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Economia

Sicilia, 76 milioni di euro per rigenerazione architettura e paesaggio rurale. Avviso pubblico di Samonà

Redazione

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PNRR, oltre 76 milioni di euro per la rigenerazione

dell’architettura e del paesaggio rurale Un avviso pubblico dell’assessorato regionale dei Beni Culturali L’assessore Samonà:

Recuperare la bellezza del paesaggio e degli edifici storici

per il rilancio economico dei territori”

Palermo 13 aprile 2022 – Un avviso dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana per interventi di restauro e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale. L’ammontare complessivo per la Sicilia è di 76,582 milioni di euro, con fondi PNRR messi a disposizione dal Ministero della Cultura.

L’Avviso pubblico, uguale per ciascuna regione italiana, è rivolto a beni di proprietà di privati, soggetti del terzo settore, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio rurale. Saranno ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i privati o i soggetti del terzo settore abbiano la piena disponibilità.

I progetti dovranno riguardare edifici e insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Si tratta di edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, masserie), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati; e ancora, strutture e opere rurali che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili); inclusi anche elementi della cultura, religiosità, tradizione locale, cioè manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc. Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati. La misura prevista per ciascun intervento ha un tetto massimo di 150 mileuro con un finanziamento a fondo perduto dell’80 per cento che può essere elevato al 100 % nel caso di bene di interesse culturale. La procedura di selezione è “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse, con una previsione di finanziare almeno 511 interventi.

Nei prossimi giorni l’avviso sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente attraverso l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti Spa a partire dal 20 aprile 2022 e non oltre il 20 maggio 2022. A ciascuna domanda sarà attribuito un punteggio complessivo da 0 a 100. Saranno ammissibili a finanziamento le proposte che avranno raggiunto il punteggio minimo di qualità pari a 60 punti su 100, seguendo l’ordine temporale di presentazione tramite applicativo. I beneficiari saranno tenuti ad avviare i lavori entro il 30 giugno 2023, che dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2025 con attestato da certificato di regolare esecuzione.

“Si tratta di un intervento di grande significato – sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – che vuole recuperare la bellezza del nostro paesaggio rurale, con i suoi edifici storici, testimonianze del passato agricolo della Sicilia. Questo vuol dire rivitalizzare le nostre campagne e dare la possibilità ai proprietari di recuperare edifici rurali, case coloniche, masserie, stalle, mulini, frantoi e altri beni, che nel tempo hanno subito un progressivo processo di abbandono e degrado. Un investimento importante, reso possibile grazie alla sinergia fra il Governo Musumeci e il Ministero della Cultura, che crea le condizioni per realizzare azioni di rilancio economico dei territori, a partire dalle nostre aree rurali”.

Gli interventi potranno essere finalizzati anche alla realizzazione e allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, o connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole.

I progetti devono avere l’obiettivo di risanare una porzione di patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile, il cui recupero diventa necessario a favorire non solo il ripristino delle attività legate al mondo agricolo, ma anche la creazione di servizi a beneficio della fruizione culturale, come i piccoli musei locali legati al mondo rurale che svolgono un ruolo importante nelle comunità, in quanto presidi di memoria e conoscenza della storia e dell’identità dei luoghi. Un modo, insomma, di preservare i valori del paesaggio rurale storico attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni che sono espressione della cultura materiale e immateriale.

La priorità nella valutazione sarà data ai beni che si trovano in aree territoriali di elevato pregio paesaggistico, ai progetti presentati da proprietari di fondi o beni contigui, a progetti che promuovano la riqualificazione del paesaggio come strumento per il contrasto al degrado sociale e alla illegalità, ma anche a quei progetti che si intersecano con altre azioni di valorizzazione territoriale promosse a livello nazionale e regionale.

In copertina giardino di Pantelleria

Economia

Pantelleria si accende di magia: nasce il Villaggio di Natale 2025. Iscrizioni entro 18 dicembre

Redazione

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Aperte le iscrizioni per la partecipazione ad  associazioni, hobbisti, artigiani e realtà locali
Pantelleria si prepara a vivere un Natale speciale all’insegna della condivisione, della tradizione e della magia

Dal 20 dicembre al 6 gennaio, in Piazza Cavour nel cuore  dell’isola prenderà vita  il Villaggio di Natale, un progetto che si realizza grazie al Comune e il supporto del Parco Nazionale di Pantelleria, promosso dall’Associazione Resilea in collaborazione con l’Associazione La Mulattiera, la PGS Madonna della Margana, l’Associazione U Chiano Nico, con l’animazione Dplanet e l’Associazione Asineria Asini – Aria Aperta che gestisce per l’Ente Parco le asinelle dell’Allevamento della Regione Siciliana

Per oltre due settimane, il Villaggio di Natale sarà un punto di riferimento per grandi e piccoli, con un ricco calendario di appuntamenti pensati per coinvolgere tutta la comunità.

