Cultura
Viaggio tra i toponimi della Sicilia (VI parte). Origine dei nomi delle località siciliane

ALCAMO
L’etimologia di questo toponimo è discordante e abbastanza incerta, dal momento che si tengono in considerazione ben quattro ipotesi:
- La parola Alcamo deriverebbe dalla parola araba al-qamah, che significa “la terra fangosa” oppure “la terra fertile”.
- Il nome del paese sarebbe riconducibile al suo fondatore, il condottiero musulmano Al-Qāmū. Secondo alcuni studiosi, però, tale ipotesi sarebbe un’invenzione del geografo ed esploratore Giovanni Leone dei Medici, che avrebbe raccontato questa storia senza consultare nessun documento che ne confermi la veridicità.
- Il nome Alcamo deriverebbe da “Caccamu”, il termine dialettale che definisce la pianta erbacea perenne Citrullus Colocynthis, che tra l’altro in Italia cresce spontanea a Pantelleria.
- Il toponimo Alcamo deriverebbe da Camico, ovvero il nome di una città che si troverebbe in cima al Monte Bonifato, rilievo della Sicilia occidentale dove ha sede un antichissimo insediamento non ancora completamente identificato. Questo luogo sarebbe stato battezzato Menzil al-Qamah (casale di Camico) dai Saraceni, denominazione contenuta nella Tabula Rogeriana, una descrizione del mondo redatta nel 1154 dal geografo arabo Muhammad al-Idrisi alla corte del re normanno Ruggero II di Sicilia.
ALCARA LI FUSI
Immerso nel Parco dei Nebrodi, il comune di Alcara Li Fusi fa parte della città di Messina. L’insediamento avrebbe preso dai Saraceni il nome di Akaret, cioè “fortezza”.
Nel corso dei secoli il nome subì diverse trasformazioni fino ad assumere la forma attuale nel 1812. La parola di base Alcara deriva dall’arabo Al-Hara e significa “il quartiere, il vicolo”, mentre il determinante Li Fusi è stato aggiunto perché il paese divenne un importante centro di produzione delle conocchie e dei fusi utilizzati per la filatura. Le varianti del toponimo furono Alcara de fusa, Alcara dei fusi, Alcara de li fusi e Alcara delle fusa.
ALESSANDRIA DELLA ROCCA
Situato in provincia di Agrigento, il piccolo comune di Alessandria della Rocca è posizionato a 533 metri sul livello del mare. Fondato nel 1570, ebbe come primo nome Alessandria della Pietra, in omaggio all’antico proprietario del feudo Alessandro Presti e al vicino Castello della Pietra D’Amico, risalente all’epoca dei Saraceni.
Circa cent’anni dopo nel piccolo borgo avvenne un fatto miracoloso, che provocò il cambiamento definitivo del toponimo, nel frattempo diventato Alessandria di Sicilia dopo l’istituzione dei Municipi durante il regno di Vittorio Amedeo II. Si narra che ad una donna del popolo cieca ed estremamente povera apparve la Madonna mentre lavorava nei campi. Su esortazione della Vergine, la signora avrebbe scavato nel terreno e rinvenuto una statua della Stessa, di ottima fattura e di grande valore. Ancora oggi i fedeli del paese venerano tale statua, e in onore di questo evento, avvenuto nella contrada Rocca Incavalcata, il nome del paese mutò in Alessandria della Rocca.
(6 – continua)
Nicoletta Natoli
Cultura
Pantelleria . Accorpamento classi liceo, La Francesca (PD) “Decisione inaccettabile”

“Una decisione incomprensibile e inaccettabile quella dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha deciso l’accorpamento delle classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica classe per il prossimo anno scolastico 2025-2026. Nello stesso tempo manifestiamo pieno appoggio e solidarietà alla protesta dei genitori dell’istituto superiore a Pantelleria che hanno denunciato, fra l’altro una palese violazione del diritto allo studio.”
E’ questo quanto dichiara il Segretario del Partito Democratico di Pantelleria, Giuseppe La Francesca a seguito dell’incomprensibile decisione di accorpare le prime classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica sezione per l’anno scolastico appena iniziato. Vengono così annullate, continua La Francesca, le legittime aspirazioni di 15 ragazzi che avevano fatto una scelta consapevole sul proprio percorso di studio e per l’ennesima volta non si tiene in considerazione le nostre condizioni di insularità. “Non vorrei che dopo che hanno costretto le nostre mamme a partorire fuori Pantelleria, anche tutti i nostri ragazzi siano costretti a iscriversi alle scuole superiori fuori isola!”
Pur consapevoli, chiude il Segretario del PD Pantelleria, che tale scellerata decisione è stata assunta dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è necessario che la politica tutta prenda forte e convita posizione sulla vicenda perché per l’ennesima volta è in gioco il futuro dei nostri ragazzi e della nostra isola.
Per approfondire: Pantelleria, accorpate in una sola classe studenti di licei differenti. E’ protesta
Ambiente
Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia
Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.
Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.
“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.
Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:
- Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
- Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
- Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.
L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.
Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato. Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.
Cultura
Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna
Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.
Filippo Maccotta
Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.
“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “
Emanuele Pinna
La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media
Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”
Giada Zona
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