Connect with us

Cultura

Viaggio tra i toponimi della Sicilia (I parte). Origine dei nomi delle località siciliane

Nicoletta Natoli

Published

-

Inizia oggi il nostro viaggio tra i toponimi della Sicilia, durante il quale vi faremo scoprire l’origine dei nomi delle città, dei paesi e delle isole minori.

PALERMO Il toponimo Palermo è il prodotto della fusione degli antichi termini greci pâs, tutto, e hórmos, porto. Tale nome si andò diffondendo grazie al consolidamento dell’influenza greca sull’isola, e il suo significato di “ampio porto” si ricollega alla presenza dei fiumi Kemonia e Papireto, che attraversavano la città e insieme formavano un enorme approdo naturale, conferendole una grande importanza commerciale. I Romani chiamavano la città Panormus, mentre gli Arabi adottarono la dizione Balarm, che poi diventò Balermus nell’epoca dei Normanni. La denominazione attuale fu introdotta in età moderna.

TRAPANI Il toponimo Trapani affonda le sue radici nella mitologia greca, precisamente nel mito di Urano e Saturno contenuto nella Teogonia di Esiodo. In esso si apprende che il dio Urano ogni notte si accoppiava con la sua sposa Gea, ma odiava tutti i figli che generavano e li nascondeva nella cavità interna della Terra, non lasciandoli uscire alla luce. Spinta dalla sua infelicità, la dea Gea architettò a sua volta un crudele piano, creando una falce; chiese ai suoi figli di usare quest’arma aguzza per punire il padre malvagio, e l’unico ad accettare fu Saturno, che dunque castrò il padre e poi gettò la falce in mare presso Capo Drepano. Successivamente, questa falce si sarebbe trasformata in una lingua di terra arcuata sulla quale sarebbe sorta la città, che per la sua forma sarebbe stata chiamata Drepanon, che in greco antico significa appunto falce.

SIRACUSA L’etimologia del toponimo Siracusa è complessa, e le varie interpretazioni date nel corso della storia sono prive di rigore scientifico. Esso potrebbe significare abbondanza d’acqua, dalla parola Syrako che dava il nome a una palude presente in quelle zone. Tra le altre ipotesi ventilate ci sono la derivazione dalla parola indoeuropea “Suraku”, che significa acqua salata, e quella dal latino Siracosion, che significa portare alla quiete.

(1 –  continua)

Nicoletta Natoli

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Advertisement
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura

Mazara, Don Leo Di SImone nominato interlocutore referente pontificia dell’Accademia di Teologia di Roma

Marilu Giacalone

Published

on

Don Leo Di Simone, presbitero della Diocesi di Mazara del Vallo, è stato nominato interlocutore referente presso la Pontificia Accademia di Teologia di Roma. La nomina è stata firmata dal Presidente dell’Accademia, il Vescovo monsignor Antonio Staglianò. Don Di Simone è attuale direttore del centro diocesano “Operatori di pace”, della Scuola diocesana di Teologia, dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, della biblioteca del Seminario vescovile e referente diocesano per il Sinodo. La nomina di don Leo – così come si legge nella lettera a firma del Vescovo Staglianò – si inserisce nell’ambito del «dialogo transdisciplinare con gli altri saperi scientifici, filosofici, umanistici e artistici» stimolato da quanto Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica “Laudato sì”, ossia che «la Teologia deve vivere una svolta decisiva, un cambio di paradigma, una coraggiosa rivoluzione culturale, affinché si rafforzi la consapevolezza d’essere una teologia fondamentalmente contestuale, capace di leggere e interpretare il Vangelo nelle condizioni in cui gli uomini e le donne quotidianamente vivono: il teologo non può che vivere in prima persona la fraternità e la comunione, a servizio dell’evangelizzazione e per arrivare al cuore di tutti». L’incarico a don Leo Di Simone ha una durata quinquennale.

Continue Reading

Spettacolo

Pantelleria, al via bando per selezione di cortometraggi. Iscrizioni al festival entro il 20 aprile

Direttore

Published

on

Proiezioni opere finaliste presso il Cineteatro San Gaetano di Scauri. Ecco quando

Al via  Concorso di Cortometraggi MEGAF 2025, aventi il tema dell’immigrazione, esplorandone aspetti culturali, politici e lavorativi. 
Mirato ai giovani cineasti locali e se sono studenti dell’Omnicomprensivo “Vincenzo Almanza” di Pantelleria ricevono punti extra per incentivarne la partecipazione

I cortometraggi devono essere di recente realizzazione, tra aprile 2024 e aprile 2025, avere sottotitoli in inglese per non udenti e rispettare i criteri tecnici di stabilità.

Valutazione equa e diversificata : La giuria è composta da pubblico in sala, esperti, una giuria web e una giuria studentesca.

