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Cultura

Anno nuovo… propositi vecchi: la saga infinita delle buone intenzioni

Redazione

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Buon Anno a tutti, che sia pieno di bei propositi… e ancor più belle disillusioni!
Ah, il nuovo anno. Quel momento magico in cui il calendario ci regala una pagina bianca che, ogni volta, ci illudiamo di poter riempire di buoni propositi. Quel periodo in cui tutto sembra possibile, in cui anche l’aria grida speranza. Eppure tutti sanno come andrà a finire: gli obiettivi ambiziosi saranno archiviati in un cassetto come in una commedia già vista che Netflix scarterebbe subito. I buoni propositi di Capodanno sono come quei jeans che tieni nell’armadio da anni: ci speri sempre, ma nel profondo sai che non ci entrerai mai più. Eppure, come una serie tv che non smettiamo di seguire, ogni anno ci ricaschiamo. Ecco un esempio: il 31 dicembre, con un bicchiere in mano e un po’ di coraggio liquido in corpo, ci diciamo pieni di entusiasmo e di spumante: “Quest’anno cambio vita!”. Ma già al 3 gennaio, la vita ci guarda con un sopracciglio alzato e dice: “Ah sì? Siediti, parliamone”. Perché i buoni propositi sono brillano nelle nostre menti di notte, ma si dissolvono con la prima fermata al bar. I classici intramontabili dei buoni propositi

  • 1. “Da gennaio dieta ferrea!”. Chi non ha mai pronunciato questa frase mentre affonda un pandoro nella Nutella e si giustifica pensando che tanto è ancora dicembre. Quando, finalmente, arriva gennaio, scopri che il tuo frigorifero è posseduto da forze oscure che riproducono all’infinito prelibatezze varie. Tanto, pensi, “Inizio lunedì”. Il problema? C’è sempre un compleanno, un aperitivo, o un invito a cena a cui non puoi mancare.
  • 2. “Mi iscrivo in palestra e stavolta ci vado sul serio.” Questo proposito è un grande classico. Gennaio è il mese delle iscrizioni record nelle palestre, dove ti senti subito parte di un club esclusivo… E ci vai, pronto a sollevare pesi e a sudare con dignità… fino a quando non realizzi che il tapis roulant non ti rende magico e che la palestra è meno divertente di quanto sembri su Instagram. Febbraio arriva e il tuo abbonamento annuale viene dimenticato, cancellato dal dolce abbraccio di un pacchetto di patatine, che mangeremo giustificandoci dicendo che stavamo solo cercando di “recuperare le forze”.
  • 3. “Leggerò un libro al mese”. È il proposito culturale per eccellenza. Compriamo libri con copertine eleganti e titoli filosofici, li mettiamo su uno scaffale e li osserviamo con rispetto. Poi, a marzo, scopriamo che la nostra lettura principale continua a essere la descrizione dei film su Netflix o le etichette dei biscotti.
  • 4. “Basta procrastinare!”. Ah, il proposito più ambizioso di tutti. Perché affrontare i problemi oggi, quando puoi rimandarli a domani? Il bello di questo proposito è che puoi sempre procrastinarlo. Non è geniale?
  • 5. “Quest’anno niente sprechi, risparmio!”. L’intenzione è nobile, ma poi arrivano i saldi che ti invogliano a comprare quel capo che ti “serve assolutamente”. E che dire delle offerte online che non puoi lasciarti sfuggire. E così il tuo conto in banca diventa un luogo triste dove i soldi entrano, fanno un cenno di saluto e subito escono. Ma perché ci caschiamo ogni anno?

La verità è che amiamo l’idea del cambiamento più di quanto ci piaccia davvero cambiare. E non c’è niente di male in questo! Fare una lista di obiettivi, anche se irrealistici, è il nostro modo di dirci che c’è sempre spazio per migliorare, anche se non sappiamo bene come.

Forse, il miglior proposito per il nuovo anno dovrebbe essere semplice e universale: prendersi meno sul serio. Fallire i nostri obiettivi è quasi inevitabile, ma farlo con ironia è un’arte. Se quest’anno non riesci a dimagrire, almeno puoi dire di aver alimentato la tua felicità. Se non vai in palestra, almeno il divano non si sentirà trascurato. Se mangiamo pizza, che sia la migliore pizza del mondo. Se leggiamo un libro, godiamocelo davvero, complice un buon bicchiere di vino. Insomma, viviamo senza troppi vincoli, perché alla fine, l’unico proposito che conta è quello di essere felici, qualunque forma possa assumere!

