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Cronaca

Codici: acciuffato truffatore seriale, il vishing si può fermare

Redazione

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Era il gennaio 2021 quando l’associazione Codici segnalava un caso di vishing. Parliamo della famosa truffa con cui i ladri sottraggono cifre ingenti, sull’ordine anche delle decine di migliaia di euro, a malcapitati consumatori che, terrorizzati dall’avviso che li informa di un tentativo in corso di accesso fraudolento al proprio conto, forniscono dati personali che vengono poi sfruttati per mettere a segno il colpo. Falso l’avviso, falso il tentativo di accesso al conto, l’unica certezza è la truffa. A distanza di un anno da quella vicenda denunciata da Codici, e seguita con successo dall’associazione che è riuscita a far riavere alla vittima gran parte delle somme perdute, è arrivata la notizia che le forze dell’ordine sono riuscite a risalire al ladro, autore di altri colpi simili.

“Questa vicenda – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è importante per due ragioni. La prima è perché con l’individuazione del responsabile è stata interrotta la serie di furti. La seconda è che il lavoro delle forze dell’ordine, a cui va il nostro plauso, è stato reso possibile dalle denunce delle vittime. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: denunciare tempestivamente è fondamentale. Non bisogna arrendersi e nemmeno vergognarsi quando si incappa in una truffa, perché sono sempre più diffuse e ben architettate. Quello che si deve fare, invece, è reagire subito, denunciare e attivarsi per tutelarsi con la banca, che non sempre si dimostra un alleato, anzi. La nostra associazione riceve tante segnalazioni di truffe bancarie e sono numerosi i casi seguiti fornendo assistenza legale. Sono episodi non semplici, come detto anche per via dell’ostruzionismo dell’istituto di credito che non sempre riconosce le ragioni del consumatore, ma si possono risolvere e questa vicenda, sia per il rimborso della vittima che per l’arresto del malvivente, lo dimostra”.

L’associazione Codici fornisce assistenza legale ai consumatori vittime di truffe bancarie. Per segnalare un raggiro o per richiedere informazioni sull’azione da intraprendere è possibile telefonare al numero 06.55.71.996 oppure scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

Roma, 18 maggio 2022

Ambiente

Nutella vegana: è davvero sostenibile? Valutazione dell’impatto ambientale, economico e il consumo di energia

Marilu Giacalone

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A settembre 2024 Ferrero ha lanciato la Nutella vegana in Italia, Francia e Belgio, offrendo un’alternativa vegetale alla versione tradizionale. Questo articolo analizza i principali aspetti della produzione, del consumo energetico, e dell’impatto ambientale ed economico della nuova Nutella vegana, esplorando anche le prospettive future degli alimenti plant-based. La domanda chiave è: la Nutella vegana è davvero così sostenibile?

Produzione della Nutella vegana: ingredienti e consumo energetico
Ciò che distingue la Nutella vegana dalla versione classica è la mancanza di latte vaccino. Ferrero ha scelto di utilizzare una miscela di ceci e sciroppo di riso per sostituirlo, mantenendo la stessa dolcezza e consistenza della Nutella tradizionale. 

Gli ingredienti della versione vegana includono:

Zucchero
Olio di palma
Nocciole (13%)
Cacao magro (7,4%)
Ceci
Sciroppo di riso in polvere
Emulsionanti: lecitine (soia)
Sale
Aromi

Il prodotto è senza glutine e senza lattosio, ideale per chi soffre di intolleranze alimentari. 

Sul fronte del consumo energetico, la produzione del latte vaccino in polvere, tramite il processo di spray drying, è molto costosa in termini di energia. L’uso di ceci e sciroppo di riso come sostituti riduce notevolmente questo consumo, rendendo il processo complessivamente più efficiente dal punto di vista energetico.

L’impatto ambientale ed economico della Nutella vegana

La Nutella vegana ha un impatto ambientale ridotto rispetto alla versione classica, soprattutto grazie all’assenza del latte vaccino, che produce 3,15 kg di CO₂ per litro. Tuttavia, la produzione di riso è associata a elevate emissioni di metano, che ne riducono i benefici ecologici. Un confronto tra latte vaccino, ceci e sciroppo di riso evidenzia questi aspetti.

Anche l’impatto economico non può essere ignorato. Un barattolo di Nutella classica da 350g costa mediamente €3,20, mentre la Nutella vegana costa circa €4,49. Questo aumento riflette i costi degli ingredienti più sostenibili e dei processi produttivi più efficienti, ma solleva domande sulla sostenibilità economica per i consumatori.

