Cultura
Una Storia tutta Italiana… Il Frecciabianca diventa un caso politico: «Sono i treni dismessi dal Nord»
«Sono i treni dismessi dal Nord» Un grande risultato in termini di infrastrutture o un mezzo bluff che non aggiunge nulla – né in termini di qualità né in termini di tempi di percorrenza alla disastrata rete ferroviaria italiana? Il dibattito che è nato soprattutto sui social ora è terreno di scontro politico. La miccia l’ha accesa Marianna Caronia, la deputata regionale della Lega che accusa le Ferrovie: «Il collegamento ferroviario fra Palermo e Catania con i treni Frecciabianca è la conferma di una gravissima disattenzione di Trenitalia e del governo nazionale per il trasporto in Sicilia. Vecchi treni ridipinti e riadattati mandati nell’Isola dalle regioni del Nord, tempi di percorrenza addirittura peggiori dei già lunghissimi tempi precedenti (una media di 65 km orari), costi aumentati a carico dei pendolari e a carico di tutti i contribuenti siciliani. Insomma, un’operazione che non ha alcuna giustificazione pratica, né tantomeno amministrativa. Se non forse quella di permettere a Trenitalia di “smaltire” qualche carretta senza pagare costi di demolizione».
Salvo Battaglia
Accademia delle Prefi
Cultura
Pantelleria, il romanzo Cucurummà di Lucia Boldi alla Biennale di Sondrio vincitore sezione Letteratura
Cucurummà, il romanzo di Lucia Boldi conquista il Nord Italia e arriva a Sondrio
La Kermesse di respiro internazionale consiste in una ricca mostra d’arte itinerante fra i luoghi della cultura di Sondrio, dal 3 al 13 ottobre, in cui gli artisti selezionati dalla giuria del premio, scrittori, poeti, drammaturghi, pittori, potranno esporre e parlare della propria opera con giornalisti ed esperti del settore. È un palco d’eccezione, con un pubblico vasto, attento e interessato.
“Sono molto contenta che il mio libro sia tra i vincitori alla Biennale di Sondrio! -afferma l’autrice Lucia Boldi- Cucurummà, ambientato nella piccola isola di Pantelleria, che arriva a Sondrio è di sicuro una grande soddisfazione! È come se il romanzo avesse attraversato tutta l’Italia, dal mar Mediterraneo fino alle Alpi, portando con sé la magia dell’isola, delle sue tradizioni e del suo splendido dialetto.
Ho appreso la notizia ieri sera ed ero così felice che ho faticato a prendere sonno. Io sono ancora sull’isola a godermi il maestrale e il mare agitato: il tempo ideale per concentrarmi sul mio nuovo romanzo. Non anticipo nulla, solo che sarà una sfida non da poco raggiungere e superare i risultati di Cucurummà.”
Cultura
Pomodoro Pachino: un francobollo per il campione del made in Italy
L’annullo filatelico raffigura un ramo con i frutti di pomodori Pachino che maturano sotto il sole siciliano, con un fiore appena sbocciato di cui si nutre un’ape. In alto, il marchio del Consorzio di tutela e quello dell’IGP dell’Unione Europea
Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria
Un francobollo (valido per la posta ordinaria) e’ stato emesso per ricordare il Consorzio di tutela Igp del Pomodoro di Pachino, uno dei fiori all’occhiello del made in Italy.
Si è tenuta lo scorso venerdì 6 settembre, a Pachino (SR), nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, la cerimonia ufficiale di presentazione e annullo filatelico del francobollo per il campione del made in Italy, l’oro rosso di Sicilia.
L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino, da Poste Italiane e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, relativo al valore della tariffa B pari a 1.25€.
Raffigura un ramo con frutti di pomodoro Pachino che maturano sotto il sole siciliano con un fiore appena sbocciato di cui si nutre un’ape.
Pomodoro di Pachino IGPI
Il prodotto ortofrutticolo siciliano, apprezzatissimo sia in Italia che all’estero, prende il nome da Pachino, paese di produzione in provincia di Siracusa. Il Pomodoro di Pachino, riconosciuto a livello internazionale, comprende cinque varietà: Ciliegino, Tondo Liscio, Costoluto, Plum e Mini Plum. Fondato nel 2002, il Consorzio garantisce la qualità di questo prodotto, orgoglio del made in Italy.
Il francobollo, che fa parte della serie tematica “Eccellenze del sistema produttivo ed economico” di Poste Italiane, rientra nel programma 2024 delle emissioni delle carte-valori postali del MiMit.
L’immagine sul francobollo raffigura un ramo di pomodori maturi sotto il sole siciliano e un fiore con un’ape
A tenere a battesimo il nuovo francobollo che celebra il campione del made in Italy – in tiratura di oltre 250mila copie – sono stati Sebastiano Fortunato (Presidente del Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino), Roberta Sarrantonio (Poste Italiane), Giuseppe Giuffrida (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Annalisa De Luca (Poligrafico dello Stato) e il Sindaco di Pachino Giuseppe Gambuzza. L’evento è stato presentato dalla giornalista e conduttrice Rai, Chiara Giallonardo.
Cultura
Avvio anno scolastico, Vescovo “Necessario nuovo clima culturale”
«Oggi è necessario un nuovo clima culturale che stimoli docenti e alunni a una ricerca comune della verità. Dobbiamo smascherare i miti e gli slogan della cultura dominante, per riscoprire i semi di verità e senso nella realtà».
Così scrive il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella nel messaggio di inizio anno scolastico 2024/2025 per docenti, alunni, genitori e personale scolastico. A pochi giorni dall’avvio delle lezioni, il Vescovo si è rivolto al mondo della scuola – docenti, alunni e personale – ma anche alle famiglie.
«Serve una riflessione critica sulle scelte, che permetta di renderne ragione prima a sé stessi, poi agli altri. In questo processo si inserisce quella “cura del Mistero” che ci apre a orizzonti più ampi, oltre i bisogni immediati, per cercare una presenza nascosta nel cuore dell’esistenza umana», scrive monsignor Giurdanella. Per il Vescovo bisogna «imparare a “occuparci” anziché “preoccuparci”, per uscire dalla solitudine e guarire dal disamore». E monsignor Giurdanella aggiunge: «È la scuola che ci ricorda che il patrimonio culturale odierno deriva dal passato, proiettandoci verso un futuro da costruire. Il passato ci chiede di essere abitato nel presente, perché smarrire la memoria ci espone al rischio di perdere le nostre radici».
Da qui la proposta del Vescovo di quattro finestre: una sul passato, una sul futuro da costruire, una sul presente e una sul mistero, «perché una società che non dà spazio al mistero rischia di soffocare», puntualizza.
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