Quindi, brindiamo al 2025: un altro anno pieno di grandi sogni, piccoli fallimenti e tante risate. E chissà, magari quest’anno riuscirai davvero a mantenere almeno uno dei tuoi propositi. Oppure no, ed è perfettamente ok… Io che sono un ottimista seriale penso di raggiugere tutti i buoni propositi fatti poche ore fa… non per niente mi chiamano “Buon Battaglia”.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

Cultura

Pantelleria Bau domani su Rete 4 in “Dalla parte degli animali” con Vittoria Brambilla

Direttore

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Pantelleria Bau, domani dalle ore 10.00 alle ore 12.00, sarà su Rete 4, nella trasmissione Dalla parte degli animali, condotta da Vittoria Brambilla.
L’emittente Mediaset pone l’accento sulle realtà associazionistiche e, nella puntata di domani 12 gennaio 2025. soffermerà l’attenzione sulla nostra compagine che da anni si dedica anima e corpo agli animali, partendo dalle campagne di sterilizzazione, passeggiate a 4  zampe per raccolta fondi per acquisto macchinari, divulgazione di notizie sui veterinari presenti, accoglienza dei pelosetti e anche adozione.

Così sui social l’invito a guardare il programma: “INCREDIIIIBBILE Domani 12 gennaio #Pantelleriabau sarà presentata nel programma “Dalla parte degli animali” in onda su Rete 4 dalle 10 alle 12.
Al netto delle discussioni sollevate in merito ai rapporti tra ENCI e questo programma, rimane il fatto che pubblicizzano associazioni e rifugi, per favorire l’adozione di animali abbandonati. Potrete conoscere meglio noi e la nostra realtà.
Quindi vi invitiamo a guardare la trasmissione”

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Cultura

Gelo di mandarini, la ricetta siciliana con soli tre ingredienti

Barbara Conti

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Gelo di mandarini, la ricetta siciliana con soli tre ingredienti


La Sicilia a tavola: viaggio tra saperi e sapori con Barbara Conti

Gelo di mandarini, la ricetta siciliana con soli tre ingredienti del dolce al cucchiaio della pasticceria siciliana. Perfetto a fine pasto, fresco e digestivo

Il gelo di mandarini è un dessert  della pasticceria siciliana, profumatissimo e di stagione che si prepara con solamente tre ingredienti: succo dei mandarini, zucchero e amido di mais (maizena) Fresco e golosissimo, il gelo di mandarini è una crema golosa, completamente naturale, che si prepara senza uova e senza l’utilizzo della colla di pesce.
Un dolce tipico facile, fresco e aromatico e che si consuma in Sicilia come alternativa al gelo di arancia o al gelo di limone.

Per il gelo ,Vi raccomando, dove possibile di utilizzare dei mandarini appena raccolti e non trattai

Ingredienti per il gelo di mandarini 
– 2 kg di mandarini

– 1 l succo di mandarini

– 150 g zucchero

– 90 g amido di mais (maizena)

– q.b. granella di pistacchi per decorare

Vediamo come si prepara il gelo di mandarini passo passo

Preparazione del gelo di mandarini

Per prima cosa spremete i mandarini il succo con l’aiuto di uno spremiagrumi.

Filtrate il succo con un colino ed eliminate eventuali ossicini.

Versate l’amido di mais, setacciato in una casseruola, unite lo zucchero e mescolate con l’aiuto di un cucchiaio di legno.

Versate poco alla volta, il succo dei mandarini, filtrati e mescolate per bene. Quando avrete ottenuto una crema fluida potrete aggiungere il resto del succo.

Trasferite la casseruola sul fuoco e portate a ebollizione, il succo. Mescolate con l’aiuto di una frusta sempre nello stesso verso in cui avete iniziato a girare il liquido.

Quando il gelo di mandarino raggiungerà il punto di ebollizione e avrà una consistenza vischiosa, toglietelo dal fuoco. Continuate a mescolare e versatelo nelle coppette o negli stampini, che avrete precedentemente bagnato. Questa operzione serve affinchè il gelo non si attacchi e vogliate trasferirlo in un piattino. Altrimenti potete farne a meno

Appena gli stampini con il gelo si saranno intiepiditi, trasferiteli in frigorifero per almeno due- tre ore, prima di servire il vostro gelo di mandarini: ricetta siciliana.

