al pianoforte e fisarmonica.
Dal 14 al 24 agosto, il chiostro dell’ istituto Wigner San Francesco si animerà con la rassegna “Santa Cecilia ad Erice” con i talenti del Conservatorio in concerto con la partecipazione dei musicisti dell’Accademia Gnesin, a cura di Roberto Giuliani, direttore della International School of Musical Sciences della Fondazione E. Majorana.
Il 16 agosto celebrerà il premio Franco Di Marco “il medico scrittore”, mentre il 18 il chiostro di palazzo Sales ospiterà “Orpheus britannicus” del Festival Internazionale di Musica Antica.
Il 21 agosto, presso la Biblioteca civica, si terrà la presentazione del libro “L’orchestra nascosta” di Stefania La Via, a cura dell’Associazione MOICA.
Il 22 agosto, al Polo Museale A. Cordici, verrà presentato il libro “Il Capolavoro di Federico II. L’arte di cacciare con i falchi” di Bianca Tragni.
Il 23 agosto, nel Cortile D’Ali (via Gen. Salerno), si svolgerà “Parole e Musica” con la presentazione di “Un attimo prima di Dio” di Giacomo Pilati, con la partecipazione dell’attore Mauro Spitaleri e della violoncellista Aurora Ruisi, a cura dell’Associazione Vivere Erice.
Il 24 agosto, presso il Circolo Tennis Erice, si terrà un concerto dal vivo del gruppo Extralarge, a cura del C. T. “R. Ricevuto”.
Il 24 agosto, l’Istituto Wigner San Francesco si trasforma per l’opera di Claudio Monteverdi “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” a cura di MeMa (Mediterranean Music Association). Il 25, il teatro Gebel Hamed accoglierà la cerimonia del VI Premio Letterario Città di Erice. Silvana La Spina riceverà il riconoscimento per “L’uomo di zolfo” (Bompiani), seguito da Aurora Tamigio con “Il cognome delle donne” (Feltrinelli) e Gaspare Grammatico con “Una questione di equilibrio” (Mondadori). Una giuria d’eccezione, composta da Daria Galateria, Guido Barbieri, Dino Petralia, Concetto Prestifilippo e Mattia Corrente, ha selezionato i finalisti tra otto opere incentrate sulla Sicilia. Ninni Ravazza riceverà il premio giovani per “Cianchino – L’isola delle illusioni”, scelto dagli studenti degli istituti superiori locali.
Il programma culturale prosegue con intensità negli ultimi giorni di agosto.
Il 26 agosto, nel Cortile Bonventre, D’Angelo, Gionfrida, in Via A. Palma 6, si terrà l’evento “Parole e immagini” dedicato a “Kalasia” di Concetto Prestifilippo, un omaggio a Vincenzo Consolo. L’incontro, curato dall’Associazione Vivere Erice, vedrà la partecipazione dell’autore Concetto Prestifilippo e di Alberto Stabile.
Il 27 e 28 agosto, la comunità si riunirà per i tradizionali festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Custonaci, un momento di grande importanza per la spiritualità locale.
Il 30 agosto, la Biblioteca Comunale ospiterà un altro appuntamento di “Parole e immagini”, questa volta dedicato al libro “Shakespeare e il richiamo del mare” di Luigi Giannitrapani. L’evento, sempre a cura dell’Associazione Vivere Erice, vedrà la partecipazione di Noemi Genovese.
Sempre il 30 agosto, all’ Istituto Wigner San Francesco “Madonna, per voi ardo”, seguito il 31 dall’esibizione del MiniM ensemble medievale. Settembre inizierà con “Qué dulcemente suena…” il primo del mese, proseguirà il 4 con un tributo a Buxtehude e Bach, e si concluderà il 7 con una suggestiva “Cena musicale barocca”. Si tratta degli appuntamenti del Festival Internazionale di Musica Antica a cura di MeMa.
Dal 30 agosto al 1 settembre, il centro storico di Erice ospiterà “Borgo diVino in Tour 2024”, che unirà la bellezza del patrimonio storico-architettonico con l’eccellenza enologica del territorio. L’offerta culturale si estende anche a settembre, con la IX edizione della Festa FedEricina dal 13 al 15 settembre, organizzata dall’Associazione Tradumari&venti.
