Cronaca
Castellammare, in carcere tre esponenti di famiglia mafiosa
I Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno dato esecuzione a tre distinti ordini di esecuzione per la carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, nei confronti di Saracino Mariano (cl. 47), Badalucco Vito (cl. 57) e Badalucco Martino (cl. 81, figlio di Vito) i quali dovranno espiare la pena della reclusione (rispettivamente di 4 anni il Saracino, 1 anno e 11 mesi Badalucco Vito e 2 anni e 5 mesi il figlio Martino), in quanto ritenuti responsabili del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I provvedimenti costituiscono l’esito processuale delle indagini condotte tra il 2013 ed il 2016 dai Carabinieri di Alcamo, coordinati dalla D.D.A. di Palermo, nell’ambito dell’attività denominata “Cemento del Golfo”. Gli accertamenti condotti all’epoca riuscirono a ricostruire l’organigramma della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, nella quale gli odierni arrestati erano inseriti con ruoli apicali e di cui il Saracino era l’allora reggente.
Le indagini
Nello specifico, l’indagine era scaturita da una recrudescenza di attentati incendiari ai
danni di imprenditori operanti nell’edilizia nel comune di Castellammare del Golfo. La
susseguente attività aveva permesso di comprendere come i danneggiamenti ai mezzi e
veicoli del settore dell’edilizia e del movimento terra si collocassero in un contesto mafioso
legato alla famiglia castellammarese, facente parte del mandamento di Alcamo. Inoltre, i
sodali avevano costretto alcuni committenti di lavori edili, con pressioni ed intimidazioni, a
rifornirsi di cemento da ditte riconducibili alla famiglia mafiosa.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trapani, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Cronaca
Liberty Lines, sequestro da 100milioni alla società che collega Sicilia con Pantelleria Egadi Eolie e Pelagie
Terremoto nei trasporti marittimi: la società degli aliscafi indagata per reati di truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale Trapani ha eseguito il decreto di sequestro preventivo disposto dalla Procura della Repubblica di Trapani per oltre 100 milioni di euro alla Liberty Lines S.p.A..
La società di collegamenti marittimi veloci dalla Sicilia alle isole minori (Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria, Ustica), è indagata per: truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico ipotizzati nei confronti di soggetti riconducibili alla governance della società, alla sua compagine sociale e ai suoi manager e dirigenti.
Con il predetto sequestro, la Procura della Repubblica di Trapani ha nominato un collegio di amministratori giudiziari, per assicurare la continuità aziendale e il collegamento alle isole minori.
Salute
ASP Trapani, ancora allerta massima per i messaggi truffa aventi oggetti il CUP
Azienda Sanitaria Provinciale Trapani mette in guardia i pazienti e utenti
Si susseguono le segnalazioni di messaggi truffa aventi per oggetto il Centro Unico Prenotazioni dell’ASP Trapani.
Arrivano SMS a ignari utenti con scritto: “Si prega di 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 con urgenza 𝘪 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘜𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘊𝘜𝘗 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥ano”, da numeri con prefisso 899 o 893, che identificano numeri a tariffa a pagamento, utilizzati per servizi di intrattenimento. Si raccomanda quindi, in particolare le persone anziane, di non rispondere o chiamare questi sms, e in ogni caso a verificare i numeri sulla home page del sito aziendale www.asptrapani.it al link “Sportelli CUP”.
Cronaca
Trapani, spaccio casalingo casa mentre è ai domiciliari. Arrestato 24enne
TRAPANI: SPACCIA NONOSTANTE GLI ARRESTI DOMICILIARI.
IN CARCERE 24ENNE TRAPANESE
I Carabinieri della Compagnia di Trapani coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Cinofili di
Palermo Villagrazia, al termine di un servizio finalizzato alla repressione del fenomeno
dello spaccio di sostanze stupefacenti hanno tratto in arresto un 24enne del posto.
Una mirata perquisizione condotta presso l’abitazione del quartiere Sant’Alberto in cui
l’uomo viveva sottoposto agli arresti domiciliari, permetteva di rinvenire e porre sotto
sequestro, 101,66 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish suddivisa in due
panetti, la somma contante di euro 760,00 “ritenuto provento di attività illecita” oltre a
vario materiale per il confezionamento in dosi dello stupefacente e un impianto di
videosorveglianza utilizzato per monitorare il perimetro dell’abitazione, dopo l’arresto
l’uomo veniva tradotto presso il Carcere di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziari.
Il giorno seguente i Carabinieri della stazione Borgo Annunziata, presso il Carcere di
Trapani, eseguivano nei sui confronti un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare
emessa dalla Corte di Appello di Palermo, che disponeva la detenzione in carcere in
sostituzione degli arresti domiciliari alla quale era precedentemente sottoposto.
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