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Cultura

Bar d’Italia 2024: quando la tradizione fa rima con innovazione 

Marilu Giacalone

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L’evoluzione costante del fiore all’occhiello di ogni piazza italiana, il caffè:  
dagli specialty a quelli nelle gallerie d’arte, i migliori bar d’Italia  
nella Guida 2024 del Gambero Rosso con 45 eccellenze. 
La Sicilia spicca con ben 78 insegne, tra cui tre Tre Tazzine e Tre Chicchi: il Caffè Sicilia di Noto per 10 anni consecutivi, Sciampagna e Antico Caffè Spinnato di Palermo per 20 anni consecutivi 
 

“Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatto dopo mangiato”. Sono passati quasi ottanta anni dalla famosa scena del grande Eduardo de Filippo ma la passione degli italiani per il caffè è più viva che mai. La loro, con il 97% che lo beve più volte al giorno, e quella degli stranieri che continuano ad impazzire per il nostro espresso e le sue infinite variazioni sul tema.  La nuova Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso 2024, in collaborazione con illycaffè, fotografa un mondo in cui la tradizione si sposa sempre più all’innovazione con una moltiplicazione dell’offerta davvero encomiabile.  

 

“Anno dopo anno, la nostra Guida non smette di stupire in primis noi stessi” commenta Laura Mantovano, Direttore editoriale delle Guide. “Un trend su tutti è quello delle caffetterie specialty, che stanno riscuotendo un successo crescente con il loro nuovo posizionamento nel mercato, così come l’investimento da parte di grandi gruppi e fondi nelle caffetterie storiche d’Italia, nuovi locali che affiancano musei e luoghi d’arte e molto altro da scoprire. Ma anche per il mondo dei bar c’è la medesima nota dolente che affligge la ristorazione in senso lato: la mancanza di personale adeguatamente formato. Un handicap che insieme agli elevati costi gestione continua a far registrare anche qui un pesante turn over tra aperture e chiusure a cui è importante dare attenzione, per continuare a sostenere al meglio un segmento così strategico”. 

 

“I nostri bar e ristoranti sono luoghi capaci di rappresentare la massima espressione dello stile di vita italiano l’attenzione al bello, al buono e al ben fatto e la cura dei dettagli. Ed è proprio per questo che illycaffè ha scelto di supportare gli esercenti più esigenti, non solo con prodotti di qualità superiore sostenibile, ma anche offrendo una formazione professionale al personale, per garantire la perfetta esperienza del caffè italiano” commenta Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè. 

 

Cos’è oggi un bar? Un luogo dove la colazione, dolce e salata, si fa slow e sconfina nel brunch, dove la pausa pranzo valorizza sempre più i vegetali di stagione assecondando nuovi regimi alimentari e dove l’irrinunciabile rito dell’aperitivo è scandito da Spritz e calici di vino affiancati da cocktail list studiate, con interessanti proposte zero alcol o drink che esaltano il caffè, il tè o anche la birra. Insomma, un luogo in cui nulla è dato per scontato e l’innovazione è costante. 

 

Sono 45 le Tre Tazzine e i Tre Chicchi 2024: con l’esclusione di Molise, Calabria, Trentino-Alto Adige, Basilicata e Sardegna, sono molteplici i bar che in ogni regione italiana danno il meglio di sé. A brillare, come sempre il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come Baratti & Milano e Torino e Converso a Bra, a cui si uniscono Biasetto a Padova, Tuttobene a Campi Bisenzio (FI) e Antico Caffè Spinnato di Palermo con lo stesso primato. 

 

Sotto i riflettori anche la Valle d’Aosta: Paolo Griffa Al Caffè Nazionale, che apre la guida con il suo palmares a pieno punteggio, si aggiudica il Premio illy Bar dell’Anno 2024, grazie alla sostenibilità che è il suo filo conduttore. Energia elettrica interamente ottenuta da fonti rinnovabili, packaging riciclabili al 97%, attenzione agli sprechi a tutto tondo, selezione dei fornitori con valori condivisi, garantendo qualità del prodotto e delle condizioni di vita di chi lavora lungo la filiera, valorizzando i prodotti di piccole realtà valdostane e le erbe spontanee impiegate nelle preparazioni, raccolte un orto sinergico a pochi passi. Una somma di piccoli gesti quotidiani, non urlati ma intesi come “normalità”.  