Le altre mostre
• “Sergej Rachmaninov: Io sono un compositore russo” nel Chiostro dell’Istituto Wigner San Francesco, fino al 15 settembre
• “La Valle della Dea” nei Giardini del Balio, dal 19 luglio al 30 settembre
• “Città Sospese. Il nostro pensiero sul mondo” alla Torretta Pepoli, dal 10 al 24 agosto
• “Erice un posto unico al mondo” con opere di Tahar Ben Jelloun, alla Torretta Pepoli dall’1 settembre
Inoltre, Erice ospita diverse mostre permanenti di grande interesse scientifico e culturale, tra cui “Stelle, costellazioni e oroscopi” e “Storia del Centro Majorana” presso gli Istituti Wigner e Blackett-San Domenico, e “Le Colombe della Pace” nei Giardini del Balio.
La rassegna Erice Estate 2024 è organizzata dal Comune di Erice in collaborazione con la Fondazione Erice Arte, Fondazione Ettore Majorana, Funierice,Vivere Erice, Amici della Musica di Palermo, Mema (Mediterranean Music Association), Associazione Strada del Vino Erice DOC, Associazione MOICA.
Per ulteriori informazioni e dettagli sugli eventi, è possibile visitare il sito www.comune.erice.tp.it, i profili social Facebook e Instagram ufficiali del Comune di Erice.
Personaggi
Inizia con “Pantelleria” il viaggio sensoriale espresso nell’EP “LA ISLA” di Ale Daietti. La chiusura del cerchio

Ale Daietti e il ciclo della luce, sublimante
Con il brano “Bajo el mar”, Ale Daietti porta a compimento un cerchio, o, come lo definisce lui, un viaggio sensoriale tra musica, paesaggi e magia.
L’EP “LA ISLA” questo rappresenta e, brano dopo brano, è stato portato a compimento con emozione e trasporto.
Alessandro, si è così chiuso un cerchio? Il suo intento è stato portato a compimento? “Esattamente e il video appena uscito riassume il percorso musicale dei 5 brani. Esso segna il momento culmine dell’IP in genere: è un momento in cui andiamo a poter apprezzare sia le 5 canzoni a livello sonoro e a livello visivo con le 5 locations abbinate, ognuna a ogni canzone e ogni kimono della collezione Chignolita.”
Quindi ora è alla fine, è come se avesse compiuto un po’ un anno scolastico? “Esatto. Ed è un momento di nostalgia. Sono stato tutto questo mese a lavorarci sui video, diverse idee a livello di reel su Instagram, abbiamo creato questa specie di relazione tra le magliette col kimono e tanto materiale girato, tutti i giorni, che quando arrivi alla fine, ti manca, mi manca qualcosa.”
Quindi tutto questo, il fatto anche di promuovere con questa attenzione che ha avuto molto singolare, molto anche ben fatta e gradevole, che cosa le resta adesso? Ha una sensazione comunque di arricchimento, di completezza di te come artista? “Sì, sì, a parte la nostalgia che, diciamo, è un momento in cui sento che do un passo avanti, è un momento in cui imparo tante cose a livello musicale, anche a livello di carriera artistica, è il mio primo EP ed è un progetto che parla dell’isola e a livello di insegnamenti sento che si è creato qualcosa di bello a 360 gradi, non è una canzone singola che esce, dura qualche settimana e via, basta.
“Questo è stato in sé un concetto che si è fatto vedere in una maniera bella, secondo me, e quello mi rende molto contento e soddisfatto.”
Si, maniera bella e originale anche, perché il discorso anche di coinvolgere il brand di sua sorella, Camilla, di scegliere ogni volta una location particolare perché ha quel significato la canzone, quindi c’è stato un grande coinvolgimento suo? “Sì, principalmente con il kimono di Camilla, col suo brand Chignolita, ma anche con dammusini, delle copertine che ha fatto Giovanni Brignone, artigiano di Pantelleria.
“Questi dammusini non sono stati proprio pensati per le copertine, ma quando ero in studio e stavo facendo un po’ di breinstorming su come poter far vedere a livello di copertina ogni canzone, mi è venuta in mente questa bella idea e ringrazio l’artista anche per aver fatto queste belle sculture in pietra che riportano proprio a livello visivo a tornarci all’isola.”
Adesso a cosa sta pensando? “In questi ultimi giorni dico che siamo con la stagione in inizio diciamo, sto facendo un pò meno musica ma sto aspettando Francisco il produttore, che arriverà ad agosto: ci metteremmo subito a lavorarci su un nuovo album e vedremo se escono cose belle.”