Tra le attrazioni principali ci saranno i Mercatini di Natale, la presenza di Babbo Natale con i suoi elfi, il suggestivo Presepe Vivente e numerosi momenti di svago dedicati ai bambini di Pantelleria, che potranno vivere la magia delle feste in un’atmosfera gioiosa e accogliente.

Il programma si concluderà il 6 gennaio con la tradizionale e attesissima Passeggiata della Befana, un evento simbolico che chiuderà il periodo natalizio tra sorrisi, sorprese e spirito di comunità.
Il Villaggio di Natale vuole essere un’occasione di incontro, valorizzazione del territorio e
partecipazione attiva, offrendo spazio ad associazioni, hobbisti, artigiani, aziende agricole e realtà
locali. In piazza Cavour quindi saranno messe a disposizione 8 casette che possono essere prenotate
gratuitamente .

Chiunque desideri partecipare ai Mercatini di Natale può contattare entro il 18 dicembre
l’Associazione Resilea per ricevere tutte le informazioni necessarie e conoscere le modalità di
adesione al numero 331 780 8691.
Un Natale da vivere insieme, tra luci, tradizioni e meraviglia.
Ne vedremo delle belle.

Le linee guida per la partecipazione: MERCATINO DI NATALE LINEE GUIDA

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Cultura

Trapani e l’oro rosso del Mediterraneo: “Il Corallo anima di Trapani”. Un mese di eventi

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Dal 2 al 19 dicembre 2025, Trapani celebra la sua storica tradizione corallara con la seconda edizione di “Il Corallo anima di Trapani”, un programma che coinvolgerà studenti, artigiani, istituzioni e comunità del Mediterraneo.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Trapani e dalla Biblioteca Fardelliana con il contributo dell’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana intreccia formazione, cultura e diplomazia mediterranea per preservare e tramandare l’antica arte della lavorazione del corallo.
Dal 2 al 5 dicembre, le botteghe e showroom trapanesi apriranno le porte agli studenti per visite guidate alla scoperta dei segreti di quest’arte millenaria.
Il percorso prosegue dal 9 al 12 dicembre al Museo Regionale Pepoli con il laboratorio creativo “Dal Mediterraneo al Museo – Il viaggio del corallo”, curato dall’Associazione “Amici del Museo Pepoli”.
Il 13 dicembre alle ore 17.00, sempre al Museo Pepoli, verrà presentato il restauro del prezioso Presepe in corallo del XVIII secolo, capolavoro dell’artigianato trapanese.
L’evento culminante si terrà il 19 dicembre alle ore 17.30 alla Biblioteca Fardelliana: la tavola rotonda internazionale “Rotte del Corallo – Dialogo tra culture mediterranee” vedrà rappresentanti istituzionali e maestri corallai e la firma di un protocollo della “Rete Mediterranea delle Città del Corallo”, un’alleanza che consolida i legami tra le comunità mediterranee unite da questa tradizione.
“Quest’anno proponiamo la seconda edizione de “Il Corallo anima di Trapani”. Siamo estremamente orgogliosi che questo progetto prosegua: dopo l’edizione del 2024, oggi varchiamo i confini della nostra città per un momento di dialogo con le tradizioni dell’arte del corallo non soltanto di un’altra città siciliana come Sciacca, ma anche di altre città d’Italia – Torre del Greco e Alghero – e oltre i confini nazionali, nel Mediterraneo con Tunisia e Andalusia.
Ci confronteremo non solo per raccontare la nostra tradizione, durante una sessione scientifica del convegno, ma vogliamo stilare un protocollo d’intesa per costituire una rete mediterranea delle città del corallo. L’obiettivo è avviare un percorso comune e condiviso di promozione, affinché questa antichissima e preziosa arte possa essere rinnovata e valorizzata congiuntamente” – così affermano Giacomo Tranchida, sindaco del Comune di Trapani e Rosalia d’Alí, assessore alla Cultura.
Per tutto dicembre, la Biblioteca Fardelliana proporrà un percorso audiovisivo dedicato al corallo trapanese: un docufilm che racconta tradizione e futuro attraverso l’intelligenza artificiale e un documentario che esplora il corallo tra arte, ricerca e innovazione. Due narrazioni complementari che offrono sguardi contemporanei su un’arte antica.
“Il corallo anima di Trapani” è un modello di valorizzazione che coniuga tutela delle tradizioni, innovazione e cooperazione internazionale.

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Ambiente

Conto Termico 3.0, da Natale 2025 il nuovo bonus per l’efficienza energetica degli edifici

Matteo Ferrandes

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Con il debutto del Conto Termico 3.0, atteso per le festività di Natale 2025, il sistema degli incentivi per l’efficienza energetica degli edifici cambia volto. Il nuovo meccanismo, gestito dal Gestore dei Servizi Energetici, promette rimborsi e procedure più snelle rispetto ai bonus fiscali tradizionali, per spingere famiglie, imprese e Pubbliche Amministrazioni a investire in riqualificazione e fonti rinnovabili.