Premi e riconoscimenti : Verranno assegnati premi per diverse categorie, tra cui miglior cortometraggio, regia, attore/attrice, fotografia e colonna sonora.
Sostenibilità e coesione sociale : Il concorso si inserisce negli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Il bando nel dettaglio

Art. 1 – ORGANIZZAZIONE
Il MEDIA GREEN ART FESTIVAL (MEGAF) 2025 è organizzato dall’Associazione Sincro Cult APS, con il supporto del Consiglio di amministrazione e della Direzione Artistica.

Art. 2 – FINALITÀ DEL BANDO
Il concorso è volto a selezionare cortometraggi che trattino il tema dell’Immigrazione in tutte le sue forme (culturale, politica, lavorativa). Possono partecipare opere realizzate da singoli autori, scuole, università, accademie, enti e strutture per persone con disabilità o patologie invalidanti.

Art. 3 – REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

  •  I cortometraggi devono essere stati realizzati tra aprile 2024 e aprile 2025.
  • La durata massima consentita è di 20 minuti, inclusi i titoli di coda.
  • Devono essere in formato video MP4, MOV, FLV, AVI, MKV, con un peso massimo di 3GB per il caricamento online sulla piattaforma di selezione. 
  • I cortometraggi selezionati dovranno includere sottotitoli in inglese per non udenti.

Art. 4 – MODALITÀ DI ISCRIZIONE L’iscrizione è gratuita e avviene tramite: • Compilazione della scheda di iscrizione entro il 10 aprile 2025 al link: https://forms.gle/sxvMuH5w8Pq8opuUA

Caricamento del cortometraggio e della locandina tramite modulo dedicato dopo aver ricevuto il Codice Protocollo. (Il link sarà trasmesso insieme al codice protocollo).
Termine ultimo per il caricamento: 20 aprile 2025. I campi delle figure professioni lasciati in bianco durante la prima compilazione della scheda di iscrizione non saranno oggetto di partecipazione al voto per le categorie di appartenenza.

Art. 5 – SELEZIONE E GIURIA
Un comitato scelto dal Consiglio di amministrazione effettuerà una preselezione. Agli studenti che frequentano l’Omnicomprensivo “Vincenzo Almanza” di Pantelleria saranno assegnati 25 (venticinque) punti extra (in centesimi).
Questa decisione è stata presa di comune accordo dal direttore artistico, responsabile organizzativo e dagli organi del Festival in modo tale da incentivare i giovani locali alla partecipazione all’iniziativa al fine di essere più coerenti con gli obbiettivi di sviluppo e coesione dell’agenda sulla sostenibilità e lo sviluppo 2030.

I partecipanti dovranno caricare sul form di iscrizione anche un’autodichiarazione di iscrizione scolastica rilasciata dagli uffici di segreteria dell’istituto superiore “Vincenzo Almanza”.
I cortometraggi dovranno ottenere un punteggio minimo di 7/10 per accedere alla selezione finale. Saranno selezionati tra 240 e 320 minuti di cortometraggi.

Annuncio finalisti

I finalisti verranno annunciati entro il 15 maggio 2025.

Art. 6 – PROIEZIONE E PREMI
I cortometraggi finalisti saranno proiettati al Cineteatro San Gaetano nel mese di luglio 2025.
Premi assegnati:

  •  Miglior Cortometraggio 
  • Miglior Regia o Miglior Attore/Attrice
  •  Miglior Sceneggiatura 
  • Miglior Fotografia o Miglior Montaggio 
  • Migliori Effetti Visivi 
  • Miglior Colonna Sonora Originale 
  • Miglior Trucco e Acconciatura 
  • Miglior Costume
  • MEGAF Giovani (assegnato dalla giuria studentesca) 
  • Premi Speciali MEGAF (designati dalla Presidenza del Festival)

Art. 7 – GIURIA E VOTAZIONE
La giuria è composta da:

  • Pubblico in sala (50% del voto totale) 
  • Giuria Speciale e Tecnica (30%) 
  • Giuria Web (20%, con valutazioni entro 24 ore dalla proiezione online) 
  • Giuria Studentesca, che assegna il Premio MEGAF Giovani.

Art. 8 – TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
L’invio dei cortometraggi comporta l’accettazione del trattamento dei dati secondo il GDPR – Reg. UE 679/2016. Ai sensi del Regolamento UE n. 679/2016 i dati personali e i dati che necessitano un trattamento particolare, obbligatoriamente conferiti, saranno trattati dall’Associazione Sincro Cult con procedure prevalentemente informatizzate esclusivamente per l’espletamento delle attività concorsuali. I suddetti dati, inoltre, potranno essere comunicati a terzi per finalità di gestione delle attività concorsuali. I candidati possono esercitare i diritti di cui alla sezione 2, 3 e 4 del capo III del Regolamento UE n. 679/2016 (es. diritti di informazione e accesso, di rettifica e cancellazione, di limitazione e di opposizione al trattamento, di portabilità dei dati personali).