L’ultima battuta: lei ha fatto cinque tappe di se stesso, in qualche modo, perché lei è trasportato dentro quella canzone, no? Sentendole anche a distanza di un po’ di tempo, vedendo come viene recepito dal pubblico, continua a riconoscersi quelle melodie, in quei testi? “Sì, sì, sono canzoni che, come abbiamo parlato in questi ultimi giorni, ognuna segna un’evoluzione da una all’altra. Lo stesso succede a livello visivo tra i passaggi, i paesaggi e i colori dei kimono.
“Volevo arrivare anche al punto della luce. Questo è un video che fa vedere al mondo l’evoluzione, proprio il ciclo della luce, specialmente qua a Pantelleria, iniziando proprio all’arco dell’elefante all’alba e finendo in alto mare, già quando il sole tramonta, se ne va sotto l’orizzonte, piano piano.
“LA ISLA” – IL RITO FINALE DI UN VIAGGIO
SENSORIALE TRA MUSICA, PAESAGGI E MAGIA
Con l’ultimo brano dell’EP La Isla, “Bajo el Mar”, non si conclude il viaggio…
Oggi, 10 luglio 2025, si svela l’ultima sorpresa:
il video ufficiale, la visione che dà vita all’immaginario di ogni canzone.
Un’opera audiovisiva di 15 minuti che attraversa paesaggi, suoni, colori e simboli di
Pantelleria.
È il momento culminante del progetto,
l’abbraccio finale tra musica, immagine e territorio.
Un rito di chiusura e insieme una porta aperta verso tutto ciò che potrà ancora nascere.
CINQUE TRACCE, CINQUE ANIME, CINQUE LUOGHI SACRI
● Pantelleria – Arco dell’Elefante
È la traccia che dà il nome all’EP e apre le porte del viaggio.
Siamo all’Arco dell’Elefante, scultura naturale scolpita dal tempo e dal mare.
Il suono è Funky House allegro e frizzante, pensato per evocare la vitalità
dell’isola e il suo potere accogliente.
È un inno alla presenza, alla natura viva e pulsante.
● Nadar – Le Favare
Nata tra i vapori sotterranei delle Favare, questa traccia trasporta in un mondo
liquido e sensuale.
Suona Funky House, ma più decisa, pistera, con un groove che invita al corpo e
alla libertà.
È un’immersione nei segreti dell’isola.
● Insieme – Monte Gibele
Scritta tra i venti e i tramonti del Monte Gibele, Insieme racconta l’energia
dell’incontro.
Parte luminosa e si evolve in un groove tribale, spirituale.
È danza, è comunione, è calore umano.
● Aurora – Faro di Punta Spadillo
La luce delicata che nasce all’alba sul faro di Spadillo ha ispirato questo brano.
Dal Funky House si evolve verso un’elettronica sospesa, attraversando la soglia tra
notte e giorno.
È rinascita pura.
● Bajo el Mar – Alto mare, al tramonto
L’ultimo capitolo. Siamo in alto mare, quando il sole scende e tutto si tinge d’oro.
La traccia è Deep House, malinconica e profonda.
È la bellezza che resta. Una carezza d’acqua.
KIMONO CHIÑOLITA: UNA DIMENSIONE RITUALE
Ogni traccia è accompagnata da un kimono rituale realizzato da Chiñolita, brand fondato
da Camila D’Aietti.
Ogni abito è un totem visivo che fonde moda, spirito e paesaggio.
● Pantelleria → Confine dorato
Tono roccia lavica, riflessi dorati. Forza e luce.
● Nadar → Vento di fuoco
Colori vulcanici e fluidi. Fiamma e abbandono.
● Insieme → Cuore selvaggio
Tocchi verdi intensi. Natura, libertà, tribù.
● Aurora → Riflesso viola
Viola e blu del fondale marino all’alba. Mistero e speranza.
● Bajo el Mar → Battito blu
Blu mediterraneo con oro. Eleganza liquida, calma profonda.
IL TEAM DI “LA ISLA”
Un progetto così non nasce mai da solo.
LA ISLA è il risultato dell’unione tra talenti affini, venuti da diverse parti del mondo ma guidati
dallo stesso spirito:
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Francisco Budge, alias Flairboy, produttore venuto dal lontano Cile, ha dato
corpo e anima al suono dell’isola con cura, intensità e visione.
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David Mariscal, direttore artistico del video, argentino di nascita e catalano
d’adozione, ha contribuito con il suo sguardo acuto e creativo alla costruzione
dell’identità visiva del progetto.