Un nuovo “bonus di Natale” per l’efficienza energetica

Un vero e proprio “bonus di Natale” per la transizione energetica: così è stato definito il Conto Termico 3.0, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2025, a novanta giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento rappresenta un’evoluzione del precedente Conto Termico e punta a rendere più stabile il sostegno agli interventi di efficienza energetica rispetto ai bonus legati alle detrazioni in dichiarazione dei redditi.

La dotazione finanziaria complessiva arriva a 900 milioni di euro l’anno, ripartiti tra soggetti privati e Pubbliche Amministrazioni, con un limite di 500 milioni per i primi e 400 milioni per le seconde, comprensivi delle diagnosi energetiche. La misura del beneficio potrà variare, in base alle tipologie di intervento e ai tetti di spesa, tra il 40% e il 65% dei costi ammessi, con la possibilità di coperture fino al 100% per alcune categorie assimilate alle PA, come gli enti del Terzo settore privi di attività economica, in un contesto segnato dall’aumento del costo dell’energia elettrica.

A differenza di molti incentivi fiscali, il contributo sarà erogato direttamente dal GSE, senza passare da complesse compensazioni d’imposta. Per importi fino a 15 mila euro il rimborso potrà favorire concretamente chi vuole risparmiare in bolletta, arrivando in un’unica soluzione, mentre per spese più elevate la somma sarà distribuita in un massimo di cinque rate annuali. Un cambiamento che punta a offrire maggiore certezza sui tempi e a superare le criticità emerse con i precedenti bonus legati alla capienza fiscale dei contribuenti.

Chi può accedere e quali interventi sono coperti

Il perimetro dei soggetti ammessi al Conto Termico 3.0 è molto ampio. Possono accedere al contributo le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, i soggetti privati per interventi su immobili residenziali e non residenziali, le imprese, gli enti del Terzo settore e le realtà coinvolte in configurazioni di autoconsumo collettivo. Per gli ETS senza attività economica il legislatore ha previsto un trattamento assimilato a quello delle PA, con maggiori margini di copertura e la possibilità di prenotare gli incentivi in funzione dei progetti programmati.

Sul fronte degli interventi, il nuovo schema conferma e amplia il campo di applicazione. Sono finanziabili i lavori volti all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e quelli per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, in particolare sugli immobili non residenziali. Rientrano, ad esempio, l’isolamento tramite cappotti termici, la sostituzione di serramenti e infissi obsoleti, l’installazione di sistemi di illuminazione ad alta efficienza e le diagnosi energetiche necessarie a impostare piani di riqualificazione coerenti con i costi energetici attuali.

Per i privati restano centrali gli interventi sugli impianti di climatizzazione. Il Conto Termico 3.0 agevola la sostituzione di caldaie e vecchi generatori con pompe di calore e sistemi ibridi, così come l’installazione di collettori solari termici e scaldacqua a pompa di calore. Per imprese e PA la platea degli interventi si estende anche agli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e alle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in sinergia con le offerte dei principali fornitori di energia elettrica.

Procedure GSE, controlli e tempi di avvio

La gestione operativa del Conto Termico 3.0 resta affidata al Gestore dei Servizi Energetici, che dovrà aggiornare le regole applicative e il portale informatico in coerenza con il nuovo decreto. L’accesso avverrà tramite richiesta presentata dal beneficiario oppure tramite tecnici, progettisti o rivenditori abilitati. A valle dell’istruttoria, il GSE riconoscerà il contributo entro i limiti di spesa previsti, avvalendosi anche di procedure semplificate per gli impianti di minori dimensioni e per alcune tipologie di intervento standardizzate.

Un tassello centrale del nuovo meccanismo è il catalogo dei prodotti prequalificati, che include apparecchiature e sistemi già verificati rispetto ai requisiti tecnici imposti dalla normativa. Per chi sceglie soluzioni inserite in questo elenco l’iter viene velocizzato, con controlli documentali ridotti e un esame più rapido delle pratiche. È previsto inoltre un sistema di monitoraggio dei costi, con la possibilità per il GSE di adeguare periodicamente i massimali di spesa all’andamento dei prezzi rilevati dall’Istat, così da mantenere effettiva la capacità incentivante del provvedimento.

Nonostante la cornice normativa sia stata definita, restano da chiarire entro sessanta giorni dall’entrata in vigore vari aspetti operativi, dalle modalità di invio delle istanze ai criteri di accesso. Questa fase di assestamento potrebbe comportare qualche ritardo iniziale, ma l’esecutivo punta a trasformare il Conto Termico 3.0 in uno strumento stabile di politica energetica, in grado di sostenere nel medio periodo la riduzione delle emissioni e il rafforzamento delle fonti rinnovabili nel patrimonio immobiliare italiano.

Fonte: https://www.papernest.it/news/conto-termico-natale/

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