Cultura
Carabinieri per Tutela Patrimonio Culturale restituiscono 5.000 documenti alla Diocesi di Mazara, databili tra il 1400 e il 1800

Oggi, 31 maggio 2022, alle ore 11:00, presso il Palazzo Vescovile di Mazara del Vallo, preziosi e importanti documenti storico-archivistici, composti da manoscritti, opuscoli, rolli di epoca compresa tra il Quattrocento e l’Ottocento, illecitamente sottratti dall’Archivio storico diocesano di Mazara del Vallo, sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, Magg. Gianluigi Marmora, al Vescovo di Mazara del Vallo, S.E.R. Mons. Domenico Mogavero.
Il recupero e la conseguente riconsegna dei beni sono avvenuti grazie all’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, che ha avuto origine dalla segnalazione effettuata dall’Archivio storico della Diocesi di Mazara del Vallo (TP). I dati forniti e i successivi riscontri hanno permesso di individuare i preziosissimi documenti sottratti, che oggi ritornano, dopo anni, nella loro naturale collocazione, restituendo così alla comunità mazarese i suoi tesori di elevatissimo pregio culturale e artistico.
L’operazione è frutto della cooperazione tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l'Arma territoriale, la Diocesi di Mazara del Vallo e la Soprintendenza
Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo, organismo statale periferico di tutela in ambito archivistico del Ministero della Cultura, che ha condotto le analisi storico- documentarie.
La collaborazione sinergica tra le istituzioni preposte al controllo, alla vigilanza e alla tutela dei beni culturali ha consentito alla collettività di riappropriarsi di documenti di cui si erano perse le tracce e che tornano a ricostituire il patrimonio librario dell’Archivio storico della Diocesi di Mazara del Vallo, eccezionale testimonianza storica di primaria importanza.
«La consegna di questi preziosi reperti all’Archivio diocesano rappresenta la restituzione attesa e doverosa di quanto era stato sottratto con danno non solo per l'Archivio, custode attento del proprio patrimonio, ma anche per l’intera comunità, privata di documenti che appartengono alla sua storia e alle sue tradizioni religiose e culturali. Siamo riconoscenti al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala per l'attività investigativa coordinata che ha permesso di individuare il luogo e di recuperare i documenti sottratti, riconsegnandoli al nostro Archivio e alla fruizione della comunità mazarese», ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero.
Cultura
Tra presepi e melodie: EricèNatale, il Natale di Erice

Erice, 7 dicembre 2023 – Dall’8 dicembre al 7 gennaio, il suggestivo borgo di Erice si trasforma in un’atmosfera natalizia, accogliendo una serie di eventi culturali e musicali nell’ambito di “EricèNatale – Il borgo dei presepi”. La manifestazione, organizzata dal Comune di Erice in collaborazione con associazioni e istituzioni, offre un programma variegato che spazia dalle tradizioni alle espressioni più moderne, trasformando il centro storico in un palcoscenico festoso con i consueti mercatini di Natale in Piazza della Loggia e Piazzetta San Giuliano.
La Casetta di Babbo Natale, posizionata nella suggestiva Piazzetta San Martino, aprirà le sue porte per accogliere bambini e famiglie. Le pittoresche vie del centro storico saranno animate da presepi tradizionali, allestiti con cura da abili artigiani, cittadini e associazioni, ognuno narrando una storia e creando un percorso suggestivo.
Le note di zampognari e bande itineranti siciliane risuoneranno tra le antiche mura e gli affascinanti vicoli, aggiungendo un tocco di autenticità e tradizione al contesto di EricèNatale, portando il calore e la tradizione delle festività natalizie.
A tutto ciò si unisce il “Festival Internazionale di Musica Antica”, giunto alla XXVII, edizione che offre un viaggio attraverso la storia della musica antica in varie location di Erice, con artisti internazionali e ensemble di prestigio, spaziando dal Barocco alle suggestioni del Medioevo e del Rinascimento. Ed ancora la rassegna “Cortili Narranti”, un ciclo di eventi che abbracciano cultura, musica e teatro e la ricca programmazione degli “Spettacoli di EricèNatale al teatro Gebel Hamed”. Queste tre rassegne sono organizzate da associazioni del territorio e supportate dal Comune di Erice.
La notte di Capodanno, a partire dalle 23.30, sarà allietata da “I Quaranta che Ballano 90” in Piazza della Loggia, per salutare il nuovo anno con gioia e musica.
“EricèNatale è un momento in cui il nostro territorio si trasforma. La diversità e la qualità artistica delle iniziative proposte amplificano l’esperienza festiva, coinvolgendo il pubblico in una varietà di espressioni culturali e musicali ed il nostro affascinante centro storico è la cornice perfetta.
