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Cultura

Approvato Manifesto per Pantelleria: strategie per sviluppo cultura, economia, trasporti

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E’ stato approvato in Giunta Comunale di oggi 14 giugno 2024 il “Manifesto per Pantelleria”

Il Manifesto per Pantelleria spiegherà gli interventi che si realizzeranno per… sviluppare. Storia, cultura, agricoltura, archeologia, turismo, trasporti: in tutti questi ambiti occorre un intervento incisivo e risolutivo, intervento che potrebbe arrivare dall’esterno, da parte di quanti ritengano di potere o voler scommettere su quest’isola.

Analisi delle aree di interesse

Le aree su cu intervenire sono le seguenti, che sicuramente non sono esaustive, e per ognuna di esse viene effettuata una analisi di contesto attualizzata da cui poter comprendere e individuare le soluzioni possibili:

  • Agricoltura: l’Isola vanta eccellenze quali lo zibibbo e il passito nonché i capperi e le varie lavorazioni delle relative materie prime. Il riconoscimento UNESCO della coltivazione “ad alberello” e l’inserimento nel “Registro regionale paesaggi rustici” è indice di territorio e tecniche di coltivazioni uniche nel loro genere. Il territorio isolano, poco idoneo a lavorazioni meccanizzate ed industrializzate, risente della mancanza di manodopera, difficilmente reperibile, ancorché di profilo professionale medio-alto, motivo per cui si è verificato un graduale abbandono delle coltivazioni e una difficoltosa ed onerosa gestione delle realtà produttive presenti in loco. Nell’ambito del reparto vitivinicolo, peraltro, la diffusione su larga scala e all’interno del circuito della grande distribuzione di prodotti similmente riconducibili alla produzione locale ha imposto un massiccio dispiegamento di energie e risorse da parte delle attività produttive isolane, atte a consentire la necessaria tutela identitaria, anche in relazione alle caratteristiche e tecniche delle lavorazioni locali; –
  •  Trasporti: strettamente legata all’insularità vi è, conseguentemente, una evidente ed inevitabile difficoltà nei collegamenti con la terraferma che attualmente avvengono via mare e via aerea. Connessi a tale tipologia di collegamenti vi sono, pertanto, tutti gli approvvigionamenti di merci e servizi, lo spostamento delle persone residenti e lo sviluppo turistico, prettamente di tipo stagionale. Attualmente esistono collegamenti a mezzo vettore aereo regolati dagli oneri di servizio pubblico con gli aeroporti di Trapani, Palermo e Catania e collegamenti marittimi con il porto di Trapani a mezzo navi-traghetto ampiamente datate e soggette, quindi, alle condizioni meteo-marine che si presentano nel Canale di Sicilia. Durante la stagione estiva (giugno-settembre) vengono effettuati collegamenti aerei con i principali aeroporti nazionali e marittimi anche a mezzo aliscafo;
  • Turismo: l’Isola di Pantelleria è stata scoperta dal turismo nei primi anni ’70 ma dopo cinquant’anni ancora non può vantarsi di essere una meta turistica conosciuta, ricercata (ambita) e ben sviluppata. Da circa 30 anni sono iniziati i collegamenti con gli aeroporti nazionali del nord-Italia ma gli stessi, per le motivazioni sopra evidenziate, non aumentano ed anzi si rileva una tendenza, da parte delle compagnie aeree, a diminuire sia il periodo che i voli;
  • Infrastrutture: in un microcosmo, qual è quello rappresentato dal territorio di Pantelleria, i vari aspetti che si stanno analizzando sono tra loro strettamente connessi e dipendenti ed in particolare le infrastrutture presenti sul territorio condizionano, in modo pesante e rilevante, ogni altro aspetto che va dai trasporti, al turismo, allo sviluppo economico ed all’ambiente, solo per fare alcuni esempi non sicuramente esaustivi. In particolare, per parlare di infrastrutture strategiche, la carenza di un porto sicuro sia per i collegamenti ordinari che per quelli da diporto e, eventualmente, crocieristici non consente alcuna certezza alla Cittadinanza per gli approvvigionamenti ed agli imprenditori per eventuali investimenti. Altra carenza strategica importante è quella dell’Aeroporto che non potrà mai decollare se non cambieranno le regole d’ingaggio o meglio se non si faranno delle scelte gestionali Comune di Pantelleria Provincia di Trapani diverse.

Parliamo infatti di una struttura che dopo poco più di 10 anni di vita, gestita in via diretta dallo Stato, attraverso ENAC e oggi ENAC Servizi, si presenta in uno stato di forte degrado infrastrutturale, dove i servizi essenziali in favore dei viaggiatori sono scarsi se non inesistenti (parcheggio aeroportuale privo di regolamentazione ed utilizzato impropriamente, bar chiuso e quindi nessun servizio di ristoro per i passeggeri, nessuna segnaletica verticale di accoglienza agli arrivi, buona parte delle aree interne soggette ad infiltrazioni di acqua piovana, sistema di climatizzazione non funzionante, ecc.)

