Cultura
Cirneco dell’Etna, la sua stirpe legata ai faraoni d’Egitto è patrimonio della Sicilia

La sua caratteristica è di essere collante tra la Sicilia e l’antico Egitto.
Si tratta di una razza siciliana molto antica, noto come cane da caccia con un passato davvero glorioso.
Il mito di Adrano e l’Etna
Le sue origini risalirebbero al 1000 a.C. e si dice che i suoi discendenti siano i cani dei Faraoni egiziani (i Tesem) delle ultime dinastie.
Il suo aspetto è molto elegante e fiero, come il sangue siciliano che scorre nelle vene e le sue orgini che lo legano al dio Adrano (antica divinità sicula che ha dominato la zona dell’Etna).
Si narra che mute di cani custodivano il tempio di Adrano. Quando transitava un viandante di buon animo, ma perseguitato dalla cattiva sorte, abbaiavano per richiamare la divina attenzione. Se, invece, quello di passaggio era un malintenzionato o una persona cattiva, i cani latravano rabbiosamente.
Il Cirneco dell’Etna, cane patrimonio della Sicilia
Dal 2021 da parte del Reis, il registro che raccoglie le eredità immateriali della Sicilia.
Cirneco dell’Etna, Patrimonio della Sicilia
Si chiama Cirneco, è Siciliano e le sue origini sono molto antiche.
Le sue caratteristiche, nonostante il passare dei secoli, sembrano essere rimaste immutate.
Il Cirneco dell’Etna, infatti, è docile ma anche molto permaloso e vendicativo. Ha un temperamento tipicamente Siculo, che ha saputo forgiarsi egregiamente a partire da quelle origini così nobili.
Storia del Cirneco Etneo, cane dei Faraoni
Pare che questo cane sia arrivato in Sicilia nella preistoria. Aristotele nel De natura animalium ha parlato di una razza canina, distinguibile dalle altre per le orecchie insolitamente aguzze
. Venne definito “Antico Cane Mediterraneo“.
Il nome Cirneco deriverebbe, secondo alcuni, dal greco grajius, cioè “graco“. Un richiamo alla Grecia o alla Magna Grecia. Secondo altri, invece, il termine cirneco significherebbe invece “di Cirene.
Sulle sue origini, non si hanno notizie certe e concordanti: alcuni studiosi, sarebbero legate agli antichi cani da caccia allevati in età faraonica nella Valle del Nilo, e successivamente diffusi in Sicilia con i Fenici; altri ritengono, al contrario, il Cirneco dell’Etna una razza autoctona della Sicilia, precisamente della zona etnea.
A questa conclusione si è giunti sulla base del ritrovamento di monete e incisioni con immagini del Cirneco riconducibili secoli prima della venuta di Cristo.
Oltre a queste immagini e scoperte, è stato rappresentato anche nei mosaici di Piazza Armerina, nella Villa del Casale. Il Cirneco iniziò a integrarsi in Sicilia nel Medioevo, quando vi era una particolare abbondanza di conigli.
Le caratteristiche del Cirneco dell’Etna
Il Cirneco etneo è un cane da caccia, per la precisione caccia da conigli.
Da sempre è stato impiegato in particolare sull’Etna. grazie alla caratteristica dei suoi polpastrelli: questi lo rendono unico nel suo genere, perché riesce a camminare facilmente nelle zone vulcaniche, ricche di pietre taglienti e spesso arroventate
Inoltre, esso è dotato di grande intelligenza è, generalmente, indipendente e solitario.
La sua indole lo rende diffidente con gli estranei e si affeziona ad un solo padrone e per questi darebbe tutto se stesso. Per il resto ha le sue simpatie ed antipatie a pelle: con alcuni individui non socializza e, alla loro vista, abbaia; con altri, inizialmente, si mostra aggressivo, ma poi socializza; con altri ancora prova un feeling immediato.
Il Cane Patrimonio Immateriale della Sicilia
Il Cirneco dell’Etna, razza canina primitiva presente sulla nostra Isola da migliaia di anni, far parte del Reis (Registro eredità immateriali della Sicilia) che ha deciso di inserirlo, nel 2021, con l’allora assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà,
In copertina immagine da Wikipedia
Spettacolo
Nuovo riconoscimento per “A te e famiglia” di Campolo e Drogo. Lo spettacolo vince il bando PER CHI CREA

1 dicembre – Nuova prestigiosa affermazione per lo spettacolo “A te e famiglia” firmato da Angelo Campolo e Giulia Drogo, prodotto da DAF Project. Il lavoro è infatti risultato tra i vincitori del bando “Per chi crea – LIVE E PROMOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE”.
Il riconoscimento segue quello di qualche mese ottenuto nell’ambito del bando “L’Italia dei Visionari 2023” che ha visto l’affermazione dello spettacolo su oltre 500 proposte arrivate da tutta Italia.
