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Antimafia, Cracolici: “Territorio catanese crocevia internazionale per le mafie: in 14 mesi 5000 arresti, 1000 segnalazioni di abbandono scolastico

caterina murana

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Antimafia, Cracolici: “Territorio catanese crocevia internazionale per le mafie, in 14 mesi 5000 arresti, oltre 1000 le segnalazioni di abbandono scolastico, qui sinergia tra istituzioni funziona, modello da esportare nel resto della Sicilia”

“Un territorio complesso, crocevia nazionale e internazionale delle organizzazioni criminali, con connessioni legate sia alla mafia palermitana che a quella maltese, calabrese e campana, e dove vige un principio di ereditarietà nelle famiglie mafiose che è quasi di tipo nobiliare, con ‘titoli’ che si tramandano di generazione in generazione, ma dove è anche forte l’azione di repressione e prevenzione dello Stato: nella sola provincia di Catania, in 14 mesi, si sono registrati 5000 arresti tra operazioni antimafia e criminalità comune”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, che con gli altri componenti ha incontrato alla prefettura del capoluogo etneo i vertici istituzionali e gli amministratori della provincia. Dall’audizione di oggi, che conclude la prima mappatura antimafia delle province siciliane, è emerso un altro dato importante: “Nel Catanese siamo passati da 40 segnalazioni di abbandono scolastico a oltre 1000, e non perché qui siano aumentati gli abbandoni, ma sono piuttosto in aumento le segnalazioni – ha aggiunto Cracolici – Qui il magistrato Di Bella ha esportato il protocollo ‘Liberi di scegliere’ applicato in Calabria, un modello che, insieme al lavoro di sinergia tra istituzioni scolastiche, forze dell’ordine e servizi sociali comunali ha funzionato. Contrastare l’abbandono intervenendo sui nuclei familiari è una frontiera importante della lotta all’evasione scolastica, il decreto Caivano trae ispirazione dal modello Catania che, pur avendo un’alta incidenza di abbandono scolastico, sta sperimentando strumenti che sono un esempio per il resto del Mezzogiorno. Il punto è isolare i boss sul piano della reputazione e colpire quella capacità attrattiva che la mafia ancora esercita su alcuni giovani, come emerso anche dall’ultima relazione della Dia. Sul fronte della prevenzione, non basta il rigore amministrativo: bisogna sottrarre alle organizzazioni criminali l’acqua in cui si abbeverano, cioè il consenso. Il mio auspicio – ha concluso il presidente Cracolici – è che il rapporto tra le prefetture e le istituzioni locali si diffonda, consentendo ai protocolli di legalità di rafforzare le politiche anticorruttive nei vari territori”.

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Mazara del V., illeciti e contributi a favore di azienda: 2 denunce per truffa

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MAZARA DEL VALLO: ILLECITI CONTRIBUTI IN FAVORE DI UN

AZIENDA. 2 DENUNCE

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, nell’ambito di controlli ad attività commerciali del trapanese, congiuntamente a personale I.N.P.S., hanno denunciato due persone per i reati di truffa aggravata e di falsità materiale e ideologica commessa da privato in atto pubblico.

Dalla documentazione acquisita ed analizzata dai militari dell’Arma è emerso che un 64enne, titolare di un’azienda sita a Mazara del Vallo, durante l’emergenza epidemiologica COVID-19, avrebbe fatto ricorso al trattamento di integrazione salariale (previsto per i casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa), nonostante i lavoratori avessero continuato a prestare regolare attività. Sempre all’interno della medesima attività commerciale sarebbe emerso che una 40enne, pur risultando formalmente assunta, non avrebbe mai effettivamente prestato alcuna attività lavorativa, percependo illecitamente delle indennità in corso di quantificazione. L’importo delle somme illecitamente percepite ammonterebbe ad oltre 13 mila euro, mentre le inadempienze riscontrate hanno consentito di recuperare oltre 150 mila euro a titolo di contributi INPS e sanzioni. Infine sono state riscontrate violazioni amministrative per quasi 35 mila euro per lavoro nero pregresso riferito a tre lavoratori.

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L’On Safina sui porti di Castellammare e Bonagia: “Urge intervento immediato del Governo regionale”

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Depositata oggi interpellanza urgente rivolta al presidente Schifani e all’assessore Aricò

 

Trapani 23 aprile 2024 – Lo aveva annunciato nelle scorse settimane e stamattina il deputato trapanese Dem Dario Safina ha depositato all’Ars un’interpellanza urgente all’Assemblea regionale siciliana, rivolta al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Alessandro Aricò, riguardante i porti di Castellammare del Golfo e di Bonagia nel Comune di Valderice.

“E’ necessario – sottolinea Safina – reperire fondi aggiuntivi per completare le opere strutturali al porto turistico di Castellammare del Golfo, che richiedono un investimento di almeno 15 milioni di euro per garantirne il pieno funzionamento e il suo ruolo strategico commerciale e diportistico.

“Per quanto riguarda invece il porticciolo turistico di Bonagia, nel Comune di Valderice – prosegue nel documento l’onorevole trapanese – è indispensabile stanziare 265.000,00 euro, per l’aggiornamento e l’adeguamento del progetto definitivo generale. Fondi che per un inconcepibile errore burocratico sono stati assegnati ad un dipartimento diverso da quello che li aveva richiesti e dunque non sono disponibili in Bilancio. Serve una soluzione urgente per garantire che tali fondi siano trasferiti al Dipartimento tecnico regionale”.

Infine, Safina ha domandato se il governo regionale ha l’intenzione di includere il progetto relativo al porto di Valderice/Bonagia nella pianificazione definitiva dei Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC), tenendo conto dell’aggiornamento dei prezzi rispetto alla previsione di spesa indicata in una precedente delibera regionale.

 

“Portare a termine queste due opere, di cui ormai si parla da decenni – conclude Safina – è un passaggio fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale e economico non solo della provincia di Trapani ma di tutta la Sicilia Occidentale. Spero che questa volta il Governo regionale dimostri la dovuta sensibilità nell’affrontare le questioni in oggetto e si attivi con la dovuta attenzione e urgenza per risolvere una volta per tutte”.
 
 

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Marsala, discarica abusiva di rifiuti speciali: denunciate due 60enni

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MARSALA (TP) – RINTRACCIATA UNA DISCARICA ABUSIVA DI RIFIUTI SPECIALI

PERICOLOSI – DENUNCIATE DUE PERSONE

I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento di
Trapani, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e
repressione di reati ambientali, hanno denunciato due 60enni per aver realizzato e gestito
una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi in un terreno di loro proprietà.
In particolare, nel terreno, sito nella contrada Paolini di Marsala, di circa 2.000 metri
quadrati, sarebbero stati rinvenuti oltre 20 automezzi fuori uso in evidente stato di
abbandono, 5 cabine di autocarro e altrettanti cassoni, una barca in vetroresina con
relativo carrello trasportatore, 60 pneumatici fuori uso, una betoniera, alcuni metri cubi di
lastre, verosimilmente di eternit, svariate apparecchiature RAEE, teloni, contenitori idrici in
plastica, nonché un’ingente quantità di parti di motore e di carrozzeria.
Sono in corso ulteriori accertamenti sui rifiuti rinvenuti finalizzati ad accertarne la proprietà
dei mezzi e le eventuali responsabilità connesse alla mancata rottamazione degli stessi
presso gli appositi centri autorizzati.

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