Sempre nell’ambito della strategicità, attualmente esiste un campo di calcio, realizzato in economia negli anni ’70 in una posizione infelice poiché, da un lato subisce le onde del maestrale e, dall’altro, i fumi della centrale elettrica a gasolio. Negli ultimi decenni sono stati realizzati dei piccoli impianti sportivi polifunzionali per il calcio a 5 e altre tipologie di sport (tennis, pallavolo etc…) alcuni di questi gestiti da associazioni locali e necessitanti di manutenzione straordinaria. Per la popolazione anziana manca del tutto una struttura di accoglienza sia dal punto di vista sociale (casa di riposo) sia dal punto di vista sanitario (RSA).
Di recente, si è riusciti ad attivare tre centri anziani diurni in collaborazione con i circoli del territorio e nelle principali zone abitate (Pantelleria Centro, Khamma e Scauri).

Strategico per la riorganizzazione del territorio e la sua adeguabilità allo sviluppo turistico dello stesso è il sistema di viabilità con particolare riferimento alla zona di Pantelleria Centro che denota attualmente la carenza di adeguati e sufficienti parcheggi e di un sistema di circonvallazione che possa consentire, durante il periodo di massima affluenza (giugno-settembre) che possa evitare il caos che si verifica sulle tre principali vie di attraversamento (Via Borgo Italia, Via Catania e Via Napoli), in cui devono transitare anche i mezzi pesanti per l’approvvigionamento idrico di alcune contrade.

Ed è proprio la situazione idrica un’altra fattispecie che attualmente, in alcune zone del territorio, è completamente inesistente e determina la necessità di trasporti a mezzo autobotti private che portano il costo dell’acqua a circa dieci euro/mc. – 

  • Ambiente: l’unico ed eccezionale contesto ambientale dell’Isola di Pantelleria è sicuramente il suo punto di forza che da un lato manifesta la sua incredibile bellezza e dall’altro la sua altrettanto incredibile vulnerabilità, sia per ciò che è naturale sia per ciò che è stato creato dall’uomo nei secoli, ed in particolare la coltivazione a terrazza. Nel confrontarsi attualmente, da un lato, con la presenza di un Parco Nazionale e dall’altra di una opportunità insita nel territorio riguardo alla possibilità di uno sviluppo sostenibile strettamente connesso con il turismo e l’agricoltura e con lo sviluppo di energia rinnovabile. Attualmente le problematiche maggiori riguardano sia l’emergenza incendi che l’erosione della costa con problematiche di natura geologica.

Cultura:

  • unitamente alla sua straordinaria valenza ambientale, l’Isola di Pantelleria può vantare una valenza storico-culturale che risale al terzo secolo A.C. e della quale ad oggi sono rinvenibili interessanti e importanti vestigie e resti. Un posto d’eccezione viene sicuramente rivestito dal patrimonio archeologico che ha la sua massima rappresentanza nelle seguenti aree archeologiche:

  1.  il Villaggio preistorico di Mursia: ubicato nella parte Nord-Occidentale dell’Isola, presenta un eccezionale stato di conservazione. Delimitato da un possente muro di cinta, all’interno presentava abitazioni simili a capanne.
  2. La necropoli adiacente al villaggio presentava tombe costruite in pietra che prendono il nome di Sesi; Comune di Pantelleria Provincia di Trapani o l’Acropoli di San Marco e Santa Teresa: area che domina l’area portuale, è il sito in cui sono stati ritrovati i tre celebri busti di Cesare, Antonia Minore e Tito, oltre a numerosi frammenti di intarsi marmorei e di sculture in marmo;
  3.  il Santuario punico-romano del Lago Bagno dell’Acqua: ubicato nella parte nord dell’isola, il grande santuario risale a epoca romana, presumibilmente dedicato alla dea Tanit; 
  4. l’Insediamento tardo-romano di Scauri: rappresenta quanto resta di uno dei più importanti centri produttivi e commerciali del Mediterraneo. Altri resti importanti della storia dell’Isola di Pantelleria sono rinvenibili anche in mare con resti di navi romane e fenicie, monete ed anfore.
  5. Di un’epoca successiva, invece, vi è il monumento già in parte valorizzato che è il Castello di Pantelleria. Alla data odierna, utilizzabili per attività di tipo turistico e/o culturale, vi è esclusivamente il Castello di Pantelleria mentre le restanti zone sono sempre oggetto di scavi e studio.

