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Cultura

Erice, dal 15 settembre la VIII Festa Federicina

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Si avvicina l’ottava edizione della Festa FedEricina a Erice, che celebra la storia e la cultura del Medioevo siciliano.

Organizzato con passione dal Gruppo Medievale “Monte San Giuliano – Erice” annesso all’APS “Trapani: tradumari&venti”, soci fondatori della Federazione Storica Siciliana, con il patrocinio della Città di Erice,  l’evento offre un’esperienza senza pari nel fascino del Medioevo.

La Festa FedEricina si svolgerà nei giorni 15, 16 e 17 settembre, nella suggestiva cornice di Erice.  

“Un villaggio storico con mercanti, artigiani, guardie, cavalieri e suoni nel centro storico di Erice che vi faranno sentire come se foste tornati indietro di secoli. Gli artigiani ericini vi mostreranno abilità tradizionali in laboratori affascinanti, mentre le visite alle antiche chiese di San Giuliano e di Erice vi porteranno alla scoperta di tesori nascosti” – così afferma Claudio Maltese, presidente dell’Associazione “Trapani: tradumari&venti”.

Spettacoli emozionanti, sfilate di tamburi, musici e sbandieratori, esibizioni di falconeria e danze medievali saranno i protagonisti della tre giorni. La Notte Federicina è il momento clou dell’evento, con l’arrivo di Re Federico III e donna Eleonora D’Angiò, seguito da una notte di spettacoli artistici e storici, luci e fiamme con “I Sfavillanti.”

Domenica 17 settembre il Grande Corteo Storico con gruppi storici provenienti da ogni parte della Sicilia, sfilerà per il borgo in un’esplosione di colori, suoni e costumi d’epoca. La Festa FedEricina si concluderà con onori e ringraziamenti all’antico Patrono del borgo di Erice, San Giuliano.

“L’amministrazione comunale di Erice crede fermamente nell’importanza di preservare e promuovere il patrimonio storico e culturale della nostra meravigliosa città, e la Festa FedEricina è un pilastro di questa missione.

Guardiamo con entusiasmo a tre giorni di celebrazione e divertimento. Riteniamo che questo evento sia un tesoro culturale e educativo di inestimabile valore per Erice e per l’intera Sicilia.

Invitiamo tutti i cittadini, i turisti e gli appassionati di storia a partecipare ” – queste le parole della sindaca del Comune di Erice Daniela Toscano e dell’assessora al Turismo, Cultura ed Eventi Rossella Cosentino.

Per ulteriori informazioni e dettagli sugli eventi è possibile visitare i profili social Facebook e Instagram ufficiali del Comune di Erice

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Ragusa, al Centro Rossitto presentazione del libro “Giorgio La Pira…” di Grazia Dormiente

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La figura di Giorgio La Pira vista da Grazia Dormiente

 

Martedì 12 novembre 2024, alle ore 17.30, al Centro studi “Feliciano Rossitto” di Via Ettore Majorana, 5 in Ragusa, sarà presentato il libro di Grazia Dormiente “Giorgio La Pira. Una vita per la pace nel mondo” (Ed. Prova d’Autore, con prefazione di Domenico Pisana).

La serata sarà introdotta da Giorgio Chessari, presidente del Centro Rossitto e Domenico Pisana, presidente del “Caffè Letterario Salvatore Quasimodo” di Modica, con la moderazione dello scrittore Alessandro Ferrara.

L’iniziativa culturale, che prevede l’intervento dell’On.  Stefania Campo, è resa possibile grazie alla sinergica collaborazione del Centro studi F. Rossitto con il Comune di Ragusa e l’ARS.

La figura di Giorgio La Pira

 

La figura di Giorgio La Pira – disquisita in questo saggio antologico della scrittrice pozzallese Grazia Dormiente – trova la restituzione memoriale non solo di un politico, un uomo, un credente, ma anche di un contemplativo dalla vita straordinaria e intrisa di santità. Nei vari capitoli del libro l’autrice tratteggia La Pira come “Autore della strategia della speranza”, come “profeta” dalla grande attualità, come “esegeta” di una politica che ricerca la pace e come “Operaio dell’evangelo”. Il volume è corredato da un apparato iconografico, lettere e testimonianze che accompagnano il percorso scrittorio di un uomo divenuto “cittadino del mondo”, un esempio di santità riversata nelle pieghe delle vicende storiche e alimentata dal rapporto con il Dio Gesù Cristo e dalla preghiera soprattutto nelle sue missioni più difficili. Un’opera, dunque, che si rivela preziosa, utile e indispensabile perché aiuta il lettore a non cadere nella tentazione della “damnatio memoriae”, come annota Domenico Pisana (prefatore del libro).

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Cultura

San Martino nella tradizione sicula: Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!

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Le Frittelle di San Martino: un tuffo nelle nostre tradizioni… “Passeggiare nel bosco in questo breve estate di San Martino per me è grande gioia: sto in silenzio, cerco di vedere non solo di guardare, ascolto il roco gracchiare dei corvi, assorbo i raggi di sole tra le foglie e partecipo al grande spettacolo bello e drammatico che è la vita”.

Terminato il tempo della raccolta delle olive, sparse le semenze, la terra entra nella fase letargica, nel sonno buio dell’inverno dal quale si ridesterà a primavera. Durante i primi giorni di novembre si continuano le semine di numerosi ortaggi e cereali. Prosegue la raccolta e molitura delle olive, inizia il raccolto delle mele cotogne e il mosto d’uva si tramuta in vino. Secondo le tradizioni popolari, il mosto che si tramuta in vino, avverrebbe nel giorno consacrato a San Martino, l’11 novembre. “Se ogni giorno si fa la Luna” come dice l’antico proverbio, ogni santo ha la sua ricetta. Ma c’è chi ne ha anche più di una, essendo particolarmente riverito dalla devozione popolare.

