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Economia

Egadi, il Sindaco Forgione “Non siamo inadempienti. Approvato rendiconto 2021 e bilancio di previsione 2022”

Redazione

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Ben 278 su 391 Comuni siciliani sono senza il bilancio.

Il 71% delle istituzioni più vicine ai cittadini, quindi, sono state commissariate dalla Regione per la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2021 entro il termine di legge, fissato per il 30 aprile.

Il Sindaco delle Isole Egadi così risponde

Il sindaco del Comune di Favignana – Isole Egadi Francesco Forgione ha inviato una nota all’assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica della Regione Siciliana Marco Zambuto, e per conoscenza al presidente dell’ANCISicilia Leoluca Orlando, dopo aver appreso della nomina di un Commissario ad Acta per l’approvazione del rendiconto 2021.

▷ «𝑆𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒, 𝑝𝑢𝑟 𝑎𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 2021 𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜, 𝑖𝑛 𝑜𝑡𝑡𝑒𝑚𝑝𝑒𝑟𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑉𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑛. 23 𝑑𝑒𝑙 27/05/2022, 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑧𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑠𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑒𝑑𝑒𝑢𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 2021 𝑒, 𝑖𝑛 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑒𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛. 15 𝑑𝑒𝑙 26 𝑙𝑢𝑔𝑙𝑖𝑜 2022, 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑎𝑣𝑖𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑉𝑜𝑖 𝑖𝑛𝑎𝑑𝑒𝑚𝑝𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 2021, 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑜𝑚𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝐶𝑜𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑎𝑟io 𝑎𝑑 𝐴𝑐𝑡𝑎 𝐺𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑛𝑖 𝐶𝑜𝑐𝑐𝑜 – conclude il primo cittadino – 𝐶𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑣𝑎 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜𝑠𝑜 𝑓𝑎𝑟 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑙𝑒𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝐸𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑖».

Ambiente

Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale

Redazione

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Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.

Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata nel 2018. Un po’ di storia Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cronaca

La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro

Redazione

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Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.

“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.

Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.

Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.

Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.

In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.

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Economia

Pantelleria tra 85 comuni con bus gratis per under 20

Direttore

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In provincia di Trapani: Pantelleria, Partanna, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Favignana

L’ultima finanziaria regionale ha fissato in 85 i comuni siciliani che beneficeranno dell’intervento, grazie ad un fondo da due milioni di euro per coprire le spese del trasporto pubblico urbano dei giovani di età inferiore ai vent’anni.

L’intervento è riservato ai residenti nei comuni dotati di servizio di trasporto urbano e appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro. 
Saranno gli enti poi ad avviare i bandi comunali e ad assegnare il bonus in base alla cronologia delle domande presentate.

I contributi più consistenti per il bonus trasporti ai giovani sono andati alle tre Città metropolitane di Palermo (110.757 euro), Catania (67.846) e Messina (60.920). In provincia di Trapani, 33.432, così distribuiti: Pantelleria 13.050 euro; Partanna 13.167; Castellammare del Golfo 20.199; Castelvetrano 34.092; Marsala 45.864; Favignana: 6.099.

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