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Comunità

Approvato il gemellaggio Aprilia-Pantelleria, idea di Marina Cozzo e supportato dall’Assessore Fanucci

Giuliana Raffaelli

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Si è tenuto ieri mattina il Consiglio Comunale di Aprilia durante il quale si è votato a favore del gemellaggio tra la città di Aprilia e l’isola di Pantelleria.

L’idea e l’iniziativa hanno origine nel 2013, da Marina Cozzo e dal suo compianto papà l’Avvocato Giovanni Cozzo.

Le motivazioni di una proposta simile, inoltrata reiteratamente dalla giornalista all’amministrazione comunale di Aprilia, è per la moltitudine di panteschi presenti nel territorio cittadino.

Essi giungevano nell’Agro Pontino negli anni 50/60 o direttamente dall’isola o dopo un passaggio in Tunisia. Ivi, con la loro creatività, ingegno e capacità di adattamento e di trasformare in ricchezza qualsiasi cosa toccassero (tipici degli isolani) e acquisirono la coltura della vite a filare. I panteschi sono noti viticoltori, arte che meglio conoscono e l’hanno introdotta nelle campagne apriliane e non solo, cambiando la vocazione economica di tutto il territorio: da latifondi dediti agli allevamenti di bovini, a immensi vigneti a filare. Realizzarono la prima cantina della città: l’Enotria, di cui ancora persistono i ruderi.

La presenza dei panteschi nel territorio e nell’economia apriliana è stata incisiva, importante e vitale”, dichiara con orgoglio e fermezza Marina Cozzo. “Mi sono intestardita negli anni a reiterare la mia proposta di gemellaggio, dopo aver creato anche un comitato e una raccolta di firme dei panteschi ad Aprilia, e in questa città è stata accolta, sia dal Sindaco Antonio Terra, ma anche dal suo vice Lanfranco Principi, dal consigliere Federico Cola e ora dal neo eletto assessore Gianluca Fanucci, il quale al suo fianco vanta uno splendido esemplare di donna pantesca: sua moglie Caterina.”

“Spero di riuscire a coinvolgere il famoso attore di teatro Gianni Bernardo, che non perde occasione, nei suoi percorsi teatrali e cantautorali, di radicare la cultura pantesca tra gli apriliani e non solo.”

Abbiamo raccolto le dichiarazioni dell’assessore alla Cultura e Spettacolo: “Si conclude finalmente il percorso amministrativo del gemellaggio con Pantelleria, una proposta che  viene dal lontano 2013 dalla nostra concittadina Marina Cozzo, originaria di Pantelleria. Un gemellaggio che è stato accolto nei vari passaggi amministrative nelle varie commissioni perché in Aprilia vi sono tante persone di origine pantesca. Inoltre desidero esprimere tutta la mia vicinanza alla comunità pantesca per tutti gli eventi che si sono abbattuti sull’isola portando morte e danni irreparabili alle cose.”

Anche il Sindaco Antonio Terra, avallando il progetto, ha manifestato il cordoglio verso le vittime della Tromba d’aria e si è messo a disposizione per aiutare economicamente attraverso un contributo.

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Sociale

Pantelleria – Violenza donne, tra Cinema e Circolo San Gaetano “3 panchine del rispetto”

Redazione

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Il 25 novembre 2025, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato completato il progetto “Le panchine del rispetto”.

Una collaborazione nata dall’impegno condiviso dell’ASD Scauri, del consigliere Valenza e dell’assessore Culoma, che hanno scelto di unire energie per lasciare alla comunità un segno chiaro di sensibilizzazione.

Davanti al cine-teatro San Gaetano e al Circolo sono state rinnovate tre panchine. Due sono diventate rosse, colore che richiama il contrasto alla violenza sulle donne; la terza è stata dipinta di bianco, a rappresentare la pace e il rifiuto di ogni forma di violenza.

Su ognuna è stata collocata una frase dedicata ai valori del rispetto, della dignità e della parità tra le persone.

Un gesto semplice, condiviso e visibile, che invita a fermarsi e riflettere.

Foto a cura di Clara Garsia
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Sociale

Pantelleria sede di incontro tra Caritas diocesana Fonsdzione San Vito e animatori parrocchiali

Direttore

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Nei giorni scorsi si è tenuta una reunion tra Caritas diocesana con la sua direttrice, suor Chiara Seno, il presidente della Fondazione San Vito Onlus,, Vito Puccio, e gli animatori della Caritas parrocchiale di Pantelleria.

Negli accoglienti ambienti della parrocchia della Chiesa Madre Ss Salvatore, l’incontro verteva sulla conoscenza degli stessi animatori e delle esigenze della comunità da parte di Suor Chiara.

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Sociale

Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava

Redazione

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“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista

Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.


L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.

Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…

La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.

Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.

La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.

Foto a cura di Clara Garsia
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