Cultura
Costruiamo insieme la scuola del futuro a Palermo! Sabato 20 Aprile dalle 9.30 alle 13.30
PALERMO – E’ una sfida aperta alla città con l’obiettivo di far incontrare tutti
coloro che hanno a cuore l’educazione degli adolescenti e dei giovani a Palermo
per confrontarsi su come costruire insieme la scuola del futuro
Sabato 20 Aprile, dalle 09.30 alle 13.30, al Gonzaga City Day
10 forumtematici partecipativi (rivolti ad adolescenti dai 13 ai 18 anni in su e
ad adulti-educatori).
La partecipazione all’evento è gratuita e aperta a tutta la città. L’evento si rivolge all’intera comunità educante palermitana: adolescenti, scuole, famiglie, istituzioni politiche, enti ecclesiali, associazioni educative, federazioni sportive e realtà imprenditoriali.
Nei 10 forum partecipativi di futuro verranno esplorate 10 sfide legate alla trasformazione dell’educazione scolastica. I dieci temi del Forum saranno: “Una scuola che prepara alla vita”; “La personalizzazione del percorso scolastico”; La scuola “partecipativa”; Come “educare alle scelte” anche universitarie?; Il futuro dell’educazione con l’Intelligenza Artificiale; Scuola e Sport: un binomio impossibile?; L’approccio STEAM: una nuova moda o qualcosa di più?; Tutta la città educa (non è solo una questione da insegnati!); Scuola e Famiglia: una all’alleanza è ancora possibile?; Da “noi e gli altri” a “NOIALTRI”. Nella scuola e nella città: storie, volti e segni di inclusione e intercultura.
Ciascuno dei 10 forum presenterà all’assemblea plenaria, al termine della mattinata, una proposta concreta. Tutte le proposte confluiranno in un “Manifesto delle 10 proposte concrete per il futuro della scuola a Palermo” che sarà consegnato all’amministrazione comunale, all’Arcidiocesi di Palermo, alle scuole pubbliche e paritarie, alle associazioni che operano in ambito educativo e a tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro dell’educazione a Palermo. Maggiori info e la possibilità di registrarsi sul sito: www.gonzagacampus.it
“Abbiamo bisogno di una scuola più agile – afferma p. Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga Campus – che investa in innovazione e stimoli la creatività dei giovani. Serve una scuola meno funzionalistica e più attenta alla persona e alla gratuità della crescita e delle relazioni. Occorrono comunità educanti che generino alleanze sinergiche che sostengono il senso di appartenenza ai territori e tra le persone. Dobbiamo partire dall’educazione per cambiare l’agenda politica dei prossimi anni, per creare benessere, coesione e inclusione sociale, per invertire traiettorie di impoverimento culturale e demografico del nostro Paese. Si tratta di una sfida ambiziosa che richiede determinazione, lungimiranza e coraggio. E un lavoro di costruzione artigianale della nuova scuola a cui tutti siamo chiamati a contribuire”.
Cultura
San Martino nella tradizione sicula: Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!
Le Frittelle di San Martino: un tuffo nelle nostre tradizioni… “Passeggiare nel bosco in questo breve estate di San Martino per me è grande gioia: sto in silenzio, cerco di vedere non solo di guardare, ascolto il roco gracchiare dei corvi, assorbo i raggi di sole tra le foglie e partecipo al grande spettacolo bello e drammatico che è la vita”.
Terminato il tempo della raccolta delle olive, sparse le semenze, la terra entra nella fase letargica, nel sonno buio dell’inverno dal quale si ridesterà a primavera. Durante i primi giorni di novembre si continuano le semine di numerosi ortaggi e cereali. Prosegue la raccolta e molitura delle olive, inizia il raccolto delle mele cotogne e il mosto d’uva si tramuta in vino. Secondo le tradizioni popolari, il mosto che si tramuta in vino, avverrebbe nel giorno consacrato a San Martino, l’11 novembre. “Se ogni giorno si fa la Luna” come dice l’antico proverbio, ogni santo ha la sua ricetta. Ma c’è chi ne ha anche più di una, essendo particolarmente riverito dalla devozione popolare.
