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Cronaca

Stupro di gruppo a Palermo, i cronisti della FIGEC: “Giusto pubblicare i nomi degli arrestati. Non viola nessuna regola deontologica”

Redazione

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STUPRO DI GRUPPO A PALERMO, I CRONISTI DELLA FIGEC: “GIUSTO PUBBLICARE I NOMI DEGLI ARRESTATI, NON VIOLA NESSUNA REGOLA DEONTOLOGICA”

“Il dovere più importante per un cronista è riportare i fatti in maniera il più completa e veritiera possibile, nel totale rispetto delle regole deontologiche. I giornalisti che hanno pubblicato i nomi dei 6 maggiorenni arrestati per lo stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne, avvenuto al Foro Italico lo scorso 7 luglio, non hanno fatto altro che questo: cronaca”.
Lo scrivono in una nota i cronisti della Figec (Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione) Daniele Ditta, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Figliuolo, assieme al coordinatore del sindacato in Sicilia, Giulio Francese. 
La nota dei cronisti della Figec è una risposta anche agli attacchi del presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Dario Greco, che ha definito “una barbarie” l’aver reso nota l’identità degli indagati “prima che potessero difendersi”, ma anche ad alcuni consiglieri comunali che, per lo stesso motivo, hanno paventato esposti alla Procura di Caltanissetta per presunte violazioni del segreto istruttorio e della Carta di Treviso.
“E’ bene ricordare a chi sbandiera il diritto alla privacy e la presunzione di innocenza a convenienza – affermano i cronisti della Figec – che la pubblicazione dei nomi di cittadini privati della libertà personale su provvedimento di un giudice terzo negli ordinamenti democratici rientra nel corretto esercizio del diritto-dovere di cronaca. Per di più nel caso dello stupro commesso a Palermo – prosegue la nota – è bene sottolineare che ci sono sei persone finite in carcere su disposizione di due diversi giudici per le indagini preliminari e che agli atti dell’inchiesta non c’è solo la denuncia della vittima, ma anche un video dello stupro di gruppo e delle intercettazioni in cui uno dei giovani fa chiaramente i nomi di chi sarebbe stato con lui quella sera. Prove ritenute solide dai gip e poi pure dal tribunale del Riesame. In relazione al settimo indagato, minorenne al momento dei fatti (ha compiuto 18 anni pochi giorni dopo), proprio in ossequio alla Carta di Treviso, la stampa locale non ne ha riportato il nome per esteso. Non solo: quando è stata diffusa la notizia degli arresti, tre degli indagati erano già in carcere da due settimane ed erano già stati interrogati”.
“I giornalisti – proseguono gli esponenti del sindacato – non fanno processi, si limitano a raccontare la realtà, dopo un’accurata verifica dei fatti. In questo caso, come sempre in quelli legati ai reati a sfondo sessuale, il dovere deontologico primario è non rendere identificabile la vittima, circostanza che se avvenuta in un unico caso, sarà oggetto della valutazione disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti. Ma chi li ha attaccati confonde evidentemente l’informazione con quanto accade sui social network, dove le notizie e i dati riportati correttamente dai cronisti sono stati invece utilizzati per avviare un’esecrabile campagna d’odio contro gli arrestati e i loro famigliari, diffondendo le loro foto accompagnate da minacce e frasi violente e arrivando – cosa ancor più grave – a divulgare il nome della vittima. Ma – e deve essere chiaro – se un cronista dovesse stabilire cosa scrivere in funzione della pancia dei social semplicemente non potrebbe scrivere più nulla”.
Rivolgendosi al presidente dell’Ordine degli avvocati, i cronisti “fanno notare che non esiste alcuna regola deontologica della professione giornalistica che imponga di rendere nota l’identità di persone che finiscono in carcere per reati gravissimi ‘prima che si siano difese’: il dovere semmai è di riportare questa difesa quando avviene, per esempio al momento degli interrogatori. Com’è stato fatto”. 
Tuttavia – conclude Ditta, che ricopre anche la carica di segretario dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia – “nell’ottica di un confronto costruttivo con gli avvocati, categoria che al pari dei giornalisti tutela diritti sanciti dalla Costituzione, inviteremo il presidente Greco a partecipare ad un corso di formazione sul tema, di cui ci faremo promotori, con l’unico scopo di salvaguardare il diritto-dovere di cronaca a garanzia di tutti: giornalisti e avvocati. Non è infatti con la censura imposta da un’estensione abnorme del diritto alla privacy e alla presunzione d’innocenza che si risolvono gravi emergenze sociali, culturali ma anche legate allo stato della giustizia in questo paese come quelle messe nitidamente in evidenza da un episodio di violenza come lo stupro di gruppo al Foro Italico”.

Economia

Codici: il bagaglio a mano gratis in aereo rischia di essere un clamoroso autogol

Marilu Giacalone

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Il pacchetto di modifiche alle regole UE sui diritti dei passeggeri approvato dal Parlamento europeo non convince l’associazione Codici. In particolare, i dubbi ruotano intorno alla misura che prevede il bagaglio a mano gratis in volo.

 

“Ad una prima lettura il provvedimento potrebbe apparire positivo – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, il problema è che solo poche settimane fa sempre dall’Europa sono state varate norme che danneggiano i passeggeri in caso di cancellazione o ritardo del volo. A questo bisogna aggiungere il rischio rincari da parte delle compagnie per rimediare alle perdite. Vedremo come evolverà l’iter, visto che il provvedimento dovrà essere confermato in sessione Plenaria a luglio. Di sicuro le criticità sono diverse. Questa norma potrebbe avere pesanti ricadute sui viaggiatori, c’è il rischio che possa trasformarsi in un clamoroso autogol”.