Questo riflette un trend generale di aumento dei costi di produzione, rendendo le soluzioni più sostenibili potenzialmente più dispendiose per il consumatore finale. Per chi cerca di risparmiare, è fondamentale considerare le migliori offerte luce e gas attualmente disponibili sul mercato, come quelle di Engie e Ajo.

Efficienza energetica e sfide future

Ferrero ha dimostrato impegno nel migliorare l’efficienza energetica, riducendo il consumo del 15% tra il 2020 e il 2023 grazie all’uso di tecnologie avanzate ed energia rinnovabile. Tuttavia, restano delle sfide legate all’olio di palma, un ingrediente ancora controverso, e alla coltivazione del riso, che richiede molta acqua e produce metano.

Tuttavia, restano delle sfide legate a:

olio di palma: un ingrediente ancora controverso, nonostante le certificazioni di sostenibilità (RSPO);
coltivazione del riso: richiede grandi quantità di acqua e produce significative emissioni di metano.
Il futuro degli alimenti plant-based
L’introduzione della Nutella vegana fa parte di una più ampia tendenza verso la crescita degli alimenti plant-based, un mercato che in Europa cresce a un ritmo annuale del 12,2%. Questa espansione è alimentata dalla crescente consapevolezza ambientale dei consumatori, che cercano sempre più soluzioni sostenibili per ridurre l’impatto ambientale.

In conclusione, la Nutella vegana rappresenta un significativo passo avanti verso la sostenibilità, ma non è priva di sfide, soprattutto per quanto riguarda l’impronta ecologica di alcune materie prime come l’olio di palma e il riso.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/nutella-vegana/ ‎

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Cronaca

E’ di Pantelleria l’uomo caduto in mare e morto al Porto di Palermo

Direttore

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Giuseppe Belvisi è morto mentre i soccorritori tentavo il possibile

SI tratterebbe di Giuseppe Belvisi l’uomo precipitato nel mare del porto di Palermo, mentre si trovava all’imbarco dei traghetti, nel pomeriggio di ieri 9 settembre.

L’84enne di Pantelleria, secondo la ricostruzione fatta da Diretta Sicilia, era pronto all’imbarco ma non aveva compiuto il check-in. Nel fare manovra per tornare alle biglietterie, deve essersi confuso e nel fare manovra sarebbe caduto in mare.

Immediato l’intervento degli addetti all’imbarco e Guardia Costiera, ma le portiere era bloccate e per il pantesco non c’è stato nulla da fare.
Sul molo, poi, sono sopraggiunti anche i sanitari del 118 che costatavano il decesso.

Il cadavere di un uomo di 84 anni è stato recuperato ieri sera intorno alle 23.45, nelle acque antistanti il molo Puntone del porto di Palermo.
L’esame autoptico potrà confermare l’ipotesi di morte per annegamento e se si via stato qualche motivo particolare per la distrazione del Belvisi.

In copertina immagini di repertorio
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Cronaca

Favignana, mette a segno 7 furti sull’isola. Arrestato 25enne

Redazione

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FAVIGNANA: METTE A SEGNO 7 FURTI SULL’ISOLA. ARRESTATO
I Carabinieri della Stazione di Favignana hanno arrestato un pregiudicato 26enne di
nazionalità straniera, ritenuto presunto responsabile di una serie di furti in danno di
abitazioni e stabilimenti balneari dell’isola.
A seguito di alcune denunce di furto presentate da residenti e commercianti dell’isola,
grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza sarebbero emersi gravi indizi di
colpevolezza a carico del 26enne per un furto in abitazione (ove, previa forzatura della
finestra, avrebbe asportato monili in oro, un orologio e un tablet) e sei furti in altrettanti
stabilimenti balneari (ove avrebbe asportato circa 2.000 euro in contanti contenuti nei
registratori di cassa).
Riconosciuto dai molteplici tatuaggi sulle mani e dagli abiti indossati corrispondenti a quelli
riscontrati dalle immagini di videosorveglianza l’uomo, attivamente ricercato sull’isola,
veniva rintracciato sulla banchina del porto mentre attendeva di imbarcarsi su un aliscafo
in direzione Trapani e, a seguito di perquisizione personale, i militari rinvenivano tutta la
refurtiva, restituita ai legittimi proprietari.
L’uomo inoltre era giunto sull’isola benché gravato dalla misura della sorveglianza speciale
con il divieto di allontanarsi nelle ore notturne dalla propria abitazione (in provincia di
Latina).
A seguito dell’udienza di convalida è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria nel paese di residenza tre volte a settimana.
Ancora una volta la tempestività dell’indagine intrapresa dai Carabinieri di Favignana ha
permesso di assicurare alla giustizia un malvivente riportando la tranquillità sull’isola a
turisti e isolani.

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