Nell’ambito culturale, altra disponibilità interessante, è quella di un locale realizzato nell’ex mattatoio che a suo tempo era stato programmato per realizzare una biblioteca/mediateca, ad oggi non effettuato. 

  • Sanità: la sanità in un territorio di confine, qual è quello di Pantelleria, riveste un ruolo essenziale e strategico per garantire una tranquilla convivenza da parte delle persone che hanno deciso di abitare al centro del Mar Mediterraneo e circondati dal mare. Tale condizione ha fortunatamente consentito già negli anni ’50 la realizzazione di un nosocomio che sino agli anni ’70 garantiva un’assistenza sanitaria anche all’Isola di Lampedusa e Linosa. Negli anni ’90 Pantelleria è stata anche ASL autonoma mentre nell’ultimo ventennio si è assistito, e si continua ad assistere, ad un continuo decadimento dell’assistenza sanitaria con riduzione dei servizi causata principalmente dalla mancanza numerica di personale presso l’Ospedale B. Nagar che ora dipende dall’ASP n. 9 di Trapani. La perdita maggiore che si è avuta nell’assistenza sanitaria è sicuramente quella derivante dalla chiusura del punto nascite avvenuta nel 2019 che ha determinato, e continua a determinare, disagi per le partorienti, costrette ad assentarsi dall’Isola almeno due mesi prima della data del parto. Esistono, in verità, delle formule economiche di compensazione ma non possono ritenersi sufficienti in rapporto al disagio che si viene a creare.
  •  Fiscalità di vantaggio: Pantelleria, al pari di Lampedusa, è un’Isola italiana che si trova a notevole distanza dalla terraferma e per tale caratteristica subisce, dal punto di vista economico, quell’aggravio di costi derivanti dal trasporto che si ripercuotono parallelamente sui costi che la Cittadinanza deve pagare per approvvigionarsi di beni e servizi, anche essenziali. A titolo esemplificativo e non esaustivo, alla data odierna, mentre sulla terraferma il costo della benzina è pari, in media, ad euro 1,75 a Pantelleria è pari ad euro 2,45 con uno scarto di ben 0,70 centesimi o, in percentuale, quasi il 40%. Nelle isole europee di altri Stati che hanno la caratteristica dell’ultra-perificità, quindi notevole distanza dalla terraferma, esiste una “fiscalità di vantaggio” che si manifesta con le diverse formule riconosciute dall’Unione Europea. Sicuramente Pantelleria e Lampedusa non hanno le distanze dalla terraferma dei territori considerati ultra-periferici ma di fatto hanno le caratteristiche della perifericità che, come sopra chiarito, Comune di Pantelleria Provincia di Trapani condiziona, e di molto, l’economia del territorio e per la quale, alla data odierna, non esiste alcun parametro di compensazione derivante anche da fiscalità di vantaggio.

Obiettivi

Agricoltura: ▪ incentivi per le imprese agricole per la coltivazione dei fondi attualmente in produzione e per il recupero dei terreni incolti; ▪ creazione di un polo funzionale per l’assistenza agli agricoltori; ▪ reperimento di manodopera, anche extracomunitaria, con relativa formazione della stessa; ▪ Piano di marketing per i prodotti tipici del territorio in cui vengono coinvolte le imprese di piccole dimensioni;

Trasporti: Turismo: ▪ miglioramento del trasporto marittimo con riduzione delle tariffe; ▪ attivazione di collegamenti onerati con almeno una città nazionali di grandi dimensioni; ▪ Revisione dei canoni ENAC, secondo i reali volumi di traffico su cui si sviluppa il business, sulle concessioni degli spazi destinati ai servizi commerciali in aeroporto; ▪ avvio attività di promozione del territorio in sinergia con le realtà imprenditoriali che vi operano e con il Parco Nazionale; ▪ supporto alla gestione aeroportuale per ampliamento offerta voli sia nazionali che internazionali; ▪ miglioramento dell’offerta turistica attraverso apposito studio del settore; ▪ Individuazione criticità del territorio al fine di migliorare la fruizione turistica;

Infrastrutture: ▪ completamento porto di Pantelleria con annesso porto turistico; ▪
adeguamento rada alternativa di Scauri; ▪ miglioramento qualitativo della struttura e dell’infrastruttura aeroportuale; ▪ realizzazione impianto sportivo in località Kuddie Rosse; ▪ realizzazione casa di riposo per anziani; ▪ realizzazione circonvallazione Pantelleria Centro; ▪ realizzazione parcheggi a supporto del water-front e aree di sosta in prossimità delle discese a mare; ▪ Discese a mare; ▪ Museo Civico;