 

“Il problema dei sovrapprezzi nascosti è noto da tempo – afferma Stefano Gallotta, avvocato di Codici esperto del settore viaggi – e recentemente il Beuc si è attivato per tutelare i passeggeri. Ora c’è il rischio concreto di rincari da parte delle compagnie, in particolare le low cost, e questa sarebbe una beffa per i viaggiatori. Da un lato si canta vittoria, dall’altro si mette mano al portafogli per biglietti che costeranno ancora di più. Bisogna valutare anche la questione del formato del bagaglio considerato gratuito, perché quello nuovo sarebbe inferiore per misure e peso a quello attualmente tollerato. È per questo che riteniamo necessario che l’Europa intervenga in maniera forte su tutte le problematiche del settore proteggendo i passeggeri anche dalle possibili ripercussioni. Introdurre il bagaglio a mano gratuito, esponendo i passeggeri a rincari, e ridurre gli indennizzi in caso di cancellazioni e ritardi non ci sembra una conquista”.

 

L’associazione Codici fornisce assistenza ai passeggeri in caso di cancellazione o ritardo del volo. Per chiarimenti e supporto è possibile telefonare al numero 065571996, inviare un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 oppure scrivere un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

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Economia

Agricoltura, sostegno a oltre 23 mila aziende danneggiate dalla siccità del 2024

Direttore

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 Presidenza della Regione
Un sostegno alle aziende agricole siciliane che nel 2024 hanno subito un danno economico a causa della siccità. Il dipartimento regionale dell’Agricoltura ha pubblicato il decreto di concessione ai 23.062 beneficiari individuati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Lo stanziamento ammonta a 35 milioni di euro, risorse della misura 23 del Psr Sicilia 2014-22 “Assistenza supplementare agli Stati membri colpiti da calamità naturali”. La somma è così ripartita: 18 milioni per il comparto agrumicolo; 11 milioni per il comparto dell’olivo e 6 milioni per i comparti del mandorlo e del pistacchio.

Tra pochi giorni si aprirà la finestra temporale nella quale i beneficiari individuati dal decreto di concessione potranno presentare le domande ai Centri di assistenza agricola attraverso il portale Sian. «Raccogliamo un risultato importante – afferma l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – ottenuto in pochi mesi grazie a una proficua e concreta collaborazione tra il dipartimento regionale e Agea. Un lavoro celere che consentirà ai nostri agricoltori di ottenere un aiuto concreto per i danni subiti dalle calamità naturali del 2024». Il beneficio sarà erogato entro il 31 dicembre 2025. L’ importo massimo del ristoro per ciascun singolo beneficiario è fissato in 25 mila euro .

Scarica a questo indirizzo il decreto di concessione con l’elenco delle aziende

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Economia

Saldi estivi 2025 Vademecum Adiconsum per arrivare preparati e non incappare in spiacevoli sorprese

Marilu Giacalone

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I saldi estivi in Sicilia sono previsti dal 5 luglio – 15 settembre
 
 Anche se già da circa un mese, sono in essere i “private sale”, il periodo dei saldi costituisce il periodo dell’anno con sconti più lungo sia quando si tratta di quelli invernali che estivi perché durano 60 giorni. Nonostante non ci siano novità sulla normativa, ciò non ci esime dal ricordare alcune regole, affinché essi rappresentino comunque un’opportunità di risparmio per i consumatori, partendo dal presupposto che dietro ogni acquisto si cela un orientamento del mercato e quindi se vogliamo andare verso un consumo responsabile e consapevole, è necessario, nel caso in cui si abbia effettivamente bisogno di un prodotto, chiedersi e conoscere qual è l’impatto a livello sociale, ambientale ed economico del nostro acquisto. 

Doveri del commerciante

Il commerciante:

ha l’obbligo di indicare la percentuale di sconto, il prezzo finale, ma anche il prezzo più basso applicato all’articolo nei 30 giorni precedenti
è tenuto ad accettare le carte di pagamento.
Discrezionalità del commerciante

A discrezione del commerciante sono:

la prova dei capi
il cambio del prodotto, a meno che non si tratti di un capo difettoso.
Cosa devono fare i consumatori

Adiconsum consiglia di:
verificare i prezzi del capo che si vuole acquistare prima dell’inizio ufficiale dei saldi
controllare che il cartellino del prezzo riporti percentuale di sconto, prezzo finale e prezzo dei 30 giorni precedenti
diffidare degli sconti esagerati
controllare che il capo in vetrina che si vuole acquistare sia lo stesso che è all’interno del negozio
fare attenzione ai capi a prezzo pieno che potrebbero trovarsi insieme a quelli in saldo
rivolgersi alla Polizia Municipale per segnalare i comportamenti scorretti (rifiuto del cambio di un capo difettoso, non rispetto della normativa sull’esposizione dei prezzi, ecc.). Segnalare i comportamenti scorretti anche alle sedi territoriali Adiconsum.

Durata dei saldi estivi 2025

I saldi iniziano in generale sabato 5 luglio e durano fino al 31 agosto 2025. Fanno eccezione le province autonome di Trento e Bolzano e anche alcune regioni:

Liguria: i saldi terminano il 18 agosto
Marche: i saldi terminano il 1° settembre
Lazio, Lombardia, Basilicata: i saldi terminano il 2 settembre
Sicilia: i saldi terminano il 15 settembre
Valle d’Aosta e in Friuli Venezia Giulia: i saldi terminano il 30 settembre.

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