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Cultura

“Taormina WinExpo” 1ª Edizione, un successo tra masterclass, cene e degustazioni

Redazione

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“Taormina WinExpo” 1ª Edizione, un successo tra masterclass, cene e degustazioni

Per tre giorni, in quest’ultimo fine settimana, la città di Taormina non ha celebrato solo la stagione autunnale, confortata tra l’altro da belle giornate, ma ha festeggiato anche il gusto e il buongusto siciliano e mediterraneo.

L’occasione è stata la 1^ edizione di “Taormina WinExpo”, l’evento unico nel suo genere che venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 ottobre ha piacevolmente invaso l’affascinante cittadina e il suo centro storico con un ricco programma costituito da degustazioni, masterclass, cene stellate, interviste e talk show di approfondimento sul vino siciliano, ma non solo: anche sull’alta cucina, l’enogastronomia, le birre artigianali e sul ricco paniere isolano. Quasi 9 mila sono state le degustazioni registrate, con una media di quasi duemila ticket venduti. Tanti i sorrisi soddisfatti di turisti, visitatori, wine lovers, ma ancor più i loro palati, che hanno avuto il privilegio di degustare le prelibatezze uniche siciliane durante la manifestazione organizzata da Sicily Event, con numerosi partner e col patrocinio del Comune di Taormina, con l’Assessorato al Turismo, Grandi eventi e Attività produttive. Così, lungo il corso Umberto e nelle piazze Duomo e IX Aprile è stato possibile trovare gli stand con centinaia di etichette da una trentina di cantine dell’Isola, mentre nelle tre giornate si sono alternati anche chef, pastry chef e maestri del rinomato street food siciliano, che hanno conquistato i turisti con le loro ricette. Inoltre, in alcuni dei ristoranti e hotel più eleganti di Taormina, sono andate in scena anche le cene stellate, con prestigiose firme della ristorazione dell’Isola.


“Il turismo, ed in particolare il turismo enogastronomico, è sicuramente la chiave vincente per veicolare il messaggio di alta qualità che traspare da tutte le iniziative che vengono realizzate a Taormina e che godono del supporto e del patrocinio dell’Amministrazione Comunale, sempre attenta al prestigio e alla storia della città che rappresenta. Abbiamo già sottolineato quanto siamo stati soddisfatti di questo sostegno dato alla manifestazione Taormina WinExpo e, anzi, abbiamo più volte ribadito, anche in conferenza stampa, che sarà una collaborazione pluriennale, che sponsorizzeremo anche in eventi e in fiere internazionali” ha dichiarato l’assessore comunale al Turismo, Jonathan Sferra. “Oltre alla grande soddisfazione per questa prima edizione, siamo lieti di avere raccolto e speriamo vinto la sfida che ci eravamo posti qualche mese fa, volendo fare di Taormina la capitale del gusto mediterraneo per tre giorni, anche se sappiamo che questa città merita di essere al centro dell’attenzione per tutto l’anno, così come già avviene spontaneamente. Ma siamo soprattutto lieti di avere coinvolto numerosi tra produttori, imprenditori, cantine e operatori dell’agroalimentare di qualità, focalizzando ancora di più l’attenzione su un settore che merita grandi successi, sia sui mercati nazionali che internazionali” ha detto l’organizzatore e amministratore di Sicily Event, Davide Merlino. Grande soddisfazione è stata espressa anche dallo Chef Pietro D’Agostino, taorminese doc, da anni 1 stella Michelin e oggi partner dell’evento.


Lo stesso D’Agostino, tra l’altro, è stato tra i protagonisti delle cene stellate realizzate durante la manifestazione. Nulla, infatti, è stato lasciato al caso, con gli stand aperti nel pomeriggio e sera, le casse dei ticket pronte ad accogliere i visitatori e a dare informazioni e con il fitto programma svoltosi nei vari siti previsti.

Tanti e prestigiosi i nomi dei protagonisti che sono intervenuti, tra vino, cucina, masterclass e cene. Biglietto da visita entusiasmante della prima giornata è stato il Maestro delle Crispelle, Orazio Cordai, da Acireale (Catania), il cui banco d’assaggio è stato preso d’assalto da centinaia di turisti per le ottime crispelle di ricotta e con le acciughe. Nello stand accanto, è intervenuto lo Chef di Caltavuturo (Palermo), Gesualdo Faulisi, dalle Madonie, con le sue casarecce con grano Perciasacchi 100% in biologico, guanciale di suino nero, pomodoro secco e pesto di pistacchio. Oltre, lo Chef Giuseppe Patti da Licata (Agrigento), che ha preparato un panino ai capperi, con tartare di carne e senape siciliana e limone.
E poi, le degustazioni di salumi con Nebrodi Nero, produzione artigianale, mentre Salvina Scottino, da Scicli (Ragusa), ha preparato

Sicily Event Srl – Campofelice di Roccella (PA) – C.da Roselle Snc – Cap 90010 info@sicilyevent.com | +39 3452936530 | C.F. e P.IVa: 06781000820 | www.sicilyevent.com 2 di 1 gli Arancini del Commissario Montalbano.