Il Natale non è solo una celebrazione, ma un tempo di riflessione sui valori fondamentali della solidarietà, della pace, dell’amicizia e dello svago, e noi siamo felici di presentare una serie di eventi, pensati per abbracciare e onorare tutti questi significati, coinvolgendo tutte le fasce d’età della nostra comunità.
Desideriamo esprimere profonda gratitudine agli uffici comunali per il loro instancabile impegno, alle associazioni, agli enti, alle fondazioni ed ai semplici cittadini che, con passione, hanno contribuito e continuano a contribuire all’organizzazione di ogni dettaglio. Il Natale a Erice è un momento di unione, condivisione, comunità” – queste le parole della sindaca del Comune di Erice Daniela Toscano e l’assessore al Turismo e agli Eventi Rossella Cosentino.
EricèNatale – Il borgo dei presepi gode del sostegno de “I Borghi più belli d’Italia” e della Funierice ed è organizzato dal Comune di Erice, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, la Fondazione Erice Arte, la Fondazione e Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, l’Associazione “MeMA” (Mediterranean Music Association) con l’Associazione Siciliana Amici della Musica e Amici della Musica di Cefalù “S. Cicero”, l’Associazione “Vivere Erice”, l’Istituto d’Istruzione superiore “Ignazio e Vincenzo Florio”, la Montagna del Signore, l’associazione Omnia Certe, l’Istituto di Cultura Italo-Tedesco di Trapani con il Goethe-Institut di Palermo.
Per ulteriori dettagli e il programma completo degli eventi, si prega di visitare il sito web www.comune.erice.tp.it e i profili social di EricèNatale e del Comune di Erice.
L’inaugurazione e gli appuntamenti del primo weekend di EricèNatale
L’8 dicembre, dalle 16.00 alle 19.00, gli zampognari siciliani allieteranno il borgo con le loro melodie, mentre l’inaugurazione dei Mercatini di EricèNatale in Piazza della Loggia, Piazzetta San Giuliano e Piazzetta San Martino, a partire dalle 17.00, con l’accensione delle luminarie e dell’albero di Natale, darà il via alle celebrazioni natalizie con prodotti artigianali e gastronomici.
Nel primo weekend di EricèNatale, si terranno iniziative e concerti di alto livello. L’8 dicembre, presso il Teatro Gebel Hamed, il M° Pietro Adragna incanterà il pubblico con la sua fisarmonica. Il 9 dicembre sarà la volta di Alessandro Panicola con atmosfere bossa nova.
Il 10 dicembre, presso l’Istituto Wigner San Francesco – Fondazione Ettore Majorana, nel contesto del XXVII Festival Internazionale di Musica Antica, il MiniM Ensemble Medievale eseguirà “Musica, Poesia e Ippocrasso – Suoni dal Medioevo”, offrendo un viaggio nelle musiche del XIV secolo.
Cultura
Da Gangi a Nazareth e Betlemme, al via 13ª edizione presepe vivente con forte messaggio di pace

DA GANGI A NAZARETH E BETLEMME, DALLA 13ESIMA EDIZIONE DEL PRESEPE VIVENTE PARTE UN FORTE MESSAGGIO DI PACE
La kermesse, tra le più suggestive d’Europa, in programma dal 26 al 29 dicembre
A ottocento anni esatti del primo presepe, tradizione iniziata da San Francesco d’Assisi nel 1223, a Gangi, in provincia di Palermo, torna in scena il presepe vivente “da Nazareth a Betlemme”. Definito tra i più belli d’Europa è in programma dal 26 al 29 dicembre. In questa edizione (la tredicesima) attraverso una delle scene principali sarà lanciato un messaggio di pace rivolto ai potenti del Mondo. Top secret i particolari.
Una straordinaria scenografia teatrale, plasticamente modellata nel cuore dell’abitato, accompagnata da musiche, luci e voce fuori campo, proietta il visitatore indietro di 2 mila anni.
In una suggestiva cornice urbana sono circa 200 i personaggi, in abiti dell’epoca, ad animare i medievali e caratteristici vicoli del Borgo più bello d’Italia(2014).
Un cammino di fede, con una decina di scene e quadri teatrali ambientati e ricostruiti meticolosamente, tra l’antico quartiere di Santa Lucia e piazza del Popolo. Anche la chiesa Madre, dedicata a San Nicolò, e la torre campanaria, che fu dei Ventimiglia, si trasformeranno in location per dare vita alla Galilea di duemila anni fa.