Fra questi San Martino: le sue frittelle nella mia amata Sicilia sono un immancabile appuntamento con la dolcezza dei giorni di metà novembre. Le frittelle di San Martino sono piccoli dolcetti di pasta lievitata, soffici e odorosi di finocchietto selvatico. La tradizione vuole che si degustino belle calde e spolverate di una nuvola di zucchero. Preparate con ingredienti semplici ma intrisi di storia, queste frittelle portano con sé il calore delle sapienti mani di nonna e la magia delle feste tradizionali.
Un po’ di Storia
Le frittelle di San Martino sono una pietanza che ha il sapore del passato. Questa ricorrenza, che si festeggia l’11 novembre, è dedicata al vescovo Martino di Tours che si attesta come uno dei santi più celebri fin dal Medioevo. Alla sua figura sono legati tanti proverbi, usanze e tradizioni gastronomiche in molti luoghi di Italia, ma anche d’Europa. In molte parti d’Italia si festeggia con cibi particolari: non c’è regione che non abbia le sue frittelle a San Martino! Nella nostra Sicilia si accompagnano al vino novello che viene travasato ed assaggiato. La ricetta si tramanda di generazione in generazione ed ogni famiglia ha la sua variante.
Ma perché proprio le frittelle? Si racconta che San Martino fosse molto prodigo nei
confronti dei meno abbienti. Un giorno passeggiando a cavallo vide un povero e gli diede un pezzo
del suo mantello per coprirsi dal freddo.
Così, per ricordare i pezzi del mantello donati, si
preparano questi piccoli pezzi di golosità che vanno gustati caldi e condivisi in segno di pace. Vi
proponiamo ora la ricetta classica, deliziosa e veloce, per prepararle in casa vostra.
Eh già! è tradizione nella nostra città di Ragusa per l’estate calda dei morti mangiare le frittelle
preparate con uva passa e finocchietto e accompagnarle con un bicchiere di vino. Inoltre è
tradizione in questo periodo aprire le botti per il primo assaggio del vino novello, e il miglior modo per non far girare la testa è proprio quello di accompagnare il buon vino sincero con le Frittelle di San Martino. Ogni anno c’è la corsa dell’impasto migliore per le frittelle: c’è chi le fa con le patate, con le mele, farcite con la crema bianca, con pezzetti di cioccolato ecc.
Vi propongo la ricetta tradizionale delle frittelle con aggiunta di uva sultanina e finocchietto nell’impasto e poi guarnite con zucchero e cannella così come le faceva mia nonna Marianna.
Ingredienti
300 g Farina – 1 bicchiere Acqua – 1 bicchiere Latte – 1/4 Lievito di birra fresco – q.b. Finocchietto selvatico 1 bustina Uva sultanina – q.b. Zucchero – q.b. Cannella in polvere – 1 l’Olio di semi
Preparazione Le Frittelle di San Martino
è un dolce tradizionale e di facile preparazione.
In una tazza si aggiunge acqua, a temperatura ambiente, in cui viene sciolto un 1/4 di lievito. In
una ciotola si aggiunge la farina, il lievito sciolto nell’acqua e il latte. Si amalgama bene il tutto e si
aggiunge il finocchietto e l’uva sultanina a proprio piacimento.
L’impasto deve risultare morbido e colloso. In caso contrario si aggiunge ancora latte o acqua. Si
lascia riposare l’impasto per circa 3 h.
Quando l’impasto avrà preso volume, le Frittelle di San
Martino saranno pronte per essere immerse nell’olio bollente in una pentola dai bordi alti.
Aiutandosi con un cucchiaio, si prende un po’ dell’impasto e lo si lascia scivolare all’interno della
pentola, creando una pallina più o meno uniforme.