 

A brillare, come sempre il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come Baratti & Milano e Torino e Converso a Bra, a cui si uniscono Biasetto a Padova, Tuttobene a Campi Bisenzio (FI) e Antico Caffè Spinnato di Palermo con lo stesso primato. In centro, tra i teatri Politeama e Massimo, la storica caffetteria con sala da tè della famiglia Spinnato è il luogo ideale per una sosta di grande soddisfazione. Un godibilissimo dehors in zona pedonale e dentro arredi e atmosfera che richiamano l’eleganza Liberty dei primi del ‘900. Negli spazi limitrofi un’offerta imponente e di alto livello, tra forno, pizza a taglio, tutte le tipiche specialità di rosticceria (ottime le arancine) e gastronomia per il pranzo (da provare la pasta con le sarde). Tra i cavalli di battaglia la pasticceria, con in prima fila squisite cassate e cassatine, deliziosi cannoli, geli, buccellati, dessert e torte per tutti i gusti. Ottima la miscela di caffè, a prevalenza Arabica, valorizzata al meglio in eccellenti espressi e derivati. Lievitati e brioche sono irrinunciabili, ancor meglio con una stupenda granita. Stessa proprietà per Coffee & Chocolate, sempre in via Belmonte, Spinnato Politeama (in piazza Castelnuovo), e il bar in zona partenze all’aeroporto. 

 

Sono altre due le eccellenze a brillare in Sicilia con Tre Tazzine e Tre Chicchi, all’interno delle 78 eccellenti insegne disseminate in ogni provincia e capoluogo, capaci di dare al caffè un sapore speciale: il Caffè Sicilia di Noto, che ottiene una stella per 10 anni consecutivi, e Sciampagna di Palermo. 

 

Al Caffè Sicilia è un lavoro rigoroso e appassionato quello del Maestro Corrado Assenza, meraviglioso interprete di una filosofia che mette al centro il territorio valorizzandone prodotti e persone. Un lavoro che si apprezza in ogni dolce o specialità. Come i profumati lievitati, cornetti e brioche leggere come nuvole servite insieme alle migliori granite dell’isola, le monoporzioni di torta Savoia, cassate di gran classe, pasticciotti, tranci di torte, crostate e plumcake. In bella mostra il repertorio di trancetti che a ogni assaggio fanno innamorare e poi le torte gelato, una gioia per il palato: limone, Delizia dell’Etna, pistacchio e arancia, zafferano e arancia amara. Cannolo di cialda fritta o di pasta frolla e Savarin sono ottimi a ogni ora, con un eccellente caffè o un fantastico latte di mandola maison. Da provare i frollini, sempre disponibili già confezionati, e deliziose le praline, da accompagnare a un vino dolce. Drink e calici di vino con squisiti mini rustici per l’aperitivo. All’altezza il servizio. 

 

Qualità, raffinatezza, passione. Il nome di Carmelo Sciampagna ha da tempo oltrepassato i confini regionali ed è oggi un brillante tassello di sicilianità. Le sue specialità si possono assaggiare nel centro di Palermo (ora unica sede) in un locale molto curato e di gusto moderno. I lievitati del mattino – come tutto il resto d’altronde – rivelano una tecnica impeccabile e grandi materie prime. Originalità ed estetica vanno a braccetto. Burrosi e profumati i croissant, armoniose le veneziane alla crema, soffici e golosi maritozzi e brioche, delicate le danesi alle mele. Perfetta la presentazione dei cappuccini, dalla crema fine e vellutata, che godono di un profumato eccellente espresso. Varia e di alta scuola la pasticceria, dal tocco contemporaneo, con eleganti mignon, monoporzioni e fette di torta, ma anche squisite cassate e crostate con gelo di anguria. Da provare macaron e praline, e in estate l’ottimo gelato. Bene il salato, che omaggia la migliore tradizione palermitana. 

