Salute
STATI GENERALI DELL’INFERMIERISTICA: le richieste degli infermieri a Governo e Parlamento per far crescere la professione a vantaggio dei cittadini

Stati generali dell’infermieristica: nove mesi di lavoro in cui tutti gli infermieri iscritti agli ordini (460mila) hanno avuto la possibilità di dire la loro sul futuro della professione grazie a una piattaforma online che la Federazione nazionale (FNOPI) ha messo a disposizione per una consultazione pubblica aperta e trasparente che dà forza alle richieste federative.
Il risultato, sintetizzato in un report (VISIBILE A QUESTO LINK) da quattro gruppi di lavoro coordinati da consiglieri nazionali FNOPI e composti dai componenti degli ordini provinciali, è stato illustrato a rappresentanti di Governo e Parlamento ad Arezzo, in occasione del 17° Forum Risk Management.
Gli infermieri hanno dimostrato in questi anni diponibilità e volontà di assistere le persone a volte senza un’organizzazione che potesse rendere merito al loro lavoro e le richieste per riorganizzare il sistema saranno ora inviate alle commissioni parlamentari e ai ministri competenti, che avranno così il quadro preciso di come gli infermieri chiedono di far crescere e garantire la professione.
I cardini su cui le proposte si articolano sono chiari e indispensabili per assicurare il recupero dell’attrattività dell’infermieristica sia attraverso lo sviluppo delle possibilità di carriera, sia con un riconoscimento formativo e anche economico all’altezza delle medie europee rispetto alle quali oggi l’Italia è un fanalino di coda.
In sostanza, la professione infermieristica deve crescere e differenziarsi per responsabilità, competenze e percorsi di carriera e gli infermieri devono essere i responsabili della formazione delle figure che li supportano secondo le necessità di un quadro di riferimento nazionale, con estrema chiarezza di ruoli e in base all’organizzazione che gli stessi infermieri programmano.
“Non si può continuare – ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI – a parlare di ricette semplicistiche per affrontare e risolvere i problemi, perché il sistema è ormai complesso e servono analisi e strumenti di complessità. La tutela della salute non è più e non può essere un problema di singole professioni, ma di un sistema multiprofessionale che richiama a un’analisi e a strumenti di complessità”.
“Infermieri e infermieri pediatrici – ha concluso – hanno, in questo senso, metodi e strumenti di stratificazione del bisogno assistenziale, della complessità assistenziale, dei livelli di intensità assistenziale, degli strumenti e dei metodi di valutazione dei bisogni dei pazienti dal rischio cadute, del rischio infezioni, della capacità di orientarsi. Istituzioni e politica devono comprenderlo e noi siamo disponibili come sempre a dare in questo senso il necessario supporto”. |
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STATI GENERALI DELLA PROFESSIONE: LE RICHIESTE DEGLI INFERMIERI IN SINTESI
Identità professionale 1. Rendere attrattiva la professione prevedendo specializzazioni infermieristiche a livello accademico, nuovi meccanismi concorsuali per area di specializzazione, un’adeguata presenza di specialisti per servizio di assistenza e, nei contratti, retribuzioni economiche differenziali in base al livello di specializzazione 2. Università, istituzioni e politica devono sostenere non “atti tecnici” degli infermieri, ma la professione in quanto tale, con i suoi percorsi clinici, aumentando responsabilità, modelli di presa in carico personalizzata, sostenendone la promozione sociale, perché sia unica, infungibile e con una sua specificità 3. Maggiore compatibilità studio-lavoro con più ore dedicate, attività cliniche per chi fa ricerca e per chi si dedica all’insegnamento. Riconoscimento delle eccellenze con nuove figure, ruoli e modelli secondo una formazione omogenea a livello nazionale. Riconoscere l’infermiere come protagonista di sistemi complessi, territoriali e di prossimità, esperto di problem solving per i bisogni dei cittadini, a domicilio, nelle scuole, con la valorizzazione delle competenze, dei valori etici e deontologici della professione Organizzazione 1. Infermiere leader all’interno delle équipe multiprofessionali: è esperto di cure assistenziali, ha abilità manageriali di gestione economico-finanziaria a livello di singola struttura e di organizzazioni complesse (dipartimenti o distretti) e orienta la propria azione e quella dell’équipe alla sicurezza delle cure e ai bisogni del cittadino 2. Rafforzare la continuità ospedale-territorio grazie all’infermiere di famiglia con maggiori competenze riconosciute anche dal punto di vista retributivo, indicatori di valutazione per la qualità dell’assistenza e, nella presa in carico dell’assistito, con possibilità prescrittive per medicazioni, mobilitazioni, alimentazione e gestione del fine vita 3. Sviluppare sanità digitale e cartella informatizzata per pianificare bisogni, interventi ed esigenze gestionali e manageriali necessari alla condivisione di informazioni nello staff. Rafforzare la formazione continua, valorizzare la carriera dirigenziale dal punto di vista economico in base alle competenze professionali, favorire l’intramoenia e rivedere il vincolo di esclusiva, limitante anche per l’integrazione pubblico-privato. Quantificare i bisogni di personale in base alla sicurezza nel rapporto infermieri/assistiti e garantire retribuzioni in linea con l’Europa anche per evitare ingiustizie retributive, lavoro nero e abusivismo Formazione 1. Prevedere nei percorsi formativi generalisti e specialistici, obiettivi qualificanti del corso di laurea abilitante all’esercizio della professione, uniformi in tutte le sedi didattiche. Incarichi di insegnamento dell’infermieristica assegnati a infermieri, prevedendone l’infungibilità e aumentando il numero di docenti 2. Ampliamento della laurea magistrale con percorsi formativi di indirizzo clinico. Maggiori competenze nella ricerca anche aumentando il numero di dottorati e borse di studio. Standard quanti-qualitativi omogenei per le attività di tutoraggio dei corsi di laurea 3. L’aggiornamento professionale deve essere in linea con i dossier individuali (specializzazioni e funzioni) e di politica sanitaria (organizzazione e target dell’assistenza), monitorando il raggiungimento degli obiettivi formativi, per i quali va prevista una maggiore offerta e valorizzando i professionisti che hanno mantenuto costante l’aggiornamento Rapporto con gli operatori sociosanitari (Oss) 1. Rendere chiare e riconoscibili le peculiarità della professione infermieristica rispetto alle altre attività come quella degli Oss, grazie anche a una maggiore informazione a cittadini e media, anche per evitare un’organizzazione “demotivante” correlata spesso al “demansionamento” e alla perdita di cure infermieristiche (missed nursing care) 2. Valorizzazione professionale dell’infermiere in termini organizzativi e nei rapporti tra professionisti, prevedendo anche un maggiore differenziale retributivo tra infermieri e Oss, oggi elemento di importante frustrazione 3. La professione infermieristica deve crescere e differenziarsi per responsabilità, competenze e percorsi di carriera e gli infermieri devono essere i responsabili della formazione degli Oss, loro figura di supporto grazie a uno skill mix organizzato dagli stessi infermieri, secondo le necessità di un quadro di riferimento nazionale e con estrema chiarezza di ruoli |
Salute
L’ASP Trapani amplia l’offerta assistenziale erogata attraverso infermieri di famiglia e di comunità

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani amplia l’offerta assistenziale erogata attraverso gli infermieri di famiglia e di comunità, nel territorio del Distretto Sanitario di Trapani, con l’attivazione di due ambulatori infermieristici, con annesso punto prelievi.
Il primo è attivo a Trapani centro, nei locali della Continuità assistenziale (guardia medica) di piazza Stazione, con apertura dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00, con anche un servizio di Punto Prelievi il lunedì e mercoledì dalle ore 08:00 alle 10:00.
Il secondo nel territorio del comune di Misiliscemi, nei locali della Continuità assistenziale del Presidio sanitario di Marausa, con apertura il lunedì – mercoledì e venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00 e servizio prelievi il mercoledì dalle ore 08:00 alle 10:00.
“Pur in un momento complicato – spiega il Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti – per le difficoltà nel reclutamento di personale sanitario, stiamo procedendo in linea con la mission del D.M.77/2022, finalizzata ad ampliare l’assistenza di prossimità in favore dei cittadini”.
Agli Ambulatori infermieristici si può accedere generalmente tramite segnalazione del proprio Medico di medicina generale, del Medico ospedaliero o specialista, del medico di Continuità assistenziale, o tramite accesso diretto dell’utente.
Le attività svolte sono le seguenti:
Somministrazione di terapie (iniezioni, infusioni)
Medicazioni semplici e complesse
Rimozione punti/stapler
Controllo parametri vitali
Gestione cateterismi vescicali
Gestione di stomie
Supporto nella gestione di patologie croniche (diabete, BPCO, ipertensione)
Educazione sanitaria e counseling
Screening e prevenzione
Salute
Posto di lavoro salvato per malati oncologici: una pagina di bella sanità

Dal Senato disposizioni su conservazione posto di lavoro e permessi retribuiti per affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, con i dati acquisiti con le Breast Unit
Via libera definitivo e unanime del Senato alle disposizioni
concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti
per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie
oncologiche, invalidanti e croniche.
Disegno di Legge n.1430. Il testo arrivava dalla sede redigente.
“L’approvazione unanime in Senato delle disposizioni che tutelano il posto
di lavoro e garantiscono permessi retribuiti per esami e cure ai lavoratori
affetti da patologie oncologiche, invalidanti e croniche è un segnale forte
di attenzione verso chi combatte ogni giorno contro la malattia. Un
passo di civiltà che rafforza il percorso già intrapreso con la Legge 193 del
Dicembre 2023 sull’oblio oncologico anch’essa approvata all’unanimità,
tra le più avanzate in Europa, che ha rappresentato una svolta epocale
nella tutela dei diritti delle persone guarite dal cancro.
La Legge n. 207 del 2024, nota anche come Legge di Bilancio 2025, che ha
istituito, presso l’Istituto Superiore di Sanità, a decorrere dal 1° gennaio
2025, il Registro unico nazionale delle Breast Unit, con l’obiettivo di
raccogliere tutti i dati provenienti dalle Breast Unit nel territorio
nazionale e garantire la centralizzazione e l’analisi dei dati relativi alla
diagnosi, al trattamento e al follow-up del carcinoma mammario, primo
tumore per incidenza in Italia, a garanzia della qualità dei trattamenti
erogati. Con questo ultimo provvedimento non solo si difendono i diritti
dei lavoratori più fragili, ma si afferma un principio fondamentale: la
malattia non può e non deve diventare un fattore di esclusione sociale o
lavorativa.
Continueremo a lavorare perché il sistema sanitario e
normativo italiano sia sempre più vicino a tutti i pazienti fragili che
affrontano percorsi complessi di cura e riabilitazione”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente
della 5ª Commissione Bilancio.
Salute
Safina (PD) sul riordino della rete ospedaliera: “A Trapani previsi meno posti letto, interi reparti cancellati e nessuna visione”

A Pantelleria, ad esempio, si cancella il reparto di Ostetricia, negando un servizio essenziale a un’isola già penalizzata dalla distanza”
Trapani, 10 luglio 20205 – “Siamo l’unica provincia in Sicilia dove si riducono i posti letto per acuti. È un dato grave, che va oltre le cifre e racconta una scelta politica precisa: quella di arretrare invece di investire”.
Così il deputato regionale del Partito democratico Dario Safina che analizza la bozza della nuova rete ospedaliera 2025 in Sicilia diffusa dall’assessorato regionale alla Sanità.
“I dati parlano chiaro – spiega Safina -. Nella provincia di Trapani si passa da 934 a 926 posti letto complessivi, con una perdita netta di 8 posti, ma la realtà è ancora più preoccupante se si guarda nel dettaglio. All’ospedale di Trapani vengono tagliati 17 posti letto per acuti, proprio nel presidio centrale dell’ASP. A Castelvetrano si perdono altri 12 posti, di cui 10 in Chirurgia generale, e si compie una scelta incomprensibile: la cancellazione dell’Urologia oncologica, reparto altamente specializzato e riconosciuto come polo di riferimento regionale. Un danno enorme per il territorio e per i pazienti oncologici che dovranno spostarsi altrove, lontano dalla propria provincia, per curarsi”.
“Sì, ci sono piccoli incrementi – continua il deputato trapanese -: +18 posti letto a Marsala, +20 a Mazara del Vallo, +16 a Salemi (ma solo per lungodegenza). Ma è un’illusione pensare che bastino a compensare il taglio complessivo e la disorganizzazione diffusa. A Pantelleria, ad esempio, si cancella il reparto di Ostetricia, negando un servizio essenziale a un’isola già penalizzata dalla distanza”.
E mentre il resto della Sicilia rafforza i servizi – con un netto aumento di posti letto a Palermo, Enna, Siracusa e Caltanissetta – Trapani arretra.
“La media nazionale prevede 3,1 posti letto ogni 1000 abitanti. Con questi numeri, la nostra provincia, già ben lontana da questi coefficienti rischia ulteriormente di scivolare in un abisso, compromettendo la qualità e l’accessibilità delle cure”, aggiunge ancora Safina.
“In tutto questo – incalza il deputato dem -, non c’è traccia dei posti letto previsti per il nuovo reparto di Radioterapia a Trapani, annunciato, atteso, ma ancora oggi senza una collocazione chiara nella rete ospedaliera. È un’assenza grave, che solleva interrogativi: quei letti sono stati dimenticati o si sta tentando di posticiparne l’attivazione?”.
“Ho già chiesto un incontro urgente con la commissaria dell’ASP di Trapani, Sabrina Pulvirenti. Non possiamo accettare che Trapani venga trattata come una provincia di serie B. Serve chiarezza. Serve una visione. E serve adesso. La sanità pubblica non si taglia. Si rafforza. E Trapani merita molto di più”, ha concluso Safina.
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