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Cultura

A Marsala si celebrano i 50 anni dal ritrovamento della Nave Punica. L’Assessore Samonà: “Approfondire il passato per pensare e progettare il futuro”

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La Sala espositiva sarà intitolata all’archeologa Honor Frost che per prima studiò il relitto

Palermo, 12 ottobre 2021 – Venerdì 15 ottobre, a partire dalle 9.30, al Museo archeologico regionale Lilibeo-Marsala si svolgerà un convegno internazionale su “La nave punica di Lilibeo-Marsala, a cinquant’anni dalla scoperta”.

L’importante evento, realizzato con il sostegno della “Honor Frost Foundation” e la collaborazione del “Centre Camille Julian – Aix Marseille Universitè CNRS”, del Centro “ARC Nucleart” di Grenoble e dell’Università di Southampton (UK) si propone, a cinquant’anni dal ritrovamento della Nave Punica, di rendere conto degli esiti della ricerca e di prospettare interventi di restauro e di valorizzazione del prezioso relitto.

Il convegno permetterà anche di promuovere e di valorizzare l’eredità scientifica dell’archeologa subacquea Honor Frost, il cui nome è strettamente legato a questo importante reperto. Fu lei, infatti, che diresse lo scavo, culminato nel recupero del relitto. E ad Honor Frost sarà intitolata la Sala espositiva della nave punica, al fine di valorizzarne l’eredità scientifica.

Grazie alle testimonianze di protagonisti dell’epoca e alla riscoperta di documenti d’archivio inediti sarà, inoltre, possibile ripercorrere la storia della Nave Punica e illustrare le ultime tecniche di restauro e conservazione applicate a reperti di tale importanza provenienti dal mare al fine di garantire che si conservino per le generazioni future.

A cinquant’anni dal ritrovamento – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si realizza un significativo e, direi essenziale, momento di riflessione sulla nave punica, che mette a fuoco l’evoluzione della ricerca e i possibili interventi di valorizzazione. Non v’è dubbio, infatti, che la Nave rappresenti un simbolo per Marsala, ma quel che oggi è più importante è pensare al relitto punico come motore di una narrazione nuova, affascinante, che parta dalla città di Marsala, per raccontare la Sicilia più bella. La nostra storia, infatti, è un serbatoio inesauribile ed è per questo che scoprire l’antico è essenziale per progettare il futuro: partire dall’antica Lilibeo, dunque, per tracciare la direzione di una Sicilia che punta e investe sulla Cultura. Questo lo scopo che come governo regionale ci siamo prefissi e stiamo portando avanti con convinzione”.

I lavori del Convegno si articoleranno in due sessioni: la prima dedicata alla storia delle ricerche attraverso le testimonianze di persone che, a diverso titolo, furono coinvolte nel recupero, la conservazione e valorizzazione della Nave punica, la seconda, incentrata sugli aspetti della conservazione, restauro, documentazione e allestimento museografico.

Il convegno rappresenta una importante occasione per celebrare, a cinquant’anni dalla scoperta della Nave punica, la figura dell’archeologa inglese Honor Frost e l’eredità scientifica legata al recupero, studio e musealizzazione del relitto. Desidero ringraziare la Honor Frost Foundation e la presidente Alison Cathie che ha promosso e sostenuto la realizzazione dell’evento, e gli studiosi, che a diverso titolo daranno il loro contributo. Il confronto tra le diverse Istituzioni scientifiche coinvolte – evidenzia Anna Maria Parrinello, direttrice del Parco archeologico Lilibeo-Marsala – costituirà un importante momento di riflessione e l’inizio di una nuova fase di ricerche per la migliore valorizzazione della Nave, bene archeologico di straordinaria rilevanza che ha costituito la ragion d’essere dell’istituzione del Museo archeologico regionale di Marsala nel 1986”.