Art. 9 – RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ai sensi di quanto disposto dall’art.5 della l. 7 agosto 1990, n.241, il responsabile del procedimento di cui al presente bando è Rag. Francesco Culoma, con ruolo/qualifica Responsabile dell’Area Amministrativa, e-mail francesco.culoma@sincrocult.it

Art. 10 – ACCETTAZIONE DEL REGOLAMENTO
La partecipazione implica l’accettazione integrale del presente bando. Per informazioni: eventi@sincrocult.it
Art. 11 – NORMA DI RINVIO
Per quanto non espressamente previsto dal presente bando, valgono, in quanto applicabili, le disposizioni previste dalla normativa citata nelle premesse della presente disposizione e dalle leggi vigenti in materia.

Art. 12 – PUBBLICITÀ
Il presente provvedimento è pubblicato all’Albo Ufficiale Informatico dell’Associazione e reso disponibile sul sito web dell’Associazione Sincro Cult https://www.sincrocult.it/

Continue Reading

Cultura

Proverbi marinareschi a Pantelleria / 11

Orazio Ferrara

Published

on

Megghiu bboia ca marinaru
Meglio boia che marinaio.
Il bello che a citarlo di più erano proprio i marinai nei momenti, e ce n’erano a iosa, “difficili” in navigazione. Ma era lo sfogo di appena un attimo, perché subito la rabbia svaniva e prendeva il sopravvento il loro amore per la vita in mare, cui non avrebbero rinunciato per nulla al mondo.

Megghiu patruni di varca chi còmitu di vascellu
Meglio padrone di barca che ufficiale in seconda di vascello.
È il proverbio dell’orgoglio e uno dei miei preferiti. Infatti è meglio essere il patrun di una barca o di un piccolo veliero che essere ufficiale in seconda di un grande vascello. Eppure la differenza tra barca e vascello è assai grande, malgrado ciò…
Il patruni è, dopo Dio, padrone e signore del battello e del suo piccolo equipaggio e quindi, essendo il primo nella gerarchia non deve obbedire né rispondere delle sue azioni a nessuno. Il còmitu, pur essendo ufficiale, deve comunque dar conto sempre del suo operato al capitano e comandante del vascello, che peraltro gli impartisce gli ordini.
Il còmitu non è altro che il comite della marineria medievale, esso era l’ufficiale, subordinato al capitano, che sulle galee era preposto alla manovra delle vele e dei servizî marinareschi in genere. Il significato recondito del proverbio dunque è piuttosto chiaro: meglio essere il primo in qualcosa, anche se piccola, che essere il secondo in qualcosa di grande. O tutto o niente. Il detto ha radici antichissime. Lo storico Plutarco lo attribuisce a Giulio Cesare, che lo aveva pronunciato in un piccolo e sperduto villaggio delle Alpi dicendo “Malo hic esse primus quam Romae secundus (Preferisco essere primo qui che secondo a Roma). Orgoglio smisurato di un grande condottiero.

Nenti cc’è cchiù riccu di lu mari
Niente c’è più ricco del mare.
È un’affermazione che non teme smentite.

Ngrizza li vili secunnu lu ventu
Raddrizza le vele secondo il vento.
Nell’andare a vela in mare ciò risponde in pieno alla buona pratica marinaresca. Purtroppo questo detto è usato anche per giustificare, in qualche modo, gli opportunisti, che si schierano con disinvoltura sempre dalla parte di chi in un dato momento sale al potere. Si rinnegano le proprie idee per prendere quelle ora in auge. D’altronde salire sul carro del vincitore è uno sport nazionale praticato da sempre da tanti, troppi, italiani fin dal Risorgimento.

È il proverbio del voltagabbana, che resta però sempre una figura triste e meschina.
‘Nterra liune e a mare minchiune
In terra leone e a mare minchione.
Si dice di persone che in terraferma fanno i gradassi e gli spavaldi e che, una volta in mare, rivelano la loro vera natura di uomini paurosi e vili.

Nun chiamari ventu a mari
Non chiamare vento a mare.
La superstizione dei marinai si sa è antica assai, risalente a quando il primo di essi prese a correre il mare su una tavola o su un tronco galleggiante. Chiamare o meglio fischiare il vento allorché si è in navigazione è cosa temuta oltremodo dai marinai.
È come sfidare il vento stesso, che risponderà immancabilmente all’improvvido sfidante con una selvaggia tempesta, tale da mettere in pericolo il battello e la vita dell’equipaggio. D’altronde il fischio non è stato mai visto di buon occhio sulle imbarcazioni. Si racconta infatti che in passato il fischio sommesso fosse il modo di comunicare segretamente tra i vari elementi che preparavano un ammutinamento.

11 – continua

Orazio Ferrara

Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza