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Cultura

Termini Imerese (PA), al via il Corso di Archeologia Medievale

Marilu Giacalone

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Inizia sabato 12 novembre 2022 alle ore 16,00 il Corso di Archeologia Medievale promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Museo Civico, l’Università Popolare Termini Imerese e la Parrocchia San Nicola di Bari. Dopo la presentazione di Aurelio Burgio, Coordinatore dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Archeologia dell’Università di Palermo, di Maria Concetta Buttà, Assessore comunale alla Cultura, di don Antonio Todaro, Parroco della chiesa Madre, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, si terrà la prima lezione  dal titolo “L’Archeologia del Medioevo nella Sicilia occidentale: temi e prospettive di ricerca”. La relazione sarà tenuta da Emma Vitale, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, presso l’Università di Palermo. L’incontro si terrà presso la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, in piazza S. Caterina a Termini Imerese. Il Corso prevede 9 lezioni e 6 visite guidate. I successivi incontri riguarderanno “I Castelli della Sicilia medievale”, “Monte Iato ed il territorio nel Medioevo”, “Da Iblatasah a Piazza Armerina. Archeologia e storia nel Medioevo”, “Ṣiqilliyya: tracce arabo-islamiche nella Sicilia normanna”, “L’habitat rupestre medievale nell’entroterra ennese: indagini e prospettive di ricerca”, “Contesti archeologici di Età medievale indagati dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento”, “Novità su alcuni contesti medievali indagati dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo”. “Il Medioevo negli Iblei. Gli insediamenti”, “La monetazione nella Sicilia medievale”. Previste visite guidate agli scavi nell’insediamento medievale della Villa del Casale di Piazza Armerina, i Castelli dell’Etna, il Castello di Sperlinga, le testimonianze di età medievale a Palazzo Abatellis a Palermo, i Castelli delle Madonie. A gennaio infine visita guidata ai Castelli della Loira. Coordinatrice del Corso è Emma Vitale, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, presso l’Università di Palermo.
Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Sponsor dell’iniziativa Web agency web vox (Realizzazione di siti web). Per informazioni: BCsicilia, Via Ospedale Civico, 32 – Termini Imerese Tel. 346.8241076 – Email: terminiimerese@bcsicilia.it. Facebook: BCsicilia.
In allegato Borraccia fittile del XIII secolo rinvenuta nel sito medievale di Brucato.

CORSO DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE

PROGRAMMA DEL CORSO

SABATO 12 NOVEMBRE 2022 – ORE 16,30
Chiesa di S. Caterina d’Alessandria
Presentazione:
Don Antonio Todaro, Parroco chiesa Madre
Aurelio Burgio, Coordinatore dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Archeologia – Università di Palermo
Maria Concetta Buttà, Assessore comunale alla Cultura
Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia
L’Archeologia del Medioevo nella Sicilia occidentale: temi e prospettive di ricerca
Emma Vitale, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, Università di Palermo

SABATO 19 NOVEMBRE 2022 – ORE 16,30
Chiesa di S. Caterina d’Alessandria
I Castelli della Sicilia medievale
Ferdinando Maurici, Archeologo – Soprintendente del Mare Regione Siciliana

SABATO 26 NOVEMBRE 2022 – ORE 16,30
Museo Civico
Monte Iato ed il territorio nel Medioevo
Antonio Alfano, Archeologo

SABATO 3 DICEMBRE 2022 – ORE 16,30
Museo Civico
Da Iblatasah a Piazza Armerina. Archeologia e storia nel Medioevo
Paolo Barresi, Docente di Archeologia Classica, Università degli Studi di Enna “Kore”

SABATO 10 DICEMBRE 2022 – ORE 16,30
Museo Civico
Ṣiqilliyya: tracce arabo-islamiche nella Sicilia normanna
Giuseppe Petrantoni, Docente di Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi di Enna “Kore”

DOMENICA 11 DICEMBRE – ORE 9,30
Villa del Casale di Piazza Armerina: scavi nell’insediamento medievale
Visita guidata a cura di Paolo Barresi, Docente di Archeologia Classica, Università degli Studi di Enna “Kore”

SABATO 17 DICEMBRE 2022 – ORE 16,30
Museo Civico
L’habitat rupestre medievale nell’entroterra ennese: indagini e prospettive di ricerca
Daniela Patti, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, Università degli Studi di Enna “Kore”

DOMENICA 18 DICEMBRE – ORE 9,30
I Castelli dell’Etna
Visita guidata a cura di Maria Teresa Di Blasi, Storica dell’Arte, Presidente Sede BCsicilia di Catania

SABATO 14 GENNAIO 2022 – ORE 16,30
Museo Civico
Contesti archeologici di Età medievale indagati dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento
Maria Serena Rizzo, Funzionario archeologo – Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento

DOMENICA 15 GENNAIO 2022 – ORE 9,30
Il Castello di Sperlinga
Visita guidata a cura di Daniela Patti, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, Università degli Studi di Enna “Kore”

SABATO 21 GENNAIO – ORE 16,30
Museo Civico
Novità su alcuni contesti medievali indagati dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo
Rosa Maria Cucco, Funzionario archeologo – Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo

SABATO 28 GENNAIO – ORE 16,30
Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
Visita guidata alle testimonianze di età medievale a cura della Direttrice Evelina De Castro

SABATO 4 FEBBRAIO – ORE 16,30
Museo Civico
Il Medioevo negli Iblei. Gli insediamenti
Giovanni Di Stefano, Archeologo – Università della Calabria

DOMENICA 5 FEBBRAIO – ORE 9,30
I Castelli delle Madonie
Visita guidata a cura di Salvatore Farinella, Architetto e storico del territorio

SABATO 11 FEBBRAIO – ORE 16,30
Museo Civico
La monetazione nella Sicilia medievale
Lavinia Sole, Docente di Numismatica, Università di Palermo

VENERDÌ 17 – DOMENICA 19 FEBBRAIO
Visita guidata ai Castelli della Loira
Coordinatrice del Corso: Emma Vitale

NOTE TECNICHE:
Le lezioni si terranno:
Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, Piazza S. Caterina – Termini Imerese
Museo Civico, Via Marco Tullio Cicerone – Termini Imerese
Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione

Per informazioni:
BCsicilia, Via Ospedale Civico, 32 – Termini Imerese
Tel. 346.8241076 – Email: terminiimerese@bcsicilia.it

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Cultura

I dolci siciliani delle feste: un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

Barbara Conti

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I dolci siciliani che non possono mancare sulle tavole delle feste Un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

In Sicilia, il Natale non è solo una festa: è un rito collettivo che passa dalle mani alle cucine, dai ricordi alle tavole imbandite. Ogni provincia custodisce un patrimonio di dolci che raccontano storie antiche, influenze arabe, creatività contadina e un amore profondo per la condivisione. Pantelleria, con la sua identità forte e mediterranea, partecipa a questo mosaico portando in tavola sapori unici, ma accogliendo anche i grandi classici della tradizione siciliana. Di seguito, ho fatto una selezione dei dolci che non possono mancare nelle case siciliane durante le feste.

Buccellato: il re delle feste
Il buccellato è forse il dolce natalizio più rappresentativo dell’isola. Un anello di pasta frolla ripieno di fichi secchi, mandorle, noci, uva passa e scorze d’arancia. Ogni famiglia ha la sua versione, ogni provincia la sua sfumatura. È un dolce che profuma di casa, di pazienza e di mani che impastano insieme. Cubbaita e torrone alle mandorle La Sicilia non rinuncia mai ai suoi torroni: mandorle di Avola, miele, zucchero e la magia del caramello. La cubbaita, di origine araba, è una lastra croccante di sesamo e miele: semplice, essenziale, irresistibile.

Pignolata o Pagnuccata
Piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele e decorate con zuccherini colorati. È il dolce della festa, del gioco, dei bambini che rubano i pezzetti con le dita. In molte case si prepara ancora in grandi teglie da condividere con vicini e parenti.
Biscotti di mandorla Ricci, morbidi, profumati: i biscotti di mandorla sono un simbolo della pasticceria siciliana. 
A Natale diventano un dono prezioso, spesso preparati in casa e offerti come gesto di affetto.

Scorzette d’arancia candite e glassate
Le arance siciliane, regine dell’inverno, diventano protagoniste anche nei dolci.
Le scorzette candite o immerse nel cioccolato fondente sono un classico elegante e profumato, perfetto per chiudere un pranzo importante. I geli: agrumi, cannella e tradizione Il gelo di arancia, di limone, di mandarino o di cannella è un dessert leggero, digestivo e profondamente identitario. È il modo più semplice per portare in tavola il profumo degli agrumeti siciliani.

I dolci di Pantelleria: un’identità che profuma di isola Pantelleria aggiunge alla tavola delle feste la sua anima unica:

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Mustazzola pantesca Un dolce antico, speziato, spesso preparato per le grandi occasioni. La sua forma e il suo impasto raccontano la storia dell’isola e delle sue contaminazioni mediterranee.
Il cous cous dolce (nelle famiglie che lo tramandano)
Una preparazione rara, ma ancora viva in alcune case: semola lavorata a mano, frutta secca, miele, agrumi. Un ponte tra Sicilia e Nord Africa che trova a Pantelleria la sua naturale dimora.

Biscotti al passito
Il passito di Pantelleria, oro liquido dell’isola, diventa ingrediente per biscotti aromatici e intensi, perfetti per accompagnare un brindisi di fine pasto. Perché questi dolci resistono al tempo Ogni dolce siciliano è un racconto: parla di famiglie, di stagioni, di ingredienti poveri trasformati in tesori.

A Natale, più che in ogni altro momento dell’anno, questi sapori diventano un ponte tra generazioni, un modo per ritrovarsi e riconoscersi. Pantelleria, con la sua identità forte e il suo spirito comunitario, continua a custodire e reinterpretare queste tradizioni, mantenendo vivo un patrimonio che appartiene a tutta la Sicilia.

Barbara Conti

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Cultura

Giuseppe Pitrè, 184 anni dopo: l’uomo che diede voce all’anima della Sicilia

Matteo Ferrandes

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Nel 184° anniversario della nascita di Giuseppe Pitrè, la Sicilia e l’Italia intera ricordano non solo uno studioso, ma il fondatore di un modo nuovo di guardare al popolo, alle sue parole, ai suoi gesti, ai suoi riti. Un uomo che, senza mai abbandonare la sua città, seppe parlare al mondo. Il figlio del Borgo che divenne il padre degli studi folklorici in Italia.

Pitrè nacque il 22 dicembre del 1841 nel quartiere portuale del Borgo, in via Collegio di Maria, da una famiglia di marinai. Il padre Salvatore morì di febbre gialla a New Orleans nel 1847, quando Giuseppe aveva appena sei anni. La madre, Maria Stabile, lo crebbe tra ristrettezze economiche, sostenuta da un sacerdote amico di famiglia. Quell’infanzia difficile, immersa nella lingua viva del popolo, fu il terreno fertile della sua futura opera.

Medico per professione, etnologo per vocazione

Nonostante le difficoltà economiche, Pitrè completò gli studi classici presso un istituto gesuita e si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università di Palermo nel 1865. La professione medica lo mise quotidianamente a contatto con i ceti popolari, permettendogli di ascoltare, annotare, comprendere.
Parallelamente, già da studente aveva iniziato a pubblicare lavori sui proverbi e sul lessico marinaresco, oltre a un volumetto letterario di Profili biografici di contemporanei italiani.

Il pioniere degli studi folklorici

Nel 1871 pubblicò il primo volume della monumentale Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, un’opera che avrebbe proseguito fino al 1913. È considerato il più importante corpus di tradizioni popolari italiane mai realizzato; una raccolta di 25 volumi che impegnò Pitrè per oltre quarant’anni e che resta la sua opera più importante. Dai Canti popolari siciliani, alle fiabe, dai proverbi agli usi e costumi, dalle feste patronali alla medicina popolare, l’intera collezione ambisce a raccogliere e ordinare tutta la materia folklorica dell’isola. È un edificio enciclopedico senza precedenti, che ancora oggi costituisce il fondamento degli studi demo‑etno‑antropologici sulla Sicilia. Pitrè non fu solo un raccoglitore: studiò i principali indirizzi europei, corrispose con studiosi come Max Müller, Mannhardt, Sébillot, Schuchardt, D’Ancona, Comparetti, De Gubernatis. Senza muoversi da Palermo, costruì una rete internazionale.

L’influenza sulla letteratura e sulla musica

La sua opera ispirò: Luigi Capuana, che prese spunti da alcune sue fiabe; Giovanni Verga, che trovò nelle sue raccolte materiale utile per novelle come Guerra di Santi; Rosa Balistreri e altri autori che attinsero ai versi tradizionali presenti nei suoi studi per i loro testi musicali. Pitrè si occupò anche di lingua siciliana, scrivendo una grammatica descrittiva. Non fu, dunque, solo un etnologo: fu un ponte tra la cultura orale e le arti.

Il riconoscimento istituzionale

Nel 1903, «per i suoi indubbi meriti nel campo degli studi sulle tradizioni siciliane, Pitrè fu nominato Presidente della Reale Accademia di Scienze e Lettere di Palermo. Nel 1909 fu ammesso a socio dell’Accdemia della Crusca. Nel 1914 fu eletto senatore del Regno d’Italia. Fu, inoltre, presidente della Società Siciliana per la Storia Patria e segretario della Reale Accademia delle Scienze Mediche. Il filosofo Giovanni Gentile, nei primi anni ’40 del Novecento, costituì un Comitato per la ristampa di tutte le opere del Pitrè e, con un decreto, il Re dichiarò tale pubblicazione “Edizione Nazionale”. Negli anni ’80 del Novecento, lo Stato italiano finanziò una nuova Edizione Nazionale delle sue opere, riconoscendone il valore storico e scientifico.

L’uomo dietro lo studioso


Nel 1877 sposò Francesca Vitrano, da cui ebbe tre figli: Maria, Rosina e Salvatore. Le tragedie familiari — la morte di Rosina nel terremoto di Messina del 1908 e quella di Salvatore per avvelenamento da cibo — segnarono profondamente i suoi ultimi anni. Morì a Palermo il 10 aprile 1916. E’ sepolto nel Pantheon dei siciliani illustri, la chiesa di San Domenico.

Perché Pitrè parla ancora a noi

A 184 anni dalla sua nascita, Pitrè resta attuale perché: ha restituito dignità alla cultura popolare, trattandola come scienza; ha salvato un patrimonio immenso che rischiava di scomparire; ha mostrato che la Sicilia non è periferia, ma centro di una civiltà complessa e ricchissima; ha insegnato che ascoltare il popolo significa capire un Paese. Il suo lavoro continua a essere un riferimento per antropologi, linguisti, storici, scrittori e per chiunque voglia comprendere l’identità profonda dell’isola.

Una fiaba tratta dal IV volume delle “Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani” (riportata fedelmente nella grafia che usò il Pitré)

LU RE E LI CARZARATIUn Re di Cicilia ‘na vota iju a visitari ‘na càrzara di carzarati, tutti cu’ cunnannati vint’anni, cu’ a trent’ anni, cu’ a vita; si misiru tutti a ringa aspittannu a lu Re chi passava. Quannu lu Re cci fu pi davanti, spijò a lu primu: – «Tu pirchì si’ ccà cunnannatu? Chi facisti?» – «Io, Maistà! Io sugnu ‘nnuccenti; mi pigghiaru mentri era a la mè casa.» – «E tu?» dici a lu secunnu. – «Io sugnu ‘nnuccenti comu Maria Santissima. Quannu mi ‘ncatturaru io era curcatu.» – «E tu?» dici a lu terzu. – «Io sugnu ‘mputatu d’aviri ammazzatu a unu; ma fôru tutti calunnii, e soffru attortamenti.» ‘Nsumma a quantu dumannau lu Re, tutti si dettiru pi ‘nnuccenti. L’urtimu cci dissi: – «Maistà, io haju arrubbatu, haju ammazzatu, haju statu un sciliratu, e pi chissu mi cunnannaru ‘n vita.» Comu lu Re ‘ntisi accussì, vôtasi e cci dici: – «E mentri è chissu, tu, gran birbantuni, nesci di ‘mmenzu di galantomini, ca su’ tutti ‘nnuccenti, e ‘un ponnu stari cu tia ca li guasti.»
Lu pigghia e lu fa nèsciri a libbirtà, e accussì la virità fu primiata.

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Cultura

Il Vespa Club Pantelleria incontra i bambini nei Circoli per gli auguri di Natale

Direttore

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Vespe in garage per maltempo, ma i soci del Club di Pantelleria non si fermano e incontrano i bambini per gli auguri di Natale. L’affettuosa accoglienza dei Circoli

Vespa in garage stamani per i soci del Vespa club Pantelleria, purtroppo a causa delle condizioni meteo non favorevoli i vespisti insieme al suo Babbo Natale hanno incontrato i bambini dell’isola con l’autovettura, iniziando dal circolo Trieste Stelle a Khamma dove ad aspettarli c’era il Presidente Eduardo Raffaele che ha offerto panettone e caffè per tutti.

Da lì si sono diretti nella contrada di Scauri al circolo Agricolo, dove ad aspettarli vi era il Presidente Salvino Marino ad attenderli non solo con panettoni, bibite per tutti ma anche con dello spumante aperto alla fine dell’incontro per augurare a tutti i presenti un Santo Natale.

Il tour termina nei raffinati locali dello storico Bar Tikirriki con la consegna dei doni agli ultimi bambini arrivati.


Un bel giro partecipativo di una importante associazione che non esita a organizzare eventi aggregativi per la società isolana, portando movimento, colore, allegria. 

Abbiamo chiesto al Presidente Pavia, com’è andata stamani con questo tempo un po’ uggioso? “È andata! Purtroppo le Vespa abbiamo dovuto tenerle ferme, cambiando un pò il programma per via del maltempo. Ma non ci siamo tirati indietro, pochi bambini forse proprio per questo tempo incerto.”

Avete comunque portato a casa un risultato o no? Assolutamente si! soddisfatti anche se aspettavamo più pubblico sinceramente.”

I circoli come hanno risposto? “L’ospitalità dei circoli Trieste Stella ed Agricolo Scauri è unica, altre volte abbiamo collaborato con loro e sempre ci siamo sentiti a casa nostra, il clima è molto armonioso e i Presidenti Eduardo e Salvino oltre ad essere amici di tutti sono persone che si prodigano per la comunità e nel portare avanti una realtà isolana che hanno costruito i nostri nonni.  Speriamo che i nostri giovani sapranno apprezzare e continuare a dare vita ai circoli stessi, Pantelleria è un po’ lenta a carburare ma una volta riscaldato il motore sa dare la giusta grinta.

Vuole darci la data del prossimo appuntamento vespistico? “Certamente “Carnevale in Vespa” il  17 febbraio 2026, tempo permettendo.
“Approfitto per augurare a tutti un Santo Natale ed un felice 2026 a tutta la comunità.”

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