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Cultura

Un aroma di Pantelleria, eccellenza isolana straordinaria: l’origano

Nicoletta Natoli

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Dai manicaretti della cucina pantesca spesso si sprigionano aromi di straordinaria intensità, che donano al palato e all’olfatto piaceri indescrivibili.

Uno di questi “odori” è l’origano.

Ma a Pantelleria ha qualcosa in più: sarà la terra vulcanica, l’umidità salmastra, il sole africano, bene non si può definire cosa renda unica quella che è una semplicissima pianta, ma tant’è.

Ma scopriamo insieme le caratteristiche e curiosità .

Si tratta di una pianta perenne aromatica, che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, ed è largamente utilizzata in cucina. È nativo dell’Europa e delle zone centrali e meridionali dell’Asia, e cresce spontaneamente sulle colline dei paesi nell’area mediterranea e nei boschi ben soleggiati, prediligendo terreni calcarei, sassosi o asciutti, come quello di Pantelleria, dove viene mondato nel mese di giugno. L’origano si può raccogliere tutto l’anno, ma se si vuole conservarlo è consigliabile raccoglierne le foglie e i fiori tra giugno e agosto, prima dell’apertura di questi ultimi.

In Italia sono presenti quattro specie di origano: l’origano comune, l’origano meridionale, l’origano maggiorana e l’origano siciliano. Il nome scientifico è Origanum Vulgare, dove vulgare significa comune, e fu definito nel 1753 dal biologo Carlo Linneo, padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Per tracciare la storia del nome bisogna consultare i trattati del filosofo e botanico greco Teofrasto, vissuto nel III secolo a.C., che per primo usò il nome origanum per un’erba aromatica, dandogli il significato di “bellezza, ornamento, delizia della montagna”, dal greco òros – monte – e ganào – prima persona singolare del verbo deliziarsi.

Inoltre, attorno all’origine del nome dell’origano sono nate due leggende. Una vede protagonista la dea dell’amore Afrodite, che sarebbe stata la prima a coltivarlo sul Monte Olimpo, poiché amava circondarsi del suo intenso profumo, e da qui deriverebbe il nome Oros Ganos. L’altra, invece, ruota attorno al re di Cipro, presso la cui corte viveva un giovane di nome Amaracao (amáraco è il nome in spagnolo dell’origano maggiorana). Un giorno, questi fu incaricato di portare sulla tavola del re un recipiente che conteneva un unguento pregiato e profumato. Entrando nella stanza del sovrano, però, il giovane inciampò e con lui cadde a terra il recipiente, che si frantumò. Il giovane si disperò fino a morirne, e gli dèi, commossi, lo trasformarono nella pianta, dandogli il profumo dell’unguento colpevole della sua morte.

Oltre ad avere un legame con la mitologia, l’origano ha attraversato la storia grazie alle sue proprietà, che non si fermano alla cucina ma si estendono anche alla medicina. I Persiani furono i primi a coltivarlo come erba officinale, i Greci e i Romani lo sfruttarono come erba aromatica, mentre gli Egizi lo usarono per la conservazione delle mummie e per vari unguenti per i massaggi. A partire dal Medioevo l’origano fu commercializzato in tutto il mondo, e i suoi micronutrienti permisero di utilizzarlo come antinfiammatorio, antisettico, digestivo, analgesico, antistaminico e addirittura come antidepressivo, secondo alcuni detti tedeschi risalenti all’Età Moderna che ne parlano come di un’erba del buonumore.

Grazie alle sue proprietà benefiche l’origano è diventato famoso anche in ambito universitario; compare, infatti, in bocca a tre cicogne sullo Stemma della Facoltà di Medicina di Parigi, come simbolo di medicina e di virtù, poiché secondo la tradizione è pure un ottimo repellente per i serpenti, che rappresentano invece i vizi dell’umanità.

Nicoletta Natoli

 

In copertina: Origano prodotto dall’Azienda Agricola Kazzen

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Cultura

Pantelleria . Accorpamento classi liceo, La Francesca (PD) “Decisione inaccettabile”

Redazione

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“Una decisione incomprensibile e inaccettabile quella dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha deciso l’accorpamento delle classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica classe per il prossimo anno scolastico 2025-2026. Nello stesso tempo manifestiamo pieno appoggio e solidarietà alla protesta dei genitori dell’istituto superiore a Pantelleria che hanno denunciato, fra l’altro una palese violazione del diritto allo studio.”

E’ questo quanto dichiara il Segretario del Partito Democratico di Pantelleria, Giuseppe La Francesca a seguito dell’incomprensibile decisione di accorpare le prime classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica sezione per l’anno scolastico appena iniziato. Vengono così annullate, continua La Francesca, le legittime aspirazioni di 15 ragazzi che avevano fatto una scelta consapevole sul proprio percorso di studio e per l’ennesima volta non si tiene in considerazione le nostre condizioni di insularità. “Non vorrei che dopo che hanno costretto le nostre mamme a partorire fuori Pantelleria, anche tutti i nostri ragazzi siano costretti a iscriversi alle scuole superiori fuori isola!”

Pur consapevoli, chiude il Segretario del PD Pantelleria, che tale scellerata decisione è stata assunta dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è necessario che la politica tutta prenda forte e convita posizione sulla vicenda perché per l’ennesima volta è in gioco il futuro dei nostri ragazzi e della nostra isola.

Per approfondire: Pantelleria, accorpate in una sola classe studenti di licei differenti. E’ protesta

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Ambiente

Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

Redazione

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L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia

Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.

Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.

“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.

Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:

  •  Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
  •  Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
  •  Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.

L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.

Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato.  Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.

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Cultura

Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Giada Zona

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Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna

Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.

Filippo Maccotta

Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.

“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “

Emanuele Pinna

La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media

Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”

Giada Zona 

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