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Hanju Chae, regista ed editore del videoclip, sudcoreano di nascita e residente a
Barcellona, spirito sensibile capace di cogliere la profondità del progetto in ogni suo
dettaglio, trasformandolo in poesia visiva.
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Camila D’Aietti, creatrice del brand Chiñolita, ha firmato i kimono rituali,
portando nel progetto stile, tradizione e anima familiare.
Ringraziamenti a
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Giovanni Brignone, artigiano pantesco, che ha realizzato a mano i
modellini dei dammusi utilizzati nelle cover, restituendo spazio all’arte locale.
ISPIRAZIONE: NATURA, FUNKY, MEDITERRANEO
Il respiro della natura, il movimento del mare, la lava sotto i piedi.
La gioia, i colori, l’anima funky e la danza mediterranea.
La Isla è nata per onorare l’essere vivi, per ricordare la bellezza delle cose semplici e sacre.
ESTATE 2025: IL VIAGGIO CONTINUA
L’estate 2025 porterà nuove sorprese.
Flairboy tornerà a Pantelleria per produrre nuova musica insieme.
Ale Daietti continuerà a proporre esperienze artistiche e visive, esplorando nuovi orizzonti
sonori.
COME È NATO TUTTO
All’inizio si parlava di un album.
Un’idea vaga, lontana, che non rifletteva l’essenza vera dell’isola.
Con il team, a distanza, si pensò a un videoclip per una traccia futura e dei DJ set in diverse
location.
Ma c’era un dubbio: perché frammentare?
Così, a Pantelleria, nacque l’idea: concentrare tutto in 15 minuti, in 5 canzoni, in un solo
racconto.
L’EP è nato in pochi giorni. I kimono sono stati realizzati subito dopo.
E la costruzione del video è partita in parallelo, scegliendo i luoghi sacri dell’isola.
Tutto è avvenuto per ispirazione, istinto e necessità artistica.
LA STRATEGIA VISUALE SUI SOCIAL
Parallelamente, si è sviluppata una narrazione visiva coinvolgente sui social.
In particolare su Instagram, con una serie in sette capitoli:
una bottiglia trovata a Barcellona contenente coordinate misteriose;
Ale arriva sull’isola, si immerge, trova una cassa, scopre Ale Daietti.
Ogni episodio porta una canzone nuova, un kimono nuovo, un enigma.
Una storia tra due versioni dell’artista, tra mito e musica.
Abbiamo anche creato contenuti con Chiñolita, shooting, momenti in studio, interazioni
ironiche, oneste, narrative.
Costruire tutto questo in autonomia è stata una sfida enorme.
Ma è anche ciò che dà a La Isla la sua verità più profonda.
Guarda il video ufficiale e ascolta l’EP “La Isla”
Il viaggio sonoro e visivo di Ale Daietti attraverso Pantelleria è ora completo.
Scopri il video ufficiale de “La Isla” su YouTube e immergiti nelle cinque tracce dell’EP su
Spotify.
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Video ufficiale → https://www.youtube.com/watch?v=tFtA8KtYW40
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Ascolta l’EP →
https://open.spotify.com/intl-es/album/2a7mcx13rTnMm0jyokVUgX?si=3dRUxyd5TI-p9qZXq
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Spettacolo
Pantelleria: il 12 luglio si sfila in Vespa e si canta con l’evento ‘Vespa Sanremo’

Con i complimenti del Segretario Nazionale del Vespa Club Italia, Alessia Galiotto, per aver associato le due realtà che hanno fatto la storia d’Italia e poi riunite da noi a Pantelleria
Si terrà sabato 12 luglio a partire dalle 21.00 in Piazza Cavour a Pantelleria, lo spettacolo-evento organizzato dal Vespa Club Pantelleria dal titolo esplicativo: “Vespa Sanremo: la storia della Vespa attraverso le canzoni di Sanremo”.
L’evento ha avuto il Patrocinio del Comune di Pantelleria, Assessorato alla Cultura.
Ben 35 Vespe sulle 170 attualmente in dotazione al Vespa Club isolano, sfileranno davanti al pubblico e alla giuria, in abiti d’epoca, idealmente rappresentando l’anno di fabbricazione del veicolo, accompagnati da una delle canzoni più rappresentative del Sanremo dello stesso anno.
I due conduttori della serata, Florinda Valenza e Giuseppe Belvisi, avranno il compito di raccontare ai presenti non solo qualche aneddoto curioso sulla canzone ascoltata, ma anche qualche caratteristica peculiare della Vespa che sfilerà.
I membri della giuria
I membri della Giuria, scelti per la loro competenza in materia di motori, moda, Storia del costume, dovranno giudicare non le canzoni, ovviamente, ma il connubio Vespa-abiti d’epoca. Della Commissione faranno parte: la Prof. Antonietta Valenza, Simone Parisi, Stefano Ingrosso, Egle Di Marzo e la Presidente del CCVG, Anna Rita Gabriele.
L’evento è frutto di una bella sinergia tra varie anime, non ultima tra gli indispensabili tecnici del suono che con Fabio Arbola si occuperanno di tutta la parte musicale e i testi e le ricerche su Sanremo a cura di Francesca Marrucci.
Il Presidente del Vespa Club, Giovanni Pavia, torna a proporre un appuntamento inclusivo e conviviale che sicuramente piacerà a grandi e piccini, sia per le canzoni e le Vespe che ci riporteranno indietro nel tempo dal 1955 in un viaggio a tappe fino al 2008, sia per l’estro e l’originalità che i soci del Club che si sfileranno in Vespa sapranno mettere in campo con vestiario e acconciature il più fedeli possibili a quelle dell’anno che rappresenteranno.
Così risponde Pavia alla nostra curiosità?
Come mai questa iniziativa, da dove viene fuori l’idea ?
“Ma guardi l’idea ed il progetto sono nati prima del brutto ricordo COVID, purtroppo poi tutto si è fermato e abbiamo fatto altre iniziative vespistiche, lo scorso ottobre lo abbiamo messo un’altra volta in gioco con il Direttivo ed è stato proposto in questo anno a tutti i soci che hanno spostato l’iniziativa.
Il pensiero di fare rivivere il percorso della vespa negli anni associata alla musica mi ha sempre entusiasmato, speriamo di portare un po’ di allegria facendo rivivere ricordi della vita di ognuno di noi ma soprattutto dare lustro alla vespa simbolo di stile italiano e libertà.”
L’dea è davvero originale, in effetti, com’è stata accolta nel mondo della vespa?
Le dico solo che abbiamo ricevuto i complimenti del Segretario Nazionale del Vespa Club Italia, Alessia Galiotto, per aver associato le due realtà che hanno fatto la storia d’Italia ciascuna nel proprio settore e poi riunite da noi a Pantelleria
Cultura
Rotary Foundation – Grande concerto di Noa, il 2 agosto a Palermo al Teatro Verdura

Una rappresentanza del Rotary Club Pantelleria sarà presente
E’ attesa con grande fermento la serata del 2 agosto, presso il Teatro Verdura di Palermo, che vede protagonista Noa.
Si tratta di un concerto di solidarietà pro Rotary Foundation, organizzato dal Rotary Distretto 2110.
Il Governatore Sergio Malizia ha voluto fortemente coinvolgere per la causa rotariana, l’artista israeliana, ospite illustre a Sanremo 2025. Il Teatro Verdura con questa iniziativa riecheggerà di tripudi alla musica, all’arte, alla bellezza e alla solidarietà.
La canzone che l’ha resa popolare
Sul palco vedremo una meravigliosa Noa: con il testo Beautifull the way mise la voce a quel successo mondiale della colonna sonora tutta italiana di Nicola Piovani. Parliamo del film La vita è bella (1997), che valse l’Oscar a Roberto Benigni.
Con quello sguardo magnetico, l’incarnato ambrato, la voce che modula come un arpeggio lirico e la profondità dell’interpretazione è capace di far volteggiare l’ascoltatore in un incanto immaginifico.
Noa, pseudonimo di Achinoam Nini, è Tel Aviv il 23 giugno 1969 da una famiglia di ebrei dello Yemen costretti a fuggire dal loro Paese a causa dell’ostilità dopo la proclamazione dello Stato d’Israele. Così a due anni si trasferisce con la famiglia a New York, dove il padre esercita la sua professione di docente universitario.
La straordinaria interprete all’età di 17 anni, a seguito di una profonda crisi d’identità decide di tornare in Israele, dove presta servizio militare obbligatorio per due anni.
In seguito, Noa ricorderà spesso lo smarrimento di quel periodo: «ero sola, in mezzo a ragazze che parlavano un ebraico che non capivo, si dormiva col fucile sotto il letto».
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