 

Il pdf completo è in allegato. 

 

 

TRE TAZZINE E TRE CHICCHI IN ITALIA

VALLE D’AOSTA 

AOSTA: PAOLO GRIFFA AL CAFFÈ NAZIONALE 

 

PIEMONTE 

BRA [CN]: CONVERSO 

TORINO: BARATTI & MILANO, CAFFÈ SAN CARLO, BAR ZUCCA 

 

LIGURIA 

GENOVA: DOUCE, MURENA SUITE 

 

LOMBARDIA 

ALMENNO SAN BARTOLOMEO [BG]: LA PASQUALINA 

BERGAMO: CAFFÈ CAVOUR 1880 

BRESCIA: BEDUSSI 

CAROBBIO DEGLI ANGELI [BG]: IN CROISSANTERIA LAB 

CASSAGO BRIANZA [LC]: COLZANI 

ERBA [CO]: PASTICCERIA SARTORI 

MILANO: L’ ILE DOUCE, PAVÉ 

TREVIGLIO [BG]: MARELET 

ZANICA [BG]: MORLACCHI 

 

VENETO 

ARZIGNANO [VI]: OLIVIERI 1882 

LONIGO [VI]: IL CHIOSCO 

PADOVA: BIASETTO 

VENEZIA: AMO, GRANCAFFÈ QUADRI 

 

FRIULI VENEZIA GIULIA 

PALMANOVA [UD]: CAFFETTERIA TORINESE 

TRIESTE: ANTICO CAFFÈ SAN MARCO, CAFFÈ VATTA 

 

EMILIA ROMAGNA 

BOLOGNA: GINO FABBRI PASTICCERE 

CATTOLICA [RN]: STACCOLI CAFFÈ 

NOVELLARA [RE]: BAR ROMA 

PIANORO [BO]: GABRIELE SPINELLI – DOLCE SALATO 

RIMINI: RINALDINI 

SAN SECONDO PARMENSE [PR]: NUOVA PASTICCERIA LADY 

 

TOSCANA  

CAMPI BISENZIO [FI]: TUTTOBENE 

FIRENZE: DITTA ARTIGIANALE, GILLI, PASZKOWSKI 

 

MARCHE 

LORETO [AN]: PICCHIO 

 

UMBRIA 

MAGIONE [PG]: BAR MOLINO CENTUMBRIE 

 

LAZIO 

ROMA: SPAZIO BAR E CUCINA 

 

ABRUZZO 

PESCARA: CAPRICE 

 

CAMPANIA 

MINORI [SA]: SAL DE RISO COSTA D’AMALFI 

NAPOLI: GRAN CAFFÈ LA CAFFETTIERA 

 

PUGLIA 

LECCE: 300MILA 

 

SICILIA 

NOTO [SR]: CAFFÈ SICILIA 

PALERMO: SCIAMPAGNA, ANTICO CAFFÈ SPINNATO 

 

Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e della hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo, a livello internazionale, per la crescita dell’economia. Unico nel suo format di operatore multimediale e multicanale del settore, Gambero Rosso possiede un’offerta di periodici, libri, guide, broadcasting (Sky 415 e 133) e web OTT con cui raggiunge professionisti, canali commerciali distributivi e appassionati in Italia e nel mondo. Gambero Rosso Academy è la più ampia piattaforma formativa professionale e manageriale per la filiera agroalimentare, della ristorazione, della ospitalità e del turismo. Gambero Rosso offre al sistema produttivo italiano un programma esclusivo di eventi di promozione B2B per favorirne il costante sviluppo nazionale e internazionale. www.gamberorosso.it e www.gamberorossointernational.com   

   

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori. Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo. Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.  