Fra questi San Martino: le sue frittelle nella mia amata Sicilia sono un immancabile appuntamento con la dolcezza dei giorni di metà novembre. Le frittelle di San Martino sono piccoli dolcetti di pasta lievitata, soffici e odorosi di finocchietto selvatico. La tradizione vuole che si degustino belle calde e spolverate di una nuvola di zucchero. Preparate con ingredienti semplici ma intrisi di storia, queste frittelle portano con sé il calore delle sapienti mani di nonna e la magia delle feste tradizionali.

Un po’ di Storia

Le frittelle di San Martino sono una pietanza che ha il sapore del passato. Questa ricorrenza, che si festeggia l’11 novembre, è dedicata al vescovo Martino di Tours che si attesta come uno dei santi più celebri fin dal Medioevo. Alla sua figura sono legati tanti proverbi, usanze e tradizioni gastronomiche in molti luoghi di Italia, ma anche d’Europa. In molte parti d’Italia si festeggia con cibi particolari: non c’è regione che non abbia le sue frittelle a San Martino! Nella nostra Sicilia si accompagnano al vino novello che viene travasato ed assaggiato. La ricetta si tramanda di generazione in generazione ed ogni famiglia ha la sua variante.

Ma perché proprio le frittelle? Si racconta che San Martino fosse molto prodigo nei confronti dei meno abbienti. Un giorno passeggiando a cavallo vide un povero e gli diede un pezzo del suo mantello per coprirsi dal freddo.
Così, per ricordare i pezzi del mantello donati, si preparano questi piccoli pezzi di golosità che vanno gustati caldi e condivisi in segno di pace. Vi proponiamo ora la ricetta classica, deliziosa e veloce, per prepararle in casa vostra.
Eh già! è tradizione nella nostra città di Ragusa per l’estate calda dei morti mangiare le frittelle preparate con uva passa e finocchietto e accompagnarle con un bicchiere di vino. Inoltre è

tradizione in questo periodo aprire le botti per il primo assaggio del vino novello, e il miglior modo per non far girare la testa è proprio quello di accompagnare il buon vino sincero con le Frittelle di San Martino. Ogni anno c’è la corsa dell’impasto migliore per le frittelle: c’è chi le fa con le patate, con le mele, farcite con la crema bianca, con pezzetti di cioccolato ecc.

Vi propongo la ricetta tradizionale delle frittelle con aggiunta di uva sultanina e finocchietto nell’impasto e poi guarnite con zucchero e cannella così come le faceva mia nonna Marianna.

Ingredienti

300 g Farina – 1 bicchiere Acqua – 1 bicchiere Latte – 1/4 Lievito di birra fresco – q.b. Finocchietto selvatico 1 bustina Uva sultanina – q.b. Zucchero – q.b. Cannella in polvere – 1 l’Olio di semi

Preparazione Le Frittelle di San Martino

è un dolce tradizionale e di facile preparazione. In una tazza si aggiunge acqua, a temperatura ambiente, in cui viene sciolto un 1/4 di lievito. In una ciotola si aggiunge la farina, il lievito sciolto nell’acqua e il latte. Si amalgama bene il tutto e si aggiunge il finocchietto e l’uva sultanina a proprio piacimento. L’impasto deve risultare morbido e colloso. In caso contrario si aggiunge ancora latte o acqua. Si lascia riposare l’impasto per circa 3 h.
Quando l’impasto avrà preso volume, le Frittelle di San Martino saranno pronte per essere immerse nell’olio bollente in una pentola dai bordi alti. Aiutandosi con un cucchiaio, si prende un po’ dell’impasto e lo si lascia scivolare all’interno della pentola, creando una pallina più o meno uniforme. Si raccomanda di ottenere una crosta dorata in tutti i lati delle Frittelle di San Martino.

Nel frattempo si prepara in un piatto piano o in un vassoio abbondante zucchero e cannella. Appena pronte le Frittelle scolale si appoggiano in una ciotola con carta assorbente e poi ancora calde si passano nello zucchero e cannella.
Ben fatto! Le tue Frittelle di San Martino-secondo la ricetta Ragusana sono pronte, servile ancora calde e non ne rimarranno nemmeno una! Per non dimenticare… ”

“Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!

Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi

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Cultura

Pantelleria – Celebrazioni novembre, Forze Armate e cittadinanza in festa presso Distaccamento Aeronautica

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Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate a Pantelleria

Il girono 4 Novembre 2024, presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, alla presenza delle autorità civili e religiose, del personale delle Forze Armate, dei Corpi Armati dello Stato, delle Associazioni locali, degli ospiti civili e militari e delle rappresentanze delle varie Scuole dell’isola, in un clima di festa e di unione, è stata celebrata la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

La cerimonia, presenziata dal Comandante Col. Mauro Macrino e dal Sindaco Fabrizio D’Ancona, si è svolta in mattinata, coinvolgendo tutto il personale del presidio militare dell’isola. Il momento è stato sugellato da un alzabandiera solenne, seguito dalla deposizione di una corona d’alloro presso il monumento ai caduti di tutte le guerre presente sul sedime dell’Ente. La nutrita partecipazione della cittadinanza e delle Istituzioni locali ha testimoniato, ancora una volta, la profonda fiducia che si ripone nel quotidiano operato delle Forze Armate, a testimonianza dello spirito di appartenenza alla storia, che in maniera naturale ed inequivocabile unisce da sempre militari e civili.

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