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Cultura

Un razzo colpirà la Luna domani. Da grave falla nel tracciamento dei detriti spaziali a ghiotta occasione di studio

Giuliana Raffaelli

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Domani venerdì 4 marzo alle 13.25 ore italiane un razzo impatterà contro il nostro satellite. Alla velocità di circa 9600 chilometri orari. Ma andrà a cadere su quello che i Pink Floyd hanno poeticamente chiamato il “lato oscuro della Luna”. Quello misterioso, perché sempre celato al nostro sguardo. Quindi per noi, domani, non accadrà nulla di visibile. Tuttavia per la Nasa sarà una golosa occasione per condurre importanti studi.

Ma andiamo per ordine e facciamo chiarezza sulla questione.

Il giallo dell’identità

Sull’identità del razzo ci sono ancora più dubbi che certezze. Il primo a dare la notizia dell’imminente impatto è stato l’astronomo Bill Gray a gennaio. Gray, manager del Progetto Plutone e il cui principale campo di ricerca è lo studio delle traiettorie degli oggetti astronomicamente vicini alla Terra, aveva annunciato che, secondo i suoi calcoli, un oggetto di origine antropica (denominato WE0913A) si sarebbe presto schiantato sulla superficie della Luna.

Inizialmente, secondo Gray, il pezzo di razzo rappresentava lo stadio superiore dello SpaceX Falcon 9 di Elon Musk che, nel 2015, aveva portato in orbita il satellite Deep Space Climate Osservatory (DSCOVR) del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’agenzia federale statunitense che si occupa di studi oceanografici, meteorologici e climatologici.

Ma dopo aver ricevuto una e-mail da parte del collega Jon Giorgini del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, Gray aveva dovuto rivedere le sue osservazioni. E il 12 febbraio fa un annuncio: a schiantarsi sulla Luna non sarà un razzo di SpaceX ma, con molta probabilità, uno stadio del razzo cinese Long March 3C lanciato dalla missione lunare Chang’e 5-T1 il 23 ottobre 2014. Secondo Gray le prove, seppure “circostanziali”, sono “abbastanza convincenti”. Entrambi i razzi si trovano infatti nell’orbita terrestre ed entrambi sono stati lanciati più o meno nello stesso anno. Un altro astronomo, l’indiano Vishnu Reddy (dell’Università dell’Arizona a Tucson), conferma quanto asserito da Gray notando, inoltre, che lo spettro dell’impatto lunare corrisponde meglio al booster cinese rispetto al booster di SpaceX. Anche le prove dinamiche citate da Gray permettono di ritenere che le osservazioni spettrali siano coerenti con l’origine cinese.

La smentita della Cina

La Cina non si lascia desiderare e, senza perdere tempo, risponde immediatamente alle “accuse”. Il 21 febbraio, in una conferenza stampa, il portavoce del ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin, preso atto delle analisi e dei resoconti degli esperti, comunica che, secondo il monitoraggio cinese lo stadio superiore del razzo della missione Chang’e 5 è caduto nell’atmosfera terrestre in modo sicuro e si è completamente bruciato. … Gli sforzi aerospaziali della Cina sono sempre in linea con il diritto internazionale. Ci impegniamo a salvaguardare seriamente la sostenibilità a lungo termine delle attività nello Spazio esterno e siamo pronti ad avere ampi scambi e cooperazione con tutte le parti.

Quindi non si tratterebbe nemmeno di un pezzo di razzo cinese.

Per Gray la faccenda è davvero poco chiara e molto seria. Episodi come questo “sottolineano il bisogno di ulteriori informazioni in merito ai razzi che vengono lanciati nello spazio. Va sottolineato, ancora una volta, che non abbiamo a che fare con informazioni certe, e di conseguenza è bene prendere le analisi con le pinze, fino a che chiarezza non verrà fatta in via ufficiale”.

L’episodio rappresenta anche un grosso problema in vista delle future missioni spaziali in orbite alte.