Si raccomanda di ottenere una crosta dorata in tutti i lati delle Frittelle di San Martino.
Nel frattempo si prepara in un piatto piano o in un vassoio abbondante zucchero e cannella.
Appena pronte le Frittelle scolale si appoggiano in una ciotola con carta assorbente e poi ancora
calde si passano nello zucchero e cannella.
Ben fatto! Le tue Frittelle di San Martino-secondo la ricetta Ragusana sono pronte, servile ancora
calde e non ne rimarranno nemmeno una!
Per non dimenticare…
”
“Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Cultura
Pantelleria – Celebrazioni novembre, Forze Armate e cittadinanza in festa presso Distaccamento Aeronautica
Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate a Pantelleria
Il girono 4 Novembre 2024, presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, alla presenza delle
autorità civili e religiose, del personale delle Forze Armate, dei Corpi Armati dello Stato, delle
Associazioni locali, degli ospiti civili e militari e delle rappresentanze delle varie Scuole dell’isola,
in un clima di festa e di unione, è stata celebrata la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze
Armate”.
La cerimonia, presenziata dal Comandante Col. Mauro Macrino e dal Sindaco Fabrizio D’Ancona, si è svolta in mattinata, coinvolgendo tutto il personale del presidio militare dell’isola. Il momento è stato sugellato da un alzabandiera solenne, seguito dalla deposizione di una corona d’alloro presso il monumento ai caduti di tutte le guerre presente sul sedime dell’Ente. La nutrita partecipazione della cittadinanza e delle Istituzioni locali ha testimoniato, ancora una volta, la profonda fiducia che si ripone nel quotidiano operato delle Forze Armate, a testimonianza dello spirito di appartenenza alla storia, che in maniera naturale ed inequivocabile unisce da sempre militari e civili.
Cultura
Scuola, 5 milioni per didattica immersiva: al via la presentazione dei progetti con tecnologie avanzate
Presidenza della Regione
Potenziare il sistema educativo attraverso lo sviluppo e la sperimentazione della didattica immersiva. È l’obiettivo della Regione Siciliana, che ha stanziato 5 milioni di euro del suo bilancio per finanziare le iniziative intraprese dagli istituti scolastici di primo ciclo, ossia istituti comprensivi, direzioni didattiche e scuole medie, con sede nell’Isola e che abbiano sedi con locali idonei a installare aule e ambienti didattici di tipo immersivo, dove sperimentare la realtà aumentata e la realtà virtuale.
«L’Agenda Onu 2030 e le raccomandazione della Ue prevedono l’incremento delle competenze scientifiche e tecnico-professionali – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano – Il dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’università e del diritto allo studio, nella piena consapevolezza che la didattica delle Stem non faccia riferimento solo all’insieme delle materie scientifiche, ma ad una nuova filosofia educativa che si serve del metodo scientifico per fornire soluzioni ai problemi di una realtà sempre più complessa e in costante mutamento, intende promuovere un’azione sinergica di sviluppo e potenziamento di ambienti di apprendimento innovativi, che sappiano essere coinvolgenti, esperienziali e interattivi. Attraverso lo sviluppo delle tecnologie immersive, come la realtà virtuale e quella aumentata, è possibile favorire l’acquisizione di capacità trasversali».
La circolare dell’assessore Turano, rivolta alle scuole di primo ciclo e consultabile al seguente link sul portale della Regione prevede che gli istituti interessati possano presentare una sola proposta progettuale, finanziabile con un massimo di 55 mila euro, di cui 50 mila destinati all’acquisto di attrezzature per la realizzazione delle aule immersive e 5 mila per le spese di personale da impiegare in orari extracurriculari. Gli istituti potranno presentare la domanda a partire da oggi ed entro le 10 del 20 novembre prossimo, inviando una pec all’indirizzo dipartimento.istruzione@certmail.regione.sicilia.it.
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