Una magica concentrazione di emozioni, un grande spettacolo che presenta la vita a Nazareth e a Betlemme com’era una volta intrecciandosi con le nobili vestigia della città. A dare forma al presepe ci saranno tutti i personaggi iconici e i richiami ai luoghi della tradizione. Pastori, mercanti, suonatori, venditori ambulanti, lavandaie, artigiani, giocolieri sembreranno “fissati”, nei loro gesti quotidiani, come in un incantesimo. Saranno riproposte spaccati della vita sociale della Palestina del tempo, legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e le sue feste. Scene esclusivamente di carattere religioso. Tra quelle più suggestive l’apparizione dell’Angelo e la fuga dal censimento di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme, quest’ultimo quadro, rappresentato nello scenario unico della scalinata che conduce sotto gli archi della Torre trecentesca dei Ventimiglia, dove sarà ricostruita la grotta della natività. Una colonna sonora e una voce fuori campo (ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori) descriveranno le atmosfere del tipico paesaggio urbano dell’epoca.
Un progetto nato da un idea del Forum Giovani, con la regia curata da Carmelo Domina e Peppuccio Ballistreri, le musiche sono di Giovanni Germanà, la consulenza storica di Stefano Sauro e Luciano Inguaggiato, la logistica di Totò Domina, Santino Paternò e Pro Loco. Vi è la collaborazione di tutte le associazioni locali e di tutta la comunità e la disponibilità del parroco don Giuseppe Amato.
L’iniziativa organizzata e promossa dall’associazione “Da Nazareth a Betlemme” è patrocinata dal Comune di Gangi e dalla BCC delle Madonie.
“Dietro l’imponente macchina scenica – dicono gli organizzatori – c’è l’impegno di una comunità, quella gangitana, quest’anno all’interno di questo meraviglioso cerchio della semplicità, alcune scene sono state rivisitate, altre invece sono nuove. La cura per i particolari storici fa rivivere agli avventori, lungo un percorso predefinito, frammenti della Palestina dell’anno zero, gesti e attività tipiche della quotidianità della vita dell’epoca in cui nacque Gesù. La realizzazione di un evento di questa portata non potrebbe avvenire senza il decisivo intervento del Comune di Gangi, partner insostituibile sin dalla prima edizione”.
“I presepi viventi sono l’occasione, non solo per ricordare la nascita di Gesù e le vicende ad essa collegate (attraverso una ricostruzione storica di usi e costumi del tempo in cui nacque), ma anche per scoprire le peculiarità di un territorio – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – una rappresentazione “da Nazareth a Betlemme” messa in scena con la partecipazione di centinaia di figuranti e il lavoro di decine di persone alle quali va il mio personale ringraziamento. Invito tutti a trascorrere alcuni giorni a Gangi per ammirare assieme al presepe la bellezza del nostro antico borgo e scoprire storie e sapori”.
L’accesso alla manifestazione, che prevede 13 rappresentazioni al giorno, in scena dalle 17 alle 23, avviene a gruppi ed è obbligatorio l’acquisto anticipato del ticket d’ingresso. La vendita si svolgerà on line è possibile acquistare il biglietto sul sito: www.presepeviventegangi.com.
Cultura
UNESCO, Coldiretti: “dopo la lirica tocca alla cucina italiana”. Tra i tesori vite ad alberello di Pantelleria

Coldiretti: “la cucina italiana è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro”
di Beatrice Raso da Meteoweb.eu
“Dopo la lirica tocca alla cucina italiana essere inserita tra i patrimoni immateriali dell’Umanità tutelati dall’UNESCO con la candidatura sostenuta dal Governo italiano per tutelare un settore che vale 600 miliardi di euro con quattro milioni di occupati”. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proclamazione della pratica del canto lirico italiano a elemento del patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. Tra i molti tesori italiani iscritti dall’UNESCO – continua la Coldiretti – ci sono già la cerca e cavatura del tartufo (2021), l’Opera dei pupi (2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013), la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte della Falconeria (2016), l’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Transumanza (2019) fino all’ “Arte dei muretti a secco”, ma non mancano neppure luoghi simbolo tutelati dall’Unesco come le Colline del Prosecco e le faggete dell’Aspromonte e del Pollino e La tradizione dell’allevamento del Cavallo Lipizzano”.
La ristorazione all’italiana – evidenzia Coldiretti – è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%) secondo l’analisi della Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte.
La candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco – ricorda Coldiretti – è un riconoscimento per il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi – prosegue Coldiretti – nato nel 1820 ed autore del primo codice alimentare dell’Italia unita “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che diede un contributo fondamentale per amalgamare, prima a tavola e poi nella coscienza popolare, le diverse realtà regionali con un comune senso d’appartenenza. E’ anche grazie al prezioso lavoro di Artusi – conclude Coldiretti – se l’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy.
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