Un pericoloso incidente spaziale

Che sia cinese o meno poco importa. Il fatto che un oggetto di origine antropica sfugga al controllo di chi lo ha lanciato è davvero preoccupante. Si tratta infatti di un evento pericoloso che accade oggi per la prima volta nella storia. È vero. In realtà è già successo in passato che veicoli spaziali si siano schiantati sul nostro satellite durante il tentativo di atterraggio, oppure che corpi di razzi vi si siano stati diretti intenzionalmente per scopi scientifici. Ma quello che accadrà domani è un evento non programmato. Quindi, un incidente. Mai avvenuto prima d’ora. Simile a quello del programma Apollo della Nasa, quando tre stadi di enormi razzi Saturn V furono inviati contro la Luna. Ma anche in quella occasione i razzi furono intenzionalmente fatti schiantare contro il nostro satellite.

Quello che accadrà domani, dunque, è un “errore” umano. Domani, per un errore umano e per la prima volta nella storia, un pezzo di “spazzatura spaziale” colpirà accidentalmente la superficie di un pianeta. E questo perché un razzo è sfuggito al controllo degli scienziati. Una grave falla nel tracciamento dei detriti spaziali.

Il luogo dell’impatto. Una occasione di studio

Di chi sia il razzo, quindi, alla fine non si sa. E forse non è nemmeno così importante arrivati a questo punto. Per questa volta è andata bene. Colpirà infatti la Luna, non la Terra.

Quella che si conosce è invece la sua traiettoria. E quindi il luogo in cui avverrà l’impatto. Secondo gli ultimi calcoli l’oggetto colpirà il lato più lontano della Luna intorno all’area del cratere Hertzsprung, con un errore stimato di più o meno un chilometro. E non succederà nulla di preoccupante. Il risultato sarà solo un nuovo cratere, peraltro non visibile dalla Terra. Ma per la Nasa si tratta di una golosa occasione di studio. Dopo l’impatto, infatti, la sonda Lunar Reconnaissance Orbiter esplorerà la superficie lunare alla ricerca del cratere e approfondirà le conoscenze sulla sua esosfera.

L’ente spaziale americano da anni si interessata alla Luna con l’obiettivo di studiarne l’atmosfera. Con la missione Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE) ha messo in orbita intorno al nostro satellite una sonda dedicata alla sua osservazione. Tale sonda è stata attiva da ottobre 2013 ad aprile 2014, catturando tantissimi dati. Quella di domani sarà, quindi, una nuova occasione per approfondire le conoscenze già acquisite con LADEE e per cercare di mettere in luce altre variazioni della tenue esosfera lunare.

Sarà anche l’occasione per un esperimento accidentale sulla fisica degli impatti nello spazio e sui processi di craterizzazione.

Quando la polvere si sarà depositata, il Lunar Reconnaissance Orbiter si sposterà per avere una vista ravvicinata del cratere appena formato e proverà a fare chiarezza sulla misteriosa fisica degli impatti planetari.

(Credit immagine: Leonardo Puleo)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Cultura

“Pantelleria Asinabile”, il festival per e con la Comunità isolana

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Ieri l’inaugurazione in Sala Consiliare con gli attori principali della manifestazione: Sindaco Fabrizio D’Ancona, Italo Cucci,  Carmine Vitale, Massimo Montanari e Nicoletta Teso

Con l’inaugurazione in Sala Consiliare e una grande festa in piazza Cavour è iniziato
ufficialmente “Pantelleria Asinabile”. Un’iniziativa per e con la Comunità organizzata da
Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Comune, Dipartimento Regionale dello Sviluppo
Rurale e Territoriale Servizio 17 per il territorio di Trapani e l’Associazione “Asineria Asini
di Reggio Emilia”.
Una preziosa sinergia di coprogettazione tra istituzioni, operatori economici e mondo
creativo delle associazioni locali.

