Cronaca
Trapani, Ufficio Immigrazione a corto di personale. Il punto di Italia Celere

Da oltre un anno, questa Segreteria evidenzia le criticità presenti nella Questura di Trapani in merito alla carenza di personale ed alla gestione di quello presente, che caratterizza TUTTI GLI UFFICI ed in particolare l’Ufficio Immigrazione e tutti gli altri Uffici interessati dall’incessante flusso migratorio (ivi compresi i reparti inquadrati che vengono qui inviati in servizio fuori sede: Reparto Mobile della P. di S., Battaglione Carabinieri ed A.T.P.I. della G.d.F.) che investe la Provincia e, come se non bastasse, anche da quello che colpisce Lampedusa. Infatti, da quasi un mese, parte degli stranieri sbarcati a Lampedusa viene trasferita a gruppi di 350/400 a Trapani con la M/N “Pietro Novelli” della Caronte & Turist, presa a noleggio dal Viminale al fine di alleggerire la pressione sull’Hotspot delle Isole Pelagie. FINALMENTE anche la segreteria nazionale di uno dei sindacati maggioritari si accorge che nella Questura di Trapani qualcosa non va.
Pur non conoscendo la differenza tra un “Centro di Prima Accoglienza” ed un C.P.R. (perché quello presente a Trapani in contrada Milo è un C.P.R.) l’altra sigla sindacale si rende conto, e dichiara apertamente ai media, che a Trapani c’è personale che “normalmente” effettua servizi ininterrotti di oltre 18 ore, senza che gli vengano neppure assicurate le esigenze primarie, quali una bottiglia di acqua, un pasto dignitoso durante il servizio o dei servizi igienici idonei; personale che viene costretto ad effettuare trasferimenti di clandestini da un C.P.R. all’altro o di sbarcati dal luogo di arrivo al C.P.R. di assegnazione (da Trapani a Bari, Brindisi, Potenza ed anche Roma) in auto, anziché con mezzo aereo, sottoponendo gli operatori a tragitti della durata che varia dalle 12 alle 16 ore di guida continuativa, interrotta solo dalla sosta per il pasto, che li espone oltretutto al pericolo di fuga dei soggetti in trasferimento; personale utilizzato per i trasferimenti degli sbarcati, da Lampedusa (AG) a Mazara del Vallo (TP) a mezzo M/N “Pietro Novelli”, costretto ad effettuare oltre 36 ore ininterrotte di lavoro in condizioni inaccettabili per qualsiasi categoria di lavoratore, ma che vengono tollerate se a subirle è un poliziotto; tutto ciò sottraendo risorse al controllo del territorio, nonostante la scelta effettuata dai vertici della Questura di assegnare tutto il personale trasferito o di nuova nomina, giunto a Trapani nell’ultimo semestre, alle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
In tutto ciò, vorremmo ricordare che, se all’interno del C.P.R. sono stati posizionati due gazebo (non forniti dall’Amministrazione, ma gentilmente concessi in prestito da una Organizzazione di Volontariato) per proteggere dall’irraggiamento solare il personale dei reparti inquadrati impegnati nella vigilanza, è SOLO MERITO DI QUESTA O.S. che ha ripetutamente sollecitato la Questura affinché il benessere del personale ritornasse ad essere tra gli interessi primari dell’Amministrazione…anche il “benessere” economico.
