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Cracolici: “A 42 anni dalla legge Rognoni – La Torre siamo a un bivio. Bisogna affinare il contrasto in ambito internazionale”

Redazione

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Nel  42° anniversario dell’uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo il presidente Cracolici all’incontro organizzato dal centro La Torre su luci e ombre lotta antimafia

 

 

Palermo, 30 Aprile – “A 42 anni dalla legge Rognoni-La Torre ci troviamo a un bivio, anche a causa degli effetti delegittimanti della vicenda Saguto. Il principio del doppio binario dell’azione penale e patrimoniale introdotto da tutta la giurisprudenza degli ultimi 40 anni è stato un incubo per le organizzazioni mafiose.  C’è un tentativo di delegittimare e cancellare le misure patrimoniali che va nella direzione opposta rispetto alla visione di Pio La Torre: i colpi inferti in questi anni alle cosche dimostrano la validità di questi strumenti. Oggi assistiamo a un processo di finanziarizzazione dei capitali illeciti criminali, stentiamo a comprendere e anticipare le nuove modalità di condizionamento mafioso. Molte delle misure patrimoniali, inoltre, risalgono agli anni ’90. Siamo sicuri di non dover affinare, piuttosto, il contrasto in ambito internazionale? Che fine hanno fatto i capitali di Matteo Messina Denaro o Bernardo Provenzano? Se vogliamo onorare chi si è sacrificato, come Pio La Torre, dobbiamo affinare gli strumenti di contrasto”. Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, nel corso dell’incontro “Chi ha paura delle leggi contro la mafia? Dall’attacco alle misure di prevenzione alla necessità di un contrasto internazionale” organizzato dal centro studi Pio La Torre, nel 42° anniversario dell’uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.  Un confronto aperto nella sala Mattarella sull’erosione continua del sistema antimafia e sull’attacco agli strumenti di lotta alla criminalità organizzata mafiosa. 

A parlare di luci e ombre della lotta alla mafia sono stati il presidente della Commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, il presidente emerito del Centro studi “Pio La Torre”, Vito Lo Monaco, Lucio Luca, giornalista, autore del libro “La notte dell’antimafia. Una storia italiana di potere, corruzione e giustizia negata”, Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, Ernesto Ugo Savona, direttore di Transcrime International – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

A moderare l’incontro il giornalista Concetto Prestifilippo.

“In un processo di internazionalizzazione delle organizzazioni criminali stiamo mandando un segnale alle mafie di incentivo a esportare le proprie attività economiche all’estero e non in Italia perché per le varie asimmetrie normative non si rischia il sequestro e la confisca dei beni – ha detto Savona – occorre aggiornare l’intuizione originaria di Pio La Torre per potenziarla e innovarla”.

Il giornalista Lucio Luca ha sottolineato l’importanza delle intercettazioni “Senza, probabilmente, non avremmo saputo nulla della gravità della vicenda Saguto”.  Dai relatori è un appello generale a rilanciare e rinnovare la lotta alla mafia, non solo per onorare la memoria di chi è morto per le conquiste ottenute negli anni, ma anche per adeguare il contrasto ai tempi moderni.  “L’antimafia da troppo tempo si nutre di ricorrenze e celebrazioni – ha detto Franco La Torre – la lotta alla mafia va rinnovata. Il caso Saguto è stato una vergogna che si è costruito grazie anche alla nostra indifferenza”.

“Vogliamo che il rapporto mafia – politica sia al centro delle agende istituzionali, specialmente alla vigilia delle elezioni europee – ha detto Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro Pio La Torre – le limitazioni delle intercettazioni e della libertà di stampa sono un freno alla mobilitazione delle coscienze, su questo si misura la democrazia di un Paese”.

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25 aprile 2025, la commemorazione del Comune di Pantelleria Festa della Liberazione

Redazione

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Il Comune di Pantelleria invita la cittadinanza a partecipare ad un momento di commemorazione in occasione della ricorrenza del 25 aprile, Anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Nel rispetto del clima di raccoglimento che accompagna il lutto nazionale proclamato per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco, quest’anno la celebrazione si terrà in forma sobria e contenuta.

La cerimonia si terrà alle ore 10:30 in piazza Cavour nella zona antistante il palazzo municipale ed é prevista esclusivamente la deposizione di una corona di fiori presso la sede comunale, alla presenza delle autorità civili e militari.

Si invita la cittadinanza ad unirsi al momento di memoria collettiva, condividendo nel silenzio il valore dei principi di libertà, democrazia e pace che questa giornata rappresenta.

