Cultura
Tutti i vulcani della Sicilia: da Stromboli a Etna, passando per Isola Ferdinandea e Pantelleria
La Sicilia è la regione italiana che conta il maggior numero di vulcani in generale. Ma anche con quelli ancora attivi e che di tanto in tanto fanno meravigliare per le immagini che regalano, ma anche spaventare per le conseguenze delle loro attività.
La regione ha, dunque, una moltitudine di vulcani: attivi, quiescenti e spenti.
Tutti i vulcani della Sicilia
Etna
Con i suoi 3,326 metri di altezza e le sue incessanti attività, rappresenta un emblema della Sicilia.
Il più alto della placca euroasiatica, sorge sulla costa orientale della Sicilia, a sud-ovest dei Monti Peloritani e a sud-est dei Monti Nebrodi (Appennino siculo), rientrando nel di Catania.
E’ attraversato dal 15º meridiano est, che da esso prende il nome.
Anche se dimensioni e forma sono soggette a modifiche dovute dalla lava, si può calcolare un diametro di oltre 40 chilometri e un perimetro di base di circa 135 km; occupa una superficie di 1 265 km².
Oltre all’Etna, in Sicilia esistono tanti altri vulcani, per la maggior parte poco conosciuti.
Molti di questi sono sottomarini e prendono il nome di alcune isole e solo alcuni sono ancora attivi, mentre la maggior parte rappresentano l’eredità di antiche eruzioni.
Arco Eoliano e Isole Eolie
L’arco Eoliano, localizzato nel fondale oceanico del Tirreno meridionale, è formato dalle sette isole Eolie di Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Stromboli e Strombolicchio e da alcune montagne sottomarine.
Tutte le isole eoliane hanno origine vulcanica, ma solo Stromboli e Vulcano sono ancora due vulcani attivi. Le altre a parte Lipari e Panarea, che hanno fatto registrare nella storia recente dei fenomeni eruttivi, sono formate da magma composito.
Stromboli

E’ situato nell’omonima isola dell’arcipelago delle Eolie, ed è il secondo ancora attivo in Sicilia.
E’ alto circa 926 metri dal livello del mare, ma affonda le sue radici nel Mar Tirreno per 2400 metri.
La sua nascita risalirebbe a oltre 200mila anni fa, da allora lo Stromboli fa registrare quasi quotidianamente un’attività eruttiva che ha raggiunto parossismi violenti solo in alcuni casi, nel 1903, nel 2003 , nel 2007 e nella recente esplosione del luglio del 2019.
Vulcano

Il nome deriva dall’omonima divinità romana del fuoco.
Esso raggiunge 386 metri d’altezza ed è situato al centro dell’isola, nei pressi di Porto Levante. L’ultima eruzione si è verificata tra il 1888 ed il 1890 ed oggi si registrino soltanto l’attività delle fumarole. Per questo Vulcano è ancora considerato attivo.
Magnaghi e Marsili

Rientranti nell’arco Eoliano, il primo dovrebbe risalire a più di tre milioni di anni fa e si eleva in profondità nel mar Tirreno meridionale per un’altitudine di 2635 metri.
Marsili è invece considerato il vulcano sottomarino più esteso d’Europa.
Scoperto negli anni venti del XX secolo e battezzato in onore dello scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili, è stato studiato solo recentemente, dal 2005.
Insieme al Magnaghi, al Vavilov e al Palinuro, che non appartengono alla Sicilia , il Marsili è considerato fra i vulcani sottomarini potenzialmente pericolosi, in quanto l’ attività vulcanica ancora attiva potrebbe rappresentare la miccia d’innesco di maremoti del Tirreno meridionale.
Campi Flegrei del Mar di Sicilia, vulcano Empedocle e Isola Ferdinandea
(Immagine da Wikipedia)
I Campi Flegrei del Mar di Sicilia altro non sono che una regione vulcanica sottomarina del canale di Sicilia che comprende ben tredici vulcani sottomarini.
Quindi le eruzioni dei Campi Flegrei del Mar di Sicilia avvengono sott’acqua, tranne alcune del vulcano Empedocle che hanno dato alla luce a fenomeni visibili, anche perchè più grande.
Si pensi che il vulcano Empedocle con le sue eruzioni ha portato tre volte alla luce l’ Isola Ferdinandea, che altro non è che sommità emersa dello stesso vulcano. Nel 1831 quando quest’isola venne “a galla” di fronte a Sciacca, si scatenò una disputa tra Regno delle due Sicilia, Regno Unito e Francia: tutte e tre ne reclamavano il possesso. Ma la “sciarra” (litigio in dialetto siciliano) si risolse ben presto, quando l”isola si inabissò nuovamente. Da lì venne chiamata: “l’isola che scappò via”.
Isola Pantelleria
(Imm. da Wikipedia)
L’isola di Pantelleria si trova al centro del Canale di Sicilia ed è la più grande della regione tra le isole circumsiciliane.
Il suo territorio è di origine vulcanica e, a tutt’oggi, presenta molti fenomeni di vulcanesimo secondario, prevalentemente acque calde e fumi che dimostrano il persistere dell’attività del suo vulcano quiescente.
L’ultima eruzione è avvenuta, il 16 ottobre nel 1891, sul pendio nordoccidentale nella parte sommersa dell’isola.
Infine abbiamo la piccola isola delle Pelagie
Isola Linosa
Imm. da Wikipedia
Come Pantelleria, è originata dallo stesso asse vulcanico sottomarino.
I crateri vulcanici sono tuttora ben evidenti: al centro dell’isola, basso e ampio (600 metri di diametro), si estende il cratere principale, la Fossa del Cappellano. Data la ricchezza dei minerali la zona è densamente coltivata.
Vi sono altri tre coni di altezza collinare: monte Vulcano (195 m), monte Rosso (186 m), monte Nero (107 m), alle cui pendici ha affiliato Craterino di soli 50 m di altezza.
L’attività eruttiva è terminata circa 2500 anni fa, quindi l’isola è profondamente quiescente.
Marina Cozzo
In copertina imm. da MeteoWeb
Sociale
Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava
“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista
Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.

L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.
Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…
La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.
Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.
La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.
Foto a cura di Clara Garsia
Cultura
Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena
La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.
In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.
Gli abitanti di Khamma- Tracino
Foto a cura di Simone Raffaele
Cultura
Pantelleria, tornano a suonare le campane della chiesa di Tracino
La Chiesa Madonna della Pace torna a far sentire la sua voce
Un sentito ringraziamento al Sindaco.
Grazie al supporto dell’amministrazione e con la collaborazione dei consiglieri comunali finalmente le campane della Chiesa Santa Maria della Pace tornano a risuonare, riportando nel nostro paese un simbolo di tradizione, fede e unione.
Era molto tempo che la felice contrada di Tracino non sentiva scadenzata la propria vita dall’armonico suono del campanile.
Le campane non sono soltanto un suono: sono un richiamo alle nostre radici, un segno di vita e di comunità che continua a crescere e a guardare al futuro con fiducia. Il ripristino del loro funzionamento coincide con il magico periodo natalizio, sapendolo rendere più suggestivo.
Grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo.
Invitiamo tutti a condividere la notizia e a partecipare ai prossimi momenti comunitari nella nostra amata chiesa di Tracino
Jean Rizzo
Segretario comunale Forza Italia
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