Cultura: ▪ valorizzazione per l’usufruizione del villaggio preistorico di Mursia; ▪ valorizzazione per l’usufruizione dell’Acropoli di San Marco e Santa Teresa; ▪ valorizzazione per l’usufruizione del Santuario punico-romano del Lago Bagno dell’Acqua; ▪ valorizzazione per l’usufruizione dell’Insediamento tardo-romano di Scauri; ▪ realizzazione mostra permanente reperti archeologici presso il Castello di Pantelleria; ▪ realizzazione Museo Civico; Comune di Pantelleria Provincia di Trapani –

Sanità: – ▪ Reperimento delle figure professionali al servizio del nosocomio e dei poliambulatori con implementazione dell’attuale contrattualistica ai professionisti; ▪ Reperimento delle infrastrutturazioni ed attrezzature necessarie per miglioramento dei servizi di screening e diagnostica; ▪ Apertura della seconda sala operatoria da utilizzare per piccoli interventi (per esempio oculistica) a favore di soggetti che a causa di anzianità o difficolta motoria hanno disagi nel recarsi sulla terraferma; ▪ Accordo di collaborazione con la farmacia dell’ospedale S. Antonio Abbate di Trapani; ▪ Possibilità di somministrazione di farmaci chemioterapici periodicamente;

Fiscalità di vantaggio: ▪ attivazione procedure per il riconoscimento di perifericità dell’Isola di Pantelleria con contestuale fiscalità di vantaggio. PROGETTO DI SVILUPPO A seguito delle valutazioni ed analisi precedentemente operate, di seguito si procede ad una ipotesi di progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. È evidente che, pur essendo gli obiettivi una scelta dell’Amministrazione Comunale, buona parte di essi presuppone necessariamente il coinvolgimento e la collaborazione di organismi amministrativi di rango superiore che vanno dalla Regione Siciliana alla Unione Europea. Pertanto, il manifesto e/o progetto di sviluppo che scaturisce da questa relazione non è una univoca volontà ma potrà concretizzarsi con il verificarsi di specifiche e preordinate convergenze di intenti da parte di tutti gli attori coinvolti. In tale fattispecie, compito dell’Amministrazione Comunale sarà quello di ricercare la convergenza in forza di una progettazione chiara e evidenziante i bisogni del territorio.

Agricoltura: ▪ attivare procedure per il riconoscimento di incentivi per le imprese agricole per la coltivazione dei fondi attualmente in produzione e per il recupero dei terreni incolti. Tale iniziativa deve procedere a mezzo di diversi attori che possono individuarsi nel Comune di Pantelleria, nella Regione Siciliana e nel Parco Nazionale in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente. La suddetta differenziazione di ruoli è fondamentale in quanto le risorse a disposizione di un comune di piccole dimensioni, qual è quello di Pantelleria, non sono sufficienti e sicuramente strategiche per invertire la tendenza, ormai ultradecennale, di abbandono delle terre, con conseguente diminuzione della produzione agricola e danno per l’ambiente; ▪ creazione di un polo funzionale per l’assistenza agli agricoltori; ▪ reperimento di manodopera, anche extracomunitaria, con relativa formazione della stessa; Comune di Pantelleria Provincia di Trapani ▪ Realizzazione di un progetto di marketing per i prodotti tipici del territorio coinvolgendo anche le imprese di piccole dimensioni che si svilupperà; – 

