Sociale
Caltanissetta, inserimento lavorativo in Croce Rossa Italiana per 36 operatori- Scadenza 15 febbraio 2024

Inserimento lavorativo presso la Croce Rossa Italiana di Caltanissetta. Bando aperto per trentasei operatori. Scadenza il 15 febbraio 2024
Ancora una volta il comitato di Caltanissetta della Croce Rossa Italiana risulta ente finanziato da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’espletamento del Servizio Civile Universale. Grande soddisfazione per il consiglio direttivo del comitato, diretto da Nicolò Piave, per l’approvazione del progetto “Resilienza Sociale – Sostegno alle persone Fragili” svolto in collaborazione con SVIME – Associazione per lo sviluppo e la cooperazione internazionale, per un totale di trentasei posti messi a bando ed espletabili presso la Croce Rossa Italiana di Caltanissetta, in via Xiboli, 345 per attività di supporto all’ente per dodici mesi, con un compenso mensile di 507,30 euro.
Chi sceglie di impegnarsi nel Servizio Civile Nazionale sceglie di aggiungere un’esperienza qualificante al proprio bagaglio culturale, arricchendosi sia da un punto di vista professionale che umano. Parte integrante del Programma è infatti anche l’introduzione dei giovani al mondo del lavoro, alle sue regole e ai suoi orari, e spesso l’esperienza del Servizio Civile rappresenta una tappa preziosa nel percorso formativo e professionale dei giovani che vi partecipano.
Il bando prevede la selezione di trentasei unità presso la Croce Rossa Italiana di Caltanissetta con un rimborso mensile di 507,30 euro per dodici mesi per un impegno settimanale di 25 ore da espletarsi a Caltanissetta nelle varie attività della CRI nissena, in particolare quelle relative ai servizi di sanitari di assistenza sanitaria, emergenza, trasporti infermi ed invalidi, dialisi, attività sociali, mensa sociale, unità mobile di assistenza ai fragili, donazione del sangue e quant’altro necessario all’ente di accoglienza.
Agli assegni attribuiti agli operatori volontari si applicano le disposizioni di cui all’art. 16, comma 3 del decreto legislativo n. 40/2017. Il periodo prestato come operatore volontario di servizio civile è riconosciuto ai fini previdenziali, a domanda, nelle forme previste dalla legge.
Al termine del servizio all’operatore volontario verrà rilasciato dal Dipartimento un attestato di espletamento del servizio civile redatto sulla base dei dati forniti dall’ente, oltre ad un attestato o certificazione di riconoscimento e valorizzazione delle competenze prodotto dall’ente stesso, secondo le modalità previste da ciascun progetto. Le attestazioni rilasciata valgono quale punteggio nei concorsi della pubblica amministrazione quale servizio prestato presso pubbliche amministrazioni, fermo restando che coloro i quali hanno partecipato e terminato il servizio civile godono della riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici. Una grande opportunità per aprire le porte al mondo del lavoro
Per l’Associazione è l’undicesimo anno consecutivo – Nicolò Piave presidente del Consiglio Direttivo della Croce Rossa di Caltanissetta – a cui viene riconosciuta tale opportunità nell’ambito del servizio civile, con lo scopo di creare un ponte tra i giovani del territorio e la loro partecipazione attiva nel campo della solidarietà. I progetti saranno coordinati da Daniela Castro, Noemi Mantione, Michele Liccardo, Salvatore Romano, Salvatore Buccoleri, Angelo Montoro mirano alla compartecipazione della mission della Croce Rossa Italiana, in ambito della protezione civile, dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza sociale, con tutti i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni (29 non compiuti) che hanno voglia di sperimentare un percorso unico rivolto a sostegno del territorio e della collettività, previo superamento di test scritti e colloqui di selezione a cui saranno presenti i valutatori indicati e psicologi dello Svime;
Le attività oggetto dei bandi riguardano le attività socio sanitarie, sociali e di protezione civile della Croce Rossa Italiana, con particolare riguardo al servizio di trasporto infermi ed emergenza urgenza con l’ausilio dell’ambulanza e guida della stessa, nonché tutte le attività a supporto dell’ente in ambito sociale ed assistenziale. Il Bando prevede espressamente l’impiego degli stessi in giornate festive ed orari notturni.
Il rimborso previsto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per 12 mesi sarà di € 507,30 per venticinque ore settimanali, compresi notturni e festivi. L’operatore volontario non può svolgere attività di lavoro subordinato o autonomo, se incompatibile con il corretto espletamento del servizio civile.
Per prendere visione dei progetti è possibile consultare il sito www.svime.org ed accedere all’area Servizio Civile Nazionale – sulla citta di Caltanissetta. Tutte le comunicazioni inerenti il servizio civile saranno pubblicate sull’apposita sezione del sito internet.
I progetti della Croce Rossa Italiana – Comitato di Caltanissetta OdV sono gestiti dallo SVIME – Associazione per lo sviluppo e la cooperazione internazionale
Gli aspiranti operatori dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://www.scelgoilserviziocivile.gov.it/cerca-il-progetto/ – Citta di Caltanissetta codice progetto: PTCSU0025823012491NMTX ; Per presentare la domanda il candidato deve essere in possesso di SPID;
Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024.
Informazioni possono essere chieste alla segreteria del Comitato sito in Via Xiboli, 345, aperta al pubblico dal Lunedì al Sabato negli orari indicati sul sito internet. Per informazioni telefonare al numero 093425999; Alla segreteria non possono essere consegnate le domande a pena di nullità della stessa.
Sociale
Cibo cotto e non somministrato, enti del trapanese in sinergia per distribuzione a persone indigenti

Il recupero degli alimenti prodotti nel punto cottura del presidio ospedaliero di Salemi, e non somministrati, e l’erogazione come pasti gratuiti a cittadini che si trovano in situazione di fragilità socio-economica.
E’ questo il frutto di un accordo di collaborazione tra l’ASP di Trapani, il Comune di Salemi e la Fondazione San Vito Onlus, per la realizzazione di questo progetto di recupero degli alimenti prodotti e la loro distribuzione a fini di solidarietà sociale, siglato oggi dal direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria, Danilo Palazzolo, dal sindaco della cittadina belicina, Vito Scalisi, e dal presidente della fondazione, Vito Puccio.
Il progetto pilota, autorizzato con delibera del Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti, di durata annuale, prevede il recupero dei pasti in esubero, prodotti presso il punto cottura dell’ospedale di Salemi, da destinare a soggetti bisognosi di assistenza economica, individuati dai Servizi sociali del comune.
Nel punto cottura, gestito da una ditta esterna, vengono preparati tutti i pasti destinati ai pazienti, oltre del presidio di Salemi, anche per gli ospedali di Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo.
Con la supervisione della U.O.C. Igiene degli alimenti e della nutrizione, diretta da Sebastiano Corso, gli alimenti non consumati verranno ritirati da volontari della Fondazione, formati dall’ASP, Fondazione che provvederà alla distribuzione degli alimenti in favore dei cittadini beneficiari, sia presso la sede che direttamente a domicilio.
“Si tratta – commenta il Commissario straordinario – di una lodevole iniziativa di recupero e redistribuzione degli alimenti, che evita gli sprechi di cibo da un lato, e dall’altro sostiene famiglie che si trovano in situazioni di indigenza”.
La somministrazione partirà già dal mese di ottobre, e inizialmente sono stati già individuati una decina di nuclei familiari.
In copertina immagine da facebook
Cultura
Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna
Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.
Filippo Maccotta
Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.
“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “
Emanuele Pinna
La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media
Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”
Giada Zona
Economia
Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo
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