Durante l’inaugurazione in Sala Consiliare il primo a prendere parola è stato il Sindaco
Fabrizio D’Ancona che, dopo avere portato i saluti dell’Amministrazione, ha voluto
ringraziare tutti coloro che si sono adoperati negli anni per il ripristino della razza e coloro
che hanno collaborato all’organizzazione di questo importante evento. “L’asino era quasi
sparito dal nostro territorio e oggi grazie all’importante lavoro che è stato fatto prima dal
Corpo Forestale e oggi anche dal Parco, l’asino ritorna a essere presente a Pantelleria.
Questo importantissimo evento lo rende partecipe e spero che sia una settimana
bellissima anche per tutti i nostri ragazzi, per tutte le nostre scolaresche e per tutta la
nostra Comunità. Non è facile mettere insieme un evento così importante. Un lavoro
frenetico, capillare e soprattutto molto difficoltoso. Per questo vi voglio ringraziare a nome
di tutti”.
Italo Cucci, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale, ha sottolineato il ruolo
che questo prezioso animale ha sempre rivestito nella cultura e nella storia non solo
dell’isola ma di tutta Italia. “L’asino è una figura preziosa. È stato il primo, insieme al bue,
ad accogliere la nascita del nostro Signore. Questo animale è stato uno dei grandi soldati
della guerra del ’15-’18. Se si va al nord c’è ancora un clima di protezione, di rispetto
particolare per l’asino.
“Durante il convegno Parco e Benessere” continua il Commissario “abbiamo scoperto una
cosa assolutamente moderna, che me la ha reso ancora più simpatico: che tra gli animali
per la pet therapy, che stanno quindi vicini ai malati e alle persone che soffrono, c’è anche
l’asinello. L’asinello è svettato in testa a tutti gli animali che piacciono ai bambini, che
portano dolcezza”.

Carmine Vitale, Direttore f.f., ha sottolineato come l’evento sia solo un punto di partenza
per future iniziative che coinvolgeranno l’intera comunità con nuovi progetti e start-up.
“Continua ad evolvere un virtuoso percorso di sviluppo locale, dopo aver consolidato una
preziosa sinergia nella coprogettazione tra istituzioni, operatori economici e il mondo
creativo delle associazioni che abbiamo desiderato far confluire in questo Festival.
“Pantelleria dimostra di essere matura per garantire un’offerta esperienziale di turismo
lento, valorizzando l’asinello pantesco sui sentieri, rispondendo a una domanda in crescita
di esperienze caratterizzate da laboratori e passeggiate nella natura in sua compagnia”
continua Vitale.

Grazie alla collaborazione con Massimo Montanari, direttore artistico del Festival e
fondatore dell’Associazione “Asineria Asini di Reggio Emilia”, e di Nicoletta Teso,
Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Doctor Dog Pet Therapy e Pet
Education” Onlus, le scuole e le realtà operanti nell’assistenza alle persone fragili e 
speciali saranno coinvolte nei prossimi mesi anche in attività di pet therapy con l’asinello
pantesco, oltre a quelle già in corso di tipo educative e ludico-ricreative.

Il Parco ha inoltre “costruito l’opportunità per i corsisti panteschi, prossimi coadiutori
dell’asino, insieme ad altri esperti, di poter avviare una start up d’impresa che erogherà sia
servizi ecoturistici che educativi alla comunità e ai visitatori tutto l’anno attraverso l’utilizzo
degli asini panteschi dell’allevamento San Matteo di Erice del Dipartimento Sviluppo
Rurale e Territoriale Servizio 17 di Trapani” conclude il direttore f.f.

In occasione di questa prima edizione del Festival sarà anche lanciata una raccolta fondi
per poter questi giorni per poter inaugurare una statua dedicata all’asinello, così come
proposto dal Centro Culturale Vito Giamporcaro.

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Cultura

Pantelleri in fermento per la Festa di San Fortunato. Si comincia il 13 ottobre con i riti religiosi

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Officerà la santa Messa sua eminenza il Vescovo Angelo Giurdanella

Si scaldano i motori, in onore del Santo Patrono dell’isola: Fortunato protettore di Pantelleria e dalla singolare e toccante storia, di questo parleremo in un altro momento.

Quattro giorni di celebrazioni, a partire dal 13 al 15 ottobre, ore 17.30 con rosario e messa. Il 16 ottobre, giornata dedicata, sarà il nostro vescovo Angelo Giurdanella ad officiare il rituale, proseguendo con la processione e l’imbarco del Santo.

A presto aggiornamenti per gli altri intrattenimenti dedicati al Santo, ma possiamo anticipare che si svolgerà sicuramente la regata delle lance pantesche, che sarà anche l’ultimo appuntamento per il 2025.

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Cultura

Ultima Ora – Pantelleria, avvio lezioni al Liceo Scienze Umane

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Il dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Almaza D’Ajetti, il Prof. Fortunato Di Bartolo, rende noto che l’avvio delle lezioni nella classe prima B del Liceo delle Scienze Umane, composta da 16 studentesse/studenti, a far data da lunedì 6 ottobre 2025.

La classe prima A del Liceo Scientifico prosegue il regolare svolgimento dello specifico percorso formativo, nella composizione di 12 studentesse/studenti.

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