Cultura

Mazara, Don Leo Di SImone nominato interlocutore referente pontificia dell’Accademia di Teologia di Roma

Marilu Giacalone

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Don Leo Di Simone, presbitero della Diocesi di Mazara del Vallo, è stato nominato interlocutore referente presso la Pontificia Accademia di Teologia di Roma. La nomina è stata firmata dal Presidente dell’Accademia, il Vescovo monsignor Antonio Staglianò. Don Di Simone è attuale direttore del centro diocesano “Operatori di pace”, della Scuola diocesana di Teologia, dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, della biblioteca del Seminario vescovile e referente diocesano per il Sinodo. La nomina di don Leo – così come si legge nella lettera a firma del Vescovo Staglianò – si inserisce nell’ambito del «dialogo transdisciplinare con gli altri saperi scientifici, filosofici, umanistici e artistici» stimolato da quanto Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica “Laudato sì”, ossia che «la Teologia deve vivere una svolta decisiva, un cambio di paradigma, una coraggiosa rivoluzione culturale, affinché si rafforzi la consapevolezza d’essere una teologia fondamentalmente contestuale, capace di leggere e interpretare il Vangelo nelle condizioni in cui gli uomini e le donne quotidianamente vivono: il teologo non può che vivere in prima persona la fraternità e la comunione, a servizio dell’evangelizzazione e per arrivare al cuore di tutti». L’incarico a don Leo Di Simone ha una durata quinquennale.

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Spettacolo

Pantelleria, al via bando per selezione di cortometraggi. Iscrizioni al festival entro il 20 aprile

Direttore

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Proiezioni opere finaliste presso il Cineteatro San Gaetano di Scauri. Ecco quando

Al via  Concorso di Cortometraggi MEGAF 2025, aventi il tema dell’immigrazione, esplorandone aspetti culturali, politici e lavorativi. 
Mirato ai giovani cineasti locali e se sono studenti dell’Omnicomprensivo “Vincenzo Almanza” di Pantelleria ricevono punti extra per incentivarne la partecipazione

I cortometraggi devono essere di recente realizzazione, tra aprile 2024 e aprile 2025, avere sottotitoli in inglese per non udenti e rispettare i criteri tecnici di stabilità.

Valutazione equa e diversificata : La giuria è composta da pubblico in sala, esperti, una giuria web e una giuria studentesca.

Premi e riconoscimenti : Verranno assegnati premi per diverse categorie, tra cui miglior cortometraggio, regia, attore/attrice, fotografia e colonna sonora.
Sostenibilità e coesione sociale : Il concorso si inserisce negli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Il bando nel dettaglio

Art. 1 – ORGANIZZAZIONE
Il MEDIA GREEN ART FESTIVAL (MEGAF) 2025 è organizzato dall’Associazione Sincro Cult APS, con il supporto del Consiglio di amministrazione e della Direzione Artistica.

Art. 2 – FINALITÀ DEL BANDO
Il concorso è volto a selezionare cortometraggi che trattino il tema dell’Immigrazione in tutte le sue forme (culturale, politica, lavorativa). Possono partecipare opere realizzate da singoli autori, scuole, università, accademie, enti e strutture per persone con disabilità o patologie invalidanti.

Art. 3 – REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

  •  I cortometraggi devono essere stati realizzati tra aprile 2024 e aprile 2025.
  • La durata massima consentita è di 20 minuti, inclusi i titoli di coda.
  • Devono essere in formato video MP4, MOV, FLV, AVI, MKV, con un peso massimo di 3GB per il caricamento online sulla piattaforma di selezione. 
  • I cortometraggi selezionati dovranno includere sottotitoli in inglese per non udenti.

Art. 4 – MODALITÀ DI ISCRIZIONE L’iscrizione è gratuita e avviene tramite: • Compilazione della scheda di iscrizione entro il 10 aprile 2025 al link: https://forms.gle/sxvMuH5w8Pq8opuUA

Caricamento del cortometraggio e della locandina tramite modulo dedicato dopo aver ricevuto il Codice Protocollo. (Il link sarà trasmesso insieme al codice protocollo).
Termine ultimo per il caricamento: 20 aprile 2025. I campi delle figure professioni lasciati in bianco durante la prima compilazione della scheda di iscrizione non saranno oggetto di partecipazione al voto per le categorie di appartenenza.