Trasporti: Turismo: ▪ Promuovere la cantierabilità di navi di nuova generazione dedicate a Pantelleria similarmente a quanto accaduto per le isole Eolie e per le Pelagie. Abbattimento dei costi di trasporto marittimo con particolare riguardo al trasporto merci pericolose ed incentivazioni al traffico turistico stante che alla data odierna paradossalmente i costi di trasferimento via nave sono più onerosi di quelli praticati con il mezzo aereo. ▪ Per raggiungere tali ultimi obiettivi è sicuramente indispensabile che in analogia a quanto avviene per il trasporto aereo vi sia in fase decisoria relativamente ai bandi, l’attivazione di una conferenza di servizi da parte della Regione Siciliana e del Ministero che coinvolga quali attori e parte attiva il territorio; ▪ Nell’ambito del trasporto aereo, in fase di prossima attivazione della conferenza di servizi è auspicabile che venga inserito un collegamento onerato per almeno un giorno la settimana e per l’intero anno, con una città di grandi dimensioni che potrebbe auspicabilmente essere Roma; ▪ Sviluppo di una progettualità di marketing territoriale in sinergia con le imprese del settore con la finalità di elevare la visibilità e conoscenza della destinazione Pantelleria nei mercati nazionali ed internazionali; ▪ Attivazione di azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi finalizzati all’incremento dei flussi turistici con partecipazione a solo titolo esemplificativo e non esaustivo a fiere nazionali ed internazionali, campagne promozionali sui social, etc…; ▪ Censimento dell’offerta di servizi turistici al fine di individuare criticità, carenze e errate impostazioni al fine di poter attivare progettualità anche condivisi per il miglioramento dei servizi offerti; ▪ supporto alla gestione aeroportuale per ampliamento offerta voli sia nazionali che internazionali; Infrastrutture: ▪ Ricerca dei necessari finanziamenti da parte dello Stato e/o della Regione Siciliana per il completamento del porto di Pantelleria. In particolare si dovrà prevedere il completamento della diga foranea e di quella di sottoflutto con realizzazione e completamento del porto turistico; ▪ Ricerca dei necessari finanziamenti per adeguamento dell’attracco alternativo di Scauri al fine di rendere possibile con qualsiasi condizione meteo fattibile l’attracco del traghetto; ▪ Collaborazione con Enac Servizi per il miglioramento qualitativo della struttura e dell’infrastruttura aeroportuale; ▪ Attivazione coperture finanziarie sia interne che esterne per la realizzazione dell’impianto sportivo in località Kuddie Rosse; ▪ Attivazione coperture finanziarie sia interne che esterne per la realizzazione di una casa di riposo per anziani; ▪ Attivazione coperture finanziarie sia interne che esterne per la realizzazione di una circonvallazione attorno a Pantelleria Centro che consenta di eliminare il traffico di transito, soprattutto estivo Est – Ovest e viceversa che attualmente viene imbottigliato Comune di Pantelleria Provincia di Trapani nel centro abitato. Tale infrastruttura diventerà indispensabile anche a seguito della realizzazione del water front che prevede zone a traffico limitato; ▪ Attivazione coperture finanziarie sia interne che esterne per la realizzazione parcheggi a supporto del water-front e aree di sosta in prossimità delle discese a mare; ▪ Funzionalizzazione delle principali discese a mare al fine di renderle accessibili a tutte le categorie di visitatori e compensare con facilitazioni di accesso e sosta la carenza di spiagge e di servizi per la fruizione del mare; Realizzazione di una struttura da adibire a Museo Civico al fine di poter ospitare a cicli temporali esposizioni rappresentative della civiltà e della storia di Pantelleria; –

Cultura: – ▪ valorizzazione per l’usufruizione del villaggio preistorico di Mursia con attivazione dell’acquisizione al patrimonio pubblico dell’area a mezzo esproprio, stesura di un progetto esecutivo con relativa messa in sicurezza, realizzazione degli interventi progettati e necessari per la fruizione; ▪ valorizzazione per l’usufruizione dell’Acropoli di San Marco e Santa Teresa con attivazione dell’acquisizione al patrimonio pubblico delle aree ancora private a mezzo esproprio, stesura di un progetto esecutivo con relativa messa in sicurezza, realizzazione degli interventi progettati e necessari per la fruizione; ▪ valorizzazione per l’usufruizione del Santuario punico-romano del Lago Bagno dell’Acqua con attivazione dell’acquisizione al patrimonio pubblico delle aree ancora private a mezzo esproprio, stesura di un progetto esecutivo con relativa messa in sicurezza, realizzazione degli interventi progettati e necessari per la fruizione; ▪ valorizzazione per l’usufruizione dell’Insediamento tardo-romano di Scauri con attivazione dell’acquisizione al patrimonio pubblico dell’area a mezzo esproprio, stesura di un progetto esecutivo con relativa messa in sicurezza, realizzazione degli interventi progettati e necessari per la fruizione; ▪ Accordo con il Parco Archeologico e con la Soprintendenza di Trapani per la realizzazione di mostre temporanee di reperti archeologici all’interno del Castello di Pantelleria. Per tale attività è necessario acquisire le attrezzature necessarie quali a titolo esemplificativo teche, illuminazioni particolari, etc..

Salute: ▪ Reperimento delle figure professionali al servizio del nosocomio e dei poliambulatori con implementazione dell’attuale contrattualistica ai professionisti; ▪ Reperimento delle infrastrutturazioni ed attrezzature necessarie per miglioramento dei servizi di screening e diagnostica; ▪ Apertura della seconda sala operatoria da utilizzare per piccoli interventi (per esempio oculistica) a favore di soggetti che a causa di anzianità o difficolta motoria hanno disagi nel recarsi sulla terraferma; ▪ Accordo di collaborazione con la farmacia dell’ospedale S. Antonio Abbate di Trapani; ▪ Possibilità di somministrazione di farmaci chemioterapici periodicamente;

Fiscalità di vantaggio: ▪ attivazione procedure per il riconoscio di perifericità dell’Isola di Pantelleria con
contestuale fiscalità di vantaggio.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Ambiente