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Siccità, ristori per 35 milioni. Barbagallo: «La Regione è al fianco degli agricoltori»

Redazione

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Presidenza della Regione
Contro i danni causati dalla siccità via libera a ristori da 35 milioni di euro. La Regione Siciliana dà attuazione, per l’anno 2025, agli interventi previsti nel Programma di sviluppo rurale 2014-2022 per aiutare le aziende che hanno subito danni a causa degli eventi di severa siccità verificatisi nel 2024. La dotazione finanziaria del bando (misura 23 “Assistenza supplementare agli Stati membri colpiti da calamità naturali” (articolo 6, lettera a, del Regolamento Ue 2020/2220) è pari a 35 milioni di euro, interamente a carico del Feasr. La somma è così ripartita: 18 milioni per il comparto agrumicolo, 11 milioni per quello dell’olivo e 6 milioni per i comparti del mandorlo e del pistacchio.

«La Regione è al fianco degli agricoltori come dimostra questa misura. Il sostegno previsto mira a garantire il recupero di competitività e redditività delle imprese – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – concentrando le risorse disponibili sui soggetti maggiormente colpiti dalle calamità naturali sulla base di criteri oggettivi. Un’altra misura che arriva dopo gli aiuti forniti al comparto cerealicolo e a quello dell’apicoltura, il bonus fieno per lo zootecnico, gli aiuti alla viticoltura e lo sgravio delle cartelle esattoriali per le aziende colpite da siccità».

I beneficiari sono gli imprenditori, singoli o associati, che esercitano attività agricola, ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile. L’importo massimo del ristoro per singolo beneficiario è fissato a 25 mila euro. Il contributo in forma forfetaria sarò erogato entro il 31 dicembre 2025, in base alle domande di sostegno/pagamento ammesse entro il 30 giugno 2025 ed in funzione della dotazione finanziaria assegnata ad ogni comparto colturale. La presentazione della domanda deve avvenire per via telematica, utilizzando la funzionalità on-line messa a disposizione da Agea attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (Sian). Il bando con le info e i dettagli è consultabile a questo link.

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Cultura

La Scaccia Ragusana su “L’ingrediente perfetto, A tu per tu con la Sicilia” con Maria Grazia Cucinotta

Barbara Conti

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La Scaccia Ragusana su “L’ingrediente perfetto, A tu per tu con la Sicilia” con Maria Grazia Cucinotta

 Nell’ambito della promozione del territorio e delle sue specialità in collaborazione con il Gal Terra Barocca

Oggi, sabato 5 aprile, su La7 è andata in onda la seconda puntata del programma “L’ingrediente perfetto – A tu per tu con la Sicilia,” condotto da Maria Grazia Cucinotta. Nella puntata si è parlato della Scaccia Ragusana, un prodotto tipico della tradizione gastronomica iblea

La Scaccia Ragusana con “L’ingrediente perfetto, A tu per tu con la Sicilia”

Nel viaggio alla scoperta delle eccellenze siciliane, si raccontano storie di volti noti, cultura, enogastronomia e natura attraverso cinque focus in cinque diverse città dell’isola. Il programma raggiunge circa 500.000 utenti a puntata e si conferma un punto di riferimento per la valorizzazione del territorio siciliano.

Nel programma, dopo la scorsa settimana con Modica e i suoi Lolli con le Fave, ancora Ragusa, protagonista questa volta con la sua scaccia Ragusana. La Scaccia è una fantastica focaccia ripiena che si prepara, con alcune varianti, in tutta la Sicilia orientale, da Ragusa a Modica a Catania. La sua ricetta viene tramandata di generazione in generazione è può variare seppur di poco da famiglia in famiglia. Sia nella preparazione dell’impasto e sia nel condimento che è solitamente stagionale. Quella più comune e conosciuta è sicuramente la scaccia con il pomodoro e il formaggio, Il Cosacavaddu DOP

La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavaddu” ha da poco ricevuto la prima De.Co. del Comune di Ragusa 

Farina di grano duro, sale, olio extravergine d’oliva e acqua: la scaccia “ragusana” è il prodotto da forno simbolo della tradizione iblea, un rustico di origini antiche legato a una cucina povera, condito con salsa di pomodoro e caciocavallo DOP

“Nel nostro Comune – racconta l’assessore allo Sviluppo Economico Giorgio Massari – la troupe di La7 è venuta a girare la puntata su Ragusa e la Scaccia Ragusana il 20 marzo 2025 scorso.

Le registrazioni hanno avuto inizio dai Giardini Iblei con l’intervista al professore Gaetano Cosentini, antichista, ricercatore, storico, esperto di tradizioni usi e costumi locali, che ha fatto da gancio per il nostro Comune.

Ci si è spostati poi a Piazza Duomo, davanti al Duomo di San Giorgio e, a seguire, ci si è trasferiti al Castello di Donnafugata per vedere realizzare il nostro prodotto De.C.O. per eccellenza: la “Scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, presso una trattoria tipica”

L’intervista con il servizio relativo a Ragusa è andato in onda oggi, sabato 5 aprile alle ore 11.30 su La7 nel corso della seconda puntata della trasmissione “L’ingrediente perfetto a tu per tu con la Sicilia”.

Scopri la ricetta tradizionale Scaccia Ragusana: ricetta tradizionale siciliana

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