In scena oltre allo stesso Campolo la giovane cantautrice vicentina Giorgia Pietribiasi, recente vincitrice del Musicultura 2023. Entrambi, con l’attore Antonio Previti, calcheranno i palchi di numerose città italiane nel 2024, a cominciare da Milano nella nuova stagione del “Teatro Litta”, e a Torino nel suggestivo spazio di “S. Pietro In Vincoli” per “Fertili Terreni Teatro”.
“A te e famiglia” accompagna il pubblico alla scoperta del mondo della giustizia minorile in Sicilia attraverso un percorso personale che muove dalle esperienze educative realmente avvenute con i ragazzi del programma educativo “Liberi di Scegliere” promosso dal giudice Roberto Di Bella, attuale presidente del Tribunale dei minori di Catania, famoso al grande pubblico grazie ad un film tv RAI diretto da Graziano Diana. Con profonda leggerezza, Campolo rende protagonista di “A te e famiglia” il vissuto della sua esperienza educativa, in modo autentico, sincero, tra errori ed emozioni, delusioni e conquiste. Un racconto in prima persona condiviso occhi negli occhi con il pubblico, all’interno di storie difficili in cerca di riscatto. Una si svolge a Messina, l’altra a Catania, due città dai contesti criminali molto diversi.
“Ciò che mi interessa”, prosegue Campolo, “sia in questo spettacolo che in tutte le progettualità che porto avanti da diversi anni, è provare a coinvolgere il pubblico in una riflessione sulla devianza minorile che rifugga dai pregiudizi e dagli stereotipi narrativi che spesso la accompagnano”.
Temi simili affrontati da una diversa prospettiva nell’ultimo lavoro “96 ORE”, realizzato per il teatro Biondo di Palermo, in scena in questi giorni alla “Sala Strehler” fino al 3 dicembre.
“I ragazzi oggi sono diversi e sposano una complessità ed una percezione della realtà che va interpretata, non liquidata con giudizi e soluzioni facili. Il pubblico prosegue un processo di scoperta ancora vivo perché fa riferimento a recenti esperienze. Catania, in questo senso, è una città simbolo, teatro dell’ultimo progetto svolto con i ragazzi del progetto “L’isola dei Miracoli segreti”. Segnata da un alto tasso di criminalità e dispersione scolastica, ma comunque attraversata dal suo proverbiale “spirito di iniziativa e impresa”, come dimostrano la vitalità dei ragazzi di cui racconto che non hanno nulla dell’immagine stereotipata dei criminali. Anzi, tutto il contrario”, aggiunge Angelo Campolo.
In “A te e famiglia” conosciamo la storia di Antonino, del suo carattere complicato e del suo attaccamento alla madre; quella di Teresa, l’educatrice catanese che nel dedicare la vita a questi figli acquisiti mette in crisi il rapporto con il proprio di figlio; quella di Elena, a vent’anni già mamma di due bimbi e vittima di pericolose dinamiche familiari. Percorsi di “messe alla prova” segnati da errori, frustrazioni, ma anche da gioie inaspettate che permettono all’immaginario di vincere sul reale, aprendo lo spazio del possibile in percorsi di vita all’apparenza già segnati.
“È un risultato piuttosto soddisfacente, per nulla scontato, anzi, difficile da raggiungere in una procedura che ha visto le decisioni in mano ad una Commissione evidentemente a trazione nordista”, dichiara Giuseppe Ministeri, Direttore DAF.
“Dopo la precedente tornata di bandi Siae ove fummo premiati con lo spettacolo ‘Stay Hungry’ che poi tanto successo ebbe (circa 80 recite, a gennaio saremo ancora in scena a Salerno), questo importante riconoscimento potrà far decollare ‘A te e famiglia’, assicurandogli una ricca circuitazione dal 2024 in avanti. Siamo entusiasti”, conclude Ministeri.
Cultura
Palermo, 2 dicembre 2ª edizione Premio Giornalistico “Nadia Toffa”

Seconda edizione del Premio Letterario Giornalistico “Nadia Toffa” a cura dell’associazione “Archetipa”, sabato 2 dicembre a Palermo la cerimonia di consegna dei riconoscimenti negli spazi dell’Archivio Storico Comunale
Giunge alla seconda edizione il Premio Letterario Giornalistico dedicato alla memoria di Nadia Toffa, la brillante inviata e conduttrice de “Le Iene”.
Scomparsa a soli quarant’anni a causa di una grave malattia, è rimasta nel cuore di chi ne ha apprezzato il grande attaccamento alla vita, l’indole battagliera e la verve professionale che hanno accompagnato il suo lavoro nel celeberrimo programma di Italia Uno.