L’archeologa inglese, incaricata dalla British School at Rome, in collaborazione con la Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Occidentale giunse a Marsala nell’estate del 1970 con una équipe di volontari che eseguirono ricognizioni subacquee archeologiche sulla costa a nord di Marsala. Fu verso la fine della seconda stagione, il 7 agosto del 1971, che furono scoperti i resti di una nave antica, definita subito punica per la presenza di segni alfabetici fenicio-punici sulla sua poppa. Seguirono tre anni di campagne di scavo archeologico, ultimate nel 1974 con il recupero anche di alcune parti della cosiddetta Sister Ship.

Secondo alcuni studiosi la nave è un’importante testimonianza della Prima guerra punica della quale si conserverebbe la parte di poppa e la fiancata per circa 10 metri di lunghezza e tre di larghezza. Secondo altri una nave oneraria, per il trasporto delle merci. Tutte questioni che verranno affrontate nel corso del convegno di giorno 15.

Secondo l’archeologa Rossella Giglio, attuale direttrice del Parco archeologico di Segesta, che ha effettuato approfonditi studi sul reperto, la nave avrebbe avuto una lunghezza di m. 35, larghezza di 4,80, stazza di 120 tonnellate, con un possibile equipaggio di 68 vogatori, 34 per lato, che azionavano i 17 remi di ogni fiancata.

La nave è stata costruita secondo la tecnica detta «a guscio portante», basata sulla realizzazione prima del fasciame poi della struttura interna. La parte esterna era rivestita da lamiere di piombo fissate con chiodi di bronzo mentre un tessuto impermeabilizzante posto tra il fasciame e il rivestimento metallico. I segni geometrici che si trovano sulla nave costituivano le linee-guida per la costruzione secondo una moderna tecnica modulare e costituiscono, già da soli, una testimonianza di grande importanza. La nave aveva un’ancora, una chiglia e un rostro.

Il convegno è aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti. La partecipazione gratuita

 

È possibile anche seguire i lavori on line collegandosi al seguente link: https://us06web.zoom.us/j/89701138047 ID riunione: 897 0113 8047 (fino ad un massimo di 300 partecipanti).

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria, Ministero di Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi: 21 dicembre con il Vescovo

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In Chiesa Matrice Ss Salvatore, domenica 21 dicembre sarò una giornata particolare per la comunità strettamente religiosa di Pantelleria. 
Se, infatti, da una parte avremo l’anniversario dell’arrivo sull’isola delle Suore delle Poverelle, dall’atro durante la stessa celebrazione Eucaristica di ringraziamento delle ore 11:00, il nostro Vescovo Angelo Giurdanella conferirà il Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi.

Per saperne di più: Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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Cultura

Pantelleria, Sold out per Antonino Maggiore e il suo libro “Le note stonate”

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Presentazione con mini spettacolo per un pubblico di ogni età 

Sold out al Circolo Ogigia, sempre magistralmente capitanato da Florinda Valenzain occasione della presentazione del libro di Antonino Maggiore “Le note stonate”.
Il pomeriggio culturale Centro ha ottenuto un tale successo da superare le previsioni degli organizzatori.

Un pubblico così nutrito, sfidando il vento e il gelo, ha totalmente gremito la sala dello storico circolo di Pantelleria Centro. Persone di ogni età è accorsa a conoscere la nuova opera del musicista pantesco.
Moderata da Franca Zona, esperta e raffinata scrittrice, e da Giovanna Drago, insegnante sensibile e preparata, la presentazione ha alternato momenti di pura e intimistica commozione a quelli di leggerezza e sobrietà, esattamente come lo stesso libro, “Le note stonate” (Casa Editrice Menna – Avellino) fa e induce a fare durante la lettura.