Art. 5 – SELEZIONE E GIURIA
Un comitato scelto dal Consiglio di amministrazione effettuerà una preselezione. Agli studenti che frequentano l’Omnicomprensivo “Vincenzo Almanza” di Pantelleria saranno assegnati 25 (venticinque) punti extra (in centesimi).
Questa decisione è stata presa di comune accordo dal direttore artistico, responsabile organizzativo e dagli organi del Festival in modo tale da incentivare i giovani locali alla partecipazione all’iniziativa al fine di essere più coerenti con gli obbiettivi di sviluppo e coesione dell’agenda sulla sostenibilità e lo sviluppo 2030.

I partecipanti dovranno caricare sul form di iscrizione anche un’autodichiarazione di iscrizione scolastica rilasciata dagli uffici di segreteria dell’istituto superiore “Vincenzo Almanza”.
I cortometraggi dovranno ottenere un punteggio minimo di 7/10 per accedere alla selezione finale. Saranno selezionati tra 240 e 320 minuti di cortometraggi.

Annuncio finalisti

I finalisti verranno annunciati entro il 15 maggio 2025.

Art. 6 – PROIEZIONE E PREMI
I cortometraggi finalisti saranno proiettati al Cineteatro San Gaetano nel mese di luglio 2025.
Premi assegnati:

  •  Miglior Cortometraggio 
  • Miglior Regia o Miglior Attore/Attrice
  •  Miglior Sceneggiatura 
  • Miglior Fotografia o Miglior Montaggio 
  • Migliori Effetti Visivi 
  • Miglior Colonna Sonora Originale 
  • Miglior Trucco e Acconciatura 
  • Miglior Costume
  • MEGAF Giovani (assegnato dalla giuria studentesca) 
  • Premi Speciali MEGAF (designati dalla Presidenza del Festival)

Art. 7 – GIURIA E VOTAZIONE
La giuria è composta da:

  • Pubblico in sala (50% del voto totale) 
  • Giuria Speciale e Tecnica (30%) 
  • Giuria Web (20%, con valutazioni entro 24 ore dalla proiezione online) 
  • Giuria Studentesca, che assegna il Premio MEGAF Giovani.

Art. 8 – TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
L’invio dei cortometraggi comporta l’accettazione del trattamento dei dati secondo il GDPR – Reg. UE 679/2016. Ai sensi del Regolamento UE n. 679/2016 i dati personali e i dati che necessitano un trattamento particolare, obbligatoriamente conferiti, saranno trattati dall’Associazione Sincro Cult con procedure prevalentemente informatizzate esclusivamente per l’espletamento delle attività concorsuali. I suddetti dati, inoltre, potranno essere comunicati a terzi per finalità di gestione delle attività concorsuali. I candidati possono esercitare i diritti di cui alla sezione 2, 3 e 4 del capo III del Regolamento UE n. 679/2016 (es. diritti di informazione e accesso, di rettifica e cancellazione, di limitazione e di opposizione al trattamento, di portabilità dei dati personali).

Art. 9 – RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ai sensi di quanto disposto dall’art.5 della l. 7 agosto 1990, n.241, il responsabile del procedimento di cui al presente bando è Rag. Francesco Culoma, con ruolo/qualifica Responsabile dell’Area Amministrativa, e-mail francesco.culoma@sincrocult.it

Art. 10 – ACCETTAZIONE DEL REGOLAMENTO
La partecipazione implica l’accettazione integrale del presente bando. Per informazioni: eventi@sincrocult.it
Art. 11 – NORMA DI RINVIO
Per quanto non espressamente previsto dal presente bando, valgono, in quanto applicabili, le disposizioni previste dalla normativa citata nelle premesse della presente disposizione e dalle leggi vigenti in materia.