Pantelleria, vendemmia 2025: i risultati tra siccità pregressa e peronospera

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Soddisfacente la vendemmia 2025. Dati alla mano

Ogni anno teniamo sott’occhio quella che una eccellenza indiscussa di Pantelleria: la viticultura.
Grazie a questa pratica di agricoltura decisamente eroica anche ai nostri tempi, l’isola ha conquistato uno spazio nei patrimoni dell’umanità, per cui l‘UNESCO ha conferito, lo ricordiamo, il riconoscimento proprio per la vite ad alberello.
Quest’anno abbiamo voluto fare un approfondimento, con una intervista, viste le recenti problematiche ambientali. Abbiamo contattato, all’uopo, Giovanni Bonomo, agricoltore eroico soprattutto per la passione che mette nel suo lavoro. Solerte, studioso, conosce i nomi latini di tutti o buona parte i parassiti che aggrediscono la vite, ma anche i capperi e altre colture importanti nella nostra economia. Con quel suo fare un pò romantico e un pò nostalgico, si sofferma ad analizzare soluzioni possibili per arginare problematiche simili, anche in modo sostenibile, si veda la conferenza che si terrà il 13 novembre prossimo e di cui parleremo in questo articolo.

E così, esordiamo: Signor Bonomo, com’è andata la vendemmia di quest’anno?Partiamo dalla siccità dell’anno scorso che ha portato una certa sofferenza alle piante. Quest’anno invece è piovuto circa 600 mm, quindi un po’ d’acqua è entrata nel terreno, però le piante venivano da un periodo di indebolimento, in cui la vendemmia è stata pessima.
Quest’anno però le viti, queste viti che hanno piantato i nostri antenati, che le hanno scelte fondamentalmente molti migliaia di anni fa, potendo risalire sino ai fenici, perchè lo zibibbo arriva a Pantelleria con i fenici, hanno avuto un buon ristoro grazie appunto all’azione della pioggia. Seppur non sia stata abbastanza generosa.
Ma ciò che ha afflitto quest’anno le piante è stata la peronospera che ha inflitto loro un effetto di “bruciatura”. 

Vuole spiegare a chi non è del settore cos’è la peronospera? “La peronospera, è un parassita, venuto dall’America, come anche lo Oidio, che in Italia si chiama malaria. Esso si riproduce, si replica, e alla fine le foglie tenere e i grappoli teneri che vengono colpite restano come “bruciate”. L’intera isola ha sofferto di questo “attacco”.
 
Siamo a novembre, la vendemmia ormai è arrivata quasi al termine. A Pantelleria si fanno più raccolti, ce li vuole spiegare?Sì, oramai l’abbiamo terminata. La prima raccolta si fa all’incirca ad agosto, nelle zone troppo veloci, partendo dalla scogliera con le uve primizie.
Queste primizie, una volta partivano per fare le cosiddette gabbiette ed essere distribuite come uva da tavola. Fatta questa prima raccolta, via via si risale di quota.”

Quali sono i vitigni della tradizione pantesca?In gran parte è lo zibibbo, poi i panteschi avevano, un tempo per uso personale, il catarrato, il nero nostrale l’insolia, il garignano e altri vitigni secondari. Però ripeto, una volta questi coltivati per uso personale, l’uva che andava alla vendita era lo zibibbo.
“Questo perchè, in genere, l’agricoltore pantesco non  gradisce tanto lo zibibbo, specie il vino dalla prima raccolta che sa essere stucchevole.
“Ma, negli ultimi decenni, sono cominciati ad arrivare i Merlot, i Cabernet, i Shiraz e via discorrendo così.”

Soddisfacente la vendemmia 2025. Dati alla mano

La vendemmia di quest’anno ha prodotto un quantitativo e un qualitativo che ci (6:40) lascia soddisfatti?Come quantitativo si potrebbe fare un po’ di più, se non venissimo da un anno molto arido, come qualità è molto buono. L’uva passa appassisce sempre a quel livello là, quindi poi sono sia i viticoltori con la loro cura, sia gli enologi che fanno dei grandi vini.
Questo quando non piove proprio quando è durante la vendemmia, perchè va a peggiorarsi la qualità dell’uva. Questo, per fortuna non si è verificato in questa annata.
Ho parlato ieri con l’Antonio  D’Aietti l’enologo, forse il principale professionista dell’isola, e lui mi ha detto che stanno guardando gli ultimi arrivi delle varie particelle, delle varie produzioni: siamo sui un 22 mila, si potrebbe arrivare a  24-25 mila quintali.”

Tra qualche giorno si darà via a un corso formativo all’avanguardia, che vuole esporre l’isola ad uno step nel progresso dal punto di vista dei trattamenti. Organizzato dal Centro Giamporcaro e nato da una sua idea, cosa può anticiparci? “L’Università di Palermo ci ha indicato questo formatore, il prof. Luigi Rotondo. Il corso si terrà dal 13 al 16 ottobre e durerà 14 ore, distribuite in tre pomeriggi e una mattinata, cercando di conciliare l’orario con le esigenze degli agricoltori, che di solito lavorano sempre e non hanno mai tempo di fare i corsi.
L’idea è di chiarirci le idee sulla peronospora e altri parassiti,  formando i lavoratori del settore  anche con l’autoproduzione di alcuni preparati, per cercare anche di ridurre l’impatto chimico sulle coltivazioni, che poi la parte anche li mangiamo noi.”
“L’argomento è molto grande, rispetto anche a come si mantengono i terreni, tenendo presente pure l’età delle persone, i mezzi che hanno a disposizione, i guadagni.”

Abbiamo notato  che questo corso è  considerato talmente valido, che il centro Giamporcaro ha radunato parecchi sostenitori: oltre Comune e Parco Nazionale, il Consorzio Vini Doc, le cantine Pellegrino, Emanuela Bonomo e Donnafugata. Poi Fertigess e Stelmond Bio, ma anche l’Autonoleggio Policardo, seppur non sia del settore. “Infatti, già durante una riunione dello scorso marzo abbiamo invitato diverse aziende, le più importanti hanno risposto, quindi Donna Fugata, Pellegrino, adesso è arrivata anche Emanuela Bonomo. Abbiamo anche come sponsor il Noleggio Policardo che è sempre molto sensibile ad appoggiare iniziative per il territorio. Tutta questa gente ha creduto in questo progetto presentato dal Giamporcaro, con il suo presidente Anna Rita Gabriele. Il  Giamporcaro dura da 30 anni con un grande lavoro alle spalle: è uno dei maggiori soggetti attivi dal punto di vista sociale, culturale, il tutto, essendo una associazione no profit lo fa gratuitamente per la comunità di Pantelleria.”

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Cultura

Pantelleria, tutti a sgrappolare per il passito. Donne riunite tra uva passa, chiacchiere e cultura

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Un gruppo di donne squisitamente tutte pantesche da generazioni, un pomeriggio un pò uggioso, ma tiepido, una tavola ospitale e si va in scena.

Mariuccia, Rosa, Maria, Annita, Anna, Michele e altre signore delle contrade attigue Khamma e Tracino, tra un grappolo e l’altro rievocano ricordi, improvvisano battute, risate, il tutto non con completa leggerezza, bensì con la consapevolezza di stare eseguendo un lavoro dal duplice valore: economico per la produzione del passito e culturale, per il gusto e lo stimolo sempre vivo di mantenere le tradizioni antiche della nostra straordinaria Pantelleria.

Una telefonata e via il gruppo si era creato. Ma anticamente come facevano ad accordarsi con le case distanti, senza mezzi di locomozione? Eppure belli e folti erano i gruppi che si adunavano in una casa per pomeriggio e serate a sgrappolare, tessere mustazzola, e sbucciare uva per la marmellata.
La finalità? Aiutarsi vicendevolmente e ritrovarsi in compagnia.

In tutto questo cast al femminile, l’unica quota azzurra è rappresentata da Michele, un gran signore galante e simpatico, di quelli di altri tempi che, temerariamente è riuscito a reggere e sopportare il chiacchiericcio infinito delle cummari. Le mani sapienti, appiccicose, che sanno di buono.

Il pomeriggio non è bastato poichè il quantitativo di raspi di uva è assai, quindi appuntamento al prima possibile, ma solo dopo aver raccolto le olive, perchè a Pantelleria non ci si ferma mai.
C’è sempre da fare.

Ma cosa accade agli acini appassiti, rigorosamente al sole su stenditoi che rivestono tetti, passiaturi e aie?

Tante le teorie e le modalità, per raggiungere tutti lo stesso risultato, un’eccellenza: il passito di Pantelleria.

Lo zibibbo, una volta essiccato, viene aggiunto al mosto dove riposerà e agirà chimicamente per tre mesi, ma anche su questo ciascun coltivatore ha la sua.
Alcuni, ancora, aggiungono l’uva passa in due o tre soluzioni, step; addirittura  aziende che lo producono con 10 aggiunte.

A Pantelleria vi sono varie zone, sia a livello di latitudine che di altitudine e l’esposizione incide sulla dolcezza dell’uva.

Adesso le cantine hanno la tecnologia che permette per esempio di  fare un mosto, metterlo in un serbatoio, refrigerarlo quindi a 5-6 gradi  per evitare che fermenti e poi quando si ha l’uva secca, si unisce. Partita la fermentazione, questo mosto  si ottiene il grado alcolico desiderato.
Si pensi che alcuni passiti sono sui 20 gradi di zucchero, che si ottengono aggiungendo 200 grammi di zibibbo appassito.

Il passito di Pantelleria è un gran prodotto che richiede molto lavoro, sacrificio, le cui origini risalgono all’antichità e che tutto il mondo corteggia.

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Cultura

Pantelleria e l’asso degli aerosiluranti a Margana: Guido Robone

Orazio Ferrara

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Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici

Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici, che andavano a rifornire l’isola di Malta ridotta ormai allo stremo dal lungo assedio delle forze dell’Asse.

La 278a era dotata del velivolo Savoia-Marchetti S.M.79 detto Sparviero, un aereo trimotore ad ala bassa multiruolo. Si riconosceva immediatamente per la tipica “gobba” dietro l’abitacolo di volo, gobba in cui alloggiavano mitragliere Breda-SAFAT da 12,7 mm. Per tale tipicità era denominato dagli avieri scherzosamente anche col nomignolo di “gobbo maledetto”.
Distintivo della 278a: quattro gatti, due bianchi e due neri. Motto: “Pauci sed semper immites” (Pochi ma sempre implacabili). Uno degli S.M.79 di stanza a Margana, identificato con il numero “278-1”, era l’aereo dal tenente pilota Guido Robone da Como. Il Robone, quand’era ancora un giovane sottotenente, era stato uno dei pochi ad aver superato la durissima selezione di piloti, che il 25 luglio 1940 a Gorizia erano andati a costituire il primo “Reparto Sperimentale Aerosilurante”.
Di quel gruppo ristretto faceva parte anche l’allora tenente Carlo Emanuele Buscaglia, che sarà poi uno dei più famosi aviatori nella specialità degli aerosiluranti, riuscendo ad affondare oltre 100 000 tonnellate di naviglio nemico. Le onorificenze concesse al Buscaglia testimoniano del suo indomito valore: Medaglia d’oro, ben sei Medaglie d’argento, Croce di Ferro di 2ª Classe, due avanzamenti di gradi per merito di guerra. E scusate se è poco. In molte missioni di guerra Robone fu gregario di Buscaglia Da sottolineare che anche Buscaglia avrà modo di operare, col suo aerosilurante, da Pantelleria nel giugno del 1942 al tempo della vittoriosa battaglia di “Mezzo giugno”, in cui la Royal Navy inglese subirà una pesante e umiliante sconfitta. Quando il tenente pilota Guido Robone giunse a Margana in quella calda estate del ‘41, lo precedeva la fama di asso, come confermavano i nastrini azzurri appuntati sul petto di due medaglie d’argento.

Le medaglie

Motivazione della prima medaglia: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante già provato per ardimento in molteplici rischiose e difficili azioni di guerra, il giorno 14 ottobre in ore notturne raggiunta una formazione navale nemica,

nonostante violentissima reazione contraerea, la attaccava decisamente riuscendo a colpire un incrociatore.
Confermava cosi le sue elevate doti di combattente, alto senso del dovere e sprezzo del pericolo Cielo del Mediterraneo, 14 ottobre 1940-XVII”.

Motivazione della seconda: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante, di provato valore guidava il proprio apparecchio all’attacco di formazioni navali nemiche in mare aperto ed in munitissime basi riuscendo a colpire col siluro tre unità.

II giorno 11 gennaio 1941 al rientro da una lunga azione di ricognizione offensiva condotta in mare aperto con condizioni atmosferiche proibitive, a causa di perdita di benzina si ritrovava senza carburante lontano dalla base su zona montagnosa. Anziché affidare la propria salvezza al paracadute, preferiva effettuare un pericolosissimo atterraggio notturno di fortuna con siluro a bordo riuscendo a portare in salvo l’equipaggio, l’arma e parte del materiale. Nel nobile tentativo restava ferito. Cielo del Mediterraneo, 2 novembre 1940-11 gennaio 1941-XIX”.
Dalle motivazioni precedenti si può comprendere bene quale tempra d’uomo e di pilota fosse il Robone. D’altronde quest’ultimo, al suo arrivo a Pantelleria, era appena reduce da un altro successo, conseguito nei mari prospicienti l’Africa Settentrionale decollando dal campo di Berka (Bengasi).
Infatti alle ore 19:25 del precedente 21 aprile 1941, aveva attaccato con la solita determinazione e con il consueto indomito coraggio una formazione navale britannica, silurando, malgrado la furiosa contraerea, la petroliera British Lord di 6.000 tonnellate e danneggiandola gravemente.
Dell’efficacia del siluramento si ebbe poi conferma anche dagli inglesi.

Orazio Ferrara
(1 – continua)

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