Antonietta Greco, presidente dell’associazione culturale “Archetipa” che ha sede a Palermo, è l’ideatrice, la promotrice e l’organizzatrice del Premio Letterario Giornalistico dedicato a Nadia Toffa, patrocinato dall’assessorato alla Cultura e dal Sistema Bibliotecario e Archivio Cittadino del Comune di Palermo, dalla Città Metropolitana di Palermo e dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
Non un semplice evento che omaggia la coraggiosa Nadia, ma un’occasione per dare spazio al talento letterario di autori, poeti, scrittori e giornalisti, nella piena convinzione del ruolo focale che la cultura riveste nell’ambito dei processi di crescita e sviluppo della società.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 2 dicembre a Palermo, negli spazi dell’Archivio Storico Comunale in via Maqueda 157 alle 17:00.
A condurre l’evento, sarà Antonietta Greco insieme alla giornalista Marianna La Barbera.
Il Premio vedrà inoltre la partecipazione del giornalista Ismaele La Vardera, deputato regionale e vicepresidente vicario della Commissione Antimafia all’ARS.
“A tutti coloro che hanno partecipato al bando di concorso e contribuito alla realizzazione della seconda edizione – afferma Antonietta Greco – il mio ringraziamento più profondo”.
Spettacolo
Zecchino d’oro, oggi 2ª puntata e domani la finale con Carlo Conti

L’appuntamento con la seconda puntata è questo pomeriggio alle ore 17.05
e domani, 3 dicembre, alle ore 17.20 per la finale
condotta dal Direttore Artistico
CARLO CONTI
Appuntamento con la seconda puntata dello Zecchino d’Oro oggi alle 17.05 in diretta su Rai1, e domani, domenica 3 dicembre, dalle ore 17.20 con la FINALE condotta dal Direttore Artistico CARLO CONTI in cui verrà decretata la canzone vincitrice di questa edizione.
Ieri, nella prima puntata condotta da CAROLINA BENVENGA e ANDREA DIANETTI, sono stati presentati i primi 7 brani in gara. Oggi ascolteremo le altre 7 canzoni: BALLANO (Musica: Carmine Spera e Antonio Buldini – Testo: Carmine Spera e Antonio Buldini) cantata da Matilda, 9 anni, di Fiumefreddo Di Sicilia (Catania); I NUMERI (Musica: Maurizio Fabrizio – Testo: Katia Astarita) cantata da Delia, 10 anni, di Bova Marina (Reggio Calabria); PUZ PUZ PUZZOLA (Musica: Lorenzo Baglioni e Michele Baglioni – Testo: Lorenzo Baglioni e Michele Baglioni) cantata da Céline, 5 anni, di Excenex (Aosta); MISTER SPAZZOLINO (Musica: Valentina Ambrosio – Testo: Valentina Ambrosio) cantata da Valentina Maria, 9 anni, Santo Stefano Magra (La Spezia); CI VORREBBE UN VENTAGLIO (Musica: Gianluca Buresta e Giorgio Iommi – Testo: Emilio Di Stefano) cantata da Aurora, 9 anni, Civitanova Marche (Macerata); CIAO EUROPA (Musica: Lodovico Saccol – Testo: Arcangelo Crovella e Lodovico Saccol) cantata da Eliza, 8 anni, di Scutari (Albania) in trio con Dariya, 10 anni, di Varna (Bulgaria) e Alexandros, 6 anni, di Galatsi (Grecia) e ROSSO (Musica: Gianfranco Fasano – Testo: Loredana Bertè) cantata da Michael, 9 anni, Orta Di Atella (Caserta).
Ospiti della seconda puntata Flora Canto, Elettra Lamborghini e Francesco Paolantoni. Sempre presente il Grande Mago, Alessandro Politi, con i suoi divertenti trucchi di magia
Come da tradizione, lo Zecchino d’Oro si fa portavoce di Operazione Pane, la campagna di Antoniano che supporta 20 mense francescane in Italia e 5 nel mondo (in Ucraina, Romania e Siria). Operazione Pane, con le sue storie, sarà protagonista delle tre puntate di Zecchino d’Oro e si potranno sostenere le mense francescane con un sms o una chiamata da rete fissa al 45538.
Tutte le puntate saranno disponibili in streaming su RaiPlay, in replica su Rai Yoyo alle 20.25 e come sempre complete di sottotitoli attivabili sulla pagina 777 di Televideo.
Su un canale dedicato di RaiPlay, la finale del 3 dicembre sarà trasmessa integralmente con i sottotitoli in chiaro ed accessibile anche attraverso la LIS nelle parti cantate.
La regia del programma è di Maurizio Pagnussat.
I bimbi del Piccolo Coro dell’Antoniano e i solisti vestono abiti Miss Grant, Paolo Pecora e Meilisa Bai, marchi di Follie’s Group.
Sabrina Simoni veste Angela Mele Milano.
Foto di scena di Umberto Guizzardi.
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