A tal proposito, non possiamo certo dichiararci soddisfatti dei “chiarimenti” pervenuti in data 19/08/2022 dalla locale Prefettura con prot. Uscita n. 0061932, infatti il tentativo di scaricare sul Ministero dell’Interno la responsabilità della sospensione della fornitura dei buoni pasto, non ha sortito l’effetto desiderato poiché riteniamo che fosse compito della Prefettura, davanti ai soli € 202.500,00 erogati a fronte di un fabbisogno di € 380.000,00 preventivato, richiedere per tempo ulteriori accrediti senza attendere il 23 giugno 2022, data in cui tali fondi si sono esauriti, e senza far passare un altro mese per sollecitare il Ministero dell’Interno, a seguito della comunicazione di avvenuta sospensione della fornitura dei buoni pasto, trasmessa dalla Questura con nota del 25 luglio 2022. Così facendo si sarebbe potuta evitare la posizione debitoria di € 13.182,15 nei confronti della Endered Italia s.r.l. e la conseguente sospensione della fornitura. Inoltre, conoscendo “i tempi tecnici” della P.A., restiamo in attesa della comunicazione di una data certa in cui sarà disponibile l’accredito predisposto dal Viminale di € 85.000,00, che permetterà “di estinguere il debito nei confronti della società creditrice Endered Italia, al fine di sbloccare la fornitura dei buoni pasto”. Questa O.S. si augura che la cifra residua di € 71.817,85 + € 92,500 (ancora da erogare a fronte del fabbisogno preventivato) sia sufficiente per arrivare a fine anno senza incorrere in ulteriori sospensioni della fornitura. Ci permettiamo inoltre di evidenziare che, “riguardo al ritardo nei pagamenti del compenso per lavoro straordinario reso in supero dal personale della Polizia di Stato”, nessuna richiesta di chiarimento era stata formulata alla Prefettura, ma si trattava semplicemente di un’informazione rivolta all’opinione pubblica ed alla forze politiche…anche una O.S. “giovane” e “minoritaria” come la nostra è a conoscenza delle dinamiche di liquidazione di tali emolumenti e che “detto procedimento esula dalle competenze di questo Ufficio”. Ci riteniamo infine soddisfatti della rassicurazione che la Prefettura non sia solita praticare distinzione o favoritismo tra il personale della Polizia di Stato ed il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, anche se per noi la mancata corresponsione di quanto DOVUTO ad un lavoratore rimane un “SOPRUSO” ed anche grave! Nel concludere questo comunicato, invitiamo nuovamente il Dipartimento, il Questore, le forze politiche tutte, che anche in questa campagna elettorale faranno promesse straordinarie (sempre
regolarmente tradite) per accaparrarsi la simpatia degli appartenenti al Comparto Sicurezza, a tenere presente che, in considerazione dei sacrifici quotidianamente richiesti, gli operatori della Polizia di Stato meritano maggiore rispetto e tutela da parte delle Istituzioni che quotidianamente difendono, in quanto Servitori e non servi. Questa O.S., nell’apprezzare la decisione dell’altra sigla sindacale di informare l’opinione pubblica attraverso gli organi di stampa (politica intrapresa fin dagli albori da questa O.S.) circa le rivendicazioni, richieste e criticità presenti in un mondo lavorativo che rimane sempre nell’ombra, mentre le rivendicazioni delle altre categorie lavorative vengono ampiamente pubblicizzate, rinnova la richiesta di immediato intervento del Ministro, affinché interrompa la reiterazione di quanto sopra e assicuri l’immediato accredito dei buoni pasti elettronici dovuti ai Poliziotti trapanesi. Vorremmo ricordare ad alcuni “sindacatoni”, quelli che con post ridicoli sui “social” inneggiavano ad “un’altra vittoria” per aver ottenuto la riscrittura delle regole concernenti le relazioni sindacali grazie alla modifica normativa dell’art. 35 D.P.R. n. 164/2002 operata per mezzo dell’art. 30 D.P.R. n. 57/2022, quelli che si definiscono primi tra i primi, ma tacciono fino all’ultimo sulle “barbarie” operate da chi rappresenta l’Amministrazione sul territorio, a discapito delle Donne ed Uomini della Polizia di Stato, per continuare a stare a braccetto coi vertici dell’Amministrazione e quindi nelle simpatie della fazione politica in auge al momento, conservando i conseguenti privilegi, che le Federazioni potranno pure “sciogliersi al sole estivo”, ma chi fa realmente Sindacato nell’interesse dei colleghi e senza riceverne in cambio benefici, continuerà nella propria MISSIONE togliendo tempo alla propria vita privata. Perché noi, per fare Sindacato, non abbiamo bisogno dei permessi sindacali e della rappresentatività non sappiamo che farcene, se deve essere utilizzata per sottoscrivere contratti al ribasso.