Un riferimento letterario non casuale, visto che proprio lo stesso giorno, incalzata dalle domande della giornalista Elisa Petrillo (che ha condotto tutti i talk show in programma), la foodblogger Barbara Conti ha intrattenuto gli ospiti e i visitatori con un approfondimento sul legame tra il cibo e la letteratura siciliana, prendendo ad esempio proprio il Commissario Montalbano e lo scrittore Andrea Camilleri, parlando anche della Sicilia scelta nel 2025 come “Regione enogastronomica europea”. Nel secondo talk della giornata, invece, il giornalista Salvo Ognibene e il bartender Giuseppe Di Martino hanno approfondito il legame tra vino e mixology, mentre lo stesso Salvo Ognibene, infine, ha condotto la masterclass della prima giornata all’Hotel Continental, dedicata a: “Il Carricante nei diversi versanti dell’Etna”.

Intensa anche la giornata di sabato 26 ottobre, con la presenza negli stand del Maestro del torrone Davide Scancarello, mentre nell’area talk si svolgeva il panel su “Beer & Wine”, con il Maestro Assaggiatore Danilo Trapanotto, direttore Onav Catania, Agata Matarazzo, docente di Economia dell’Università degli Studi di Catania, Silvio Gulino, mastro birraio e referente istituto ITS Albatros Messina, e Daniele Grasso, mastro birraio del birrificio Bruno Ribadi. Sempre nella piazza IX Aprile, l’artista pittrice Laura Calafiore ha realizzato uno dei suoi ormai famosi quadri a suon di musica rock e pop, con centinaia di visitatori rimasti estasiati dalla sua performance artistica, questa volta in occasione di “Taormina WinExpo”.

A seguire, l’interessante masterclass all’Hotel Continental su “La Sicilia del vino: vigneti ed annate a confronto”, condotta dal Maestro Assaggiatore Danilo Trapanotto. A concludere la serata, infine, la cena gourmet a cura dello Chef Giacomo Caravello, all’Hotel Palazzo Vecchio. Gran finale, poi, domenica 27 ottobre, con ancora più turisti e visitatori, che già all’apertura degli stand si sono deliziati con assaggi e scoperte dell’enogastronomia siciliana.

Tra le presenze prestigiose dell’ultima giornata, il Maestro degli Arancini, Rosario Umbriaco, da Enna, con due preparazioni prelibatissime: arancino con riso aromatizzato ai funghi porcini dell’Etna, Vastedda del Belice DOP e mortadella d’asino di Chiaramonte Gulfi; e poi, arancino a due strati di riso con marchio registrato: primo strato con menta selvatica e zafferano, secondo strato con ricotta fresca, prezzemolo, pepe nero e al centro fonduta di Piacentino Ennese DOP.

Protagonisti del Panel conclusivo, poi, “Star & Wine: il vino nella cucina stellata”, con gli interventi degli Chef Pietro D’Agostino e Accursio Craparo, del Sommelier Roberto Raciti e della produttrice di vino Gina Russo, presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna. Quest’ultima è anche intervenuta alla masterclass all’Hotel Continental su: “Etna: le Contrade di Firriato”, condotta dal Sommelier Roberto Raciti. Due, infine, le cene andate in scena: cena gourmet a cura dello Chef Giuseppe Geraci all’Hotel Metropole e cena gourmet a cura dello Chef Accursio Craparo al ristorante Kistè, a quattro mani con lo Chef Pietro D’Agostino.

Numerose ed entusiaste le cantine che hanno aderito all’evento: Firriato, Vini Calì, Tenuta Ferrata, Cuore Di Marchesa, Azienda Di Dio, Terre Mora, Bonsignore, Casale 120, Le Due Tenute, Tenute Di Nuna, Russo Winery, Gambino, Az. Agricola D’Amico, Campisidrasi, Tenuta Palmento San Basilio, Az. Agricola Raciti, Tenute Cuffaro, Azienda Agricola Lombardo, Azienda Agricola Battiato Filadelfo.

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Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”

Redazione

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Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.

Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.

L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.

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Cultura

Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli

Laura Liistro

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La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria

Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.

Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.

Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.

Il musicista che rompe gli schemi

Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.

Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato

Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.

Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.

Laura Liistro

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Cultura

Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica

Laura Liistro

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Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.

Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.

Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.

Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.

Laura Liistro

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