Decoratelo con una spolverata di granella di pistaccio.
Buon Appetito

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Spettacolo

Miracolo a Marsala! Ritrovata la planimetria del famoso Teatro Busetta di Pantelleria

Redazione

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Dopo 80 anni è stata ritrovata la planimetria del famoso Teatro Busetta, distrutto nei bombardamenti del 1943

 

Quanto accaduto l’altro ieri a Marsala può essere definito un vero e proprio miracolo per Pantelleria.

Nel corso di un incontro riservato e a lungo pianificato tra il neonato “Comitato Don Cola” e alcuni eredi di Nicola Busetta, detto “Don Cola”, l’ingegnoso costruttore del “Cine-Teatro Busetta” dietro Corso Umberto I (oggi l’agenzia viaggi della famiglia Valenza-Giglio “Vivere Pantelleria”) è stato trovato durante una pausa caffè a casa di Nicolò Busetta, dopo un incontro ufficiale tra l’ereditiera Anna Busetta e il suo avvocato, amante dell’arte e della cultura Salvatore Errera, nell’ambito di un progetto di copertura dei danni bellici subiti da alcune famiglie di Pantelleria, sul cui retro era conservato il disegno originale del Cineteatro Busetta del disegnatore Kappler, tracciato con una matita dura in modo così sottile da risultare visibile solo ad occhi attenti.

Quando Gereon Pilz van der Grinten entrò in possesso del piano originale, chiese a Nicolò Busetta cosa c’entrasse questo piano di danni di guerra con la famiglia Busetta: erano elencate le famiglie di Pantelleria: “Billardello, Patané, Almanza e Valenza”, ma non la famiglia Busetta. – Al che Nicolò, oggi 85enne, ha risposto che aveva messo in discussione questo piano decenni fa. Girando la mappa chiedeva al signor Busetta di portare un pila per vedere meglio e cosi scopriva il disegno fine e sottile del Teatro Busetta.

L’obiettivo dell’incontro di Marsala era quello di presentare il progetto per una nuova costruzione del celebre edificio culturale della famiglia Busetta, all’epoca unico nel Mediterraneo, attrezzato di una arena e un teatro con palcoscenico centrale, utilizzabile sia in inverno che in estate. Il palcoscenico si apriva e si chiudeva attraverso enormi porte avvolgibili in acciaio. E aveva persino un palco mobile e inclinabile, forse unico al mondo fino ad oggi.

Il nuovo Teatro “Don Cola”, progettato dall’architetto berlinese Rostislav Komitov con l’assistenza di Gereon Pilz van der Grinten, è stato presentato a fine agosto al Comune di Pantelleria, al sindaco Fabrizio D’Ancona, dove è stata accolta con benevolenza.

L’architetto Komitov era già a Pantelleria all’età di 25 anni come studente, durante un workshop di tre settimane condotto da Pilz van der Grinten. A quel tempo lavorava per la più antica e prestigiosa università di architettura in Germania, la RWTH Aachen; e come un compito approfondito sotto la direzione del professor Vladimir Lalo Nikolic, ha progettato “Damusi di città” per la ricostruzione della capitale Pantelleria. Un progetto, che ha sviluppato fino alla sua realizzazione. Ora insegna all’Università di Dresda – Professore di Design Teoria.

Grazie al piano ora riemerso, potrebbe addirittura essere possibile includere il sito “Il Cine-Teatro Busetta” come principio architettonico nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO.

I progetti per un teatro temporaneo altamente innovativo e lo spettacolare design per il nuovo teatro “DON COLA”, entrambi dell’architetto Rostislav Blagodatov Komitov, dovrebbero essere presentati ad aprile nella sala espositiva di Gereon Pilz van der Grinten nei locali del sede del Comitato Don Cola, Corso Umberto I, 50.

Saranno poi resi disponibili alla visione e alla valutazione di tutti gli abitanti di Pantelleria e dei numerosi visitatori interessati in una mostra riccamente illustrata con foto e planimetrie sia del teatro “antico” che di quello futuro.

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