Il Segretario Generale Provinciale ITALIA CELERE
Alberto Lieggio
Ambiente
Nuovo DDL sulla caccia, le riflessioni di Anselmp Consolo dell’Associazione L’Avamposto di Pantelleria

Care della redazione del “Il Giornale di Pantelleria” e cari lettori, continuo a
scrivervi come annunciato nel precedente articolo, per condividere con voi
alcune riflessioni a proposito del nuovo disegno di legge del Governo sulla
caccia.
Comprendo che non a tutti possa interessare tale argomento, magari pensando
che ci siano problemi ben più gravi e che l’aria che respiriamo non sia la stessa
che respirano tutti gli animali che vivono sulla Terra.
Comprendo anche che nell’arco di una vita non tutti sviluppino le stesse
sensibilità, modi di pensare, di agire.
Ed è un bene che sia così.
Certe volte le vie del destino paiono dispiegare percorsi casuali e privi di
significato.
A volte sono gli eventi traumatici a segnare il resto della nostra esistenza, altre
ancora invece sono i più impercettibili avvenimenti a condizionare
maggiormente le vite di ognuno.
Come se certe tracce poste sul proprio cammino rimanessero nascoste e
insondabili, affinché non si svelino spontaneamente a chiunque sappia prestare
la dovuta attenzione.
Ricordo come fosse ieri, quando da ragazzino lessi il discorso che in un freddo
giorno d’inverno del 1854 fece Capo Seattle Capriolo Zoppo, della tribù
Duwamish al presidente bianco Franklin Pirce, che intendeva “comprare” la sua
terra, divenendo in seguito il “Manifesto dei Diritti della Terra”, simbolo dello
spirito del Popolo degli Indiani D’America.
Eccone qui una piccola parte:
“Mi hanno raccontato di migliaia di bisonti lasciati a imputridire nelle
praterie dagli uomini bianchi che avevano sparato loro da treni in corsa.
Io sono un selvaggio e non capisco.
Per noi gli animali sono nostri fratelli, e noi uccidiamo solo per
sopravvivere.
Se noi venderemo all”uomo bianco questa terra, egli deve fare la stessa
cosa.
Perché gli animali sono nostri fratelli.
Che cos’è l’uomo senza gli animali?
Persino il lombrico mantiene soffice la terra perché l’uomo possa
camminarci.
Se tutti gli animali scomparissero, gli uomini morirebbero a causa della
grande solitudine.
Perché tutto ciò che succede agli animali, succede all’uomo perché noi
tutti partecipiamo dello stesso respiro.”

Ciccio, la Taccola storica dell’avamposto
Queste parole mi si scolpirono dentro come fa il fuoco sul ferro battuto.
Le parole di un guerriero ormai vecchio che non voleva veder distrutta la Terra
che amava, non voleva veder perire il suo Popolo.
Le parole di un uomo tra i più saggi che hanno camminato su questa Terra.
Animali, etimologicamente “Anima in movimento”.
Sono loro il mio primo amore.
Sono loro che mi accompagnano costantemente da quando ricordo d’esser vivo.
Nella precedente lettera, dicevo che avrei dovuto gioire insieme a voi delle
bellissime esperienze a stretto contatto con la natura che ci regala
quotidianamente la meravigliosa Isola di Pantelleria, ricordando come non
possa esserci luce senza ombra e come il male non dorma mai.
Purtroppo infatti mi tocca informarvi appunto, di come il male spesso operi in
silenzio prima di colpire, come uno sgherro in agguato nell’ombra di un vicolo
buio.
Mi riferisco infatti al nuovo devastante disegno di legge sulla caccia,
evidentemente elaborato sotto dettatura dalle lobby delle armi, dalle frange più
estreme del reparto venatorio governativo e del suo elettorato e come parrebbe,
addirittura voluto fortemente dal ministro dell’agricoltura Francesco
Lollobrigida e che oltre ad essere propinato in un momento storico in cui la
biodiversità è messa a dura prova dall’inquinamento e dall’invadenza umana,
presenta chiari elementi di incostituzionalità.