Antonino Maggiore, presentato come uomo e come scrittore da Franca Zona, è  definito “maestro per passione”. “Le note stonate” viene  scritto in quattro giorni, o meglio notti. La stesura è nata come un “viaggio segreto” da condividere con poche persone. E così, inizialmente è stato: l’autore aveva mandato ciò che egli stesso ha definito un opuscolo, a Giovanna Drago la quale immediatamente inizia un’opera di convincimento alla pubblicazione che svolta quando la collega lo invita a riflettere sul ruolo degli insegnanti che devono essere anche degli educatori, in un contesto storico dove spicca la fragilità degli alunni.
Da qui, l’invio alla casa editrice e parte tutta questa nuova avventura da cui si appalesa la personalità di Antonino Maggiore. 
L’entusiastico approccio non solo alla lettura, ma all’ascolto del libro “Le note stonate” era palese ancor più pensando alle ondate di sentimenti e percezioni che da esso scaturiscono.

Per sorpresa del protagonista del pomeriggio letterario, un capannello di suoi alunni, ad un certo punto, lo ha circondato in un coro canoro, o meglio, in abbraccio canoro, affettuoso e leggiadro per la tenera età.
Un sipario, un piccolo ma dolce spettacolo che ha reso ancora più apprezzato l’evento de “Le note stonate”.

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Cultura

Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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80° di Professione Religiosa sull’isola

Per gli 80 anni di professione religiosa sull’isola, sono previsti grandi festeggiamenti.

Sabato 20 dicembre ore 20.00 VEGLIA DI PREGHIERA “MENDICANTI DI LUCE” in Chiesa Madre SS Salvatore;
Domenica 21 dicembre ore 11.00 Chiesa Madre CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI RINGRAZIAMENTO presieduta dal nostro Vescovo Angelo Giurdanella a cui seguirà un rinfresco in oratorio.

Suore delle Poverelle a Pantelleria

La presenza delle Suore Poverelle a Pantelleria risale al lontano 1945, quando il primo gruppo di sei suore fu destinato all’ospedale di Khamma. Da allora si sono susseguiti anni di servizio operoso, di dono gratuito verso i malati, gli anziani, i bambini e la comunità tutta. Una presenza silenziosa ma attiva, fatta di dedizione, disponibilità, ascolto, accoglienza, attenzione ai più deboli e ai più bisognosi ma anche di gioia e di affetto, di entusiasmo e di vitalità.

Fondazione della congregazione

La congregazione ha origine nel 1864 a Bergamo, per opera di Don Luigi Maria Palazzolo.

Il sacerdote realizzò un’associazione di volontarie, per curare la gestione di un oratorio destinato alle ragazze povere del rione popolare di San Bernardino. Le donne si occupavano dell’insegnamento del catechismo e di varie attività caritatevoli a vantaggio della gioventù derelitta.

Le suore, dette delle Poverelle, da allora continuano a dedicarsi alle opere a favore della gioventù, aggiungendo tra le loro finalità la visita ai poveri e agli ammalati a domicilio, la cura degli orfani e, più tardi, l’insegnamento. Nel 1875 aprirono la prima filiale a Vicenza e l’anno successivo a Brescia e a Breganze.

Vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 5 gennaio 1919.

Le religiose dell’istituto ampliarono rapidamente il loro ambito di azione.

Infatti, nel 1919 fondarono una casa a Roma, dove vennero loro affidati i servizi domestici presso il pontificio collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1922 aprirono a Grumello del Monte un centro per la cura e la riabilitazione dei disabili gravi. Poi, nel 1926 presero ad assistere le detenute del carcere di Bergamo e a partire dal 1931 si dedicarono all’assistenza delle comunità di emigrati italiani in Francia, Belgio e Lussemburgo. Nel 1952, fondando una casa in Congo, si aprirono all’apostolato missionario. In occasione dell’epidemia di ebola verificatasi nel maggio 1995 a Kikwit (Congo), alcuni ammalati furono ospitati presso un ospedale diretto dalle suore. Le religiose continuarono la loro opera di assistenza anche quando si capì che il contagio era quasi inevitabile.

Sei di loro, tutte provenienti dalla Lombardia, contrassero la malattia e morirono. 

Le Suore delle Poverelle si dedicano all’istruzione, alla gestione di orfanotrofi e case famiglia, all’assistenza agli emarginati e agli ammalati.

 

Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Brasile, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Malawi, Perù e Svizzera; la sede generalizia è a Bergamo.

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