Art. 12 – PUBBLICITÀ
Il presente provvedimento è pubblicato all’Albo Ufficiale Informatico dell’Associazione e reso disponibile sul sito web dell’Associazione Sincro Cult https://www.sincrocult.it/

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Cultura

Proverbi marinareschi a Pantelleria / 11

Orazio Ferrara

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Megghiu bboia ca marinaru
Meglio boia che marinaio.
Il bello che a citarlo di più erano proprio i marinai nei momenti, e ce n’erano a iosa, “difficili” in navigazione. Ma era lo sfogo di appena un attimo, perché subito la rabbia svaniva e prendeva il sopravvento il loro amore per la vita in mare, cui non avrebbero rinunciato per nulla al mondo.

Megghiu patruni di varca chi còmitu di vascellu
Meglio padrone di barca che ufficiale in seconda di vascello.
È il proverbio dell’orgoglio e uno dei miei preferiti. Infatti è meglio essere il patrun di una barca o di un piccolo veliero che essere ufficiale in seconda di un grande vascello. Eppure la differenza tra barca e vascello è assai grande, malgrado ciò…
Il patruni è, dopo Dio, padrone e signore del battello e del suo piccolo equipaggio e quindi, essendo il primo nella gerarchia non deve obbedire né rispondere delle sue azioni a nessuno. Il còmitu, pur essendo ufficiale, deve comunque dar conto sempre del suo operato al capitano e comandante del vascello, che peraltro gli impartisce gli ordini.
Il còmitu non è altro che il comite della marineria medievale, esso era l’ufficiale, subordinato al capitano, che sulle galee era preposto alla manovra delle vele e dei servizî marinareschi in genere. Il significato recondito del proverbio dunque è piuttosto chiaro: meglio essere il primo in qualcosa, anche se piccola, che essere il secondo in qualcosa di grande. O tutto o niente. Il detto ha radici antichissime. Lo storico Plutarco lo attribuisce a Giulio Cesare, che lo aveva pronunciato in un piccolo e sperduto villaggio delle Alpi dicendo “Malo hic esse primus quam Romae secundus (Preferisco essere primo qui che secondo a Roma). Orgoglio smisurato di un grande condottiero.

Nenti cc’è cchiù riccu di lu mari
Niente c’è più ricco del mare.
È un’affermazione che non teme smentite.

Ngrizza li vili secunnu lu ventu
Raddrizza le vele secondo il vento.
Nell’andare a vela in mare ciò risponde in pieno alla buona pratica marinaresca. Purtroppo questo detto è usato anche per giustificare, in qualche modo, gli opportunisti, che si schierano con disinvoltura sempre dalla parte di chi in un dato momento sale al potere. Si rinnegano le proprie idee per prendere quelle ora in auge. D’altronde salire sul carro del vincitore è uno sport nazionale praticato da sempre da tanti, troppi, italiani fin dal Risorgimento.

È il proverbio del voltagabbana, che resta però sempre una figura triste e meschina.
‘Nterra liune e a mare minchiune
In terra leone e a mare minchione.
Si dice di persone che in terraferma fanno i gradassi e gli spavaldi e che, una volta in mare, rivelano la loro vera natura di uomini paurosi e vili.

Nun chiamari ventu a mari
Non chiamare vento a mare.
La superstizione dei marinai si sa è antica assai, risalente a quando il primo di essi prese a correre il mare su una tavola o su un tronco galleggiante. Chiamare o meglio fischiare il vento allorché si è in navigazione è cosa temuta oltremodo dai marinai.
È come sfidare il vento stesso, che risponderà immancabilmente all’improvvido sfidante con una selvaggia tempesta, tale da mettere in pericolo il battello e la vita dell’equipaggio. D’altronde il fischio non è stato mai visto di buon occhio sulle imbarcazioni. Si racconta infatti che in passato il fischio sommesso fosse il modo di comunicare segretamente tra i vari elementi che preparavano un ammutinamento.

11 – continua

Orazio Ferrara

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