Già, infatti il Governo dopo aver varato in sordina il cosiddetto “decreto
sicurezza”, D.L. n. 48/2025 e facendolo passare seppur con estremo ritardo alla
Camera e che tra l’altro con la sicurezza non ha nulla a che vedere, dato che si
tratta per la maggiore di un coacervo di ingiunzioni e di un apparato che mira
più al controllo dei cittadini che alla loro sicurezza e che per buona parte viola e
offende ancora una volta i diritti e le libertà inviolabili della popolazione, ha
adesso partorito l’ennesimo spudorato attacco alla vita e al benessere della
natura, spacciandolo per cultura delle tradizioni e tutela della biodiversità.
Considerando anche che i cosiddetti “Decreti Legge”, cosi in voga nella politica
della mala fede tipica dei nostri tempi, che dovrebbero essere utilizzati
esclusivamente in casi del tutto straordinari per far fronte a calamità ed
emergenze, di fatto divengono un collaudato strumento per far si che i
provvedimenti autoritari non vengano discussi e approvati dal Parlamento, il
quale dovrebbe essere espressione della volontà popolare.
L’utilizzo consuetudinario di tali strumenti legislativi per regolamentare delle
materie che nulla hanno a che vedere con lo stato di emergenza, tradiscono la
loro volontà coercitiva e antidemocratica, tipica dei regimi totalitari.
Nel caso di questa nuova (de)regolamentazione dell’attività venatoria,
nonostante la forma di attuazione legislativa sia quella del disegno di legge
(D.D.L) il governo Meloni sarebbe intenzionato a favorire la caccia
indiscriminata e la legalizzazione del bracconaggio, una riforma devastante di
violenza inaudita e senza limiti contro tutti gli animali selvatici presenti sul
nostro territorio e in beffa alla stessa sicurezza pubblica.
Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse tragica.
La verità è invece che questo folle e scriteriato “disegno di legge”, intende
azzerare e cancellare con un sol colpo di mano, ogni legge nazionale e
internazionale in materia di protezione ambientale, vanificando il lavoro degli
ultimi 60 anni e gli enormi sforzi fatti dalle associazioni e da tutti quanti lottano
quotidianamente per proteggere quanto rimasto della natura, trasformando
l’intero territorio italiano e gli ultimi paradisi naturali in un tiro a segno e campo
di sterminio degli animali selvatici.
Tra l’altro cestinando impunemente l’art. 9 dei Principi Fondamentali della
nostra Costituzione che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della
cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio
storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato
disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Voglio elencare qui di seguito cosa comporterebbe se malauguratamente
passasse tale obbrobrio al Consiglio dei Ministri e nel caso fatto regolarmente
passare per il Parlamento, visti i precedenti storici, teatro grottesco in cui
recitano indistintamente tutte le fazioni, a rappresentare le giullaresche
maggioranze e opposizioni che si susseguono ridicolmente sul palcoscenico
della politica italiana.
Cosi come riportano le massime associazioni per la protezione ambientale e
animale, venute a conoscenza dei contenuti del testo; ENPA, LAC, LAV. Lipu,
WWF, ecc, dato che il D.D.L non è ancora stato ufficializzato e reso pubblico.
– La caccia, da attività ludica e mero sport, verrebbe ridefinita come pratica che
per legge “tutela la biodiversità”.
Incredibile vero? Ma non è tutto, la fiera degli orrori così prosegue.
– Si estenderebbero enormemente le aree cacciabili, riducendo o azzerando le
regole e i divieti.
– Consentirebbe la caccia nelle aree demaniali, spiagge, zone dunali, zone
umide, foreste, praterie, parchi ecc. con enormi rischi anche per
escursionisti, villeggianti, ciclisti.
– Le regioni sarebbero obbligate a ridurre le aree protette se ritenute
”Eccessive”, secondo un interpretazione della legge ritenuta errata dal
Consiglio di Stato.
– Riaprirebbero gli impianti di cattura dei richiami vivi (Milioni di animali oggi
liberi finiranno all’ergastolo senza processo) e le specie catturabili
passerebbero da 7 a 47.
– Cancellerebbe ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di
caccia, con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo.
– Le gare di caccia con cani e fucili sarebbero consentite anche di notte e
addirittura nei periodi di nidificazione, nelle aree private la caccia sarebbe
esercitata senza alcuna regola.
– Verrebbe riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non
sarebbe prevista alcuna formazione sulle regole italiane, dato che di fatto
non esisterebbero più.
– Aumenterebbero i periodi di caccia, estesi oltre febbraio e sarà probabile
l’aumento delle specie cacciabili senza alcuna verifica scientifica.
– La caccia sarebbe permessa anche dopo il tramonto e sarebbero consentite le
braccate su terreni innevati seguendo le tracce degli animali.
E dulcis in fundo, saranno addirittura previste sanzioni fino a 900 euro per
chi protesta contro le uccisioni di animali, mentre non si prevederebbe alcuna
modifica all’impianto sanzionatorio penale e amministrativo per reprimere il
bracconaggio e il traffico di animali selvatici.
Arrivati a questo punto mancherebbero solo i mitra e i carri armati per servire al
meglio la programmata carneficina, tuttavia a questa “carenza” pare che gran
parte dei governanti europei, come i cosiddetti “volenterosi” stiano ampiamente
rimediando, visto come stanno spingendo alacremente l’umanità sulla soglia
della terza guerra mondiale.
Già, in questo stato sempre più dispotico il problema non sarebbe chi uccide ma
chi si indigna e non sta al loro sporco gioco, con evidente e sfacciato intento di
chi è già pronto a deresponsabilizzarsi preventivamente rispetto a tutto quello
che potrà succedere, come ad esempio i gravi incidenti che inevitabilmente si
verificherebbero a causa di tale inaudita e barbara riforma.
Un D.L che si prende anche beffa oltre che degli innocenti animali, perfino
della tanto decantata sicurezza pubblica, in maniera del tutto dissennata.
Sappiamo come certi politicanti si riempono la bocca di parole quali;
“Biodiversità”, “Green Deal”, “Protocolli Sanitari”, “Paese Democratico”,
“Sicurezza Pubblica”, mentre firmano leggi intrise di sangue e ipocrisia e
contando il denaro che finisce nelle bramose tasche.
Ma cosa ci si può aspettare in un mondo in cui la bituminosa propaganda al
servizio del potere e delle barbarie, sovverte e distorce la stessa storia vissuta,
rovesciando nel loro contrario i concetti più elementari?
Dove le armi di distruzione di massa diventano armi intelligenti; le guerre
missioni di pace; le perdite di vite umane effetti collaterali; i neo nazisti
dell’esercito ucraino lettori di Kant; la pace giusta sprecare 800 miliardi di
denaro pubblico per il riarmo europeo; il genocidio di migliaia di bambini
inermi a Gaza guerra al terrorismo; la salute pubblica ricatti obblighi sanitari e
green pass; gli esseri umani che si pongono dubbi complottisti; la caccia
indiscriminata e il bracconaggio tutela della biodiversità.
Sembra assurdo che ciò che sia ovvio e sacrosanto sì debba proteggere e
custodire con tutte le forze, vada difeso dalla sconsideratezza e avida
incompetenza delle stesse massime istituzioni, che invece dovrebbero essere
preposte e predisposte alla tutela e al bene collettivo, oltre che a lasciare in pace
quel che della Natura rimane.
E in tutto questo ciò che forse rattrista e sconforta di più è vedere l’inedia e
l’indifferenza sistemica e generalizzata delle masse, che restano inerti come
zombi ormai privi di anima, assuefatti dall’accidia e dalla più degradante e
regressiva influenza dei cosiddetti “professionisti dell’informazione” e delle
“democrazie occidentali”.
E non importa se voti destra, centro, sinistra, il partito o movimento di tal dei
tali, che servono solo a dividere e imperare, le promesse disattese sono tutte
uguali e contrarie, ragion per la quale la degradante e meschina classe politica
attuale va costantemente monitorata e smascherata, insieme ai suoi progetti di
legge scellerati, al fine di risvegliare le coscienze della popolazione.
Di fronte alle barbarie, come intimava il filosofo tedesco T. W. Adorno,
facciamo nostro il suo imperativo di dover “Imporre un Alt all’estremo del
male”.
Se i buoni restano a guardare e lasciano fare, al male gratuito non ci sarà mai
fine.
Faremo tutto quanto è in nostro potere per non permettere tale scempio e per
fare abortire sul nascere questa ennesima proposta di legge indecente e
inammissibile.
Concludo questa lettera con le parole di un altro grande, immenso uomo e
artista, l’intramontabile Bob Marley:
“Non troverai mai giustizia in un mondo in cui i criminali fanno le regole”.
Pantelleria 31 maggio 2025
il Presidente dell’Associazione Culturale L’Avamposto
Anselmo Consolo
Per informazioni e segnalazioni di animali feriti o in difficolta puoi contattare i
seguenti numeri:
Pantelleria 331 7405287 Anselmo Consolo; 339 1627347 Linda Russo;
366 2784148 Fleur Chetwind;
Palermo 351 9753080 Giuseppe Santangelo; 347 3774613 Ignazio Pedone;
Cefalù e Madonie 3341362149 Alessandro Morello
Mail: avampostoumano@gmail.com
Ambiente
2 Giugno, WWF: “l’Italia non è una Repubblica fondata sulla caccia” Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde?

2 Giugno, WWF: “l’Italia non è una Repubblica fondata sulla caccia”
Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde?
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
1 Giu 2025 | 10:54
In occasione della festa nazionale del 2 Giugno il WWF “lancia un piccolo promemoria al Governo e in particolare al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che in queste settimane sta lavorando ad un DdL che cancellerebbe alcune tra le principali norme che tutelano gli animali selvatici, dopo quelle già demolite nel corso dell’attuale Legislatura“.
Il WWF “ricorda a chi oggi, anche nelle istituzioni, continua a spingere per una modifica normativa che ci riporta indietro di 30 anni, che l’Italia NON è una Repubblica fondata sulla caccia. Ma, invece, come recita l’art.9 della Costituzione, così come modificato dalla riforma del 2022 ‘tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni’“.
“Un principio scolpito nei valori fondamentali della nostra Repubblica e al quale nessuna legge che ‘disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’ (sempre art.9) dovrebbe venir meno. Principio da cui si allontana fortemente il DdL di riforma sostenuto dal ministro Lollobrigida e che introduce una drastica deregulation dell’attività venatoria, legalizzando alcuni aspetti, e pratiche che oggi sono considerate attività di bracconaggio“, prosegue l’associazione ambientalista.
“Una riforma – sottolinea il WWF – che moltiplicherebbe i rischi per l’incolumità pubblica, anche per chi vive, lavora o fa escursioni in natura, per la salute di tutti, a causa dell’aumento dell’inquinamento da piombo, e per gli animali, soprattutto per le specie già vulnerabili. Una riforma che renderebbe i controlli più difficili a tutto vantaggio di bracconieri e trafficanti, criminali che si arricchiscono usando gli animali come merce di scambio nei mercati illegali. Una riforma che espone tutti i cittadini al rischio concreto di una nuova procedura d’infrazione europea, dopo le due già aperte nel corso di questa legislatura. Una sanzione pesante che per gli interessi di pochi graverà sulle tasche di tutti i contribuenti“.
“Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde? Impossibile immaginarla, così come è impossibile immaginare il nostro Paese senza la sua biodiversità che, insieme alla cultura e al paesaggio la rendono quello che è. Ossia, secondo il Report WWF ‘Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: Status, tendenze, minacce e soluzioni’, il Paese europeo più ricco di biodiversità in Europa con circa 60 mila specie animali e 10 mila specie di piante vascolari“. Per l’associazione ambientalista “amare il nostro paese significa difendere la sua natura. Per questa ragione il WWF Italia rinnova al governo l’appello a non giocare all’apprendista stregone con le norme che regolano la tutela della nostra natura, che è un patrimonio di tutti, anche di chi non è ancora nato. Per impedire che questa proposta di legge sia presentata in un prossimo Consiglio dei ministri e poi mandata al Parlamento, è necessario agire subito“, conclude il WWF.
Salute
Pantelleria, procedono i lavori per la Casa della Comunità. Il sopralluogo di Fazio Palazzolo e Greco

A Pantelleria procedono i lavori di realizzazione della Casa della Comunità, struttura di assistenza primaria e socio sanitaria prevista dal D.M. 77/2022, che sorgerà all’interno dei locali ristrutturati del Distretto sanitario, in via San Leonardo.
E’ quanto emerso dal sopralluogo effettuato sull’isola da Danilo Palazzolo, sostituto del Direttore generale dell’ASP Trapani, e dal direttore sanitario aziendale, Danilo Greco, accompagnati dal direttore del Distretto Luca Fazio.
Questo nuovo modello di assistenza territoriale, destinato a divenire un punto di riferimento per i bisogni di salute dell’isola, prevede la presenza al suo interno di un’equipe multidisciplinare composta da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e altri professionisti della salute, quali ad esempio psicologi, ostetrici, professionisti dell’area della prevenzione, della riabilitazione e assistenti sociali. Al suo interno, anche il CUP e i servizi territoriali.
Palazzolo e Greco hanno, inoltre, visitato il presidio ospedaliero “B. Nagar” cogliendo l’occasione per fare il punto sulla situazione del personale sanitario in organico. Per garantire il mantenimento dei LEA (livelli essenziali d’assistenza), la direzione strategica aziendale ha recentemente emanato un avviso pubblico per il conferimento di incarichi libero professionali, a medici specialisti nelle discipline di Sanità pubblica e Medicina preventiva, Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia e Traumatologia, oltre a un bando per assistenti amministrativi da destinare esclusivamente nell’isola.
“L’auspicio – ha detto Palazzolo – è che, tra le varie professionalità, si possano reperire anche psichiatri per poter riaprire il servizio per le dipendenze, il SerD. L’Asp di Trapani che ha avviato anche la campagna di comunicazione ‘Verso Sud-Medici per Trapani’ per invogliare i giovani medici, siciliani e non, a venire a lavorare negli ospedali della provincia”.
La foresteria
A tal proposito, a Pantelleria è prevista la realizzazione di una foresteria per i professionisti, tramite la riqualificazione dell’edificio ospedaliero già sede dell’alloggio delle suore, i cui lavori procedono.
Direttore generale facente funzioni e Direttore sanitario hanno avuto inoltre un proficuo e cordiale incontro con l’amministrazione comunale, in primis sindaco, presidente del consiglio, alcuni assessori e consiglieri di maggioranza e opposizione.
In tale occasione si è, tra l’altro, concordato un uso condiviso dei volontari del Servizio civile di cui al successivo bando che il comune farà, per il servizio di accoglienza ed orientamento all’interno della Casa della Comunità di Pantelleria. Si è infatti ritenuta tale attività fondamentale come guida per i cittadini, soprattutto nella fase di avvio della nuova struttura.
Palazzolo e Greco, infine, sono intervenuti all’ottava edizione di “Highlights in #Neurology”, congresso di neurologia con circa cento studiosi e ricercatori nell’ambito neurologico, nazionale e internazionale, che si conclude oggi a Pantelleria.
Immagini da pagina facebook dell’ASP Trapani
-
Ambiente4 anni ago
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi3 anni ago
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni ago
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi3 anni ago
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni ago
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni ago
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo